Peccato che un topic come questo sia scivolato sempre più verso una deriva qualunquista infarcita di luoghi comuni degni del più deteriore facebook..
Invece del mondo cattolico e religioso tutto, si sono dovute "giustificare" ( non accettare ) le pedofilie, i figli illegittimi, ecc..
il peccato non è per tutti uguale.
... dove certe notizie, come l'uccisione di una escort ( quasi piu' importante del fatto che sia una Donna ).
Quindi:
donna che uccide donna = omicidio
uomo (maschio) che uccide donna = femminicidio
??? !
[...]
- femminicidio, che altro non è che una variante attualizzata del preesistente uxoricidio, divenuto desueto giacchè oggi molte coppie non sono sposate
La particolarità di tali delitti consiste nell'essere compiuti da soggetti che mai e poi mai avrebbero dovuto macchiarsene, in ragione del loro rapporto affettivo con le vittime.
Il fatto che non sia stata usata anche l'altra variante, lascia intendere, a mio avviso (per carità!), una fine malizia populista che come intento ha quello di destabilizzare l'equilibrio tra i sessi. E questo nel 2016 non si può accettare.
La metti sul personale in più vedi rogna li dove non c'è...
Dire è stata uccisa una "escort" anzicché una donna, equivale a dire che è stato ucciso un benzinaio anzicché un uomo.
Generalmente si preferisce "etichettare" col mestiere la vittima per far intuire più agevolmente al grande pubblico il contesto in cui si è consumato il crimine.
Tutte le altre conclusioni sono maliziose ed inopportune.
Capisco che leggere dieci pagine di topic per alcuni è uno sforzo immane (in effetti noi clienti raramente leggiamo il testo che accompagna le foto degli annunci delle pay.....),
QUOTE]
Immane davvero, comunque fatto.
ma alla domanda è già stato risposto.
QUOTE]
Se intendi il tuo post #50
in cui riprendi la linea interpretativa di megabizzo del post #36 (depurandola però di ogni accenno critico), ritenendolo risolutivo:
,Il femminicidio non ètale solo perché a morire sia una femmina, né perché ad uccideresia un maschio: il fattore discriminante nasce nel momento in cuil'omicida è persona che aveva, od aveva avuto, un rapporto affettivospecifico con la vittima: insomma, ne era, o ne era stato, il marito,il convivente, l'amante, il fidanzato.
In tal senso, ilfemminicidio assurge a caso di omicidio con sua definizione specificaal pari di altri (infanticidio, matricidio, parricidio) nei qualielemento causale
sia ricercabile nelrapporto affettivo (spesso di parentela) esistente tra la vittima edil suo assassino: insomma, tutti quei casi in cui il rapportoaffettivo esistente avrebbe dovuto essere elemento di protezione, enon di pericolo.
lo sai anche tu: a volte le risposte non convincono!
Se da un lato la tua èl'interpretazione giuridicamente corretta delle aggravanti introdottedalla nuova legislazione (grazie per avermi spinto all'approfondimento):“Decreto legge 14agosto 2013, n. 93 coordinato con la legge di conversione 15 ottobre 2013, n. 119recante: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per ilcontrasto della violenza di genere, nonche' in tema di protezionecivile e di commissariamento delle province.»”, quindi di ciò cherischia un potenziale reo e di quello a cui dovranno attenersigiudici, avvocati e periti (psicologi?) ad oggi in Italia,
tale interpretazionelegalist(ic)a della parola “femminicidio” non la “risolve” (segue >)
Perché? Perché nel fare l'equivalenza tra quello che prevede oggi la legge, col significato già diffuso di femminicidio a mio parere, tu commetti quattro errori:L'interpretazione legalist(ic)a della parola “femminicidio” non la “risolve” (segue >)
Non conoscevo il DL 93, né la legge 119, e dunque non potevo riferirmi ad essi
Cito da Treccani:
La parola femminicidio esiste nella lingua italiana solo a partire dal 2001. Fino a quell'anno, l'unica parola esistente col significato di uccisione di una donna era uxoricidio. Ma uxoricidio, composta con quella parola latina, uxor, quindi moglie, alludeva per l'appunto solo all'uccisione di una donna in quanto moglie e veniva estesa anche agli uomini, quindi al coniuge in generale. Non avevamo una parola che alludesse all'uccisione della donna proprio in quanto donna. Nella lingua inglese invece, dal 1801 esisteva la parola femicide. E a questa prima parola se ne accostò, a partire dal 1992, un'altra che è feminicide. La parola fu coniata dalla criminologa Diana Russell, che la usò in un proprio saggio. Nell'anno successivo, il 1993, l'antropologa messicana Marcela Lagarde ...La parola femminicidio si è diffusa nella lingua italiana a partire dal 2008. In quell'anno è stato pubblicato da Barbara Spinelli un libro intitolato Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale. E da quel momento in poi la parola ha cominciato a circolare, prima di tutto nella stampa, nei giornali e poi a entrare proprio nel circolo della nostra lingua... E' una parola formata del tutto regolarmente, unendo e componendo insieme la parola femmina, con quella parte finale -cidio, che ha il significato appunto di uccisione. Uccisione di una donna.
Tutto qui.
Se il discettare è relativo al termine in quanto tale, consiglio questo approfondimento:
http://www.accademiadellacrusca.it/...ca/domande-risposte/femminicidio-perch-parola
... se non fosse l'abuso che alcuni giornalisti (ignoranti) ne fanno usando tale termine ogni qual volta s'imbattono in un caso di omicidio che per vittima ha una femmina... sviando i propri lettori dal reale significato del termine che invece, ingenuamente, viene interpretato come l'atto di un uomo che uccide una femmina.
Quando a parlare è la ragione, meglio lasciargli spazio. ( si vede che hai letto quello che è stato scritto ).
Statisticamente parlando
Per fare un esempio semplice da capire
io non l'ho capito
ci dimentichiamo, a volte, che siamo esseri intelligenti.
devo essermelo dimenticato anch'io perché continuo a non capire l'esempio
nonostante il parallelo con alcuni noti simboli e le parentesi storiche - fammelo dire - rivedibili, a grandi linee l'ho afferrato.
Ma è un esempio su grandi, grandissime linee, ovvio.
Solo che se da me ti aspetti le tue stesse capacità narrative.... beh non c'è l'ho, neanche le tue conoscenze, se è per questo.