Ah sì, l'articolo di Cho, Dreher e Neumayer.
Very impressive, con tutto quel linguaggio scientifico, le formule matematiche ...
Eppure, pur non essendo digiuno di matematica, non ho mai pensato che valesse la pena di leggerlo. Sarà che, come dice Laura Agustin, una che da anni si occupa
di fenomeni migratori legati al lavoro sessuale (e guarda caso sconfessa la rescue industry, cioé quel complesso di persone e organizzazioni che amplificando
i dati della tratta e dello schiavismo
ci campano), prima di inventare un modello matematico che elabori i dati a disposizione e fornisca delle previsioni,
é necessario verificare le validità dei dati, cioé la definizione dei termini usati: human trafficking, legal prostitution, ecc. Altrimenti, conclude la Agustin,
un lavoro che aspirerebbe ad essere scientifico rientra nella categoria che lei chiama "garbage in, garbage out"
http://www.lauraagustin.com/does-le...rease-trafficking-who-knows-without-real-data
Ossia, prendendo dati spazzatura, non si può che estrarre conclusioni spazzatura. Per esempio, l'articolo di Cho et al. sembra ignorare i dati ufficiali della polizia federale tedesca riguardo ai casi di trafficking (tra l'altro prima del processo, quindi nemmeno accertati), dati che ho già citato nel mio precedente intervento, che sono riportati dalla Agustin nel link qui sopra, e che riporto qui per facilità di lettura:
2002 — 811 victims (introduzione dell'attuale legge tedesca sulla normalizzazione della prostituzione)
2003 – 1235 victims
2004 — 972 victims
2005 — 642 victims
2006 — 775 victims
2007 — 689 victims
2008 — 676 victims
2009 — 710 victims
2010 — 610 victims
2011 — 640 victims
Mi spieghi dove c'é stata questa esplosione di schiavismo?
Aggiungo altre considerazioni.
Precisiamo intanto che il modello svedese in realtà é stato, per ora, respinto dalla Danimarca.
Secondo. Ammettiamo anche che dall'entrata in vigore del modello svedese, buona parte delle prostituzione volontaria, e quindi anche quella minoritaria
involontaria e soggetta a costrizione, si sia spostato in altri paesi dove invece la prostituzione é legale. Cosa dimostrerebbe ciò? Dimostrerebbe che la criminalizzazione dei clienti diminuisce la prostituzione e il trafficking? Non necessariamente. Se 16 anni fa il modello svedese fosse stato adottato ovunque, quelle prostitute che 16 anni fa hanno lasciato la Svezia per andare a lavorare in piena legalità altrove, probabilmente sarebbero rimaste in Svezia. Non ha senso trarre conclusioni quando il sistema é aperto.
Terzo. Che poi é il punto più importante
A giudicare dal dibattito, per come si svolge praticamente ovunque, sembra che lo scopo di una legge sulla prostituzione debba essere solo quello di minimizzare
il numero di donne costrette a prostituirsi. Obiettivo sacrosanto, certamente, ma mi permetto di osservare che non dovrebbe essere questa la sola variabile in
gioco: ci sono altri valori che andrebbero considerati e tutelati.
Tanto per fare un esempio, sappiamo che ci sono incidenti stradali, molti dei quali mortali: quindi una legge sul traffico deve solo diminuire il numero di morti sulle strade? Se fosse così, la legge sarebbe semplicissima: basterebbe proibire sempre e ovunque l'uso dell'auto. Se non si fa una legge del genere é perché si vuole, sì, ridurre il numero di morti sulle strade, mantenendo però il legittimo diritto delle gente a usare civilmente l'auto.
Perché per la prostituzione non dovrebbe essere così?
Prima di ogni legge, in un paese libero e civile, dovrebbero essere tutelate alcune libertà fondamentali dei cittadini. Una di queste libertà, secondo me molto importante e da mantenere assolutamente, é che se un uomo e una donna adulti vogliono fare sesso a casa loro, nel modo che gli pare, eventualmente dietro pagamento di denaro, é un loro diritto farlo. Il corpo é il loro e possono usarlo come gli pare. Né lo Stato, né la comunità hanno il diritto di impedirglielo, di controllare e manipolare la loro vita privata.
Quindi come mai, in materia di prostituzione, questo genere di considerazione é pressoché sparito?
Persino i detrattori del modello svedese, anche se forse questo si legge di più in ambito internazionale, visto che in Italia se ne parla ancora poco, dicono che
tale modello é sbagliato perché "aumenta la vulnerabilità e la stigmatizzazione delle sex-worker".
Be', un paio di palle.
Questo modello é sbagliato perché lo Stato entra nelle nostre vite private e ci dice cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare, tra adulti consenzienti.
E' sbagliato perché si appoggia ad una grossa quantità di menzogne propagandistiche.
E infine é sbagliato perché é sfacciatamente asimmetrico, considerando a priori le donne come delle vittime per punire i clienti e solo i clienti.
Cioè, di fatto,
i maschi
Altro che
aumentare la vulnerabilità delle sex-worker.