I vostri interventi mi fanno riflettere.
Quando frequentavo l'università, alcune studentesse mie conoscenti vivevano in un appartamento fuori dal centro, occupato da sole donne.
Un giorno una di loro smise di frequentare, perché le mancava solo la tesi, e loro dovettero cercare una nuova co-inquilina per dividere le spese.
Si presentò una tipa che conoscevano di vista: era nota come studentessa intellettuale molto colta, la quale era stata per un certo periodo altrove per frequentare certi corsi, ed ora doveva tornare in sede per finire gli esami e laurearsi.
Costei palesò da subito una ben singolare abitudine: al suo ingresso in casa, in qualunque occasione ed in qualunque momento della giornata, si toglieva le scarpe e le depositava sul tavolo della sala pranzo/cucina, anche quando esso era apparecchiato ed utilizzato da chi ci stava mangiando sopra.
All'inizio le altre co-inquiline pensarono ad un momento di strana distrazione: ma alla quinta volta consecutiva protestarono e le fecero presente che la cosa non andava bene.
La tipa, assai seccata, rispose che lei era una persona spontanea, e che loro se la stavano prendendo per una cosa banalissima e stupidissima.
Oltre a quell'abitudine, aveva anche quella di non pulire nemmeno quando era il suo turno, di lasciare il bagno in uno stato terribile dopo ogni utilizzo, ed altre belle usanze che in breve fecero saltare la situazione: dopo una litigata clamorosa, lei se ne andò assai convinta di essere una persona incompresa.
Ebbene, pare che a casa sua l'avessero abituata esattamente così: per la sua famiglia di origine non esisteva un criterio di educazione riconosciuto come tale, ed anzi si favoriva lo spontaneismo non corretto come migliore criterio di crescita e di evoluzione.
Credevo fosse un fatto isolato e numericamente minoritario nell'ambito della mia generazione.
Debbo oggi constatare che forse all'epoca era così, oggi decisamente non più: vedo figli ventenni di miei conoscenti del tutto tranquilli mentre sputano per terra a spasso per la città, buttano cicche di sigarette sul pavimento di casa, ruttano in pizzeria dopo la prima sorsata di birra, non scaricano lo sciacquone delle toilette delle case degli amici dopo l'uso ( pare perché hanno sentito dire che è uno spreco).
I di loro genitori?
Beh, sospetto facessero parte di quella che ai miei tempi, come dicevo sopra, consideravo una triste minoranza.