Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

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I casi di questo tipo di calunnie sono un'infinità, da sempre direi. Vittime ne sono tanto uomini famosi, quanto pinchi pallini.
Qualche anno fa fece scalpore, il caso di Dominique Strauss-Kahn, considerato il favorito alle imminenti elezioni presidenziali francesi, e atterrato da un'accusa di violenza.
Purtroppo non sempre la calunnia emerge, e l'accusato si porta addosso lo stigma di una azione infamante per sempre.

Il secondo mestiere più antico delle donne è accusare l'uomo di violenza.
 
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No, ostregheta: mi incaponisco quando ricorri ad ogni mezzo coercitivo, per impormi la tua opinione; ad esempio manipolando le notizie , e quindi impedendomi di costruirmi una verità. Allora, sarà difficile convincermi, perché un'idea buona non ha bisogno di un cattivo metodo per imporsi. E se qualche volta non si impone da se, amen: solo il trascendente è perfetto.
Posso cambiare idea, invece, se l'interlocutore discute con mente aperta; se ciascuno è pronto a riconoscere la superiorità degli argomenti dell'altro.
La bontà degli argomenti dell'altro, avrei scritto. Non per forza in una dialettica si deve arrivare all'origine della verità ma il riconoscimento che l'idea dell'altro abbia la medesima ragion d'essere della propria è un buono stallo che non porta per forza alla superiorità di una o dell'altra ma che comunque conferisce dignità.

Bene, non mi impressioni, ma non posso che apprezzare che tu abbia letto la lettera VII di Platone: perciò, non capisco come concili la lettura di Platone con la difesa delle quote rosa. Platone, come Socrate, e non parliamo di Aristotele, era per la "natura differenziale" dei due generi.
Se la donna è superiore non ha bisogno di quote rosa; se non lo è, è deleterio imporla con metodo oppressivo.
Forse ti sei perso il mio intervento precedente (so che non è vero, ma è un invito a rileggerlo, intervento #106).

Quanto al kalos kai agathos il concetto è un po' più complesso, ed è ingenuo ridurlo al puro dato naturalistico ed empirico.
Naaaah, non ingenuo, io avrei detto romantico.

E comunque, la massima espressione della kalokagathia per i greci era il giovane uomo, l'atleta, Alcibiade. Le olimpiadi, gare tra maschi, erano questo: sacra celebrazione della bellezza, nella sua massima espressione.
Mentre essi riconoscevano la superiorità intellettuale dell'anziano, che diventava rispetto assoluto negli spartani, i più belli tra i greci, ma che si facevano governare da una gerusia, cioè un consiglio degli anziani, composto da 28 geronti che dovevano avere compiuto come minimo 60 anni.
Oggi si farnetica di voto ai sedicenni; certo sono il massimo della manipolabilità. Non si vogliono cittadini adulti e consapevoli, ma elettori ignoranti e gregari.
Non entro nel merito politico. Ho visto che ne avete poi discusso a lungo e comunque fuori tema. Per quanto riguarda la citazione, invece, stiamo comunque parlando di una società, quella greca antica, maschio-centrica. La medesima società maschio-centrica da cui la nostra ha ereditato questa caratteristica. La riprova ne è il fatto che abbiamo bisogno di una giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Che abbiamo bisogno di istituire le quote rosa. Non difendere o per creare pari opportunità, s'intende, ma solo per rendere la donna una cosa diversa. In quanto tale anche con dignità diversa. Il fatto più inquietante è che le donne si sono adeguate a questo ed anche le cosiddette femministe non si rendono conto di fare (spesso) il male della loro categoria.

Rimanendo assolutamente in topic, ribadisco il concetto ... IO SONO CONTRO LA VIOLENZA. Punto.
 
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Prendo solo uno spunto, quello finale, dal tuo ricco intervento; sì, la società greca, come tutte le società antiche, e fino a 50 anni fa, era maschiocentrica; e allora?
I greci di duemila anni fa erano più cretini, o cattivi, o prepotenti, o cosa, dei greci di oggi, tutti femminismo e diritti?
O forse, semplicemente era, ed erano società che facevano affidamento su assetti naturali, i migliori per sopravvivere in quel mondo?
Assetti che avrebbero una validità anche oggi, considerato che i contro delle nuove proposte non sembrano pochi rispetto ai pro. Nella convinzione che il buono e il bello, che insieme costituiscono il giusto, sia rispettare la natura, i suoi limiti, non travalicarli in maniera strampalata e fanatica. Rispettare la natura è bello.

Poi, dovremmo ragionare se sia vero che fosse maschiocentrica, o semplicemente ci fosse una complementarità tra i generi; complementarità che non favoriva un genere rispetto ad un altro, ma semplicemente distribuiva i compiti, assegnando a ciascun genere diritti ma anche doveri, secondo un criterio naturale di efficienza.
Complementarità non vuol dire disparità di diritti o dignità. Nessuno nega che l'uomo, qualunque sia il genere e l'etnia, debba essere uguale in dignità e diritto ai suoi consimili.
Ma subito dopo cominciano le differenze: scommetto che tu ci tieni alla tua personalità, ad essere riconosciuto come individuo diverso da me, e da ogni altro che incontri.

E per questo che sin dal secondo post ho considerato una fesseria la giornata che intitola il post, e considerato preferibile unirci tutti, uomini e donne, per censurare la violenza esercitata su altri uomini e donne.
Comprimere al massimo la violenza, tout court. Senza costruire gerarchie tra le vittime della violenza.
Ma a qualcuno non piace, il progetto politico di alcune parti è altro, divisivo, distruttivo per ogni forma sociale. Perché lo farebbero? Ovviamente non lo so, e comunque lo spazio di un forum di puttanieri non è il luogo adatto per discuterne; ma se esiste il bene, esiste anche il male; se esiste l'intelligenza esiste anche la stupidità.
E a mio modesto parere, è foriero di esiti negativi lottare in maniera unidirezionale. Risolvere una sofferenza, e infischiarsene di un'altra.

Alla fine: IO SONO CONTRO LA VIOLENZA. Ogni forma di violenza. Punto
 
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Giusto per chiudere il cerchio sul maschicentrismo (brutto termine coniato probabilmente da qualche becero/a femminista, come fallocentrico in fondo ...). Questo termine rimarca l'imposta superiorità del maschio sulla femmina e non certo una suddivisione di compiti in maniera naturale o meritocratica. Proprio il rimarcare la differenza di genere, in questo contesto, significa il constatare una differenza di dignità. Da qui la differenza di doveri e, soprattutto, di diritti. Da qui la mancanza di complementarietà bensì il sopruso di uno sull'altro genere.

Tanto per capirci, istruzione di base per tutti ma poi istruzione avanzata solo per coloro che meritano di essere istruiti e non solo per i maschi. Meritocrazia puntata all'individuo, come scrivi tu. Al contrario alle donne greche, per lo più, era proibito l'accesso all'istruzione. Questo è un sopruso. Questo è maschiocentrismo.
 
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Ermanno81

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Tutti discorsi bellissimi e teoricamente condivisibili ma che trascuranobun aspetto primario. Cioe ognuno di ogni genere sesso corazza si conquista o perde la propria posizione nella storia dell umanità in base alla propria forza e alle proprie capacità di adattamento.il ruolo che abbiamo non e altro che lo specchio fedele delle nostre forze e capacità.se ci schiacciano e perché non abbiamo la forza per opporci e perciò per la natura che non possiede sentimenti e giusto così...noi abbiamo una coscienza singola ma non comune .le donne stanno esattamente dove si sono conquistate di stare .la violenza in generale fa parte della vita .
 
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Al contrario alle donne greche, per lo più, era proibito l'accesso all'istruzione. Questo è un sopruso. Questo è maschiocentrismo.
E tu lo chiami maschiocentrismo (d'accordo con te, neologismo orrendo, quasi quanto femminicidio)? Io lo definirei, femminismo intelligente.

Certo, se di una catena tu guardi solo un anello, è quello che descriverai, senza cogliere la complessità della catena.
Alle donne greche l'istruzione non era vietata proprio per niente (fra l'altro, le spartane erano educate in maniera simile ai maschi), ma certamente non era facilitata; ma neanche dovevano combattere, o andare per mare, o arare il campo. Insomma le donne erano esentate da tutte quelle attività distruttive cui erano obbligati gli uomini, e molti di essi volentieri vi si sarebbero sottratti, e ben poche donne avrebbero fatto il cambio con loro: esse semplicemente erano mantenute, nello stesso tenore di vita del marito, senza subirne le ambasce, se non di riflesso.
Era giusto? Era sbagliato? Sembra che i greci lo trovassero giusto duemila anni fa; e chi siamo noi per giudicarli oggi?
Grazie al cielo, io non sono costretto, come loro, ad affrontare un nemico a colpi di spada (al massimo, può capitarmi di dover schivare qualche giadista che vuole decapitarmi), e già se mi procuro un taglietto con il coltello da cucina, mi incerotto e manca poco che vada al pronto soccorso.
Insomma, provo a dire che è una suprema e stupida barbarie giudicare circostanze diverse (e lontane) con leggi uguali.
E comunque, anche con poca partecipazione attiva femminile (che le donne erano presentissime nel mondo greco, eccome), i greci hanno creato una splendida civiltà: quella sulla quale poggia la nostra, che non esisterebbe senza quella; e contribuito anche al femminismo, sebbene le femministe non se ne rendano conto, così occupate a combattere il maschio e lucrare sempre nuovi diritti per le femmine; mai doveri.
Oggi, neanche possiamo immaginare quanto belle fossero le loro città; quanto colta e splendida quell'umanità, pur restando uomini (e donne), quindi pieni di difetti.
Quanto alla violenza: οὐκ ἔστιν πᾶν πρόσφατον ὑπὸ τὸν ἥλιον, niente di nuovo. Ma, insomma, i greci erano amati dalle loro donne; e apprezzati dalle barbare, che li consideravano gentili, raffinati, e belli.
 
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@olmo30
οὐκ ἔστιν πᾶν πρόσφατον ὑπὸ τὸν ἥλιον

Ma questo è nella Bibbia dei Settanta... il nihil novi sub sole della Vulgata...
A parte la lingua e il tuo esibizionismo errrudito, ke kazz c'entra con i greci?
Illuminami, magister. Anzi, didáskale
 
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Credo che il Post abbia preso una deriva troppo erudita.
Tornerei sulla violenza sulle donne....

Escludendo i casi patologici del tipo l’imprenditore milanese e le vittime 18enni di orgie e festini hard in centro a Milano, per me il problema è un altro.
I casi che ci preoccupano sono quelli di violenza e infine Omicidi di donne che accadono a coppie normali, considerate tranquille, con prole preadolescente; episodi che avvengo quando Lei decide di troncare e Lui non se ne fa una ragione e non vede altra via d’uscita che Distruggere la compagna di quello che Lui credeva una Vita.
Motivi della rottura di un rapporto:
- crisi di mezza età, per le donne la svolta è sui 40 anni
- trovato un altro uomo
- giustificazioni del tipo “ma noi non siamo mai stata una coppia”
- combinazione delle precedenti

All’uomo, se un po’ ingenuo, crolla il mondo addosso, la compagna di cui si fidava, che doveva essere “per Sempre” lo sta piantando.
Badate bene che quest’impostazione culturale c’è inculcata da Donne, cioè da nostre madri e ci vuole una svolta faticosa per cambiare.
Come: bisogna capire che la Donna non è di Proprietà del compagno e soprattutto che la Vita va avanti lo stesso.
L’uomo deve rendersi conto che si può vivere anche senza quella che doveva essere la Donna della vita. Forse un po’ più triste, in particolare all’inizio, ma le cose vanno avanti.

La reazione violenta alla notifica è umana, in particolare se, come detto, ci si fidava ingenuamente della compagna.
Certo che a volte non c’è peggior sordo di chi non sentire e la situazione familiare stava evolvendo senza che l’interessato - magari inconsciamente - volesse ammetterlo.

Tale reazione può variare in base alla situazione del momento, al carattere dell’individuo e anche al contesto.
Momento - tipo oggi va tutto storto, la borsa è crollata, il capo (magari pure donna) al lavoro m’ha cazziato e mia moglie mi pianta: sbotto!
Individuo - non siamo tutti uguali, educazione, carattere e trascorsi sono diversi...
Contesto - se in casa ho armi, in una certa situazione di stress le uso anche contro familiari molto prossimi (ciò spiega i casi di Omicidio di compagne da parte di membri delle forze dell’ordine).

Certo i tempi son cambiati, ricordo bene più di trent’anni fa, la collega “libertina” che tornava al lavoro con occhiali da sole anche in ufficio, per nascondere l’occhio pesto avendo “inciampato”, dopo che di era fatta beccare dal marito a trombare con altri..
Tutti si sapeva, Lei comunque stava col marito (da quel che ne so tuttora, ormai in pensione da lustri), in mensa noi ci si dava una gomitata tra colleghi e... magari pure si “godeva” della generosità della signora.
Oggi, nello stesso ambiente lavorativo una cosa del genere non potrebbe più capitare, se si presentasse una signora con occhio livido sarebbe incoraggiata a denunciare, ad abbandonare chi l’ha conciata così - oppure si nasconderebbe con un po’ di ferie per rimettersi e tornare poi al lavoro in “forma”.

In definitiva questo veloce cambio culturale capitato negli ultimi dieci vent’anni, ha travolto in primis l’Uomo che per natura, educazione, indolenza si è trovato spiazzato dalla libertà conquistata e - giustamente - pretesa dalla Donne.
 
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οὐκ ἔστιν πᾶν πρόσφατον ὑπὸ τὸν ἥλιον

Ma questo è nella Bibbia dei Settanta... il nihil novi sub sole della Vulgata...
A parte la lingua e il tuo esibizionismo errrudito, ke kazz c'entra con i greci?
Illuminami, magister. Anzi, didáskale
Ma quanto sei rosicone fili mi. Ma quanto ti ha fatto rosicone mammina toia.
Devo proprio spiegarti tutto, come ad una vecchia zia bizzosa e sospettosa, con una bella verruca sul mento e i baffetti incipienti.
Non pensare sempre male: "lupo di cattiva coscienza opera pensa".

Allora: ho proprio voluto citare in greco l'Ecclesiaste, considerato che un collega utente ha aperto il discorso sui greci; e tu, googlando la frase per tradurla, hai fatto la grande scoperta (me lo aspettavo; diventi prevedibile compà). Bravo, sai fare copia e incolla su google. E, nel mio piccolo, ho contribuito a "illuminarti" sull'esistenza di uno dei grandi Libri; mi sono trattenuto, solo per te mi stava scappando un ta βιβλία, orrore.
Ed ora googla . . . questo: omnia munda mundis, per quanto mi riguarda.

PS: caro (e triste) monopattino, scusa l'ultima deriva pseudo erudita. Anche a me comincia a scocciare il battibecco nel quale vuole trascinarmi la linea gustav dei compagnucci della parrocchietta; lo scherzo è bello se dura poco. Prova a spiegarglielo tu, io sono solo un "mezzo colto", quindi non abbastanza per quell'arca. Ti avverto, è uno tosto, capisci a me.
 
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Credo che il Post abbia preso una deriva troppo erudita.
Tornerei sulla violenza sulle donne....

Escludendo i casi patologici del tipo l’imprenditore milanese e le vittime 18enni di orgie e festini hard in centro a Milano, per me il problema è un altro.
I casi che ci preoccupano sono quelli di violenza e infine Omicidi di donne che accadono a coppie normali, considerate tranquille, con prole preadolescente; episodi che avvengo quando Lei decide di troncare e Lui non se ne fa una ragione e non vede altra via d’uscita che Distruggere la compagna di quello che Lui credeva una Vita.
Motivi della rottura di un rapporto:
- crisi di mezza età, per le donne la svolta è sui 40 anni
- trovato un altro uomo
- giustificazioni del tipo “ma noi non siamo mai stata una coppia”
- combinazione delle precedenti

All’uomo, se un po’ ingenuo, crolla il mondo addosso, la compagna di cui si fidava, che doveva essere “per Sempre” lo sta piantando.
Badate bene che quest’impostazione culturale c’è inculcata da Donne, cioè da nostre madri e ci vuole una svolta faticosa per cambiare.
Come: bisogna capire che la Donna non è di Proprietà del compagno e soprattutto che la Vita va avanti lo stesso.
L’uomo deve rendersi conto che si può vivere anche senza quella che doveva essere la Donna della vita. Forse un po’ più triste, in particolare all’inizio, ma le cose vanno avanti.

La reazione violenta alla notifica è umana, in particolare se, come detto, ci si fidava ingenuamente della compagna.
Certo che a volte non c’è peggior sordo di chi non sentire e la situazione familiare stava evolvendo senza che l’interessato - magari inconsciamente - volesse ammetterlo.

Tale reazione può variare in base alla situazione del momento, al carattere dell’individuo e anche al contesto.
Momento - tipo oggi va tutto storto, la borsa è crollata, il capo (magari pure donna) al lavoro m’ha cazziato e mia moglie mi pianta: sbotto!
Individuo - non siamo tutti uguali, educazione, carattere e trascorsi sono diversi...
Contesto - se in casa ho armi, in una certa situazione di stress le uso anche contro familiari molto prossimi (ciò spiega i casi di Omicidio di compagne da parte di membri delle forze dell’ordine).

Certo i tempi son cambiati, ricordo bene più di trent’anni fa, la collega “libertina” che tornava al lavoro con occhiali da sole anche in ufficio, per nascondere l’occhio pesto avendo “inciampato”, dopo che di era fatta beccare dal marito a trombare con altri..
Tutti si sapeva, Lei comunque stava col marito (da quel che ne so tuttora, ormai in pensione da lustri), in mensa noi ci si dava una gomitata tra colleghi e... magari pure si “godeva” della generosità della signora.
Oggi, nello stesso ambiente lavorativo una cosa del genere non potrebbe più capitare, se si presentasse una signora con occhio livido sarebbe incoraggiata a denunciare, ad abbandonare chi l’ha conciata così - oppure si nasconderebbe con un po’ di ferie per rimettersi e tornare poi al lavoro in “forma”.

In definitiva questo veloce cambio culturale capitato negli ultimi dieci vent’anni, ha travolto in primis l’Uomo che per natura, educazione, indolenza si è trovato spiazzato dalla libertà conquistata e - giustamente - pretesa dalla Donne.
A parte che il senso proprietario del partner appartiene ad entrambi i generi, come sa chiunque abbia avuto una relazione con una donna innamorata.
In parte concordo con te.
In parte già nel secondo post di questo 3d indicavo come insensato puntare l'indice sul genere maschile, quale portatore ontologico di una violenza primordiale. Semmai bisognerebbe indagare di più le dinamiche di quella coppia, facendo emergere eventuali corresponsabilità della partner negli esiti nefasti; senza che ciò significhi giustificare la violenza, o assolvere un assassino. Ma solo la comprensione, e correzione di derive sbagliate, possono essere utili a capire quel caso, ed in generale a diminuire tale tipo di violenza.
Permettimi, ci sono senz'altro gli ingenui, ma nel rapporto di coppia non c'è una fiducia ingenua; c'è fiducia, e basta. E se tu giochi con i miei sentimenti, rischi di mandarmi in tilt, ingenuo o no che io sia, e comunque mi procuri un gran male, uno dei peggiori.
 
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E, nel mio piccolo, ho contribuito a "illuminarti" sull'esistenza di uno dei grandi Libri; mi sono trattenuto, solo per te mi stava scappando un ta βιβλία,

Maestro, anzi, mastro,
ma non sarà che se la tira?
Ne avrebbe donde: ha fatto il Classico, e ne va giustamente fiero. Sticazzi, so' soddisfazioni che al pensarci ancora le si drizza.
Perché so' mica balle il greco antico, per giunta in caratteri greci. Gesummaria! e lei lo sa leggere, e anche tradurre? Ammazz' quant'è sapiente sto picciriddu.

PS: sa chi mi ricorda? il dr. Purgon in una commedia di Molliere (si scrive così?) di cui non ricordo il titolo. Lo cerco su Google e glielo dico.
 
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Ummm, conosci il liceo classico? perfino la facoltà di lettere. Accipicchia.
Scusa, arca, la mia metà incolta non sa chi sia molliere, e neanche il dottor purgon: è il tuo medico? ci ricorri spesso? A occhio e croce sì, sembri uno costipato cronico (se non capissi, rivolgiti a san google; chi è? ma dai che lo invochi sempre, il santo protettore degli asini).
 
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monopattino ti ha spiegato?
come vuoi, rosicone di mammà, conoscitore del liceo e anche del classico, arca delle arche, pozzo senza fondo, onnisciente compagnuccio dei compagnucci della parrocchietta.
un beso. Vai con l'essere supremo, buonomo, o con baffone, o con il grande timoniere, non so, vedi tu.
 
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No, monopattino non mi ha spiegato un belino. Giustamente se ne tiene fuori.

Ma vedo che tu, pardon Lei non si da pace, sprizza e spruzza feroci ironie da oratorio.
Il livore è cattivo maestro: tranquillo, che potrebbe scoppiarle una vena

PS. Il beso lo serbi per i cameratucci.
 
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e perché non direttamente il linciaggio?
su questo forum, la tua è solo una leggerezza (un "pensiero debole" lo definirebbe un filosofo amato da quelli della mano manca) sulla pelle di tanti innocenti calunniati.
me lo dirai quando assisterai alla disgrazia di una accusa di violenza inventata, e l'accusato sarà condannato sulla sola parola dell'accusa, senza prove, senza riscontri, senza indizi.
Mi auguro che la condanna nel caso avvenga sulla base di prove ? solitamente si riesce ad intuire se la persona ha opposto resistenza o meno.
Il ragionamento può avvenire anche al contrario però : se una donna è sola con la persona che la violenta, allora l’accusa non è valida perché la ragazza non ha altri testimoni e si potrebbe essere inventata tutto ? In questo caso si avrebbe un violentatore a piede libero.
 
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No, monopattino non mi ha spiegato un belino. Giustamente se ne tiene fuori.

Ma vedo che tu, pardon Lei non si da pace, sprizza e spruzza feroci ironie da oratorio.
Il livore è cattivo maestro: tranquillo, che potrebbe scoppiarle una vena

PS. Il beso lo serbi per i cameratucci.
ma belzebù maiala, quanto vale la tua parola? le tieni fede 5 minuti scarsi? manco un bambino "educato" da un trinariciuto (se non se lo magna). hai appena finito di proporre di darci un taglio, che ricominci?
gioia di mammà, ci sono tante menate, pardon, lotte per i diritti che aspettano il tuo genio ed il tuo braccio. vai. vai a salvare il mondo, insieme a sarde e compagnucci.
Se per te è così importante avere l'ultima parola, fiat. (non andare in autocentro, vuol dire: sia come vuoi tu. Dai, scherzo, lo so che lo sai, ci mancherebbe).
Ed ora spara pure la tua minchiata. sono qui, rassegnato. tanto: una più, una meno.
 
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Mi auguro che la condanna nel caso avvenga sulla base di prove ? solitamente si riesce ad intuire se la persona ha opposto resistenza o meno.
Il ragionamento può avvenire anche al contrario però : se una donna è sola con la persona che la violenta, allora l’accusa non è valida perché la ragazza non ha altri testimoni e si potrebbe essere inventata tutto ? In questo caso si avrebbe un violentatore a piede libero.
ma caro jomi, in uno stato di diritto, l'onere della prova è a carico dell'accusatore.
tu vuoi invertirla? Io ti accuso, anche senza prove: poi devi essere tu a provare la tua innocenza.
Mah.
Mi pare di stare all'asilo. No, non ce l'ho con te. Ma con le strampalaggini, anche l'inversione della prova in procedura penale. ed il compagnuccio le rappresenta tutte, mica cotica. chissà pora mamma
 
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Se per te è così importante avere l'ultima parola
Questa è magnifica, da segnalare a Lafayette.
Lei mi accusa di volere a ogni costo l'ultima parola, ma lo fa con un post ulteriore.
Come dire (in omaggio agli Eleatici): il 'paradosso dell'ultimo post'.

Pertanto la prego di non considerare la presente, scritta solo per salvarla da una contraddizione.

E che, non era una marca d'automobili?
 
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