Certo che non è facile, altrimenti non sarebbe molto balordo.
Si continua a far finta che non abbiano il pappa, se ne parla come se fosse un lavoro liberamente scelto senza alcun dazio da pagare a chi ti gestisce giro, appartamenti, appuntamenti ecc ecc.
A chi arriva a prendersi la sua bella parte in cambio di una fantomatica tranquillità.
È mondo balordo, è l'apoteosi del lenocinio.
Questo porta gran parte di loro all'uso di sostanze perché i ritmi e lo stress sarebbero difficilmente gestibili. Praticamente tutte fanno uso di sostanze, quelle più sciagurate e magari non più fresche e appetibili si sbronzano quotidianamente.
Basta tornare da una peripatetica dopo due anni per vederla consumata, sfiorita, imbolsita.
Non ce n'è una che si mantiene, tutte che mostrano i duri segni del tempo che passa in un lavoro che lo fa viaggiare al triplo rispetto agli altri.
Quelle che lo fanno ancora dopo i cinquanta per racimolare qualcosa spendono praticamente tutto in alcool e gli appartamenti dove ti ricevono sono lo specchio delle loro vite: usurati, ammuffiti, decadenti.
Sono una piccolissima parte quelle che fanno la bella vita, poi tutte ovviamente ti raccontano che hanno questo, quest'altro, che si sono comprate ville con piscina nel loro paese (e guarda caso invece di godertela sei a prendere uccelli da settantenni grinzosi e puzzolenti, come no ), ma è la triste narrazione d'un crepuscolo che inesorabile sta piombando addosso senza offrire una seconda possibilità, senza vie d'uscita.
No, non è per niente facile fare la peripatetica.
Per questo a loro, a quelle che lo fanno davvero col cuore, va la mia stima totale e la mia sincera ammirazione oltre ogni limite.
Sono balsamo per le ferite inferte dalla vita, sirene nel nostro vagare senza meta, fiori sbocciati sul marciapiede.