no, perche loro hanno scelto quel lavoro sapendo a cosa andavano incontro, inoltre non è un decreto dello stato a peggiorare la loro condizione lavorativa. Una cosa è che vado a fare di mia iniziativa un porno interracial gang bang dove io faccio la donna, una cosa è che un giorno lo stato mi dice da domani invece di andare al tuo lavoro solito vai a fare il porno.
P.s.: prima che rispondi "ma loro hanno scelto di fare i ristoratori sapevano che c'era rischio" eh no! Se fosse il mercato a decretarne la fine loro piangerebbero lo stesso ma non otterrebbero nulla. Qui è lo stato che ha deciso!
Ma cosa ti rispondo a fare ti troverai sempre il modo di rigirare la frittata...
Io ti riproporrei semplicemente la frase riportata da Yanoo in merito alle delocalizzazioni quando di fatto lo Stato gli rispondeva "arrangiatevi".
Non era turbativa artificiale del mercato anche quella?
E perché allora non faceva scandalo?
Solo perché non era connessa ad altri provvedimenti restrittivi per la popolazione generale?
Se il principio della turbativa di mercato ad opera dello Stato è valida ora allora, per esettamente lo stesso principio, lo era anche allora.
Però perchè a quel tempo in pochi si sono scandalizzati e anzi qualcuno magari ha anche commentato "Lo Stato ha fatto bene a rispondere così"?
E comunque nulla impederibbe ai ristoratori allora di ricicliarsi come rider o come magazzineri di Amanzon, se sono alla canna del gas. Là cercano sempre. E a quel punto sarebbe libera scelta.
Mi dirai "Eh grazie al cazzo, dopo che che ti sei fatto un culo così per una vita, anche con successo, adesso per colpa della Stato mi tocca fare il rider. Grazie!"
"Vero risponderei io, me se ripeto, sevi veramente alla canna del gas e hai bisogno di soldi almeno per mangiare che fai?"
Continui a strillare ma a stomaco vuoto?
Ripeto, io sono tra le categorie non colpite dai provvedimenti restrittivi del governo in questo momento ma questo non significa che quindi, la mia impresa, non sia esentata temporaneamente, causa pandemia, al rischio d'impresa.
Se la mia impresa causa strategie commerciali sbagliati si fotte la clientiela nei prossimi 6-12 mesi, io sono con il culo per terra.
E senza nessun ristoro.
A quel punto, "per libera scelta", dovrei trovarmi un altro lavoro, qualsiasi altro lavoro.
Io in tutta sta storia sto notando una cosa. Premessa: sono io il primo a dire che i ristori dovevano arrivare con l'elicottero e invce sono arrivati con il contagocce.
Però io continuo a vedere gente che, piuttosto d'iniziare seriamente a pensare di "reinventarsi" in altri settori che ancora vanno (perchè se uno non ha da mangiare io quello farei, ma magari sbaglio io), continuano a tenere duro ad oltranza nella speranza di poter riaprire un giorno.
Ma questo vorrebbe anche dire che, ristori a parte, un po' di carne nella sporta anche ce l'hanno.
Altrimenti vorrebbe dire che stanno andando tutti a debito (può essere).
Anche qui, stanno facendo una libera scelta però, direi che è l'unica e migliore possibile ah no, questo poi io non lo dico.
Altrimenti qualcuno me lo dimostri.
Ma io penso anche di sapere anche perchè lo fanno, essendo una scelta in parte pure condivisibile.
Se riesci a passare il deserto dei profitti, quando e se riapriranno, ritorneranno facilmente a lavorare come prima perchè il mercato sarà ancora tutti lì da sfruttare.
Tutto diverso invece per chi lavorava in settori delocalizzati. Lì il lavoro praticamente non tornerà mai più e dovranno per forza cambiare mestiere.
Peraltro io ho cambiato 5 lavori in vita mia prima di trovarne uno che mi dasse la soddisfazione e il reddito "giusti".
Non è stato facile, non so quanto sarei pronto a rifarlo in futuro ma...si fa, si faceva.
A meno che non mi si voglia dire che i tempi, in merito a mercato del lavoro, anche in era pre-covid erano cambiati la qual cosa mi interesserebbe discutere, perchè secondo me è vero (però di questo allora forse si dovrebbe parlare e delle politiche sia private che pubbliche che avevano creato ciò).
Per ultimo: se tu puoi lecitamente affermare che della scuola te ne cala molto poco, perchè io, per lo stesso principio non potrei affermare che di tutto quello che non riguarda il mio lavoro e la mia vita, in questo momento, me ne cala ancora meno?