Si pure io sono scettico. Ma purtroppo la religione e' un fenomeno sociale delicato come il tabacco e l'alcool.Chiudere cinema e teatro potrebbe avere un senso, ma se lasci aperte le chiese diventa una stronzata.
In piu' post ho manifestato la mia perplessita' sul permettere il fumo in strada in ambienti urbani (dove di giorno la distanza di 1m (2m se vogliamo essere sicuri della variante inglese) e' una illusione.
Per cui credo che la cosa sia correlata che se fossero state applicate restrizioni su funzioni religiose tabacco e alcolici il paese sarebbe andato in rivolta sociale da subito.
Ci sono cose che danno dipendenza.
E poi ricordati che noi abbiamo il Vaticano in casa. Da noi i voti dei cattolici valgono quanto il parere della regina Isabella di Spagna ai tempi di Cristoforo Colombo.
I cattolici portano voti.
I tabagisti portano accise.
Pure gli alcolici.
Ci sono studi sociali interessanti sul consumo di tabacchi e alcolici nelle popolazioni, e degli effetti derivanti dal proibirli. Scopriresti cose curiose.
Anche qui mi trovi d'accordo, in realazione ai supermercati.ma se poi al sabato mattina ti ritrovi il supermarket colmo di boomer che sgomitano si tramuta tutto in una presa per il culo (o in una stronzata)
Al supermecato ci dobbiamo andare tutti.
A mio parere ridurre gli orari di apertura e' un modo per creare assembramenti perche' la gente ci dovra' andare per forza in quegli orari.
Ve le ricordate le file in attesa fuori dai supermercati un anno fa?
Non sarebbe stato invece piu' utile estenderli tipo anche fino alle 22.00?
Molti che ne avessero la possibilita' andrebbero a fare la spesa negli orari meno di punta e si abbasserebbero le densita' all'interno dei locali.