@smith
Questo articolo che citi
https://www.repubblica.it/cronaca/20...C12-P3-S1.8-T1 reca due affermazioni che non mi sembrano molto coerenti fra loro.
Una dice: ""Tutti i casi positivi, al momento, ancora presentano un link epidemiologico con le aree del nord del Paese o con un caso confermato", si legge nel report quotidiano della struttura romana per le malattie infettive"
Ma subito sotto si legge:
"Roma conta il primo morto per coronavirus. E' una donna cardiopatica di 87 anni
deceduta al San Giovanni, dove era ricoverata dal 17 gennaio per una "severa endocardite in quanto portatrice di protesi valvolare seguita da una problematica respiratoria". Un quadro clinico già grave che porta la direzione dell'azienda ospedaliera romana a sottolineare che "è possibile affermare che la donna sia deceduta 'con' il Covide-19 e non a causa dello stesso"
La seconda citazione è secondo me interessante non tanto per il fatto che la donna è morta con il virus e non a causa dello stesso, ma per il fatto che è stata ricoverata il 17 gennaio, è romana, e aveva il virus (se non l'ha contratto al San Giovanni (!) ) il che significa che il 17 gennaio, cioè quasi 2 mesi fa, il virus circolava a Roma! Inoltre mi chiedo se la persona morta, cardiopatica di 87 anni, avesse fatto viaggi al Nord o ricevuto visite, cioè se c'è il collegamento con un focolaio. E mi rispondo che verosimilmente non c'è, e i "focolai" sono solo un effetto del caso, del fatto che il Paziente1 di Codogno s'è ammalato gravemente. Se non si fosse ammalato lui, e non ci fosse stata a cascata tutta la ricerca del paziente 0, staremmo ancora dicendo che in Italia non ci sono casi, perché faremmo i test solo a chi ha un legame con la Cina. La signora di 87 anni morta oggi se non ha legami con la Cina non sarebbe stata esaminata col tampone.
Comunque vedi quanto è ridicola l'informazione in questo paese. Nello stesso articolo si dice che tutti i casi positivi sono riconducibili a un focolaio, e si dice anche tranquillamente che è morta a Roma una persona positiva e non riconducibile ad un focolaio (se leggi l'articolo vedi che il tampone è stato fatto perché era un caso grave con sintomi riconducibili al coronavirus, non perché ci fosse un nesso col focolaio).
Ma possiamo stare sicuri che Borrelli, domani e per sempre, continuerà a dire che tutti i casi sono riconducibili a focolai.