In questi giorni leggo molti interventi inclini all'abbandono delle strade del nordest.
Sono anche io diviso tra resistenza strenua e guerrigliera, imborghesimento loft e disintossicazione dal pay per tromb.
La terza opzione sarebbe la più sana, savia e saggia. Quindi la più improbabile.
Quella residenziale, la via di mezzo. Quindi a suo modo virtuosa, aristotelicamente parlando. L'ho anche praticata proprio di recente, low cost, con l'incontro vicentino dall'epica e monumentale Veronica.
Una sorta di ritirata strategica, in previsione delle burrasche tardo estive. Intuibili. Il mio otrputmeteo, infatti, dopo l'ultima notte di quiete ferragostana, si è prontamente volto a tempesta. Predicendo l'imponente offensiva in corso, spettacolare repressione da controesodo.
Ma la consumazione d'appartamento non mi appaga. E' un prodotto seriale da supermercato. Non c'e' il fascino notturno e ancestrale della caccia. Il sentimento stradale e periurbano della scoperta. L'inattesa attrazione, la chimica ingenua, che non mente quando supera cronometrie, ritmi imposti e tariffari. Aprendo a lunghi viaggi fino al termine della notte. Avventure emotive, dialoghi tra mondi lontanissimi, storie marginali scritte sulla nuda pelle del buio. Vite intere vissute in poche ore, fino al bordo estremo della notte.
Vorrei restare libero. Ultimo asceta solitario. Clandestino nello spirito. Proletario senza prole. Non ridurmi in catene. Perdutamente perduto dentro un amore "borghese". Non farmi intrappolare dalla piu' bella, la più pericolosa no pay, che me la farà pagare cara. Voglio restare libero. A respirare tutti gli aromi del buio. Solo col rumore dei miei pensieri. Fino alle soglie dell'alba. Fino al confine dell'oscurità. Fino all'estremo passaggio in ombra.
Mi serve la giusta distanza. Un equilibrio sospeso sopra il destino. Sopra la parabola assegnata. Ho bisogno di solitudine e silenzio. Di storie intense e vere. Da alternare a quelle "per bene". Storie provvisorie. Brevi come pleniluni. Stelle che bruciano attraversandoti l'anima. Sono le otr le mie compagne di lotta. Di vicendevole liberazione. La via paradossale e insperata per la comune salvazione.
In questi giorni leggo molti interventi inclini all'abbandono delle strade del nordest.
Sono anche io diviso tra resistenza strenua e guerrigliera, imborghesimento loft e disintossicazione dal pay per tromb.
La terza opzione sarebbe la più sana, savia e saggia. Quindi la più improbabile.
Quella residenziale, la via di mezzo. Quindi a suo modo virtuosa, aristotelicamente parlando. L'ho anche praticata proprio di recente, low cost, con l'incontro vicentino dall'epica e monumentale Veronica.
Una sorta di ritirata strategica, in previsione delle burrasche tardo estive. Intuibili. Il mio otrputmeteo, infatti, dopo l'ultima notte di quiete ferragostana, si è prontamente volto a tempesta. Predicendo l'imponente offensiva in corso, spettacolare repressione da controesodo.
Ma la consumazione d'appartamento non mi appaga. E' un prodotto seriale da supermercato. Non c'e' il fascino notturno e ancestrale della caccia. Il sentimento stradale e periurbano della scoperta. L'inattesa attrazione, la chimica ingenua, che non mente quando supera cronometrie, ritmi imposti e tariffari. Aprendo a lunghi viaggi fino al termine della notte. Avventure emotive, dialoghi tra mondi lontanissimi, storie marginali scritte sulla nuda pelle del buio. Vite intere vissute in poche ore, fino al bordo estremo della notte.
Vorrei restare libero. Ultimo asceta solitario. Clandestino nello spirito. Proletario senza prole. Non ridurmi in catene. Perdutamente perduto dentro un amore "borghese". Non farmi intrappolare dalla piu' bella, la più pericolosa no pay, che me la farà pagare cara. Voglio restare libero. A respirare tutti gli aromi del buio. Solo col rumore dei miei pensieri. Fino alle soglie dell'alba. Fino al confine dell'oscurità. Fino all'estremo passaggio in ombra.
Mi serve la giusta distanza. Un equilibrio sospeso sopra il destino. Sopra la parabola assegnata. Ho bisogno di solitudine e silenzio. Di storie intense e vere. Da alternare a quelle "per bene". Storie provvisorie. Brevi come pleniluni. Stelle che bruciano attraversandoti l'anima. Sono le otr le mie compagne di lotta. Di vicendevole liberazione. La via paradossale e insperata per la comune salvazione.
In questi giorni leggo molti interventi inclini all'abbandono delle strade del nordest.
Sono anche io diviso tra resistenza strenua e guerrigliera, imborghesimento loft e disintossicazione dal pay per tromb.
La terza opzione sarebbe la più sana, savia e saggia. Quindi la più improbabile.
Quella residenziale, la via di mezzo. Quindi a suo modo virtuosa, aristotelicamente parlando. L'ho anche praticata proprio di recente, low cost, con l'incontro vicentino dall'epica e monumentale Veronica.
Una sorta di ritirata strategica, in previsione delle burrasche tardo estive. Intuibili. Il mio otrputmeteo, infatti, dopo l'ultima notte di quiete ferragostana, si è prontamente volto a tempesta. Predicendo l'imponente offensiva in corso, spettacolare repressione da controesodo.
Ma la consumazione d'appartamento non mi appaga. E' un prodotto seriale da supermercato. Non c'e' il fascino notturno e ancestrale della caccia. Il sentimento stradale e periurbano della scoperta. L'inattesa attrazione, la chimica ingenua, che non mente quando supera cronometrie, ritmi imposti e tariffari. Aprendo a lunghi viaggi fino al termine della notte. Avventure emotive, dialoghi tra mondi lontanissimi, storie marginali scritte sulla nuda pelle del buio. Vite intere vissute in poche ore, fino al bordo estremo della notte.
Vorrei restare libero. Ultimo asceta solitario. Clandestino nello spirito. Proletario senza prole. Non ridurmi in catene. Perdutamente perduto dentro un amore "borghese". Non farmi intrappolare dalla piu' bella, la più pericolosa no pay, che me la farà pagare cara. Voglio restare libero. A respirare tutti gli aromi del buio. Solo col rumore dei miei pensieri. Fino alle soglie dell'alba. Fino al confine dell'oscurità. Fino all'estremo passaggio in ombra.
Mi serve la giusta distanza. Un equilibrio sospeso sopra il destino. Sopra la parabola assegnata. Ho bisogno di solitudine e silenzio. Di storie intense e vere. Da alternare a quelle "per bene". Storie provvisorie. Brevi come pleniluni. Stelle che bruciano attraversandoti l'anima. Sono le otr le mie compagne di lotta. Di vicendevole liberazione. La via paradossale e insperata per la comune salvazione.
Come ho già detto, bisogna fare i ricorsi in merito.In questi giorni leggo molti interventi inclini all'abbandono delle strade del nordest.
Sono anche io diviso tra resistenza strenua e guerrigliera, imborghesimento loft e disintossicazione dal pay per tromb.
La terza opzione sarebbe la più sana, savia e saggia. Quindi la più improbabile.
Quella residenziale, la via di mezzo. Quindi a suo modo virtuosa, aristotelicamente parlando. L'ho anche praticata proprio di recente, low cost, con l'incontro vicentino dall'epica e monumentale Veronica.
Una sorta di ritirata strategica, in previsione delle burrasche tardo estive. Intuibili. Il mio otrputmeteo, infatti, dopo l'ultima notte di quiete ferragostana, si è prontamente volto a tempesta. Predicendo l'imponente offensiva in corso, spettacolare repressione da controesodo.
Ma la consumazione d'appartamento non mi appaga. E' un prodotto seriale da supermercato. Non c'e' il fascino notturno e ancestrale della caccia. Il sentimento stradale e periurbano della scoperta. L'inattesa attrazione, la chimica ingenua, che non mente quando supera cronometrie, ritmi imposti e tariffari. Aprendo a lunghi viaggi fino al termine della notte. Avventure emotive, dialoghi tra mondi lontanissimi, storie marginali scritte sulla nuda pelle del buio. Vite intere vissute in poche ore, fino al bordo estremo della notte.
Vorrei restare libero. Ultimo asceta solitario. Clandestino nello spirito. Proletario senza prole. Non ridurmi in catene. Perdutamente perduto dentro un amore "borghese". Non farmi intrappolare dalla piu' bella, la più pericolosa no pay, che me la farà pagare cara. Voglio restare libero. A respirare tutti gli aromi del buio. Solo col rumore dei miei pensieri. Fino alle soglie dell'alba. Fino al confine dell'oscurità. Fino all'estremo passaggio in ombra.
Mi serve la giusta distanza. Un equilibrio sospeso sopra il destino. Sopra la parabola assegnata. Ho bisogno di solitudine e silenzio. Di storie intense e vere. Da alternare a quelle "per bene". Storie provvisorie. Brevi come pleniluni. Stelle che bruciano attraversandoti l'anima. Sono le otr le mie compagne di lotta. Di vicendevole liberazione. La via paradossale e insperata per la comune salvazione.
Troppi puffi e/o poche girls?Serata da incubo sul l'intera asse Mogliano, Mestre e Villorba
cazzo hai visto che roba?? io ho contato 5 macchine della pula e 3 furgoni grandi per trasporto detenutiSerata da incubo sul l'intera asse Mogliano, Mestre e Villorba
Giulia? io non l'ho vista,c'era una bionda un po' tanto formosetta appena prima del primo distributore a Campalto molto richiesta ma perché era l'unica e Karmen ungherese all'agip a San GiulianoRetata a Villorba, e un sacco di carramba tra Mogliano e Mestre che facevano controlli a raffica con conseguente abbandono delle girls....a Campalto c'era solo Giulia, e per di più strada chiusa per trasporti eccezionali
Salve,
dopo un brutto incontro con una loft, vorrei ritentare con le OTR, ne avevo beccata (questo inverno...) una veramente carina e simpatica oltre che brava all'incrocio per Sambughè tra mogliano e preganziol (si faceva chiamare Laura) e credo sia questa trovata in questa recensione:
http://community.punterforum.com/[rece]-laura-ungherese-otr-nott-preganziol-vt72532.html
Qualcuno di voi la rivista o sa se ha cambiato zona?
Ciao
PS. faccio spesso giro sull'asse Spresiano-Treviso-Mogliano ed anche se ho visto più di una bella figliola ho sempre timore dei signori della notte in blu (tengo famiglia...)
Retata a Villorba, e un sacco di carramba tra Mogliano e Mestre che facevano controlli a raffica con conseguente abbandono delle girls....a Campalto c'era solo Giulia, e per di più strada chiusa per trasporti eccezionali
intervista 2 volte:prima volta mi fa "non lavoro amore e scappa",seconda volta "sono 100 in camera mia"Ragazzi buongiorno, ieri passaggio veloce, con relativo annullamento del desiderio causato da ben 3 puffoncars fra preganziol e Mestre, vista alla pensilina vicino alla caserma Matter, pensilina che comunica con il grande parcheggio, dicevo, vista una bionda fotonica, chi ha feedback?
intervista 2 volte:prima volta mi fa "non lavoro amore e scappa",seconda volta "sono 100 in camera mia"
boh a quei prezzi non la carica nessuno e penso sia anche un po' fumata o drogata,resta comunque una gnocca stellare!
ha una classe A blu come macchina