Se il fine fosse la prosecuzione e ancor meglio l’evoluzione della specie allora direi che i tempi sarebbero ormai già maturi per abbandonare il sesso come pratica riproduttiva [...] e mantenerla solo come pratica ludica.
Ma il sesso è da qualche centinaio di migliaia di anni che ha smesso di essere solamente una pratica riproduttiva per l'essere umano, passando ad essere sempre più una pratica
ludica. E questo si è rivelato essere un grande fattore evolutivo per la sopravvivenza della specie.
Siamo l'unica specie di mammiferi che ha la possibilità di riprodursi per tutta la durata dell'anno.
Il mio gatto o il tuo cane vivono tranquillamente per 3/4 dell'anno non interessandosi al sesso; poi arriva la stagione dell'accoppiamento e si focalizzano su quello e vi si dedicano con tutte le loro risorse fisiche.
Arrivano a mangiare di meno e a perdere peso. Parlo di animali con un certo grado di libertà, non certo del barboncino da compagnia o del persiano da salotto. Tutti i mammiferi ad un certo punto dell'anno, una volta raggiunta una buona forma fisica, sazi di cibo e con il clima favorevole, maschi e femmine, si dedicano al sesso con lo scopo di riprodursi e perpetuare la specie. Ma non lo fanno certo per trarne un divertimento individuale. E lo fanno solo un tempo relativamente breve, nell'arco dell'anno.
L'essere umano invece fa sesso anche per
divertimento, non solo per riprodursi durante un determinato periodo in cui
va in calore, come fanno tutti gli altri mammiferi. Noi
pensiamo al sesso,
cerchiamo il sesso,
facciamo sesso durante tutto l'arco dell'anno. O almeno ci proviamo. Il primo pensiero è di farlo perchè è divertente, non perchè è utile per riprodurre la specie.
Il bello è che tutto questo pensiero riguardo il sesso ed al divertimento che ne deriva nel farlo... è frutto di un processo evolutivo. Che si è rivelato piuttosto vincente, almeno riguardo la competizione con le altre specie.
Quando siamo scesi dagli alberi, qualche centinaio di migliaio di anni fa, e abbiamo iniziato ad avventurarci per i grandi spazi aperti dell'Africa, ci siamo accorti che non eravamo competitivi nella lotta per la sopravvivenza. Eravamo degli scimmioni che si cibavano prevalentemente di frutti e integravano il fabbisogno proteico con qualche larva o bacarozzo, al massimo con qualche piccolo roditore. Non avevamo i mezzi fisici per confrontarci coi grandi cacciatori carnivori. Niente zanne ne' artigli, scatto o corsa prolungata ci vedevano soccombere.
Allo stesso tempo non possedevamo le risorse degli erbivori. Lo stomaco umano non sintetizza la clorofilla e quindi brucare solamente erba non ci permetteva di sopravvivere. Non potevamo nemmeno mangiare vegetali e poi ruminarli con calma, al sicuro. Nell'ecosistema dei primordi non eravamo ne' carnivori puri ne' erbivori puri. Eravamo degli onnivori, o meglio ancora dei frugivori raccoglitori. Un ibrido con poche speranze di sopravvivenza. Scarsi da un lato come cacciatori e deboli dall'altro, come prede.
Anche le dimensioni non aiutavano, sia i carnivori che gli erbivori potevano batterci in quel campo nella lotta per la sopravvivenza. Ce n'erano tanti più grandi di noi.
Anche la sopravvivenza ed il sostentamento della prole, una volta avvenuto l'accoppiamento e la nascita, erano un problema. Arrivava la stagione dell'accoppiamento, si concepiva, si aspettavano 9 mesi e poi un nuovo essere umano nasceva, per perpetuare la specie. Solo che nel mentre bisognava cercare di non essere sbranati da un qualche grande felino, oppure toccava lottare contro qualche erbivoro divoratore di teneri germogli per mettere qualcosa sotto i denti. Naturalmente il numero di perdite dei nuovi piccoli era alto. È difficile sfuggire ad un predatore, che ti vuole azzannare per procurarsi la cena, salendo su un albero con il tuo cucciolo in braccio. E il predatore si accontenterà del cucciolo di umano, se il genitore pur di salvarsi la vita lo abbandona, seppur a malincuore. Funziona così, con tutti i predatori: attaccano il più debole ed il più vulnerabile del branco che vanno a cacciare.
Se non è un problema per la specie perdere un adulto, magari vecchio e debole perchè ormai a fine vita, diventa un problema perdere tanti giovani individui deboli perchè ancora in fase di sviluppo, che avrebbero avuto un futuro come riproduttori a beneficio della specie stessa.
Occorreva quindi un salto evolutivo che potesse permettere alla specie di essere competitiva e sopravvivere.
Abbiamo tante perdite, tanti individui sia adulti ma soprattutto giovani che muoiono perchè predati dai carnivori cacciatori o perchè affamati dalla competizione coi grandi erbivori? Occorre una soluzione.
Produciamo più individui!
Perchè accoppiarci solo durante un periodo di 2 o 3 mesi, come tutte le specie che vanno in calore durante la stagione degli amori? Se possiamo riprodurci durante tutto l'arco dell'anno avremo lo stesso numero di nascite ma non saranno concentrate nello stesso periodo. Forse avremo addirittura un numero maggiore di nascite, se gli altri 8 o 9 mesi, anzichè esser dedicati esclusivamente alla ricerca del cibo ed alla fuga dai predatori possono esser dedicati
anche alla riproduzione. Come fare?
Qui il processo evolutivo ha trovato una soluzione che è unica tra tutti i mammiferi: scindere il sesso dal puro processo riproduttivo. Bisognava rendere il sesso divertente, piacevole. Come possono esserlo un gioco, o una qualunque altra attività ricreativa. All'epoca ci divertivamo dopo un raccolto abbondante di frutti o dopo aver mangiato un coniglio acchiappato con fatica. Ci mettevamo in tondo e picchiavamo con un bastone su un tronco, saltellando a pancia piena. Abbiamo imparato a
danzare perchè era divertente, non perchè ci serviva per corteggiare un eventuale partner. Dedichiamo al gioco molto più tempo rispetto alle altre specie; giochiamo anche da adulti, cosa che molti altri animali non fanno, o fanno di meno. Siamo degli animali molto
ludici.
In un qualche punto della nostra fase evolutiva il sesso è passato dall'essere un momento riproduttivo all'essere un momento di divertimento. Come la danza, come l'emettere grugniti di soddisfazione, come la risata. Siamo gli unici animali che ridono. E gli unici animali che possono fare sesso 365 giorni l'anno.
La specie umana ha puntato talmente tanto sul fare sesso in qualunque momento per avere una alta capacità riproduttiva che ha raggiunto anche un'altra caratteristica unica: raggiungiamo lo sviluppo sessuale completo prima di aver raggiunto il completo sviluppo fisico. Un maschio o una femmina umani a circa 15 anni sono in grado di riprodursi, gli organi sessuali sono totalmente sviluppati, sebbene non abbiano ancora raggiunto un completo sviluppo del resto del fisico, cosa che avviene qualche anno dopo.
Tutti gli altri mammiferi
prima raggiungono la completa maturità fisica e solamente
dopo quella sessuale, che permette loro di iniziare a riprodursi.
Questo, unito alla trasformazione dell'atto sessuale da fenomeno puramente riproduttivo a fenomeno ludico, ha portato ad un grande vantaggio evolutivo.
Siamo diventati la specie dominante su questo pianeta. Anche grazie alla facilità ed al divertimento con cui facciamo sesso. Che ci ha reso più semplice riprodurci in gran numero e competere nella lotta per la sopravvivenza, permettendoci di far fronte all'alto numero di perdite di vite che la specie subiva in un ambiente ostile.
Potevano essere i dinosauri o poteva essere un'altra specie a sviluppare una simile strategia, siamo stati noi.
Poi abbiamo iniziato ad ammazzarci gli uni con gli altri, ma questo è un altro discorso.