Ed anche questo:
http://www.lastampa.it/2017/01/12/i...-fidanzata-864Ja1BPAP8xhtTOIcsOFO/pagina.html
Almeno in questo caso la tragedia è stata evitata. Ma tutti questi fatti, accaduti in pochi giorni, mi spinge a delle considerazioni che da tempo desideravo fare:
Il problema della violenza sulle donne non è certo una prerogativa italiana, ma mi sento di dire che, tra i paesi occidentali, in teoria più "civilizzati", da noi si manifesti con maggiore frequenza. Pure mia moglie, che, in quanto sudamericana dovrebbe essere abituata a certi livelli di machismo, è rimasta impressionata da quanto spesso questi episodi si ripetano in Italia. E non è questione di ignoranza, dato che la merda umana che ha gettato acido sul viso di Lucia Annibali era un avvocato, cosí come lo era un altro che a Verona tempo fa uccise la sua ragazza. Il fatto che l'autore dell'ultimo attacco di acido fosse un capoverdiano (a cui auguro di cuore le peggiori sofferenze) non toglie che gli uomini italiani abbiano chiaramente un problema nell'accettare l'idea che una donna non appartiene a loro, e che quando ella decide di terminare una relazione, la sua decisione va accettata e punto. Questi maschi, che non rassegnandosi all'idea di perdere la "propria" donna, desiderano vendicarsi picchiandole, uccidendole o cancellando la loro bellezza con l'acido, rappresentano il lezzo del lerciume, da porre allo stessi livello dei pedofili e dei terroristi dell'ISIS. Ma perchè da noi questi fatti succedono più spesso che altrove? Che cazzo succede nelle menti di certi maschi italiani?
A mio avviso una delle ragioni risiede nell'educazione pervissiva che i genitori italiani trasmettono ai figli. Io non sono uno di quelli che godono nel parlare male del proprio paese, ma ai miei amici stranieri non esito a dire che i genitori italiani di oggi sono uno schifo, indegni di essere chiamati tali. Abituati a viziare i propri mocciosi, non opponendo mai loro un rifiuto, difendendoli sempre e prendendo le loro parti contro gli insegnanti, questi pseudogenitori hanno cresciuto una generazione di mostri, viziati e senza valori, abituati a non sentirsi dire un NO. Ed ecco che quando questi bamboccioni si sentono opporre un rifiuto da una donna, apriti cielo! Su questo bisogna lavorare parecchio, ma non c'è da essere ottimisti, non credo che i genitori che verranno prossimi anni saranno migliori.
Un altro punto da sottolineare è il nostro sistema giuridico, schifosamente garantista verso i criminali. Quello che ha sparato alla sua ex a Napoli aveva già ucciso la prima moglie nel 1991. Quanti anni è rimasto in galera? E quello che a Rimini ha rovinato con l'acido la faccia di Jessica era stato da lei denunciato tempo fa, per violenze e stalking. Il pubblico minnistero ne aveva chiesto l'arresto, ma il GIP ha deciso altrimenti, disponendo per lui il solo obbligo di starle lontano. Si poteva pensare che il tipo sarebbe stato scoraggiato da questo "divieto"? Il nome di questo giudice andrebbe pubblicato sui giornali, e lui dovrebbe pagarla in termini pecuniari e di carriera, ma ovviamente non accadrà. E comunque le leggi non puniscono abbastanza la violenza contro le donne. Ad esempio qualche anno fa fu proposto di rendere automatica la denuncia per qualsiasi uomo avesse provocato una lesione alla propria moglie/convivente/partner; ció significava togliere alla donna l'onere della denuncia contro il proprio uomo od ex, cosa per lei non sempre facile da fare. Cosa fecero i nostri deputati? Resero la denuncia automatica solo nei casi in cui la donna avesse subito lesioni che richiedessero un ricovero di almeno 20 giorni d'ospedale! Da vomitare.
Ci sarebbe poi anche da stigmatizzare il comportamento di alcune delle vittime, che, come la ragazza di Messina, continuano a difendere il proprio partner anche dopo la violenza subita. E' chiaro che queste poverette sono state per lungo tempo oggetto di violenza pricologiche, tale da far loro scambiare il trattamento manesco da loro subito come segno di amore o comunque di interesse verso loro da parte del loro uomo; tuttavia esse devono capire che, negando o minimizzando queste violenze, arrecano danno a tutte le altre vittime della violenza contro le donne.
Scusate per i toni duri che ho utilizzato e di cui comunque non mi pento; queto genere di cose mi indigna, e mi addolora che in Italia la violenza contro le donne sia all'ordine del giorno