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E se uno fa l'azzeccagarbugli e ci mette sopra un bigliettino con la scritta non in vendita solo esposizione?
Guarda, se fosse per me, potrebbero chiudere i tabacchifici da ieri. Ma, e lo ripeto, viviamo una condizione di vita molto molto critica.
Fino a due mesi fa, il nostro principale problema era che la batteria del cellulare durava troppo poco o, nel nostro piccolo, la qualità del bbj.
Oggi:
- ci siamo dovuti privare del diritto garantito dall'art. 13 della Costituzione
- abbiamo dovuto chiudere le scuole
- molte persone non stanno lavorando
- tutti temono pesanti effetti futuri sull'economia

Non è il caso di privare i singoli dei piccoli sfoghi esistenti.
 
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Non si dice “affetto da handicap”, è un concetto che ti consiglio di approfondire.
.
Sono stato io ad utilizzare l'espressione. Non l'ho fatto per sbaglio: non uso più il termine disabile da quando ho sentito intervistare il Presidente dell'Unione Italiana Ciechi.
 
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Non ho ancora letto la rassegna stampa né tantomeno la bozza di decreto, ma la chiusura dei benzinai non credo sia una misura adottata dal governo ma una mera protesta sindacale.
Tale situazione andrebbe contestualizzata considerando tre fattori.
- l’improvvisa eccedenza di petrolio e combustibili che ne ha fatto abbassare il prezzo determinando tra le altre cose perdite sulle giacenze.
- l’intervento a gamba tesa di Putin su equilibri di settore.
- la condizione di disagio della categoria dei gestori, soggetti scomodi per le compagnie che ormai non hanno più il core business nella vendita al dettaglio di carburanti e che quindi vedono la rete di vendita come una rogna e una spesa.

Detto ciò, a meno di successivi ulteriori approfondimenti, trovo questa serrata irresponsabile e deplorevole.

Sono stato io ad utilizzare l'espressione.

...non me ne ero manco accorto. Ma tanto lo sai che prima o poi, nel loft, al posto della tua girl fidelizzata, ti ci faccio trovare Mandinga, poi ci facciamo le risate con la recensione!
:prankster2:
 
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smith

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Non è il caso di privare i singoli dei piccoli sfoghi esistenti.

Sì, ma non mi sembra neanche la soluzione al problema.
E' solo come una terapia del dolore che si dà in certi casi ad un malato terminale: non sentirà il dolore ma morirà ugualmente.
 
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Tra l'altro, correggetemi se sbaglio, ma nessun negoziante, tabaccai compresi, è obbligato a vendere alcun che a nessuno se non vuole anche se il cliente è in grado di pagare e il bene è comunque esposto.

E' il contrario. Qualsiasi negoziante è obbligato a vendere a chiunque i beni in cui commercia. E' anche obbligato a mettere il prezzo a quelli esposti. E' obbligato a vendere al prezzo esposto.

Non penso però che sia obbligato a vendere una quantità illimitata.

Il tabaccaio avrebbe commesso un illecito se avesse negato la vendita di un pacchetto. Non credo commetta un illecito se vede che ha acquisti anomali e vuole salvaguardare gli altri clienti.

Allo stesso modo, se andassi in farmacia a svuotare il banco dei disinfettanti o quello delle mascherine, il farmacista si rifiuterebbe di servirti per l'intera quantità da te richiesta. Penso sia legittimo.
 
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smith

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Non ho ancora letto la rassegna stampa né tantomeno la bozza di decreto, ma la chiusura dei benzinai non è una misura dotata dal governo ma una mera protesta sindacale.
Tale situazione andrebbe contestualizzata considerando tre fattori.
- l’improvvisa eccedenza di petrolio e combustibili che ne ha fatto abbassare il prezzo.
- l’intervento a gamba tesa di Putin su equilibri di settore.
- la condizione di disagio della categoria dei gestori, soggetti scomodi per le compagnie che ormai non hanno più il core business nella vendita al dettaglio di carburanti e che quindi vedono la rete come una rogna e una spesa.

Detto ciò, a meno di successivi ulteriori approfondimenti, trovo questa serrata irresponsabile e deplorevole.


...non me ne ero manco accorto. Ma tanto lo sai che prima o poi, nel loft, al posto della tua girl fidelizzata, ti ci faccio trovare Mandinga, poi ci facciamo le risate con la recensione!
:prankster2:

Ecco, per una volta sono "complottista" anche io, anche a me è sembrata solo una mossa di "presa la palla al balzo" visto che i prezzi dei combustibili stavano già scendendo e probabilmente anche i guadagni.
Proprio non più più tardi di due settimane fa mi stupivo di come per la prima volta avevo rivisto il gasolio a 1,3 al litro.
 
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Io penso ad un problema diverso: se la benzina te la mette il benzinaio, la pompa la tocca solo lui. Magari ogni tanto si disinfetta le mani, o pulisce il manico della pompa.

Se invece si fa al fai-da-te, ognuno toccherà la pompa, e questo non è diverso che passarsi il microfono ecc.
.
Su questo sono d'accordo. E' da meglio comprendere il senso della protesta dei gestori degli impianti autostradali. In Italia gli impianti autostradali sono costretti dalla concessionaria (ASPI e simili) ad erogare in modalità servito H24. Posto che già normalmente il turno di notte è antieconomico per definizione, adesso che le vendite di carburanti in Italia sono diminuite dell'85% in media, ma ancora di più in autostrada, non ha senso tenere aperti di notte stazioni di servizio in autostrade che quasi nessuno può percorrere (e, se lo fa, può rifornirsi comodamente di giorno).
 
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smith

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Io penso ad un problema diverso: se la benzina te la mette il benzinaio, la pompa la tocca solo lui. Magari ogni tanto si disinfetta le mani, o pulisce il manico della pompa.

Se invece si fa al fai-da-te, ognuno toccherà la pompa, e questo non è diverso che passarsi il microfono ecc.

Chi ha un disinfettante con sé si può disinfettare le mani subito dopo. Chi non ce l'ha no.

In pratica lo sciopero dei benzinai, senza adottare qualche cautela, è un modo per aumentare il contagio.
Forse si potrebbero mettere alle pompe di benzina guanti usa-e-getta come dal verduraio.

Oppure si potrebbe mettere un distributore di gel disinfettante in modo che, dopo il rifornimento, uno possa passarsene un po' sulle mani.

Comunque penso sia una cosa su cui pensare.

Rimane il fatto che la cosa si ripropone allora su tutta la roba con cui potresti venire a contatto al supermercato.

E' il contrario. Qualsiasi negoziante è obbligato a vendere a chiunque i beni in cui commercia. E' anche obbligato a mettere il prezzo a quelli esposti. E' obbligato a vendere al prezzo esposto.

Non penso però che sia obbligato a vendere una quantità illimitata.

Il tabaccaio avrebbe commesso un illecito se avesse negato la vendita di un pacchetto. Non credo commetta un illecito se vede che ha acquisti anomali e vuole salvaguardare gli altri clienti.

Allo stesso modo, se andassi in farmacia a svuotare il banco dei disinfettanti o quello delle mascherine, il farmacista si rifiuterebbe di servirti per l'intera quantità da te richiesta. Penso sia legittimo.

Che è quello che stanno facendo in un certo numero di supermercati delle mia zona con l'amuchina (sconfinando probabilmente e leggermente nell'illecito): lasciano lo scaffale vuoto in modo da lasciar intendere che sia finita e non la consegnino più poi quando arrivi alla cassa, la cassiera ti squadra in faccia e se gli stai "simpatico" te la propone avendola in custodia sotto la sedia.
 
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tranquillo, self service attivi

Sicuro?
E allora chissenefrega, anzi fanno bene. Ma t'immagini far rifornimento al cretino che scende e si mette anche a chiaccherare, a 3 centimetri ovviamente perché la pompa fa rumore. Vuoi la benzina? Metti i soldi, prendila e levati dai coglioni prima che puoi, se nella fretta ne casca un po' non preoccuparti che evapora subito.

I sono andato la scorsa settimana perchè ho la macchina (anche) a metano: li ho visti terrorizzati di farmi il pieno e da lì ho capito che devo andare solo a benzina e rifornire con self.

Una volta avevano paura perché il metano si incendia facilmente, visto come cambia il mondo?
 
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...visto che i prezzi dei combustibili stavano già scendendo e probabilmente anche i guadagni.

Perdonami se insisto Smith ma ho la mania di raddrizzare quadri:
le compagnie contrattualizzano la figura dei gestori in due modalità prevalenti ovvero o con un margine fisso a litro di venduto (dai due ai quattro centesimi) o con una maggiorazione costante rispetto al prezzo industriale del carburante, il cosiddetto prezzo Platt’s che viene quotato giorno per giorno. Quindi, al netto del deprezzamento delle giacenze, poco cambia se il prezzo per litro aumenta o diminuisce in valore assoluto perché il benzinaio non guadagna in percentuale ma a margine fisso. L’origine della protesta, come dicevo, risiede in altre ragioni.
 
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nel sobborgo londinese di Walworth
90988376_120736439539319_4786080807544422400_o.jpg ...................................................
 
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smith

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Mah...dici? Io ho un benzinaio molto vicino alla mia abitazione che mantiene il marchio di una nota compagnia di produzione e distribuzione nazionale il quale ormai da anni propone prezzi osceni (imposti dalla "casa"? Ma non so fino a che punto) quando ormai tutti gli altri sono passati ai marchi no logo.
E' ancora lì e ti posso assicurare che, conoscendolo ormai quasi dall'infanzia è tutt'altro un tipo che tenga aperto il distributore per passatempo.
 
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Probabilmente l’impianto non è suo e quindi non ha voce in capitolo, nemmeno sui prezzi applicati.

Io vorrei capire il settore privato della sanità in che misura e in che termini sta contribuendo all’emergenza. Qualcuno informato può erudirmi?
 
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Sulla faccenda rifornimenti sono molto scettico.

Per quanto in vita mia abbia sempre fatto da solo (non ho mai realmente capito perche' qualcuno mi debba fare il pieno per di piu' pagando parecchio di piu' ) mi sono messo a ripassare mentalmente la procedura di rifornimento cercando di capire dove si possa annidare un vizio di procedimento tale da indurre gli esercenti allo stop/sciopero/protesta/tutti-stanno-a-casa-perche'-io-no?

Arrivo alla pompa, il personale si avvicina per concordare quantita' e in qualche caso prendere le chiavi del tappo, pago contanti/carta

Criticita': prossimita' per la comunicazione, scambio di oggetti.

Soluzione: mascherina di protezione, non scendi dall'auto e parli dal finestrino, usi guanti e a essere paranoici pulisci le chiavi con una salvietta detergente. Per i contanti il problema non e' specifico (lo hanno anche tutti gli altri esercizi attivi) per la carta esistono i POS wireless da infilare nel finestrino, per il contatto vedi sopra, guanti, detergente.

Non sono pratico invece di metano/gpl dove, a mio sapere, il rifornimento deve essere per forza assistito da un operatore e non puo' essere effettuato in autonomia, sbaglio?

Mi sento quindi di appoggiarla a submale quando dico che la ratio risiede altrove.
 
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Io vorrei capire il settore privato della sanità in che misura e in che termini sta contribuendo all’emergenza. Qualcuno informato può erudirmi?

A spanne, non disponendo (e non avendo voglia di cercarmeli) di dati precisi, direi una mazza.
Non credo che nelle strutture sanitarie private ci sia una gran quantità di posti disponibili per terapia intensiva e infettivologia. Specialità che comportano - credo - ben altri oneri rispetto alle altre.
 
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Io vorrei capire il settore privato della sanità in che misura e in che termini sta contribuendo all’emergenza. Qualcuno informato può erudirmi?

Non mi reputo certo erudito, ma ho letto, almeno nella cronaca locale, notizie di istituti che hanno messo a disposizione la struttura in termini di accoglienza, quantomeno per i pazienti con sintomi lievi.

Ovviamente credo all'interno di termini di convenzione precedentemente stipulati tra le parti.
 
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https://www.agenzianova.com/a/5e7a6...-scioperi-revocare-subito-astensione-benzinai

Come dicevo, le mie impressioni erano giuste, trattasi di sciopero indetto per reclamare migliori condizioni contrattuali. Preciso che agli addetti al settore va tutta la mia stima e la solidarietà, ma non mi sembra il momento opportuno di indire scioperi che coinvolgono servizi essenziali per la sicurezza nazionale. Men che meno causati dalle ormai perenni dispute (pregresse) tra gestori disperati, sindacati prezzolati e avide compagnie petrolifere. Per inciso, i rischi derivanti dal coronavirus nell’espletamento del lavoro dei benzinai, non c’entrano un cazzo.


Coronavirus, Garante scioperi: revocare subito astensione benzinai


Roma, 24 mar 20:15 - (Agenzia Nova) - La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali - annuncia un comunicato - dopo avere appreso oggi, a mezzo stampa, di una chiusura degli impianti di distribuzione carburante a decorrere da domani, 25 marzo, proclamata dalle segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali Faib Confesercenti, FegicaCisl, Figisc Anisa Confcommercio, invita le stesse organizzazioni sindacali a revocare immediatamente l'astensione, dandone tempestiva comunicazione anche alla Commissione. Resta fermo che la Commissione accerterà, in seguito all'eventuale apertura del procedimento di valutazione, ogni altra violazione che dovesse emergere. Il Garante "ribadisce il fermo invito a tutte le organizzazioni sindacali, fino al 30 marzo 2020, considerato lo stato di emergenza epidemiologica dichiarato sul territorio nazionale, dovuto al diffondersi del virus Covid-19, a non effettuare scioperi che coinvolgano i servizi pubblici essenziali, dal momento che essi non farebbero altro che aggravare la condizione dei cittadini".

Magari depilato e con una folta parrucca un pensierino...
:prankster2: :rofl:
Eh...in tempi di magra ogni buco è buono come tana... ne usciremo distrutti da questa quarantena

 
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Mi sento quindi di appoggiarla a submale .
Appoggiaglielo, appoggiaglielo pure.

Io vorrei capire il settore privato della sanità in che misura e in che termini sta contribuendo all’emergenza. Qualcuno informato può erudirmi?
Sul privato aspettiamo riscontri da chi ha notizie di prima mano. Ci sono comunque altri contributi concreti.

Servizi Caritas aperti anche con il coronavirus



Grazie alla collaborazione dei volontari e degli operatori di Caritas Ambrosiana la solidarietà agli ultimi non è venuta meno nonostante le misure di sicurezza imposte dalle autorità civili per contrastare il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus.

Gli otto Empori della Solidarietà della Diocesi e quattro botteghe sono rimasti aperti durante tutta la settimana. Per evitare code o assembramenti nei punti di distribuzione, lunedì, seguendo le disposizioni della Caritas Ambrosiana, i volontari hanno consegnato ai bisognosi biglietti con l’orario al quale si sarebbero dovuti presentare per il ritiro della spesa nei giorni successivi. Si stima che in questo modo siano stati distribuiti in media al giorno 3,5 quintali di generi alimentari a 200 persone, in maniera ordinata. I volontari non hanno segnalato nessun assalto agli scaffali: ognuno ha preso ciò di cui aveva bisogno rispettando i turni. Pasta, pelati, sughi in scatola i prodotti più richiesti.

Al Refettorio Ambrosiano, di piazza Greco 11, come stabilito, volontari e operatori hanno confezionato lunch box. Ogni box conteneva un piatto caldo (in genere un primo), una porzione di verdura, frutta, pane e dolci che gli ospiti hanno potuto consumare individualmente o in piccoli gruppi. In media sono stati 90 i pasti al giorno offerti in questo modo agli ospiti.

Di questi 50 sono stati recapitati direttamente al Rifugio Caritas che è rimasto aperto. Nel dormitorio notturno gestito da Caritas Ambrosiana in via Sammartini, nei pressi della Stazione Centrale, da martedì è stato allestito anche un presidio sanitario, realizzato da operatori e medici volontari, che ha fatto da filtro all’ingresso. Gli ospiti al momento sono 54, poco meno della capienza massima (60 persone).


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Coronavirus. Le diocesi lombarde offrono alloggi per medici e infermieri «in trasferta»

Favorire l’accoglienza del personale sanitario di altri territori negli ospedali locali. È quanto stanno facendo le diocesi lombarde. A partire da quella di Bergamo. Dove il vescovo Francesco Beschi ha messo a disposizione gratuitamente, per medici e infermieri, 50 stanze del seminario diocesano, in Città alta, per sostenere quegli operatori sanitari, spesso pendolari, che si ritrovano a lavorare nelle strutture ospedaliere. Una opportunità per garantire «un po’ di riposo all’eroico sforzo» che il personale sanitario sta garantendo in questi giorni. Per informazioni, è possibile contattare il numero 035.286401.

Nei giorni scorsi la diocesi, tramite la Caritas e in collaborazione con Confindustria e L’Eco di Bergamo, ha avviato una raccolta fondi che ha superato 155.000 euro; il ricavato sarà dedicato all’accoglienza di malati meno gravi di coronavirus (o in via di guarigione) nelle strutture non ospedaliere.
Da Bergamo a Cremona, dove si chiama "Io avrò cura di te" il progetto realizzato dalla diocesi, in collaborazione con la Asst locale per fornire un alloggio gratuito a quegli operatori sanitari che stanno giungendo in città per aiutare il personale dell’Ospedale Maggiore. Poiché la situazione nel nosocomio è difficile, e molti dipendenti svolgono turni massacranti, spesso non sfuggendo al contagio, la direzione ha chiesto rinforzi per il personale che arriva dalle più diverse parti d’Italia.

Così la Caritas e la Fondazione San Facio stanno coordinando la disponibilità di alloggi gratuiti non solo per chi è troppo distante dal domicilio ma anche per gli operatori che decidono di abitare fuori dalle residenze abituali per evitare di mettere a rischio i parenti. Sono state individuate già alcune strutture in città oltre al Centro di spiritualità di Caravaggio. La diocesi sta inoltre implementando altri progetti, tra cui il sostegno psicologico a distanza, grazie al personale dei 3 consultori di ispirazione cattolica: uno nel capoluogo, gli altri a Viadana e a Caravaggio. È inoltre in via di definizione una rete che assicuri servizi primari e di prossimità agli anziani e a chi si trova in uno stato di fragilità.

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Emergenza coronavirus: Diocesi mette a disposizione per i pazienti una casa di accoglienza

È una struttura dotata di una trentina di camere, tutte con bagno, ed è in buone condizioni


Rimini| 17:26 - 17 Marzo 2020In merito alle richieste pervenute da Protezione Civile circa la disponibilità di strutture di proprietà della Diocesi di Rimini da utilizzare in caso di emergenza Coronavirus, per ospitare persone o gruppi famigliari che non possono vivere la quarantena nella propria casa, la Diocesi ha subito accolto con favore questa istanza.

La richiesta di Protezione Civile si è indirizzata verso la casa di accoglienza di Montefiore Conca, struttura che sorge a fianco del Santuario Madonna di Bonora. È una struttura dotata di una trentina di camere, tutte con bagno, ed è in buone condizioni. Con pochissimi, rapidi e semplici interventi potrebbe essere pronta allo scopo.

La casa è stata visitata giorni fa da Protezione Civile, dall’Economo Diocesano don Danilo Manduchi, insieme al sindaco di Montefiore Conca Filippo Sica e al responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale. Doveva essere presente un referente dell’Asl, che all’ultimo momento non ha partecipato al sopralluogo.

La struttura manca ancora di un documento comprovante l’abitabilità, ma si tratta di una pratica burocratica facilmente risolvibile.

La Diocesi di Rimini ribadisce la sua piena disponibilità nel cercare soluzioni le più idonee atte a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, e ad aiutare le persone, enti e istituzioni che si trovano ad affrontare l’attuale, difficile situazione.

 
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