Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

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Gattoblepa66

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non cambierà mai niente..sembriamo in tivvù...hu..
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Proviamo a dare un senso compiuto a questo 3d, con una chiave di lettura diversa, e certo dissacrante; sicuramente, per qualcuno, una lesa maestà verso l'ideologia che pretendono imperi. Ma, alla fine, c'è sempre chi si sveglia, che indica il re nudo e che pensa che 2+2 non può fare 5 o 3.
Con buona pace dei femministi petulanti e flatulenti, che ora si contorceranno istericamente, come se gli stessero strizzando una pallina. Per loro la verità è una, e una sola: quella cui aderiscono, con il cuore o con i piedi, difficilmente con la testa.
 
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USA Today

Abusi coniugali reciproci - di Warren Farrell, Ph. D.

Il più grande mito che il caso O.J. Simpson può rafforzare è quello che la violenza in ambiente domestico è una strada a senso unico (uomo-a-donna), e il suo corollario, che la violenza maschile contro le donne è un risultato della mascolinità.
Quando cominciai i 7 anni di ricerca su questi temi in preparazione di "Il mito del potere maschile", iniziai con queste due assunzioni essendo l’unico uomo in USA ad essere stato eletto 3 volte all’ufficio di direttore dell’Organizzazione Nazionale delle Donne di New York City e tali assunzioni erano indiscusse nei circoli femministi.

La mia prima scoperta - che in USA e Canada più del 90% delle denunce di violenze in ambiente domestico alla polizia erano da parte di donne, e non di uomini - sembrava confermare queste assunzioni. Ma in seguito il quadro divenne più complesso.
Circa una dozzina di studi in USA e Canada chiedevano ad entrambi i sessi con che frequenza picchiavano l’altro, tutti scoprivano che le donne picchiavano gli uomini o più frequentemente o tanto spesso quanto gli uomini le donne.
Due degli studi principali - di Suzanne Steinmetz, Murrey Strauss e Richard Gelles - davano per assunto che gli uomini picchiassero le donne in maniera più grave, così divisero la violenza in ambiente domestico in sette diversi livelli di gravità. Essi furono sorpresi dallo scoprire che i livelli più gravi di violenza erano perpetrati da donne ad uomini.
Tuttavia c’è un caveat. Gli uomini che picchiavano le donne procuravano lesioni maggiori del caso contrario. In ogni caso, questo caveat aveva il suo proprio caveat: era proprio perché i colpi degli uomini facevano più male, che le donne ricorrevano a metodi più drastici (es.: versare dell’acqua bollente addosso al marito o scagliare una padella sulla sua faccia). Queste scoperte furono supportate dal rapporto del Census Bureau:
Nel 1977, il Census Bureau americano condusse la Ricerca Nazionale sul Crimine, monitorando 60.000 famiglie ogni 6 mesi per tre anni e mezzo. Venne rilevato che le donne usavano armi contro gli uomini nell’82% dei casi; gli uomini usavano armi contro le donne nel 25% dei casi. Soprattutto si notò che persino le donne riconoscevano di picchiare gli uomini più di quanto gli uomini picchiassero le donne.
L’elemento chiave, quindi, è chi innesca questo ciclo di violenza. Steinmetz, Strauss e Gelles scoprirono che spesso sono le donne ad iniziare. Perché? In parte, quando credono che gli uomini possano prendere l’iniziativa - e per paura quindi di diventare un punching ball e di non poter contrattaccare.
Ero ancora un pò incredulo. Chiesi a migliaia di uomini e donne nei miei workshop di numerare tutte le relazioni in cui avevano picchiato il partner prima che questi avesse fatto mai il contrario, e viceversa.
Circa il 60% delle donne riconosceva di essere stata più spesso la prima a colpire; tra gli uomini circa il 90% dichiarava che il partner femminile era stato il primo a colpire.
Ancora sentivo che la violenza era un risultato della mascolinità. Avevo ragione a metà. Gli uomini sono responsabili per la maggior parte della violenza manifestata fuori casa. Ma, quando scoprii che il 54% delle donne lesbiche ammette la presenza della violenza nella sua attuale relazione, mentre solo l’11% delle coppie eterosessuali registra atti di violenza, io mi resi conto che la violenza in ambiente domestico non è un prodotto della biologia maschile.
Perché denunciamo con forza la violenza domestica contro le donne e non siamo neppure a conoscenza della violenza contro gli uomini in ambiente domestico?
 
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Uccide il marito e lo getta nel water

BERLINO - Avrebbe ucciso il marito e si sarebbe sbarazzata del suo corpo gettandolo nel water dopo averlo fatto a pezzi. Una donna macedone, fino a qualche giorno fa residente in Germania, a Dusseldorf, è ricercata dalla polizia con l'accusa di omicidio. I sospetti si sono subito concentrati sulla donna (52 anni) poiché lei stessa, secondo quanto scrive la stampa tedesca, avrebbe detto ai figli di aver «scaricato» il corpo del loro padre nel bagno.
SCOMPARSA - L'uomo, un tassista di 58 anni che pesava 100 chili, è scomparso tre settimane fa e la polizia ritiene inoltre che una parte del suo cadavere sia stata gettata nei cassonetti della spazzatura. Alcuni vicini di casa della coppia, secondo i quali i due coniugi si odiavano, hanno raccontato di avere sentito lo scarico dell'acqua diverse volte la notte della scomparsa dell'uomo. Da parte sua, la polizia scientifica ha osservato che le pareti della casa sono state lavate e ridipinte di recente, ma che le analisi hanno comunque individuato tracce di sangue sui muri del soggiorno, del corridoio e del bagno. Sembra che la donna, che si sarebbe rifugiata in Macedonia, avesse già cercato più volte di uccidere il marito in passato, almeno in un'occasione con il veleno e in un'altra a colpi di martello. La polizia si è detta sorpresa che l'uomo non ha mai denunciato la moglie per tentato omicidio.
8 gennaio 2008


" Questo è l'ultimo intervento che ho postato nel topic che, direttamente o indirettamente, ha sviluppato la tematica della violenza sulle donne in tempi recenti, partendo dall'Arabia Saudita per finire - com'era ovvio prevedere, dato il vittimimismo femminile imperante - in casa nostra (titolo: Arabia - ragazza violentata, condannata a carcere e frustata).
La realtà è che intorno alla questione delle violenze domestiche o commesse nell'ambito dei rapporti di coppia non esistono statistiche - degne di questo nome - in grado di darci una fotografia relativamente corretta del fenomeno sociale in discussione; ossia, quando a subire è lui e non lei.
E' sufficiente, tuttavia, fare mente locale sul dato derivante dall'esperienza personale di molti uomini, secondo il quale la stragrande maggioranza si è trovata assai frequentemente ad avere a che fare con femmine manesche, intolleranti ed autoritarie piuttosto che il contrario.
Le femmine sono legittimate a questi comportamenti.....gli uomini no. "
 
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Le donne abusano degli uomini: è più diffuso di quanto non si pensi

Estratto da un supplemento speciale del Washington Post, 28 dic. 1993

di Armin A. Brott

"Malgrado l’evidenza circa la violenza femminile sugli uomini, molti gruppi cercano attivamente di impedire che si affronti questo tema. La Steinmetz ricevette minacce verbali e telefonate anonime da parte di gruppi femminili radicali che minacciavano di nuocere ai suoi figli dopo che ebbe pubblicato "The Battered Husband Syndrome" nel 1978. Lei dichiara di trovare ironico che le stesse persone che dicono che la violenza iniziata dalle donne è esclusivamente autodifesa facciano così in fretta a minacciare violenza contro persone che non fanno altro che pubblicare uno studio scientifico.
La storia della Steinmetz non è la sola. Dieci anni dopo questo studio, R.L. McNeely, un professore della School of Social Welfare dell’Università del Wisconsin, e Gloria Robinson-Simpson pubblicarono "The Truth about Domestic Violence: A Falsely Framed Issue". L’articolo esaminava vari studi sulla violenza in ambiente domestico e concludeva che la società deve riconoscere che gli uomini sono vittime "o si starà considerando solo parte del fenomeno".
Poco tempo dopo, McNeely ricevette delle lettere da un’organizzazione femminile della Pennsylvania che minacciava di usare la propria influenza a Washington per bloccare i fondi per la ricerca. Robinson-Simpson, che scoprì alcuni dei dati più importanti, fu lasciata a lungo a sé stessa. Secondo McNeely, "lei, una giovane assistente, fu creduta "raggirata"" dal professore maschio."(fine della citazione)
 
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Nuovi fatti di cronaca e proposta di reddito per chi ha subito violenza







In quest ultimo link l'articolo riporta il caso di una donna che usa violenza contro il compagno

 
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Ho visto ora questo thread ancora aperto e quindi esprimo la mia opinione.
Le persone violente sono violente e basta, maschi o femmine che siano.
Il problema delle donne è che sono più deboli fisicamente e quindi in genere hanno la peggio.
Per mia natura io non riuscirei mai per nessun motivo ad alzare mai le mani contro una persona più debole di me.
Poi le donne hanno queste manie da crocerossina e tendono a legarsi con le persone peggiori illudendosi di poterle cambiare.
E tante volte viene da dire che se la sono cercata, ma tante volte purtroppo è veramente così.
Penso comunque che la parità di genere rimanga una mera illusione; siamo diversi e dobbiamo farcene una ragione; le donne possono fare i bambini, noi al momento ancora no, e questo le pone in una situazione mentale e fisica completamente diversa dalla nostra, di cui occorre tenere conto, per garantire pari opportunità.
Ma in quanto a stupidità penso proprio che alla fine ci eguagliamo, anche se in genere le donne però sono più stupide e ingenue sentimentalmente, mentre noi maschi siamo più stupidi e faciloni sulle questioni più materiali e istintive.
Io non sono d'accordo sull'eliminazione della violenza contro le donne, io vorrei che la violenza fosse eliminata e basta.
La repressione serve a poco, ma risulta comunque necessaria, per preservare e proteggere; per cambiare serve invece l'istruzione, l'educazione, l'esempio e l'emancipazione.
 
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Concordo in toto.
Uguali in diritto, i generi sono diversi e complementari in natura.
L'esempio più banale delle contraddizioni di regime sull'argomento è affermare che le donne siano più deboli e non capaci di difendersi, per poi proiettarle con grande enfasi in quei mestieri che richiedono la massima prestanza fisica, come forze armate e dell'ordine.
Basterebbe avere una minimale onestà per riconoscere che la violenza è trasversale, seppure espressa in maniera diversa; e un buon senso minimale per capire che la vulgata proposta dai media politicamente occupati è una imposizione che contiene molta falsità e non porta da nessuna parte.
E se la logica non è un'opinione, affermare che le donne siano in tutto uguali agli uomini, comporta che lo siano anche nella violenza. oppure non è vero che in natura i generi siano uguali, nel bene e nel male.
C'è un tale pompaggio ideologico, da parte dei tromboni di regime, su certe tematiche che sta producendo grandi danni alla società, soprattutto nel formare l'opinione della sua parte più manipolabile e conformista.
E chi non vede la contraddizione tra la svolta verde, che guarda in premessa il genere umano come violentatore della natura, per poi proporre una visione del tutto innaturale dei rapporti tra i generi.


 
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A mio modesto parere maschio e femmina sono molto differenti e proprio perché l'uomo per natura è più forte della donna non deve assolutamente permettersi di sfiorare una femmina neanche con un dito salvo durante rapporti sessuali consenzienti! Più forte non significa superiore o che debba dominare la donna ma se la natura ha creato due esseri sessualmente distinti dovremmo tenerne conto. W le donne
 
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Penso che quelli più forti, e non intendo solo fisicamente, debbano sempre prendersi cura dei più deboli, e non usare mai la loro superiorità per trarne dei vantaggi a scapito di chi non è allo stesso livello.
Le persone di valore sono quelle che proteggono i deboli e le persone indifese, e non alzano mai le mani su di queste (ma neanche le parole, che certe volte tagliano più di un rasoio), nemmeno se vengono da queste ultime attaccate, magari anche ingiustamente.
E penso che siano in ogni caso delle persone spregevoli quelle che si approfittano dei più deboli.
Io preferisco soccombere piuttosto che fare del male a qualcuno, forse sarà debolezza, o mancanza di amore proprio, o forse viceversa troppo orgoglio, ma quando mi trovo in condizioni di prevalenza sull'altro, anche se questo mi ha fatto tutto il male del mondo, e potrei sfogare la mia vendetta, alla fine non riesco mai a sferrare il colpo finale, che mi vedrebbe vittorioso.
La vittoria a scapito di un altro, ottenuta da una posizione di vantaggio, se pur momentanea, sarebbe per me sempre comunque troppo amara.
So che questa è una visione piuttosto cavalleresca della vita e che il nostro mondo purtroppo è tutt'altro; questo non vuol comunque necessariamente dire che, se vieni ingiustamente attaccato e messo con le spalle contro il muro, tu non ti possa difendere.
Quando penso alla violenza sulle donne, penso a mia moglie quando mi urla addosso e mi umilia (le donne in questo sono maestre), scaricandomi contro all'improvviso, solo magari per una parola sbagliata, l'ira repressa e cumulata da tante mie mancanze nel tempo, che nemmeno magari io ricordo tutte, ma di cui la mia coda di paglia mi fa comunque sentire il peso.
In questi momenti vorrei strozzarla o buttarla dal quarto piano e farla sparire, ma alla fine so che ha ragione, perché la considero e la stimo più di me stesso, e penso che senza di lei non potrei vivere, e mi fa soffrire di averla trascurata, di averla in qualche modo offesa e turbata, e subisco, e, anche se mi arrivasse una coltellata subirei sempre, senza reagire, perché è la persona che amo e con cui ho scelto di stare per tutta la vita.
 
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A mio modesto parere maschio e femmina sono molto differenti e proprio perché l'uomo per natura è più forte della donna non deve assolutamente permettersi di sfiorare una femmina neanche con un dito salvo durante rapporti sessuali consenzienti! Più forte non significa superiore o che debba dominare la donna ma se la natura ha creato due esseri sessualmente distinti dovremmo tenerne conto. W le donne
Penso che tu abbia pienamente ragione, e non siamo tutti uguali, come vorrebbero invece farci pensare, e la nostra ricchezza è proprio nell'essere diversi e accettare e tenere conto della diversità dell'altro.
Nei rapporti sessuali qualche volta eccediamo nei nostri ruoli, e al maschio piace essere prevalente e possedere, e alla donna piace invece anche subire ed essere posseduta, talvolta anche fino a provare dolore, lasciandoci un po' troppo guidare dai nostri istinti animaleschi.
Ma è un gioco tra persone adulte e complici, e tale deve rimanere, e il piacere deve essere reciproco, e il rapporto, come dici anche tu, sempre e unicamente consenziente.
W le donne.
 
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Concordo in toto.
Uguali in diritto, i generi sono diversi e complementari in natura.
L'esempio più banale delle contraddizioni di regime sull'argomento è affermare che le donne siano più deboli e non capaci di difendersi, per poi proiettarle con grande enfasi in quei mestieri che richiedono la massima prestanza fisica, come forze armate e dell'ordine.
Basterebbe avere una minimale onestà per riconoscere che la violenza è trasversale, seppure espressa in maniera diversa; e un buon senso minimale per capire che la vulgata proposta dai media politicamente occupati è una imposizione che contiene molta falsità e non porta da nessuna parte.
E se la logica non è un'opinione, affermare che le donne siano in tutto uguali agli uomini, comporta che lo siano anche nella violenza. oppure non è vero che in natura i generi siano uguali, nel bene e nel male.
C'è un tale pompaggio ideologico, da parte dei tromboni di regime, su certe tematiche che sta producendo grandi danni alla società, soprattutto nel formare l'opinione della sua parte più manipolabile e conformista.
E chi non vede la contraddizione tra la svolta verde, che guarda in premessa il genere umano come violentatore della natura, per poi proporre una visione del tutto innaturale dei rapporti tra i generi.



Articolo interessantissimo e sconvolgente della De Mari; grazie; me lo sono stampato.
L'articolo ribalta completamente il "pensiero unico" diffuso dai media e dalle istituzioni.
Non c'è di che meravigliarsi.
La nostra società è piena di ipocrisia, di falso moralismo, di falso buonismo e soprattutto di falsi problemi e di falsi ideali.
Mi viene subito in mente una canzone del grande Gaber: "Il tutto è falso".


Quando non si riesce, o peggio non si vuole, affrontare e risolvere un problema, si indice la giornata mondiale per eliminare il problema medesimo. :ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
Quello della violenza è un problema molto serio e riguarda l'intero genere umano e non può essere limitato e relegato solo a certe "categorie".
Questo non significa che non si debba intervenire, ma risulta veramente vomitevole vedere tanta "aria fritta", tanti "fiumi di parole" al vento, tanti accanimenti verbali, che non portano a nulla, se non a creare ancora maggiori attriti tra le persone più sensibili e maggiormente vulnerabili, maggior odio e scontro di genere.
Ne è una dimostrazione il continuo acuirsi del fenomeno dei femminicidi, con buona pace di chi si erge a paladino della difesa delle donne e dei loro diritti, contro una società maschilista che le opprime, le schiavizza e alla fine le uccide.
Forse, come scrive la De Mari, occorrerebbe prendere coscienza che la strage maggiore alla fine, a conti fatti, è tra le file degli uomini, e le ragioni sono molto più profonde dei meri rapporti di coppia.
 
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@oblomov effettivamente la Palombelli non ha fatto altro che dire la verità.
In realtà si è solo ingenuamente limitata a constatare che "il re è nudo!". :ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
Io stimo la Palombelli, indipendentemente dal suo pensiero, perché è una persona pacata, che non ha bisogno di strillare e sovrapporsi agli altri per esprimere il proprio parere, per dirlo come si dovrebbe dire adesso è una "No violence" in tutti i sensi, nei fatti e nella sua vita pubblica e privata, e non solo nelle parole.
Troppa gente, soprattutto in televisione e sui social, ormai parla solo per partito preso, per sentito dire, o, peggio, solo per allinearsi comodamente al pensiero comune e non essere criticati.
Ci si dimentica spesso di avere un cervello che può funzionare anche da solo.
 
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Se di fenomeno sociale si tratta sarebbe più corretto analizzarlo considerando tutte le variabili coinvolte. Detto questo, lungi da me il voler considerare la vittima il problema.
 
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non male, riesci a formulare due affermazioni che si contraddicono in poche parole.
non sei del tutto responsabile, le contraddizioni sono nel mainstream, cui sarebbe meglio non conformarsi, non sempre la televisione ha ragione
 
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le digestioni post prandiali domenicali, con un bicchiere di sangiovese di troppo, e in tv la mara nazionale, che incubi.
stasera ti sembrerà tutto chiaro
 
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