Nel film Apocalipto,il protagonista compie un'impresa incredibile pur di ritornare a salvare la sua famiglia,moglie e figli che dipendono totalmente da lui.Un esempio di amore concreto che è alla base dell'esistenza e della sopravvivenza dell'uomo in un mondo violento e pericoloso sin dagli inizi.In ogni specie animale il significato dell'esistenza è sempre lo stesso:formare una famiglia e provvedere alla sua sopravvivenza,all'insegnamento dei figli per vivere in un mondo sempre difficile.Chi ha una famiglia e dei figli ha questa "mission".Sottrarre risorse ed impegno a questa mission significa,secondo me,fallire in questa impresa e perdere di vista il significato della propria esistenza.L'amore non può e non deve essere una giustificazione per tradire la moglie e i figli negli impegni presi.Farlo per una puttana o per una santa donna è nella stessa misura sbagliato non per un giudizio di merito ma perchè il farlo crea dentro di noi un malessere,una sofferenza interiore,un disprezzo per noi stessi.Possiemo essere comprensivi delle debolezze e degli errori commessi ma non possiamo non chiamarli errori.
Scusami, ma per la prima volta, da quando prendo parte a questa discussione mi trovo a dissentire completamente.
In primo luogo l'amore concreto, come lo hai definito tu, non esiste! Semmai è proprio l'incredibile energia che scaturisce da questo sentimento, ad innescare una serie di azioni (queste si, concrete), tese a preservare oggetti e soggetti del nostro amore, magari a conquistarli oppure a difenderli dal resto del mondo… Quindi, ad essere sotto giudizio sono eventualmente i parametri comportamentali di ciascun individuo e la sue reazioni a determinati stimoli emotivi, e non certo l'amore in quanto tale, che. secondo me, riesce ad essere giusto ed importante anche quando si rivolge alla persona sbagliata.
Relativamente ai comportamenti che ognuno di noi pone in essere in determinate circostanze, purtroppo è pressoché impossibile che vengano determinati dall'amore, perché siamo costantemente sottoposti una lunga serie di altri fattori in grado di condizionare in modo preponderante le scelte di ognuno di noi.
E non parlo solo di regole e convenzioni "politicamente corrette", di senso del dovere e di responsabilità verso gli altri (come ad esempio nei confronti di moglie e figli), ma anche di opportunismo, di convenienza, di calcolo razionale.
Forse sarebbe opportuno allora mettere sotto accusa proprio questi elementi che in fin dei conti riescono ad influenzarci pesantemente ogni giorno della nostra vita.
Spesso l'amore rappresenta un autentico atto di ribellione assoluta a tutto ciò. E' la voglia di dare ascolto al proprio cuore, dopo che, magari per anni gli abbiamo imposto il silenzio, o, non riuscivamo più a sentire la sua voce, resa flebile dal rumore assordante del nostro vivere quotidiano.
Hai poi fatto riferimento agli insegnamenti di "Madre Natura", asserendo che è proprio Lei ad indicarci a giusta via. Mi scuso nuovamente, ma la tua visione oltre ad essere "talebana" è assolutamente distorta e sbagliata. Proprio Madre Natura riesce ad essere tutto ed il contrario di tutto. La maggior parte delle creature che popolano il nostro mondo non sono affatto monogame e lo stesso concetto di famiglia è assolutamente aleatorio. Spesso i cuccioli non incontrano nemmeno il padre genetico, qualche volta nemmeno la madre. Alcuni di loro, un numero spaventoso, cresce nella più totale assenza di entrambi i genitori. In natura c'è spazio per rapporti omosessuali, per stupri di gruppo, per femmine che di loro volontà si accoppiano l'uno dopo l'altro con una quantità infinita di maschi della loro specie.
Tutto questo non è giusto o sbagliato! Semplicemente è !!!
La tua visione idilliaca fa molto "Famiglia Bradford" (mi sembra che si chiamasse così, in quel serial televisivo anni 70/ 80), ma non ha niente ha che fare con la realtà.
Per concluder e non per giustificare, l'amore per una pay si differenzia dagli altri, perché é la ricerca di un "fiore nel deserto". Quando e se la si intraprende si è consapevoli che con tutta probabilità si tratterà del più classico dei miraggi, e lo si è anche del fatto che il deserto spesso non perdona. Ma non c'è altro modo per capire con cosa si ha effettivamente a che fare se non quello di camminare sulla sabbia rovente , disidratati dal sole e con la gola riarsa, rischiando di morire in ogni momento per un colpo di calore, oppure morsi da uno scorpione o da un serpente a sonagli e senza alcuna certezza che alla fine del percorso il fiore esista davvero, oppure ti svanisca tra le mani nel momento in cui ti appresti a coglierlo. Anche se ciò dovesse accadere, anche se perdessi la vita in questa estemporanea ricerca,la colpa non sarebbe certo del fiore/non fiore, ma solo del deserto.