Ti guardi intorno e scorgi all’orizzonte un enorme vulcano a magma acido che potrebbe esplodere senza preavviso, a dispetto di ogni studio geologico, spiazzandoci via tutti. Ogni sei mesi un cardiologo ti ripete che non dovresti fumare e nemmeno trombare perché potrebbe esserti letale. Ho fatto pure la rima. Il coronavirus ormai imperversa e tutti ti dicono di rimanere chiuso in casa e di non andare a pay. Con tutto il rispetto delle vittime e senza voler peccare di sfrontatezza o irresponsabilità, ma se fosse stato questo il mio approccio alla vita ora dovrei chiedermi “che cazzo ho campato a fare?”. E invece no, ne avrei di storielle da raccontare, di cose che nel mio piccolo ritengo memorabili, dalla bravata con amici alla scopata da manuale. Non ho rinunciato quasi a niente, nei limiti del mio senso etico e del mio buon senso, proprio per quella chiara percezione della caducità della vita. Non so voi, ma io non me la sento, io me ne sbatto e vado a troie.
Mi spaventa molto di più entrare in un bar dove accedono 2000 persone al giorno che in un loft dove ne entrano al massimo una decina.
Buona giornata, e speriamo che tutta questa storia finisca presto e con il minor danno possibile, anche se già ora è incalcolabile.