@rainbow04,
riassumendo, senza parafrasare, "sei brutto e solo come un cane a livello di donne; nella tua vita non ha mai avuto una relazione, e se non avessi pagato saresti ancora vergine all'età di 46 anni".
Lei, "è molto bella e stai troppo bene con lei" e tu "vedi che il tempo passato con lei è diverso, ti fa sentire sereno e ti piace quando vieni cercato".
Il tuo psicologo ti consiglia di troncare la frequentazione perchè vuole essere sicuro di riuscire a pagare il mutuo della casa a mare. Dall'altro canto è ciò che ti dirà "chiunque abbia un minimo di raziocinio".
Brutto, solo, vecchio (non me ne vogliano gli over40, il tempo mi punirà), senza il ricordo di donne che la memoria renda più belle, devi abbandonare la scossa, lo spasmo, l'irrequietudine e l'ossessione, l'emozione, per te vera, l'unica cosa che assomigli alla vita senza ricorrere a tentativi che la imitano, perchè a ottant'anni tu possa godere del tuo fondo pensione e di risparmi sul conto corrente che ti accorgerai di non sapere più come spendere.
I soldi sono indispensabili quando si è giovani, quando si è capace di sperperarli. Dopo, tutto ciò che avanza dal sostentamento e dalla meritata, per alcuni, serenità diventa inutile, quasi oltraggioso.
Non si tratta di ciò che si dovrebbe o meno fare, evitare, consigliare. Si tratta di ciò che accade. Hai perso la testa per una puttana. Non sei ricambiato in alcun modo al di fuori del rapporto che compri. Questa consapevolezza ha mutato ciò che provi quando sei con lei? E' questo il fulcro, non la reale reciprocità.
Se si, allora tu non hai nessuna scelta. Si è rotto il giocattolo e non ti resta che compatirti fino alla prossima fermata.
Se viceversa, non è cambiato nulla, se il tempo trascorso con lei ti dà ancora incontrollati e stupidi palpiti, e le negatività, il desiderio che non riesce a trovare soddisfazione, le maledizioni, i ma, i forse, le commiserazioni, ti avvolgono solo dopo, solo quando sei solo, esse non sono altro che il prezzo da pagare per l'illusione di vivere. In fondo il vagheggiamento, l'inganno su cui si fondano non rendono le tue emozioni meno vere, meno legittime, solo più fragili, precarie. E perchè rinunciarvi allora? Non lo trovi da vigliacco?
Perfino la certezza di non riuscire non toglie colpa all'evitare, perchè tolto anche quello cosa rimane?
Non conosco passioni che non richiedano il pizzo dell'ossessione e che non finiscano col tormentarci in qualche modo. Vale per tutto ciò che prova a dare significato al respirare; donne, sesso, letteratura, matematica.
Non aver conosciuto ragazze che ti abbiano amato è già una punizione troppo grande. Unisci il voler vivere razionalmente e ti accorgerai che la lista delle cose da raccontare al padre eterno è fin troppo misera affinché lui si giustifichi la tua nascita.