Questa sera in tour sotto la madonnina. Sono partito sul presto, ma in zona Restelli Borsieri Lagosta qusi nulla, due mulatte in Piazzale Lagosta sparite subito e una non ben inquadrata in via Pola. Niente di che. Mi allungo in Messina, sconfortato, dopo alcuni giri nel sambodromo. Messina era il deserto più totale. In fondo alla via due macchine dei ghisa che chiacchieravano allegramente giù dal mezzo. Non è serata. Torno al sambodromo. Nulla. Allora imbocco Viale Zara, e vedo finalmente qualche presenza. All'inizio niente di che, verso la fine, dopo i tabacchi, ne vedo un paio avvicinabili. Un paio di giri di perlustrazione e mi fermo dalla prima. Pelle ambrata, capelli riccioli castani e lunghi, viso furbetto, dice di chiamarsi Janet, colombiana. Non ha annuncio su internet. Rapida trattativa e si conclude per 50 a casa sua, che doveva essere lì vicino. Sale e inizia a farmi fare mezzo giro della città...mmmmmm iniziamo male. Però la conversazione è brillante e simpatica. Fa un paio di battute sul mio nome (di fantasia, come il suo) e finalmente arriviamo. Settimo piano di una palazzina decorosa. Appartamento in ordine. Nell'androne e sull'ascensore inizia a scaldarsi..bene bene... il missilometro segnava rosso, ma si parte bene. Io ero pronto per l'occasione, fresco di parrucchiere ed estetista e non vedevo l'ora di sfoderare il mio fisichino estivo, bello asciutto e muscoloso, nonostante non sia più un ventenne...
Lei apprezza, guardando il mio spogliarello, e iniziamo le danze. Fa capire subito che comanda lei e mi affoga il suo attrezzo, di dimensioni medie, sui 18, fino in gola. Intanto mi guarda il sedere e sento che ha voglia di essere decisamente attiva. E sia, mi gira, mi rivolta e inizia a penetrarmi. Prima a pancia in giù, poi mi fa girare a pancia in su e spinge sempre più forte, invitandomi a masturbarmi. Io inizio, rilassato perchè la cosa stava prendendo la piega giusta. Dopo tre minuti tre inizia "dai, alllora, cerca di venire che non posso stare via troppo tempo"."Dai, sbrigati". "Dai che voglio vederti venire sulla pancia". Avendo concordato una cosa un po' tranquilla, rimango un po' deluso e di fronte alle sue insistenze ammetto di aver sentito la voglia andarsene in cantina. Le chiedo di darmi una mano "no, fai tu. Sbrigati". Una ciucciatina "no, continua e fai in fretta che non posso stare via troppo". Una bottarella veloce "no. Ti vuoi sbrigare?" Dopo altri tre minti tre, si stacca e va in bagno. Sento che si lava e torna. "RIvestiti, andiamo". Io protesto, per fare tutto da solo non ho bisogno di tirare fuori 50 euro. Le faccio gentilmente presente che è un peccato, non era male e sarei tornato volentieri. ma così perde i clienti. Niente da fare. Allora mi rivesto anch'io. Usciamo dall'appartamento e chiama l'ascensore. Io inizio a scendere per le scale, mentre lei aspetta che si aprano le port. A quel punto un diavoletto mi si affaccia alla mente. Rapido controllo... orologio: ce l'ho. Portafoglio: ce l'ho. Chiavi della macchine: le ho. Chiavi di casa: le ho. Telefono: ce l'ho.

bene......scendo i gradini a due a due e arrivo all'ingresso prima dell'ascensore, sento che sta arrivando. Mi precipito fuori, salto sulla macchina e accendo, guardando nel retrovisore,ma lei ancora non è uscita. Allora parto sgommando e vedo lei che esce, fa per lanciarmi qualcosa, ma sono troppo lontano. La sua faccia è valsa il prezzo del biglietto... "avevi fretta? Fattela a piedi!" Onestamente...le è stato bene, non si trattano così i clienti educati e paganti. La prossima volta mi rivolgerò all'associazione consumatori. E lei intanto avrà dovuto chiamare un taxi per tornare al lavoro. Con calma.....

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