Mi sono letto le ultime dieci pagine di questo thread, ricevendo la conferma che non possiedo competenze scientifiche per intervenire, sicché zitto me ne sto.
L'unico fatto che posso riferire è il seguente.
Ieri ho sentito un amico del quale parlai in altri thread: sua moglie è colei che stabilì, quando mi recavo a vedere partite a casa loro con altri amici, il mio confino in una parte delimitata e ristretta del seminterrato/tavernetta ove si trova la tv.
La gentildonna, infatti, è sempre stata molto critica verso le mie varie frequentazioni femminili, e temeva io potessi essere veicolo di contagio di imprecisate ma terribili malattie per i figlioli suoi.
Orbene: dall'entrata in vigore dei divieti di circolazione, tutta la famiglia ( marito,moglie e due figlioli) sta chiusa in casa 24 ore al giorno lavorando da remoto, salvo le brevissime escursioni fuori residenza per cibo ed attività ammesse.
Il marito mi ha confessato che tale circostanza gli sta provocando forti tensioni per la forzata coesistenza, mai interrotta - come invece avveniva prima dei divieti, almeno negli orari di lavoro - e che lui stesso ad oggi, per avere respiro, in pratica si auto-confina nell'angusto spazio del seminterrato/tavernetta ove venivo confinato io.
Mentre lo raccontava, io cercavo di interloquire mantenendo un tono sobrio, eppure sentivo che mi si formava sul viso un ghigno.
E manco mi sentivo in colpa per questo, lo confesso.
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