quindi quali sono gli elementi chiave del successo di quei 3 paesi (lascerei fuori la nuova zelanda che sono un po un mondo a parte però...) ?
Ad una prima impressione e per quel che riguarda la Corea del Sud direi: tracciamento, tracciamento e ancora tracciamento.
Dovrei cercare tutti i riferimenti postati in precedenza da altri, da
@Dr.Grunf e
@Dude4you ad esempio, ma sono tanti.
In Corea non si sono fatti problemi all'uso intensivo delle mascherine, ci erano abituati dal precedente SARS, e dell'app di tracciamento.
Usassero il bluetooth o la geolocalizzazione o qualche altra diavoleria, nessuno vi si è opposto. Nonostante non siano proprio la Cina, con tutte le limitazioni ai diritti che comporta quel paese. Qui da noi vi è stata una diffusa e abbastanza sotterranea resistenza all'attuazione del tracciamento degli spostamenti. La privacy sopra ogni cosa. Poi siamo (siete

) tutti su FB, Instagram, Twitter ecc. e non contiamo Badoo Gleeden Tinder e simili. Niente di male ad usare i cosiddetti social, ma poi non lamentiamoci che tutti sanno tutto. Pertanto Immuni non avrebbe violato più di tanto, avrebbe sfondato una porta già aperta, al massimo. Che poi i suoi dati non siano interfacciati con l'ASL, il ministero o la protezione civile è un altro discorso. Per la privacy del cittadino cambia poco o niente.
Una volta tracciati gli spostamenti ed i contatti di un soggetto positivo provvedi all'isolamento di questi ultimi; il lockdown generalizzato resterebbe l'ultima ratio, di fronte ad un numero troppo alto di casi.
Mi pare che le differenze siano queste. Anche la NZ penso abbia agito in questo modo, pur godendo di una situazione iniziale più favorevole, vista la posizione geografica. Dovrei controllare ma mi pare di ricordare così.
P.S.: anche a Singapore c'è stato un grande uso di tracciamento.