Giochi e Videogiochi anni 80 e 90

Non so voi, ma guardando tutti questi giochi ,oggetti del passato, mi ricordano i miei genitori, gli amici, i tempi felici passati assieme. Purtroppo gli anni e la cattiva sorte tutto questo non esiste piu' . Secondo me, stavo meglio in quelli anni che avevo molto meno che adesso avendo il pc con annesso i videogiochi di questa generazione. Ovviamente i giovani di oggi non capiranno mai quello che abbiamo avuto, per loro queste sono cianfrusaglie, ferrivecchi o si mettono a ridere . Ho un amico quarantenne che ancora gioca di nascosto , giochi vecchi di 20- 30 anni, perche' quelli di oggi non lo fanno divertire e dico di piu,' a volte va nei mercatini a cercarli.

La grande differenza tra prima e ora è che ora quella dei videogiochi è diventata un'industria con software houses che son quasi multinazionali multimediali acquisite da colossi tipo SONY, WARNER etc..., quotate in borsa e su cui si specula finanziariamente.
All'epoca dello ZX81 e del VIC 20 le software houses erano ospitate in garages o cantine invece che in grattacieli di acciaio e cristallo, i programmatori erano dei simpatici nerd invece che dei veri e propri managers.
I giochi erano fatti per guadagnare sì ma anche e soprattutto per divertire (arcade esclusi che purtroppo erano delle macchinette mangiasoldi, ma quello per colpa dei gestori), oggi i giochi si fanno per vendere. Punto. E lasciamo perdere l'argomento prezzo che sennò non si finisce più di discutere.
I giovani d'oggi sicuramente non capirebbero mentalmente il concetto di aspettare la bellezza di 15 minuti per caricare da un nastro magnetico su audiocassetta un gioco da una manciata di kilobytes che poi è piatto, con 16 colori, mono-schermata e con personaggi fatti a "mattonelle".
Oggi i giochi sono grandi svariati gigabyte, i livelli devono essere caricati istantaneamente e il minimo rallentamento fa andare in paranoia il giocatore, hanno lo spessore di un film, ci son cose come "Metal gear" che hanno un budget che sfiora quello del film "Avatar", vengono ingaggiati compositori di musiche hollywoodiani per le colonne sonore e attori veri per il doppiaggio, grafiche super dettagliate a volte indistinguibili dal mondo reale.
E tutto ciò è un bene o un male?
Ora io non dico che si doveva rimanere ai tempi di "Space invaders" però dal mio punto di vista non riesco a concepire il senso di andare al di là di una qualità grafica come poteva essere quella della PS2.
Cioè, voglio dire... sono giochi. Perchè tutta questa corsa al realismo?
Io mi stupisco davanti alla grafica dell'ultimo "Tomb raider" al punto di chiedermi se quel che vedo sullo schermo è vero o sintetizzato: l'animazione è curatissima, il numero dei poligoni talmente alto da rendere Lara quasi vera, è stato perfino simulato il movimento dei capelli (uno per uno! non a ciocche come nei capitoli precedenti) oppure le gocce di pioggia che scorrono sul corpo.
E dopo lo stupore mi (e vi) chiedo tutto ciò dove ci porta?
Non posso fare a meno di dire che sia bello, spettacolare, affascinante ma altresì tutto questo estremo realismo sintetizzato mi fa anche un pò paura.
 
La grande differenza tra prima e ora è che ora quella dei videogiochi è diventata un'industria con software houses che son quasi multinazionali multimediali acquisite da colossi tipo SONY, WARNER etc..., quotate in borsa e su cui si specula finanziariamente.
All'epoca dello ZX81 e del VIC 20 le software houses erano ospitate in garages o cantine invece che in grattacieli di acciaio e cristallo, i programmatori erano dei simpatici nerd invece che dei veri e propri managers.
I giochi erano fatti per guadagnare sì ma anche e soprattutto per divertire (arcade esclusi che purtroppo erano delle macchinette mangiasoldi, ma quello per colpa dei gestori), oggi i giochi si fanno per vendere. Punto. E lasciamo perdere l'argomento prezzo che sennò non si finisce più di discutere.
I giovani d'oggi sicuramente non capirebbero mentalmente il concetto di aspettare la bellezza di 15 minuti per caricare da un nastro magnetico su audiocassetta un gioco da una manciata di kilobytes che poi è piatto, con 16 colori, mono-schermata e con personaggi fatti a "mattonelle".
Oggi i giochi sono grandi svariati gigabyte, i livelli devono essere caricati istantaneamente e il minimo rallentamento fa andare in paranoia il giocatore, hanno lo spessore di un film, ci son cose come "Metal gear" che hanno un budget che sfiora quello del film "Avatar", vengono ingaggiati compositori di musiche hollywoodiani per le colonne sonore e attori veri per il doppiaggio, grafiche super dettagliate a volte indistinguibili dal mondo reale.
E tutto ciò è un bene o un male?
Ora io non dico che si doveva rimanere ai tempi di "Space invaders" però dal mio punto di vista non riesco a concepire il senso di andare al di là di una qualità grafica come poteva essere quella della PS2.
Cioè, voglio dire... sono giochi. Perchè tutta questa corsa al realismo?
Io mi stupisco davanti alla grafica dell'ultimo "Tomb raider" al punto di chiedermi se quel che vedo sullo schermo è vero o sintetizzato: l'animazione è curatissima, il numero dei poligoni talmente alto da rendere Lara quasi vera, è stato perfino simulato il movimento dei capelli (uno per uno! non a ciocche come nei capitoli precedenti) oppure le gocce di pioggia che scorrono sul corpo.
E dopo lo stupore mi (e vi) chiedo tutto ciò dove ci porta?
Non posso fare a meno di dire che sia bello, spettacolare, affascinante ma altresì tutto questo estremo realismo sintetizzato mi fa anche un pò paura.

Condivisibile in toto, nulla da aggiungere.
 
@darkar
Concordo con te su questo concetto del realismo spinto. Ma ti dirò: goicherei volentieri più a Space Invaders che ad un moderno Game. Perchè? Perchè c'è dietro tutto un mondo ed un significato personale e di contesto che non si possono spiegare in due parole, ma che può comprendere solo chi ha vissuto quell'era. Il realismo spinto è bello ma mi lascia perplesso. In fondo una grafica un po' pixellosa o a cartone animato ci ricorda che è bene non confondere troppo ciò che è reale da ciò che è virtuale.
 
Potete postare un esempio di questi cartoncini plastificati trasparenti con gli stemmi delle squadre? Forse vedendo un esempio potrei ricordarli. :bye:
 
I trenini della Lima e della Rivarossi

e424-021-ansaldo-ACME.jpg


In città c'era un negozio con un plastico in vetrina, non so che avrei dato per averlo, me lo sognavo anche la notte!
Oggi invece sogno le puttane.
 
io non li ho trovati in rete.

forse Caccia, che dice di averli ancora, potrebbe postarne delle foto.
:bye:

Lo farei volentieri, purtroppo dovrei tornare nella tua città (essendo originario di li ;)) e cercare dove sono state messe :)
ma se li dovessi trovare cercando su internet posto l'immagine.
 
@darkar
Concordo con te su questo concetto del realismo spinto. Ma ti dirò: goicherei volentieri più a Space Invaders che ad un moderno Game. Perchè? Perchè c'è dietro tutto un mondo ed un significato personale e di contesto che non si possono spiegare in due parole, ma che può comprendere solo chi ha vissuto quell'era. Il realismo spinto è bello ma mi lascia perplesso....
Da incorniciare :good:
Altre storie, altri tempi, che nostalgia, anche loro approverebbero.
(partirono lavorando a videogames Atari).

jobs_wozniack_1976.jpg


e dalla pallina quadrata di pong.....
http://www.apple.com/30-years/1-24-14-film/#video-1242014-film
bella storia, mi commuove sempre un po',ero giovane (tutto sprecato)...io... altri no...

un po' OT, ma suggestivo... da Atari pong in avanti...
 
dino dini soccer per super nintendo. il peggiore gioco di calcio per consolle mai esistito

Va bene dai, Dino Dini l'ho ricordato io stesso per Kick Off e kick Off 2 http://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Dini è uno dei pochi italiani ( di origine) che ha prodotto giochi, perdoniamolo.
Non conosco il gioco che hai citato sicuramente sbagliò a mio avviso a chiamarlo con il suo stesso nome, eccesso di protagonismo.
Qui il gioco http://www.youtube.com/watch?v=RB7GsrsRRII che praticamente da quel poco che ho potuto vedere è un evoluzione di Kick Off
 
E questa? La mach 4, feci il diavolo a 4 per averla
 

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Negli anni 80 con le merendine del mulino bianco davano in regalo queste gomme da collezionare
Le sorpresine
 

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Qualcuno si ricorda quei topi coi baffi che si vedono in foto come si chiamavano e da dove uscivano?
Se non sbaglio erano dei pennarelli?
 

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Macchine giocattolo anni 30/40 della Burago, giocattoli da esibizione
 

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