Bah
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!
Leggere un 27enne … ho dedotto l’età dal nickname …, che ha già quasi abdicato da quello che, invece, dovrebbe essere il suo naturale territorio di caccia, unitamente al cinico calcolo di “ quante inculate “ si sarebbe perso, mentre dedicava 2/3 giorni a “ corteggiare ‘ una ragazza non pay, mi sconcerta e francamente mi lascia piuttosto amareggiato, pensando che questa generazione, rappresenta il futuro della nostra “ categoria “ … parlo da uomo, meglio sarebbe dire maschio, non ovviamente da punter.
2/3 giorni, e “ la tapina “ non avendola ancora mollata, ha la data di scadenza … come uno yogurt o l’insalata
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… e noi boomer che invece passavamo intere settimane a corteggiare la ragazza che in quel momento c’aveva colpito … e si che yogurt ed insalata, esistevano anche allora
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Noi che eravamo ben consci che l’attesa del piacere, era essa stessa piacere. Anzi, più era agognata la “ preda “, più il “ traguardo “ si presentava arduo da raggiungere, più provavamo soddisfazione, appagamento e ovviamente piacere, se e quando riuscivamo a raccogliere il frutto di tanta paziente attesa.
… e non è che non esistevano le “ allegre “ signorine che per vil danaro ti regalavano, un quarto d’ora di passione … ovviamente, pagando … , ai nostri tempi. E che per noi boomer, rappresentava l’estrema ratio, una cosa da fare per goliardia assieme agli amici … infatti, quasi sempre, si andava in gruppo e ci si metteva in fila …, certamente non era la normalità, ancor meno un evento di cui andar fieri.
Al massimo ci sentivamo fighi e ganzi, quando riuscivamo a conquistare una ragazza … gli sfigati, semmai erano quelli che andavano con le “ professioniste “.
Ma i miei sono ragionamento ormai anacronistici, figli di un’epoca che non esiste più … eppure sto parlando di 30/35 anni fa, non dell’epoca vittoriana
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La società è cambiata molto più velocemente di quanto lo abbiamo fatto noi boomer … certo molto più velocemente di quanto necessitava a me, per adeguarmi. Oggi si vive ad una velocità che, ahimè, poco si confà a chi ha avuto la fortuna di doversi guadagnare ogni “ metro “ conquistato nella vita. A chi ha fatto la gavetta, a chi non avendo nulla, quando riusciva ad ottenere, godeva come un riccio … e la felicità che ne scaturiva, durava giorni interi. A chi aveva ben chiaro che nessun traguardo realmente importante si raggiunge in poco tempo e con poca fatica. A chi, infine, non era abituato a mettere date di scadenza alle persone, ree solo di volersi prendere il loro tempo, prima di dare via una cosa che, allora, aveva ancora un certo valore.
P.S. Chiedo venia per l’amarcord e per aver indugiato, scavando nei ricordi
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Se questo mio contributo è urticante per qualcuno, ovviamente me ne dolgo e chiedo scusa, ma forse sottolineare da dove veniamo, potrebbe far riflettere anche chi si è adeguato ai ritmi della vita moderna, e sopratutto far capire dove stiamo andando.
Spero, altresì, che non sia considerato poco pertinente