La Francia verso la criminalizzazione del cliente

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direi che la risposta definitiva è stata data da OscarDabagno
la prostituzione è per l'appunto "coessenziale alle relazioni umane"
ha una funzione ben precisa che è quella di garantire a chiunque di poter avere, se lo vuole, una vita sessuale, anche a chi non ne ha alcuna possibilità "gratuitamente"
esisterà sempre e ovunque...le leggi repressive non servono a nulla (diamine c'e' la prova di questo: ci sono escort persino in Iran e Arabia Saudita dove si rischia la pena di morte!)
 
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Non lo sai?
Corrisponde alla politica che il PS vuole adottare in Francia. In effetti, in Svezia dal 1999 è in vigore una condizione legislativa nella quale viene sanzionato penalmente chiunque acquista il sesso, ma non chi lo vende.
Tale normativa è stata adottata nel 2009 dalla Norvegia e dall'Islanda e di recente dal Canada e dalla Nord Irlanda.

Come dire:
produrre, trafficare e vendere droga è legale, acquistarla ed utilizzarla è un reato, ovvero se spacci stai nella logalità, se ti droghi finisci in galera...
E ancora...
se vendo armi è tutto ok, se le acquisto finisco dietro le sbarre...
Stiamo scherzando...? Così che si risolve?
Così ci si prende in giro... le soluzioni sono altre!
 
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OscarDabagno

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Caro Fausto Fiorentini,
il caso dell'Iran che hai citato e' emblematico di come fatta la legge se trova l'inganno!
La legge coranica e' tassativa nel vietare la prostituzione e prevedere la pena di morte per meretrice e cliente.
Tuttavia le strade di Teheran e i suoi loft pullulano di prostitute.
Semplicemente il punter sceglie la ragazza e poi si reca con lei presso un'agenzia autorizzata dove al costo di 100 dollari in valuta locale contrae un matrimonio breve della durata di 1 ora con i timbri dell'autorita' religiosa.
A quel punto e' possibile salire in qualunque hotel con la propria legittima "consorte".
Questo per illustrare come - a parte la lettera della legge - non esiste paese al mondo dove muovendosi con discrezione, cautela e rispetto non sia possibile godere dei servigi di una pay.
E non potrebbe essere altrimenti proprio per ragioni fisiologiche e sociologiche.
Tuttavia in un paese civile, laico e liberale, democratico e garantista come dovrebbe essere l'Italia son del parere che il fenomeno dovrebbe svolgersi alla luce del sole ed essere regolamentato sotto il profilo sostanziale e fiscale, non certo vietato con un risibile divieto destinato in concreto a rimanere sulla carta.
Non e' possibile in uno Stato moderno sanzionare i fatti personali e privatissimi, frutto della libera scelta di due adulti consenzienti seppur celandosi dietro un fine nobile e condivisibile quale la lotta allo sfruttamento, roba da regime dittatoriale!
Forse perche' qualcuno adopera i coltelli per ferire e uccidere bisogna vietare la produzione e la vendita di coltelli?
Mi sembra un ragionamento idiota.
Lo sfruttamento della prostituzione si combatte con un mirato lavoro d'inteligence sulle organizzazioni criminali italiane ed estere non ledendo il diritto all'autodeterminazione dei punter e delle ragazze maggiorenni che scelgono di vivere liberamente la propria vita senza alcuna costrizione in proposito.
Resto dell'avviso che chi legiferasse un simile farsesco proibizionismo la pagherebbe poi molto cara nell'urna elettorale.
In pubblico siamo un popolo di bravi padri di famiglia ligi e fedeli, in privato un esercito di punter!!!
Saluti,
Oscar
 
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davvero non sapevo del "matrimonio" di breve durata vigente in Iran
leggendo mi è venuto da ridere (soprattutto pensando al timbro dell'autorità religiosa...) ma dimostra appunto come persino in Paesi governati da una cricca di fanatici religiosi come l'Iran si rendano poi conto della realtà....

PS: detto questo aggiungo che io in un Paese come l'Iran non mi fiderei comunque a fare una cosa simile...non si sa mai...sono Nazioni molto pericolose quelle come l'Iran
 
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OscarDabagno

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Nemmeno io lo farei mai, li c'e' in gioco la capoccia per queste cose mica una multarella o un processetto.
Io lo so da racconti di vita di colleghi che lavoravano la'.
Queste sono finezze destinate ai nativi locali o ai residenti, i pochi turisti dell'antica Persia meglio che se ne stiano buoni buoni e vadano a letto presto :)
Ma - come Tu hai ben colto - era un esempio per esprimere il concetto che il meretricio non e' un fenomeno reprimibile nemmeno nel piu' crudele dei regimi autoritari.
E per fortuna :)
Buona serata,
Oscar
 
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Come dire:
produrre, trafficare e vendere droga è legale, acquistarla ed utilizzarla è un reato, ovvero se spacci stai nella logalità, se ti droghi finisci in galera...
E ancora...
se vendo armi è tutto ok, se le acquisto finisco dietro le sbarre...
Stiamo scherzando...? Così che si risolve?
Così ci si prende in giro... le soluzioni sono altre!
Sì esatto. Equivale a contrastare il consumatore di droga, ma non lo spacciatore, il quale continua a restare sulla piazza e guadagnare soldi, che vanno ad arricchire la criminalità, ovvero finiscono nel riciclo di denaro sporco, siccome chiunque, il quale viene scoperto con un ingente quantitativo di denaro, può rivelare di essere un/a prostituto/a ed il relativo capitale deriva dal tale lavoro.
Spero di conseguenza che l'Unione Europea prenda provvedimenti in merito, al fine di contrastare il riciclaggio nei suoi Stati e siccome le prostitute non potrebbero essere criminalizzate, si dovrebbero non criminalizzare i rispettivi avvalenti e considerare tassabile questo mestiere.
 
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Come cantava Bisio in una sua canzone "No, prudenza!"
Lungi da me dire che sono a favore del proibizionismo, specie nella materia trattata.
Tra l'altro sarebbe una grossa contraddizione essere iscritto qui e sostenere il proibizionismo in materia di servizi sessuali (anche se non vuol dire. La coerenza in verità è una virtù difficilmente praticata dalla razza umana).
Ho sempre scritto di essere a favore di una regolamentazione della cosa, specie in Italia, dove invece siamo in tipico limbo italiano dove non si capisce niente. I "deboli" subiscono la situazione mentre chi ha veramente la leva economica e non, ed è più forte fa praticamente quello che vuole.

Cercavo semplicemente di far notare che, forse, il report che ho postato non è poi fatto così male.
Che in parte ha le sua ragioni e che non sono da sottovalutare e/o liquidare così alla svelta e alla leggera come "false e tendenziose".

Cercavo solo di far notare che il traffico di esseri umani c'è e non è poi così marginale, anche e sopratutto (?) nei paesi dove esiste un fior fiore di regolamentazione della prostituzione.
Proibire quasi certamente è un errore ma anche nascondere la testa sotto terra come uno struzzo dicendo che la tratta è un fenomeno marginale e/o inesistente, frutto del parto di menti rancorose secondo me non porta a niente.
Porta solo al fatto che invece di portare migliorie a leggi già esistenti che magari sono fatte bene ma non perfette, si lascia tutto come sta, e sopratutto non si intensifica la lotta alla tratta di persone e allo sfruttamento, più o meno sommerso che sia.
Penso che nessuno qui voglia questo.



E' interessante...ovviamente gli Stati Uniti non sono nè un paese nordico nè un paese latino però, anche lì, a parte il Nevada, mi pare che viga il modello proibizionista...
Poi mi si dirà "Sì ma infatti negli USA la prostituzione è formalmente vietata ma di fatto ampiamente tollerata...poi noi siamo in Europa...guardiamo a casa nostra..."

In verità per quello che so i paesi con la morale sessuale meno inibita e libera sono proprio quelli nordici.
Il che sarebbe in contraddizione con le leggi proibizioniste.
Il che mi fa sempre pensare che se invece là le propongano (e vengono votati da parlamenti certamente più democratici del nostro, indi più rappresentativi delle persone che votano e costituiscono la società) non sia solo questione di essere dei gran bigotti baciapile e/o dei radical chic o vetero femministe. Non mi pare che i parlamenti scandinavi siano sotto la tirannia di chissà quali élite politiche di stampo proibizionista, minimamente rappresentative del comune sentire dell'opinione pubblica.

Idem per quanto riguarda i paesi latini, sul versante opposto.
Dovremmo essere "caldi" e quindi i più inclini a leggi e regolamenti garantisti e liberisti del fenomeno.
Invece mi sa che i più bacchettoni a livello di opinione pubblica e comun sentire, siamo proprio noi latini...
Certo che la schiavitù esiste in ogni caso e va contrastata, ma non certo con politiche proibizioniste, siccome quest'ultime sono l'acqua del pesce Mafia ed quindi è meglio evitare tale risoluzione dove è possibile, come il sesso a pagamento tra adulti e consenzienti.
 
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Ho fatto due chiacchere con un collega sveglio che ha lavorato in Svezia a Stoccolma e mi ha detto questo: di fatto funziona tutto come prima con siti di settore visibili e rates in linea a quelli europei.
La legge e' piu' che altro un feticcio ideologico e nei fatti ha conosciuto una rapida desuetudine applicativa: nessuno e' stato mai arrestato e le contravvenzioni elevate sono pochissime (per lo piu' in situazioni otr degradate).
Inoltre il super prefetto che era stato tra i principali fautori e vessilliferi della norma in esame.e' stato beccato a molestare un ragazzino minorenne!!!
Ogni commento e' superfluo.
Saluti,
Oscar
Bene. Questa è un'ulteriore testimonianza che lo scopo di tale normativa, quello di diminuire il meretricio, al fine di contrastare la relativa schiavitù, è fallito!
Da quello che mi risulta, sono stati sanzionati fino alla fine del 2014 ben 3000 persone. Non so se tale reato può essere cancellato con il pagamento della relativa pena pecuniaria, comunque neanche un solo sanzionato ha passato un giorno in prigione od ai servizi sociali e nessuno ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale svedese e/o alle Corti Europee (Dei Diritti dell'Uomo a Strasburgo e di Giustizia del Lussemburgo).
Se ciò che ti ha raccontato questo tuo conoscente è reale, penso che tra poco in Svezia vedremo qualche novità in merito, prendendo in considerazione anche ciò che ho citato precedentemente.
 
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Equivale a contrastare il consumatore di droga, ma non lo spacciatore
Non mi piace questo paragone, che ho letto tante volte, con il traffico di stupefacenti.
Non sono moralista, non pretendo che la prosituzione sia per forza buona cosa, che avrà i suoi aspetti negativi come tutto. Non mi piace il paragone con lo spaccio di droga perchè non c'entra nulla, non ha proprio punti di contatto. Piuttosto paragoniamola al parapendio perché è uguale, c'entra allo stesso modo!
L'unica somiglianza è che trafficare in droga è un delitto e trafficare prostitute anche, le somiglianze finiscono quì. Salta subito all'occhio per esempio che prostituirsi in Italia e al momento non è vietato. Ma nemmeno essere un pacco di droga è vietato. Voi avete mai visto una bustina di droga in carcere? E una prostituta confiscata? Questa constatazione piuttosto facile dovrebbe far capire che ci sono delle differenze tra le due cose.
- La vendita della droga coinvolge una merce, che è la droga. La chiamano vendita per questo motivo. La prostituzione consiste in un servizio personale e la merce non c'è. Non è un dettaglio questo, perché coinvolge tutta la catena: non c'è merce, non c'è trasporto, importazione, impossessamento, non c'è cessione, consumo, efficacia o effetto dell'assunzione, non c'è niente.
- La cessione di stupefacenti è vietata perché danneggia il consumatore (detto amichevolmente il tossico) mentre nelle intenzioni di chi vuole vietare la prostituzione la parte lesa è l'operatore. Qualcuno ha osservato che come nella prostituzione è colpito il cliente, nello spaccio di droga è punito lo spacciatore e non il tossico. Sbagliato! Nel paragone andrebbe punito il tossico e non la droga, che invece non è punita però viene confiscata (non ho idea di che cosa si provi ad essere confiscati, mi sa di cosa penosa).
- Nella prostituzione il soggetto danneggiato da proteggere è il soggetto attivo che pone sul mercato il bene ceduto consistente nei servizi sessuali, al contrario nello spaccio di sostanze stupefacenti la vittima è il soggetto passivo a cui viene ceduto il bene oggetto dello scambio illecito.
- L'assunzione di sostanze stupefacenti provoca una menomazione della coscienza, quindi il tossico è considerato parte lesa perché oggettivamente subisce un danno nelle proprie capacità e perché lo spacciatore nei suoi affari profitta di una persona menomata, per di più avendone provocato lui stesso la menomazione. Diversamente nella prostituzione la meretrice, che è la parte lesa, ha pieno possesso delle proprie facoltà di valutazione e così anche il cliente.
- La diffusione di sostanze stupefacenti crea un danno sociale perché come precedentemente illustrato i tossici sono rincoglioniti (spesso anche gli altri ma i tossici di certo, per effetto delle sostanze assunte). La prostituzione, dedotte le ragioni pretestuose del tipo se il cane le vede per strada si arrapa e già così tira troppo al guinzaglio, è perfettamente indifferente (non trasparente, indifferente, cioè non da e non toglie niente) a chi non vi è direttamente coinvolto.
Adesso che mi sono impegnato a mostrare che il paragone non è adeguato, gentilmente impegnatevi pure voi, fate un paragone con il parapendio.
 
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Non mi piace questo paragone, che ho letto tante volte, con il traffico di stupefacenti.
Non sono moralista, non pretendo che la prosituzione sia per forza buona cosa, che avrà i suoi aspetti negativi come tutto. Non mi piace il paragone con lo spaccio di droga perchè non c'entra nulla, non ha proprio punti di contatto. Piuttosto paragoniamola al parapendio perché è uguale, c'entra allo stesso modo!
L'unica somiglianza è che trafficare in droga è un delitto e trafficare prostitute anche, le somiglianze finiscono quì. Salta subito all'occhio per esempio che prostituirsi in Italia e al momento non è vietato. Ma nemmeno essere un pacco di droga è vietato. Voi avete mai visto una bustina di droga in carcere? E una prostituta confiscata? Questa constatazione piuttosto facile dovrebbe far capire che ci sono delle differenze tra le due cose.
- La vendita della droga coinvolge una merce, che è la droga. La chiamano vendita per questo motivo. La prostituzione consiste in un servizio personale e la merce non c'è. Non è un dettaglio questo, perché coinvolge tutta la catena: non c'è merce, non c'è trasporto, importazione, impossessamento, non c'è cessione, consumo, efficacia o effetto dell'assunzione, non c'è niente.
- La cessione di stupefacenti è vietata perché danneggia il consumatore (detto amichevolmente il tossico) mentre nelle intenzioni di chi vuole vietare la prostituzione la parte lesa è l'operatore. Qualcuno ha osservato che come nella prostituzione è colpito il cliente, nello spaccio di droga è punito lo spacciatore e non il tossico. Sbagliato! Nel paragone andrebbe punito il tossico e non la droga, che invece non è punita però viene confiscata (non ho idea di che cosa si provi ad essere confiscati, mi sa di cosa penosa).
- L'assunzione di sostanze stupefacenti provoca una menomazione della coscienza, quindi il tossico è considerato parte lesa perché oggettivamente subisce un danno nelle proprie capacità e perché lo spacciatore nei suoi affari profitta di una persona menomata, per di più avendone provocato lui stesso la menomazione. Diversamente nella prostituzione la meretrice, che è la parte lesa, ha pieno possesso delle proprie facoltà di valutazione e così anche il cliente.
- La diffusione di sostanze stupefacenti crea un danno sociale perché come precedentemente illustrato i tossici sono rincoglioniti (spesso anche gli altri ma i tossici di certo, per effetto delle sostanze assunte). La prostituzione, dedotte le ragioni pretestuose del tipo se il cane le vede per strada si arrapa e già così tira troppo al guinzaglio, è perfettamente indifferente (non trasparente, indifferente, cioè non da e non toglie niente) a chi non vi è direttamente coinvolto.
Adesso che mi sono impegnato a mostrare che il paragone non è adeguato, gentilmente impegnatevi pure voi, fate un paragone con il parapendio.
Giustamente, ho fatto un paragone d'attività, nel quale al posto della merce viene venduto un servizio, ma nulla di più.
 
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OscarDabagno

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L'iniziativa legislativa mi pare condivisibile e meritoria...quanto meno nelle intenzioni...
Sono un po' scettico sugli esiti ma spero vivamente di essere smentito!
Quello che mi fa incazzare leggendo l'articolo linkato e' la solita mistificazione tendenziosa di fondo della giornalista della republichetta cattocomunista per cui il 90 % delle girls sarebbero sfruttate!
Delirante...ma come si fa a dire una cosa del genere? Se uno ha un minimo di sale in zucca comprende che e' una statistica impossibile da realizzare con onesta' intellettuale perche' riguarda un fenomeno sommerso.
Ovviamente dopo aver sparato il dato sensazionalistico la scrivente se ne guarda bene dal riferire la fonte.
Questa gente mente sapendo di mentire!
Che amarezza...
Saluti,
Oscar
 
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smith

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L'iniziativa legislativa mi pare condivisibile e meritoria...quanto meno nelle intenzioni...
Sono un po' scettico sugli esiti ma spero vivamente di essere smentito!
Quello che mi fa incazzare leggendo l'articolo linkato e' la solita mistificazione tendenziosa di fondo della giornalista della republichetta cattocomunista per cui il 90 % delle girls sarebbero sfruttate!
Delirante...ma come si fa a dire una cosa del genere? Se uno ha un minimo di sale in zucca comprende che e' una statistica impossibile da realizzare con onesta' intellettuale perche' riguarda un fenomeno sommerso.
Ovviamente dopo aver sparato il dato sensazionalistico la scrivente se ne guarda bene dal riferire la fonte.
Questa gente mente sapendo di mentire!
Che amarezza...
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Oscar

Ma se la statistica è impossibile da fare riguardo allo sfruttamento, io mi domando però, come sia invece facile fare l'esatto contrario: ossia la statistica secondo cui il 90% sarebbe perfettamente libera e indipendente.

Perdonatemi ma questo non l'ho mai capito.
Vero che i giornalisti non citano spesso tante fonti, quindi bisognerebbe ogni volta prendere per buono quello che scrivono che, scientificamente parlando invece non vorrebbe dire proprio un ca...in altre parole quello che non si può provare con studi e inchieste serie sarebbe da prendere per falso o al più possibile.

Ma ragionando con lo stesso principio anche chi afferma il contrario, senza dati seri alla mano, non sarebbe altrettanto credibile...

Più che altro io mi stupisco sempre di una cosa in merito a questo thread che invece io trovo tutto sommato molti interessanti: ossia del silenzio assordante delle professioniste qui iscritte al forum su questi argomenti.
In altre parole, tutti i gusti sono gusti e ognuno partecipa e scrive a quello che gli pare, ma perchè le ragazze qui iscritte non commentano mai in merito a questi thread?
 
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Ma se la statistica è impossibile da fare riguardo allo sfruttamento, io mi domando però, come sia invece facile fare l'esatto contrario: ossia la statistica secondo cui il 90% sarebbe perfettamente libera e indipendente.

Perdonatemi ma questo non l'ho mai capito.
Vero che i giornalisti non citano spesso tante fonti, quindi bisognerebbe ogni volta prendere per buono quello che scrivono che, scientificamente parlando invece non vorrebbe dire proprio un ca...in altre parole quello che non si può provare con studi e inchieste serie sarebbe da prendere per falso o al più possibile.

Ma ragionando con lo stesso principio anche chi afferma il contrario, senza dati seri alla mano, non sarebbe altrettanto credibile...

Più che altro io mi stupisco sempre di una cosa in merito a questo thread che invece io trovo tutto sommato molti interessanti: ossia del silenzio assordante delle professioniste qui iscritte al forum su questi argomenti.
In altre parole, tutti i gusti sono gusti e ognuno partecipa e scrive a quello che gli pare, ma perchè le ragazze qui iscritte non commentano mai in merito a questi thread?
Posso affermare che le Forze di Polizia riescono a reperire questi dati, non solo dai casi rilevati, ma anche da quelli sospetti.
In effetti, anni fa il Vicecapo della Polizia Italiana ha affermato che solo il 10% delle meretrici in Italia era ridotto in schiavitù. Naturalmente, bisogna distinguere quest'ultima dallo sfruttamento in collaborazione. Spesso i Meretriciofobici tendono a confondere questi due parametri.
 
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Si tratta di un concetto ambiguo quindi in un certo senso può essere vero tutto.
Secondo le nostre leggi ci sono talmente tanti modi di sfruttare la prostituzione o di incorrere nel reato residuale di favoreggiamento (che è residuale perché serve a sostituire lo sfruttamento quando non è dimostrato oppure non è compiuto con la condotta tipica e difatti contempla la medesima pena) che è ben difficile per una prostituta non essere sfruttata.
Secondo il senso comune che le prostitute sono sfruttate significa che la loro vita è regolata da un altro soggetto da cui prendono ordini e che percepisce la maggior parte dei guadagni (che invece sarebbe riduzione in schiavitù).
Sempre secondo il senso comune lo sfruttamento esclude da solo la libertà di scelta; quando l'uomo comune legge che il 90% delle prostitute sono sfruttate pensa a donne che vorrebbero fare le cameriere e non a donne che vogliono fare le prostitute e demandano ad altri parte dell'organizzazione.
Altre cose le sappiamo dai dialoghi con loro e le capiamo col buon senso. Se lo Stato per esempio volesse evitare l'intromissione di soggetti che si fanno pagare per procurare un permesso di soggiorno, rilascerebbe loro un permesso di soggiorno, non mi pare difficile.
 
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Si tratta di un concetto ambiguo quindi in un certo senso può essere vero tutto.
Secondo le nostre leggi ci sono talmente tanti modi di sfruttare la prostituzione o di incorrere nel reato residuale di favoreggiamento (che è residuale perché serve a sostituire lo sfruttamento quando non è dimostrato oppure non è compiuto con la condotta tipica e difatti contempla la medesima pena) che è ben difficile per una prostituta non essere sfruttata.
Secondo il senso comune che le prostitute sono sfruttate significa che la loro vita è regolata da un altro soggetto da cui prendono ordini e che percepisce la maggior parte dei guadagni (che invece sarebbe riduzione in schiavitù).
Sempre secondo il senso comune lo sfruttamento esclude da solo la libertà di scelta; quando l'uomo comune legge che il 90% delle prostitute sono sfruttate pensa a donne che vorrebbero fare le cameriere e non a donne che vogliono fare le prostitute e demandano ad altri parte dell'organizzazione.
Altre cose le sappiamo dai dialoghi con loro e le capiamo col buon senso. Se lo Stato per esempio volesse evitare l'intromissione di soggetti che si fanno pagare per procurare un permesso di soggiorno, rilascerebbe loro un permesso di soggiorno, non mi pare difficile.
Veramente, gli ordini sono il reclutamento della prostituta; invece si ho sfruttamento anche quando si ottengono i soldi della prostituta, anche senza dare ordini a questa.
 
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Franco, come spesso accade reagisci quando scriviamo la stessa cosa. Per favore investi più tempo a leggere, abbiamo detto la stessa cosa contemporaneamente
ridotto in schiavitù. Naturalmente, bisogna distinguere quest'ultima dallo sfruttamento in collaborazione.
Solo che ho scritto un po' di più e ci ho messo più tempo sicché il mio messaggio compare dopo.
 
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Franco, come spesso accade reagisci quando scriviamo la stessa cosa. Per favore investi più tempo a leggere, abbiamo detto la stessa cosa contemporaneamente

Solo che ho scritto un po' di più e ci ho messo più tempo sicché il mio messaggio compare dopo.
Ho solo voluto essere più esplicativo e breve.
 
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Si preannuncia il solito pastrocchio all'italiana, con l'intenzione di vietare la prostituzione nelle strade, ma come dice l'articolo, restera' pura utopia. alla fine chi andra' ad iscriversi alla camera di commercio per pagare le tasse per prostituirsi?Anche perche' il testo parla anche di " Divieto di esercizio di case della prostituzione". E le ragazze straniere, penso soprattutto alle africane, che faranno, smetteranno di lavorare? non credo proprio..

http://www.mediapolitika.com/dallit...a-nuova-regolamentazione-addio-legge-merlin/#
 
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