NOVANTACINQUESIMA PARTE ( A schiena dritta, a petto in fuori, a cazzo duro, no ai romantici)
( In sottofondo impongo, meglio ancora se da 2'06" in poi: )
Io in tutto questo periodo di lockdown sono comunque andato sempre a pay, perché l'andare a pay è una missione, un credo, una fede, una dichiarazione di indipendenza, una manifestazione di volontà, un gesto politico, un momento di ribellione, un momento di affermazione, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi, l'Italia è il paese che amo qui ho le mie radici le mie speranze i miei orizzonti, spezzeremo le reni alla Grecia, il potete logora chi non ce l'ha, la Patria chiama e il soldato risponde, novantanove arditi son partiti, eccetera eccetera.
Anche io sono sempre andato a pay perché il punter è come un calciatore che non può essere ingabbiato in una dimensione di non gioco, tiki taka e ripartenza, pressing e fuorigioco, chi dice gatto non ce l'ha nel sacco, croce e delizia, mare e montagne, chi è violino non suona la grancassa.
Tutto giusto, ma per me l'andare a pay rappresenta un livello superiore del mio essere uomo del 21mo secolo, il sesso con una donna a pagamento fa raggiungere a chi lo pratica dei momenti che solo una seria preparazione ascetica permette, basta aver letto Thomas Mann per saperlo. io infatti l'ho letto e, pur non avendoci capito un cazzo di niente, lo trovo molto mio, nei momenti di cui dispongo tra una chiavata a 70 ed una a 150.
Sono d'accordo con gli interventi che precedono ed in particolare con quest'ultimo: ad esempio, io solo dopo aver letto Garcia Marquez ho capito che la storia di star dietro per decenni e decenni ad una donna con la quale non hai scopato manco una volta è una gran cazzata. Tutto questo mi ha fatto intendere non solo che per fortuna ci sono le pay, ma anche dei libri diversi, che a leggerli ti rompi di meno i coglioni che a leggere certe stronzate sudamericane dove solo per scrivere un nome ci impiegano tre pagine. E comunque ho anche capito che quando ti sei rotto le palle di leggere un libro del cazzo chiami una pay, paghi e la scopi, no che devi scrivere delle lettere idiote alla prima sfigata che passa per conquistarla.
Io dico solo che mi volevo innamorare di una pay perché avevo visto alcuni episodi di
Tempesta d'Amore, soap opera tedesca, e mi aveva molto colpito come in essa non si trovasse praticamente nulla dei porno tedeschi con Michaela Schaffrath (Gina Wild) sui quali mi ero formato, salvo una qualche ricercatezza nella scelta delle luci. Però in
Tempesta d'Amore gli esterni erano meglio fotografati, nei porno della Schaffrath invece c'erano pochi esterni, e questo a mio avviso impediva un serio concretizzarsi della storia, specie quando lei si faceva scopare a pecorina da uno e spompinava un altro. Questa mancanza di sintonia mi aveva molto turbato , facendomi pensare che il vero amore spesso si nasconde e che è difficile avere una vera coincidenza tra sesso e sentimento, cuore e respiro, cazzo e figa. Per questo ho cercato molto una sosia della Schaffrath in una location adeguata, ma ho solo trovato delle gran pay russe simili che ricevono in suite d'albergo e quindi mi ricordano
Tempesta d'Amore. Che comunque io con 'ste pay russe fighe ci scopo benissimo, anche se le luci dei loft non sono il massimo, Che alla fine che cazzo mi fregherà di cercare certe coincidenze non lo so nemmeno io. Intanto comunque con 'ste fighe io ci sborro alla grande.
Oh, ma secondo te Michaela Schaffrath alias Gina Wild se la chiamo lo fa ancora anale?