Avevo una fidelizzata con cui scopavo bene e mi piaceva come persona. Mi piaceva, ovviamente, perché avevo idealizzato il personaggio e le attribuivo molte più qualità di quelle che realmente aveva.
Ero comunque incuriosito e avevo inoltre il “privilegio” di conoscere da vicino questo mondo ed osservare le sue dinamiche da una nuova visuale. Una sorta di laboratorio antropologico.
Non ero innamorato ma subivo in qualche modo il fascino del sesso e di tutto ciò che ruota intorno, squallore compreso, perché ce n’è tanto e prima o poi bisogna farci i conti.
Per avere una rapporto umano degno di questo nome, mi sono detto e le ho detto, mai più cliente e quindi il sesso non sarebbe stato al centro del rapporto, perlomeno per quanto mi riguardava. Una rinuncia non da poco, però perdendo una puttana avrei guadagnato una amica.
C’è stato un periodo di frequentazioni apparentemente sincere, ci sono scappate diverse trombate gratuite e sempre su sua iniziativa. Iniziativa alle volte perfino fastidiosa.
Dopo un po’ la frequentazione si è diradata perché sono iniziati gli screzi dovuti al suo opportunismo, derivante dalla sua idea malsana che si era fatta sugli uomini e ovviamente anche su di me. Nel suo mondo ogni uomo è innamorato/attratto da lei, disposto a tutto per ottenere le sue grazie, irrimediabilmente debole e manipolabile.
Ho perso interesse per una personalità banale e irrecuperabile. Fondamentalmente inadatta a qualsiasi interazione umana disinteressata, portatrice di idee preconcette e squallide nei confronti del genere maschile e conseguentemente pure del proprio, carente di qualsiasi forma di educazione sentimentale che non vada oltre la provocazione e l’irretimento con lusinghe.
Dotata di quel minimo di buone maniere e di formalismo sociale che appare introiettato più per utilità piuttosto che per rispetto verso il prossimo.
La vagina (e non solo) intesa come strumento di avanzamento sociale ed economico e quasi mai come strumento di piacere. Solo in rarissimi casi, spesso in fase premestruale, compare una vaga idea di organo riproduttivo insieme alle successive astrazioni.
Purtroppo, credendo nel materialismo storico, applico certi concetti anche agli individui, questo mi porta a pensare che ogni storia personale sia determinata dagli strumenti che ognuno utilizza per interagire con il mondo.