Comunque tranquilli in piscina si può andare mantenendo le dovute distanze perché il cloro annienta il virus
per me è anche salutare. Entrando inevitabilmente dalle narici, l' acqua lava le vie respiratorie nasali.
I virus si parcheggiano lì prima di niziare una relativamente lenta colonizzazine delle vie aeree e del sangue.
Speriamo non sappia nuotare.... che vi devo dì.
Anche il sole e le alte temperature sono salutari, gli assembramenti già schifosi prima faranno ancora più schifo adesso.
L'unico mezzo per garantire il distanziamento sociale nelle piscine e in spiggia sarà alzare i prezzi a dismisura.
Spero lo facciano.
In piscina quale si riesce a tenere il distanziamento?
In una al coperto sicuramente no, tanto più che ormai siamo a metà Maggio e di certo non le riaprono.
Rimangono quelle all'aperto: avete presente l'affollamento che c'è in una piscina all'aperto d'estate, a meno che non sia quella privata di casa vostra?
Sull'effetto del cloro non ci scommetterei, anzi direi che potrebbe pure peggiorare la situazione.
Io sono nuotatore amatoriale quasi da sempre. Ebbene penso che la mia carriera sia arrivata ormai alla fine perchè ormai da qualche anno, proprio dopo essere stato quasi ogni volta in piscina (specie al coperto) ho problemi d'irritazione alle vie respiratorie superiori il giorno dopo.
Sono giunto alla conclusione che ormai il cloro mi irrita troppo le mucose.
E una mucosa irritata è anche più esposta alla penetrazione delle infezioni.
E' lo stesso principio per cui in questo periodo consigliano anche di moderare il consumo di alcool (da bere, prima che qualche sciocco faccia la battuta), oltre che per i soliti motivi, anche perchè tende ad irritare le mucose della bocca e della gola, esponendole maggiormente al virus.
Il motivo e' semplice e al tempo stesso molto pericoloso: ci sono in giro un sacco di asintomatici, quelli se non stanno male non li riesci a contare finche' per caso non viene rilevato un sintomatico e ricostruiscono i contatti sociali a colpi di tampone....
Probabilmente è proprio sulla base di questi elementi che si fa fatica a pianificare una strategia di difesa e si va un po' per tentativi. Vedi i risultati differenti tra la Lombardia e il Veneto, ma anche rispetto alla Germania e altri Stati. L'unica strategia funzionante è il contenimento: individuazione dei casi, raccolta dello storico e isolamento dei soggetti fino al termine della quarantena. Questo è il protocollo base che ovviamente, in funzione dei dati a disposizione, può subire variazioni, correzioni, aggiustamenti tenendo in debita considerazione i c.d. "dark data" e considerata la volubilità degli italiani, parliamo di variabili non del tutto trascurabili. Poi si tratta di una scelta effettuata in forma soggettiva da Stato a Stato.
Il discorso di Power non fa una piega.
Se ci fossero risorse finanziarie e "tecnologiche" illimitate (o comunque relativamente abbondanti) basterebbe forse implementare pesantemente i test sierologici alla ricerca di anticorpi? (Oltre che espandere esponenzialmente anche i tamponi?)
Come direbbe forse Piero Angela abbiamo piuttosto un problema tecnologico e finanziario, piuttosto che un problema prettamente medico-sanitario.