L'ANGOLO DELLA POESIA...

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IL SAVAGENTE




La poesia è il salvagente
cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che feriscono,
dei silenzi che trascinano verso il precipizio.

Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l'aria
riesce a passare.

GIBRAN
 
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Glenda Cherubino

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Però ho rischiato sempre. Ho abbracciato lo stesso.
Non ho mai, in nessun caso, scelto la strada più facile,
l’alternativa più semplice,in nessuna delle scelte che ho fatto... semplicemente perchè vivere per me...è credere.
G.
 
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Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

Nazim Hikmet
 
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Rabindranath Tagore

NON ABBANDONARTI


Non abbandonarti, tienti stretto,
e vincerai.
Vedo che la notte se ne va:
coraggio, non aver paura.
Guarda, sul fronte dell'oriente
di tra l'intrico della foresta
si è levata la stella del mattino.
Coraggio, non aver paura.

Son figli della notte, che del buio battono le strade
la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
sono fuori d'ogni certezza, non son figli
dell'aurora.
Corri, vieni fuori;
guarda, leva lo sguardo in alto,
il cielo s'è fatto chiaro.
Coraggio, non aver più paura.
 
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Glenda Cherubino

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"la società dovrebbe capire"

uno consulta filosofi e psichiatri
quando le cose non stanno andando bene
e le puttane quando vanno bene.
le puttane esistono per i ragazzi e
per i vecchi; ai ragazzi dicono:
"non spaventarti, dolcezza, ecco lo infilo
dentro io per te".
e per i vecchi
recitano come se
uno le stesse conquistando sul serio.
la società dovrebbe capire il valore delle
puttane - intendo quelle a cui piace il mestiere -
quelle che quasi lo rendono
un'arte.

penso a una volta
in un bordello messicano
a una di quelle con straccetto e scodella
che mi lavava l'uccello,
e diventò duro
e lei rise
e io risi
e lei lo baciò, gentilmente e lentamente, poi andò a
distendersi
sul letto
e le montai sopra e lo facemmo piano, senza sforzo,
senza tensione,
e qualcuno bussò alla porta
e cacciò un urlo:
"hey! che diavolo succede lì dentro?
sbrigatevi!"
ma era come una sinfonia di Mahler
- non ti fai fretta
e basta.

quando finii e lei s'alzò, riapparve
di nuovo con straccio e scodella
ed entrambi ridemmo;
allora lo baciò
gentilmente e lentamente,
e io mi tirai su e mi rivestii
e me ne andai -
"Gesù, compare, che diavolo facevate là
dentro?"
"scopavo," dissi al gentiluomo
e camminai fino in fondo al corridoio e scesi i gradini e rimasi

là fuori sulla strada ad accendere una di quelle
dolci sigarette messicane alla luce della luna.
liberato e di nuovo reso umano
per 3 dollari appena,
amavo la notte, il Messico e
me stesso.

Charles Bukowski
 
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La vita in un casino del Texas

Ero arrivato con la corriera, in quella città del Texas, ci faceva un freddo dell'anima e io ero costipato, non si sa mai, la camera era grande, pulita, per 5 dollari a settimana soltanto, e c'era anche un caminetto, e m'ero appena spogliato, quand'ecco che entra dentro un vecchio negro e si mette a sfrucugliare nel caminetto con un enorme attizzatoio. Non ardeva mica il fuoco, nel caminetto, e non capivo cosa ci facesse, con quell'attizzatoio. Alzò gli occhi, mi guardò, poi s'agguantò l'uccello e si mise a sibilare: ssss, ssss. Mah, pensai, m'avrà preso per un finocchio, chissà perché, ma dal momento che non lo sono, non posso far niente per lui. Mah, pensai, così va il mondo, è così che il mondo gira. Quello diede qualche altra botta con l'attizzatoio, poi uscì dalla mia stanza. Allora m'infilai nel letto. A viaggiare in corriera poi mi sento costipato di pancia, e mi dà anche l'insonnia, della quale peraltro soffro sempre. Comunque il negro con l'attizzatoio se n'era andato e io m'allungai sotto le lenzuola, e pensai: beh, cagherò domani o doman l'altro. La porta si aprì di nuovo e entrò dentro una, una donna abbastanza ben messa, e si mise gattoni e cominciò a lustrare il parquet, e dimenava il culo, strofinando quel parquet. "Che ne direbbe d'una bella ragazza?" mi chiese. “No. Sono troppo stanco. Sono appena arrivato in corriera. Mi va solo di dormire." “Ma un bel pezzo di sorca, però, concilia il sonno. Viene solo 5 dollari? "Sono troppo stracco." "È una bella ragazza, pulita." "Dov'è ch'è?" "Eccomi qua." S'alzò in piedi, mi guardò. "Mi dispiace, ma sul serio sono stanco." "Due dollari e via." "No, mi dispiace." Quella uscì. Poco dopo, sentii la voce d'un uomo che diceva: "Come! non sei stata buona a vendergli manco un soldo di soma? Come! gli abbiamo dato la meglio camera per 5 dollari! E non gli hai venduto manco un soldo di culo?" "Ci ho provato, Bruno. Te lo giuro, ci ho provato." "Brutta mignotta zozza!"

Charles Bukowski
 
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Se non avessi visto

Se non avessi visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio.

Emily Dickinson
 
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Glenda Cherubino

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"Mi piace Agostino Degas per come tratta gli argomenti dell'interiorità umana, con conoscenza e rispetto, con comprensione e spirito di compenetrazione. Piace la grande fiducia che mi ha trasmesso fin da quando ho avuto modo di leggere i suoi pensieri . Ora che ho il grande onore di aver letto il suo libro "Gli infiniti adesso dell'anima - Ritratti di donna" non posso che confermare ciò che avevo intuito. Oggi ho letteralmente “divorato” il suo libro, che si lascia leggere con interesse e mi ripropongo di tenerlo accanto a me e riprenderlo per approfondirne tutte le sfumature dell'anima delle diverse donne descritte, dando il giusto peso ad ogni aspetto. Donne diverse ma, in fondo uguali per forza e fragilità, donne di cui Agostino Degas ha colto i molteplici aspetti che ognuna di esse porta dentro di sé. Ho percepito che gli aspetti che la generalità delle persone considera negativi, dalla penna di Degas non vengono mai giudicati, ma trattati con amorevolezza e ascolto, quasi con potere consolatorio. Egli riesce a leggere l'animo femminile e lo descrive con grande sensibilità ed empatia. È bello, mentre si legge, ritrovarsi in molte di esse. La lettura diviene introspezione e ognuna di noi credo possa riconoscersi in tante donne da lui mirabilmente descritte, che lui definisce a ragione “viaggiatrici dell'anima alla ricerca di mete ed orizzonti infiniti”. Desidero ringraziare Agostino con un passo di uno dei suoi ritratti di donna ... "Ci sono donne che esistono per lasciare un segno. Che vivono seguendo il cuore, donne che sono un regalo per gli altri, che ti prendono per mano .... meravigliose radure di rifugio per il cuore e nuove ali per la mente". Grazie a nome di tutte, Agostino Degas!"

L.R.
 
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Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità... Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso, tutto ha preso fuoco: c'era luce, c'era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l' orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso.
 
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San Benedetto del Tronto
La nostra relazione non poteva continuare in quel modo, in equilibrio sulla punta di un coltello. Prima o poi saremmo caduti, da una parte o dall'altra della lama, e ciò dipendeva esclusivamente dalle sue scelte, o dai suoi istinti. Io avevo preso una decisione prima ancora di rendermene conto razionalmente ed ero pronta a rispettarla fino in fondo. Perché niente era per me più terrificante, più straziante, del pensiero di allontanarmi da lui.-A quel punto sentii la sua bocca sulla mia e mi arresi. E non perché fosse mille volte più forte di me. La mia volontà si sbriciolò nell'istante preciso del contatto. Il bacio non fu affatto prudente come quelli che ricordavo, ma andava benissimo così. Se proprio dovevo perdere un altro brandello di me stessa, meglio esagerare. Perciò restituii il bacio, mentre il cuore scandiva un ritmo spezzato e disordinato, il respiro si trasformava in affanno e le dita cercavano ingorde il suo viso. Sentivo il suo corpo marmoreo aderire al mio ed ero felice che non mi avesse ascoltata: non c'era dolore al mondo per cui valesse la pena di rinunciare a quell'istante. Le nostre mani riprendevano confidenza con il viso dell'altro e, nei brevi istanti in cui le labbra si separavano, lui sussurrava il mio nome...
 
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Veglia

Un’intera nottata
Buttato vicino
A un compagno
Massacrato
Con la bocca
Digrignata
Volta al plenilunio
Con la congestione
Delle sue mani
Penetrata
Nel mio silenzio
Ho scritto
Lettere piene d’amore


Non sono mai stato
Tanto
Attaccato alla vita.

Giuseppe Ungaretti
 
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Ti ho amato

Ti ho amato al suono di Piazzolla,
e con lo scricchiolìo di lenzuola inamidate,
e sotto il fruscio dei girasoli,
al suono di Armstrong
e al suono di Rachmaninov.
Al risuonare di Glenn Gould.
di Saša Izbiter
di João Gilberto
e sotto lo sgocciolio di statue bagnate
e di colori non asciutti del cavalletto.
E in un pagliaio
al sorgere del sole con i galli,
dove, destatomi,
io ti volevo,
e nel doppio respiro
di due corpi come uno solo.


EVGENIJ ALEKSANDROVIC EVTUSHENKO
 
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[h=3]Ultimo sogno[/h]
sogno.jpg
Da un immoto fragor di carrïaggi
ferrei, moventi verso l'infinito
tra schiocchi acuti e fremiti selvaggi...
un silenzio improvviso. Ero guarito.

Era spirato il nembo del mio male
in un alito. Un muovere di ciglia;
e vidi la mia madre al capezzale:
io la guardava senza meraviglia.

Libero!... inerte sì, forse, quand'io
le mani al petto sciogliere volessi:
ma non volevo. Udivasi un fruscio
sottile, assiduo, quasi di cipressi;

quasi d'un fiume che cercasse il mare
inesistente, in un immenso piano:
io ne seguiva il vano sussurrare,
sempre lo stesso, sempre più lontano.

(
Giovanni Pascoli, Myricae, 1891, 1903)
 
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Glenda Cherubino

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“Salve oscurità, mia vecchia amica
ho ripreso a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo
e la visione che è stata piantata nel mio cervello
ancora persiste nel suono del silenzio
Nei sogni agitati camminavo solo
attraverso strade strette e ciottolose
nell’alone della luce dei lampioni
sollevando il bavero contro il freddo e l’umidità
quando i miei occhi furono colpiti
dal flash di una luce al neon
che attraversò la notte
e toccò il suono del silenzio
E nella luce pura vidi
migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni
che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava
disturbare il suono del silenzio
– Stupidi – dissi, – voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro
ascoltate le mie parole che posso insegnarvi
aggrappatevi alle mie braccia
perché posso raggiungervi –
ma le mie parole caddero come gocce di pioggia
e riecheggiarono nei pozzi del silenzio
E la gente si inchinava e pregava
al Dio neon che avevano creato
e l’insegna proiettò il suo avvertimento
tra le parole che stava delineando
e l’insegna disse – le parole dei profeti
sono scritte sui muri delle metropolitane
e sui muri delle case popolari –
e sussurrò nel suono del silenzio”.

https://www.youtube.com/watch?v=cwFt8SJaG4c


 
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Limite


La donna ora è perfetta
Il suo corpo


morto ha il sorriso della compiutezza,
l'illusione di una necessità greca


fluisce nei volumi della sua toga,
i suoi piedi


nudi sembrano dire:
Siamo arrivati fin qui, è finita.


I bambini morti si sono acciambellati,
ciascuno, bianco serpente,


presso la sua piccola brocca di latte, ora vuota.
Lei li ha raccolti


di nuovo nel suo corpo come i petali
di una rosa si chiudono quando il giardino


s'irrigidisce e sanguinano i profumi
dalle dolci gole profonde del fiore notturno.


La luna, spettatrice nel suo cappuccio d'osso,
non ha motivo di essere triste.


E' abituata a queste cose.
I suoi neri crepitano e tirano.

Sylvia Plath
 
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Sicilia
Per la morte di quel nostro padre panciuto,
di quella puttana piccoloborghese di nostra madre,
di quei lerci borghesi dei nostri fratelli,
di quei porci dei nostri nonni, padroni dell'industria,
che tengono bassi i salari tenendo artificiosamente
elevata la disoccupazione,
per la morte di chi ci ha dato la vita,
scendi coi tuoi carri armati,
Arcangelo, mano secolare,
stana gli innocenti dalle loro abitudini,
dal cinema, dalle cene dell'Irrealtà,
dalle passeggiate igieniche,
dalle Domeniche,
metti il disordine negli orari delle loro città,
falli stare col naso in alto
per ore e ore a aspettare l'arrivo dei bombardieri,
falli stare notti e giorni dentro le cantine,
a aspettare di essere sepolti vivi
anziché andare a teatro,
falli contemplare i figli uncinati
anziché aspettare i risultati delle partite ecc ecc

Pier Paolo Pasolini. Da 'La divina mimesis'
 
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Glenda Cherubino

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Egli le stava dietro,
e lei non aveva vergogna
a parlargli di qualunque cosa.
Nello stesso tempo sentiva
di non poterlo ingannare,
neanche con una sfumatura di falsità,
tanto era attento a ogni esitazione,
ogni inflessione di voce, ogni gesto,
e specialmente ai silenzi.
Ogni silenzio lo poneva su una nuova pista.
Era davvero un cacciatore di pensieri segreti.
(Anais Nin)

https://www.youtube.com/watch?v=j408e9r3FaA


 
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Polentonia
Non si tratta propriamente di una poesia, pur essendo ritmata in maniera stucchevole.
Risale al 2007, e propone un tema caro all' autore, il grande Roberto VECCHIONI, come il barbaro imbruttimento che finiscono per subire i giovani di oggi dalla disarmante mediocrità (leggete pure stupidità) dei media di oggi.


C O M I C I S P A V E N T A T I G U E R R I E R I

Hanno treni fermi e una stazione
Persa tra il cielo e il mare
Hanno la prima metà di una canzone
L'altra metà da ritrovare
Hanno le vostre fandonie nelle orecchie
Conoscono le vostre facce di culo

Madri piene di tranquillanti
Padri che vanno sul sicuro

I ragazzi nascondono lacrime sospese
Come gatte gelose dei figli
Hanno un bagaglio di speranze deluse
Come onde che s'infrangono sugli scogli

Hanno un mondo che avete storpiato ingannato tradito massacrato
Hanno un piccolo fiore dentro
Che c'è da chiedersi com'è nato

E cercano di amare
Domani come ieri
Questi miei piccoli comici spaventati guerrieri
E cercano di amare come uomini veri
Questi miei piccoli comici
Spaventati guerrieri

Non azzardatevi a toccarli mai
Non azzardatevi a giudicarli
Tirate via le vostre sporche mani
Non confondetevi coi loro sogni

Continuate a costruire un mondo perfetto
Dove potete specchiarvi
I poeti non saranno anche nessuno
Ma hanno il potere di sputtanarvi

E vorrebebro amare
Domani come ieri
Questi miei piccoli comici spaventati guerrieri
E vorrebbero amare
Come uomini veri
Questi miei piccoli comici spaventati guerrieri

E vorrebebro amare
Volare sui loro pensieri
Questi miei piccoli comici
Questi miei piccoli comici
Questi miei piccoli comici
Spaventati guerrieri

https://www.youtube.com/watch?v=48QKx4-aXmU&list=RD48QKx4-aXmU#t=20




 
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Glenda Cherubino

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Dedicata alla donna ( escort ) che hanno ucciso.

Noi siamo quelle che non moriranno mai. Noi abbiamo radici pronte a germogliare ancora. Dai cocci ricaviamo nuove strade, dalle lacrime nuove correnti e dalla rabbia nuova forza. Per se stesse e per ricordare a tutti coloro che ci hanno dato per spacciate che la "Convinzione" non è "Certezza"!

https://www.youtube.com/watch?v=w77SFM7Fksc
 
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