Vedo che si tende di nuovo a cadere nel solito errore:
Considerare e valutare il rischio limitatamente al singolo individuo.
Mentre con questo virus il rischio deve essere esteso alla intera rete di contatti sociali del singolo individio e quindi a tutta la successiva catena.
Facciamo che sono sposato, vado a farmi una trombata. L'uso del profilattico mi mette al riparo dalle MST piu' gravi, la scelta del BBJ mi espone ad un rischio maggiore ma ragionevolmente ponderato.
Nel caso becco qualcosa il network sociale interessato e' abbastanza ristretto e tracciabile (moglie, amante) e il contagio, se identificato, bloccato in tempi ragionevoli.
Se vado a farmi una trombata non c'e' profilattico che mi tuteli dal prendere il covid.
Sono giovane e quindi magari resto pure asintomatico.
Nel frattempo me lo porto a casa e lo attacco alla moglie.
Stasera esco con alcuni amici stretti al pub e per un ristretto tempo stiamo senza mascherina perche' stiamo bevendo uno spritz e conversando a ragionevole distanza. Ma siccome siamo in pubblico passa il cameriere di corsa alle nostre spalle e lo postamento d'aria porta il mio droplet e quello della moglie addosso ai bicchieri, ai miei amici e magari a quelli del tavolo dietro.
E la giostra parte.
E che la giostra e' partita ve ne accorgete solo tra 5-7 giorni nel migliore dei casi.
E non c'e' nemmeno la codina da afferrare per vincere un altro giro.
Eppure si continua a fare ragionamenti solo sul singolo individuo.
PS: Submale... Tanto lo so che gia' stai facendo pensieri sulla codina da afferrare.
E proprio mentre stavo scrivendo il post ecco la notizia:
Ultim'ora 12.08
Corea del Sud, nuovo picco di contagi: Seul richiude