Locali aperti il pomeriggio dal 27/10/2020

Delle scuole me ne frega poco perchè sono convinto che non venga vissuta con grossa tristezza dai ragazzi quella è solo propaganda. Piuttosto come ho sempre detto la scuola serve da babysitter sociale. Sempre per il solito discorso, per andare a lavorare e pagare le tasse, ci può stare per carita. Ma perché le tasse non le devono pagare anche i ristoratori? A me dispiace per ogni persona che ha perso il lavoro. Se lo stato mi obbliga per considerazioni sue mai dimostrate scientificamente che io non devo lavorare, mi DEVE risarcire e non un solo mese ma 12. se le cose non migliorano inizierò ben presto a disobbedire alle regole anche io. Tra l'altro adesso sento sempre piu insistentemente la voce che in italia abbiamo vaccinato a cazzo e non prima le persone piu bisognose. Ed ecco perchè, qualcosa non mi tornava, abbiamo ormai 1/3 delle vaccinazioni dell'UK e onestamente nessun effetto sui contagi quotidiani. Mi aspetterei di iniziare a vedere qualche risultato se ci confrontiamo con un paese che è considerato quasi fuori dal tunnel. Come sempre siamo degli inetti. La gestione acquisto vaccini sarà poi un enorme cavallo da battaglia per i fautori della fine dell'europa unita. Certo, mi chiedo cosa avrebbe fatto l'itaGlia da sola, mi vien da ridere.
 
Alle superiori l impressione quella rimane, che i ragazzi si vedono tranquillamente il pomeriggio in centro e nei centri commerciali, la problematica soprattutto per i bambini piccoli è dove tenerli per andare al lavoro,a chi li lasceresti se non vanno a scuola, difatti con la primaria chiusa più di una collega si è messa in ferie o in congedo.
 
Iprego non darmi del caro....con te sapientello non farei nemmeno una briscola!!! È un anno che rompi i vogliono con morti contagi e vaccini. Forse sarai tra i 3300 che hanno dato il voto al tuo caro Speranza!!!

Io di te ho capito benissimo una cosa (che tu stesso non puoi ammettere): a te dei bar e ristoranti (E del turismo) te ne puó fregare meno di zero.
Te ne frega solo, a te e a quell'altro tuo amico (magari siete anche la stessa persona o comunque vi conoscete), per il fatto che finché ti tengono chiusi quelli semplicemente non ti possono riaprire il tuo giochino preferito dei lap e night.
Ripeto, della crisi occupazionale della ristorazione é del turismo non te me po' fregá de meno.
Magari lavori pure in quei settori che fino ad oggi sono stati solo blandamente toccati dalle restrizioni Covid.
Non mi stupirei neanche se fossi pure uno dei tanti furbetti del codice ATECO.
 
"Ormai lavoro per un euro all'ora. Gli investimenti di una vita erano nel mio bar". Lorena, 62 anni, è in lacrime e in ginocchio davanti al cordone della polizia alla manifestazione dei commercianti a Montecitorio e ad un certo punto uno degli agenti si accovaccia vicino a lei per consolarla ed aiutarla a rialzarsi. "Sono qui per me e per i miei figli. Noi siamo come voi - dice la donna agli agenti - Non siamo negazionisti vogliamo solo lavorare e poter riaprire". Lorena, che ha "investito tutti i suoi soldi nel suo bar a Bologna aperto 15 anni fa" spiega che la sua è disperazione: "ero qui per una protesta che non perdesse il rispetto delle istituzioni, io ci credo ancora ma dovete ascoltarci", dice dimostrando forza nonostante le lacrime dietro gli occhiali.
 
Bene, adesso possiamo postare anche la disperazione di un rider o di un magazziniere di Amazon?
 
Sei fuori strada: i casi sono due o sei uno statale o un pensionato! In entrambi i casi meglio non parli di ciò che non conosci ed affronti ideologicamente. Le ideologie (come le religioni) son quelle che portano il mondo in rovina da sempre
L ignoranza è tipica di chi, come te, non ha dubbi e beatamente non se li pone, vivendo nella propria bolla (per quant'occorra: non sono né pensionato né statale. Categorie che rispetto peraltro).
 
Bene, adesso possiamo postare anche la disperazione di un rider o di un magazziniere di Amazon?
no, perche loro hanno scelto quel lavoro sapendo a cosa andavano incontro, inoltre non è un decreto dello stato a peggiorare la loro condizione lavorativa. Una cosa è che vado a fare di mia iniziativa un porno interracial gang bang dove io faccio la donna, una cosa è che un giorno lo stato mi dice da domani invece di andare al tuo lavoro solito vai a fare il porno.

P.s.: prima che rispondi "ma loro hanno scelto di fare i ristoratori sapevano che c'era rischio" eh no! Se fosse il mercato a decretarne la fine loro piangerebbero lo stesso ma non otterrebbero nulla. Qui è lo stato che ha deciso!

Ma cosa ti rispondo a fare ti troverai sempre il modo di rigirare la frittata...
 
"Ormai lavoro per un euro all'ora. Gli investimenti di una vita erano nel mio bar". Lorena, 62 anni, è in lacrime e in ginocchio davanti al cordone della polizia alla manifestazione dei commercianti a Montecitorio e ad un certo punto uno degli agenti si accovaccia vicino a lei per consolarla ed aiutarla a rialzarsi. "Sono qui per me e per i miei figli. Noi siamo come voi - dice la donna agli agenti - Non siamo negazionisti vogliamo solo lavorare e poter riaprire". Lorena, che ha "investito tutti i suoi soldi nel suo bar a Bologna aperto 15 anni fa" spiega che la sua è disperazione: "ero qui per una protesta che non perdesse il rispetto delle istituzioni, io ci credo ancora ma dovete ascoltarci", dice dimostrando forza nonostante le lacrime dietro gli occhiali.
E' chiaro che la Signora è una disperata e lo Stato deve aiutare quelli come lei. Anche per evitare la strumentalizzazione della rabbia sociale. Ma il mio ragionamento è diverso...i"ristori" a tutti...sono giusti?
 
L ignoranza è tipica di chi, come te, non ha dubbi e beatamente non se li pone, vivendo nella propria bolla (per quant'occorra: non sono né pensionato né statale. Categorie che rispetto peraltro).
Se uno non ha dubbi sei proprio tu che sei inquadrato da un ideologia: lo si evince chiaramente da come giudichi gli altri! Io dubbi ne ho molti infatti pongo domande e non mi permetto di emettere sentenze! Forse per quello io scopo anche gratis e tu no? Ps: domanda non affermazione
 
no, perche loro hanno scelto quel lavoro sapendo a cosa andavano incontro, inoltre non è un decreto dello stato a peggiorare la loro condizione lavorativa. Una cosa è che vado a fare di mia iniziativa un porno interracial gang bang dove io faccio la donna, una cosa è che un giorno lo stato mi dice da domani invece di andare al tuo lavoro solito vai a fare il porno.

P.s.: prima che rispondi "ma loro hanno scelto di fare i ristoratori sapevano che c'era rischio" eh no! Se fosse il mercato a decretarne la fine loro piangerebbero lo stesso ma non otterrebbero nulla. Qui è lo stato che ha deciso!

Ma cosa ti rispondo a fare ti troverai sempre il modo di rigirare la frittata...

Io ti riproporrei semplicemente la frase riportata da Yanoo in merito alle delocalizzazioni quando di fatto lo Stato gli rispondeva "arrangiatevi".
Non era turbativa artificiale del mercato anche quella?
E perché allora non faceva scandalo?
Solo perché non era connessa ad altri provvedimenti restrittivi per la popolazione generale?
Se il principio della turbativa di mercato ad opera dello Stato è valida ora allora, per esettamente lo stesso principio, lo era anche allora.
Però perchè a quel tempo in pochi si sono scandalizzati e anzi qualcuno magari ha anche commentato "Lo Stato ha fatto bene a rispondere così"?

E comunque nulla impederibbe ai ristoratori allora di ricicliarsi come rider o come magazzineri di Amanzon, se sono alla canna del gas. Là cercano sempre. E a quel punto sarebbe libera scelta.
Mi dirai "Eh grazie al cazzo, dopo che che ti sei fatto un culo così per una vita, anche con successo, adesso per colpa della Stato mi tocca fare il rider. Grazie!"
"Vero risponderei io, me se ripeto, sevi veramente alla canna del gas e hai bisogno di soldi almeno per mangiare che fai?"
Continui a strillare ma a stomaco vuoto?

Ripeto, io sono tra le categorie non colpite dai provvedimenti restrittivi del governo in questo momento ma questo non significa che quindi, la mia impresa, non sia esentata temporaneamente, causa pandemia, al rischio d'impresa.
Se la mia impresa causa strategie commerciali sbagliati si fotte la clientiela nei prossimi 6-12 mesi, io sono con il culo per terra.
E senza nessun ristoro.
A quel punto, "per libera scelta", dovrei trovarmi un altro lavoro, qualsiasi altro lavoro.

Io in tutta sta storia sto notando una cosa. Premessa: sono io il primo a dire che i ristori dovevano arrivare con l'elicottero e invce sono arrivati con il contagocce.
Però io continuo a vedere gente che, piuttosto d'iniziare seriamente a pensare di "reinventarsi" in altri settori che ancora vanno (perchè se uno non ha da mangiare io quello farei, ma magari sbaglio io), continuano a tenere duro ad oltranza nella speranza di poter riaprire un giorno.
Ma questo vorrebbe anche dire che, ristori a parte, un po' di carne nella sporta anche ce l'hanno.
Altrimenti vorrebbe dire che stanno andando tutti a debito (può essere).
Anche qui, stanno facendo una libera scelta però, direi che è l'unica e migliore possibile ah no, questo poi io non lo dico.
Altrimenti qualcuno me lo dimostri.

Ma io penso anche di sapere anche perchè lo fanno, essendo una scelta in parte pure condivisibile.
Se riesci a passare il deserto dei profitti, quando e se riapriranno, ritorneranno facilmente a lavorare come prima perchè il mercato sarà ancora tutti lì da sfruttare.

Tutto diverso invece per chi lavorava in settori delocalizzati. Lì il lavoro praticamente non tornerà mai più e dovranno per forza cambiare mestiere.

Peraltro io ho cambiato 5 lavori in vita mia prima di trovarne uno che mi dasse la soddisfazione e il reddito "giusti".
Non è stato facile, non so quanto sarei pronto a rifarlo in futuro ma...si fa, si faceva.
A meno che non mi si voglia dire che i tempi, in merito a mercato del lavoro, anche in era pre-covid erano cambiati la qual cosa mi interesserebbe discutere, perchè secondo me è vero (però di questo allora forse si dovrebbe parlare e delle politiche sia private che pubbliche che avevano creato ciò).

Per ultimo: se tu puoi lecitamente affermare che della scuola te ne cala molto poco, perchè io, per lo stesso principio non potrei affermare che di tutto quello che non riguarda il mio lavoro e la mia vita, in questo momento, me ne cala ancora meno?
 
E' chiaro che la Signora è una disperata e lo Stato deve aiutare quelli come lei. Anche per evitare la strumentalizzazione della rabbia sociale. Ma il mio ragionamento è diverso...i"ristori" a tutti...sono giusti?

I ristori a tutti non sono giusti.
Come non lo sono i condoni flat con cifre assolute a tutti e come non lo sono i provvedimenti non progressivi.

Ma noi italiani abbiamo ques'idea primitiva che sia quando c'è da prendere che da dare tutti dovrebbero dare e prendere in parti uguali indipendentemente dalla loro capacità di dare o dal loro bisogno di ricevere.

L'idea di tassa piatta fa molta presa in Italia precisamente per questo, distorto, principio.
 
Io ti riproporrei semplicemente la frase riportata da Yanoo in merito alle delocalizzazioni quando di fatto lo Stato gli rispondeva "arrangiatevi".
Non era turbativa artificiale del mercato anche quella?
E perché allora non faceva scandalo?
Solo perché non era connessa ad altri provvedimenti restrittivi per la popolazione generale?
Se il principio della turbativa di mercato ad opera dello Stato è valida ora allora, per esettamente lo stesso principio, lo era anche allora.
Però perchè a quel tempo in pochi si sono scandalizzati e anzi qualcuno magari ha anche commentato "Lo Stato ha fatto bene a rispondere così"?

E comunque nulla impederibbe ai ristoratori allora di ricicliarsi come rider o come magazzineri di Amanzon, se sono alla canna del gas. Là cercano sempre. E a quel punto sarebbe libera scelta.
Mi dirai "Eh grazie al cazzo, dopo che che ti sei fatto un culo così per una vita, anche con successo, adesso per colpa della Stato mi tocca fare il rider. Grazie!"
"Vero risponderei io, me se ripeto, sevi veramente alla canna del gas e hai bisogno di soldi almeno per mangiare che fai?"
Continui a strillare ma a stomaco vuoto?

Ripeto, io sono tra le categorie non colpite dai provvedimenti restrittivi del governo in questo momento ma questo non significa che quindi, la mia impresa, non sia esentata temporaneamente, causa pandemia, al rischio d'impresa.
Se la mia impresa causa strategie commerciali sbagliati si fotte la clientiela nei prossimi 6-12 mesi, io sono con il culo per terra.
E senza nessun ristoro.
A quel punto, "per libera scelta", dovrei trovarmi un altro lavoro, qualsiasi altro lavoro.

Io in tutta sta storia sto notando una cosa. Premessa: sono io il primo a dire che i ristori dovevano arrivare con l'elicottero e invce sono arrivati con il contagocce.
Però io continuo a vedere gente che, piuttosto d'iniziare seriamente a pensare di "reinventarsi" in altri settori che ancora vanno (perchè se uno non ha da mangiare io quello farei, ma magari sbaglio io), continuano a tenere duro ad oltranza nella speranza di poter riaprire un giorno.
Ma questo vorrebbe anche dire che, ristori a parte, un po' di carne nella sporta anche ce l'hanno.
Altrimenti vorrebbe dire che stanno andando tutti a debito (può essere).
Anche qui, stanno facendo una libera scelta però, direi che è l'unica e migliore possibile ah no, questo poi io non lo dico.
Altrimenti qualcuno me lo dimostri.

Ma io penso anche di sapere anche perchè lo fanno, essendo una scelta in parte pure condivisibile.
Se riesci a passare il deserto dei profitti, quando e se riapriranno, ritorneranno facilmente a lavorare come prima perchè il mercato sarà ancora tutti lì da sfruttare.

Tutto diverso invece per chi lavorava in settori delocalizzati. Lì il lavoro praticamente non tornerà mai più e dovranno per forza cambiare mestiere.

Peraltro io ho cambiato 5 lavori in vita mia prima di trovarne uno che mi dasse la soddisfazione e il reddito "giusti".
Non è stato facile, non so quanto sarei pronto a rifarlo in futuro ma...si fa, si faceva.
A meno che non mi si voglia dire che i tempi, in merito a mercato del lavoro, anche in era pre-covid erano cambiati la qual cosa mi interesserebbe discutere, perchè secondo me è vero (però di questo allora forse si dovrebbe parlare e delle politiche sia private che pubbliche che avevano creato ciò).

Per ultimo: se tu puoi lecitamente affermare che della scuola te ne cala molto poco, perchè io, per lo stesso principio non potrei affermare che di tutto quello che non riguarda il mio lavoro e la mia vita, in questo momento, me ne cala ancora meno?

Sono riuscito a fatica ad arrivare in fondo al messaggio. Vedo che anche altri ti invitano alla sintesi, non è proprio possibile?
Partendo da in fondo, che non te ne freghi nulla di quello che accade e che, probabilmente dei bar ristoranti (e locali) ne fai poco uso per cui te ne frega poco. Si era capito.
Per il resto non capisco come si possa paragonare la delocalizzazione al dpcm che ti obbliga a non lavorare. Non sono esperto della materia ma in che modo lo stato avrebbe turbato il mercato, non mettendo dazi?
Per il discorso che stanno tenendo duro, ci credo e lo capisco che lo fanno. Aprire un locale è per molti il punto di arrivo di una vita di sacrifici, e prima di andare a fare il rider arrendendoti ci provi a resistere fino all'ultimo sangue. Molti si stanno tenendo a galla con l'asporto e il domicilio. Piuttosto che fare il corriere, (che poi siamo sicuri che ne servano cosi tanti?) ha molto piu senso.

Concludo dicendo che io a livello lavorativo non sono (per fortuna) stato impattato da virus. Quindi non parlo per interesse se non il desiderio penso legittimo di tornare ad avere una vita sociale.
 
Anche qui ti potrei deludere.
Io ero assiduo frequentatore di ristoranti.
Quando fu decretata la prima zona rossa ero dentro ad un ristorante.
E quindi?
Questo farebbe di me uno parte in causa e solidale con chi mi vendeva cibo?
Considerazione bislacca direi.
L'agenda, ancora una volta (sarei un po' stufo di ripeterlo) la fanno i numeri dei contagi.
Io so, che tu e altri, vorreste decretare la fine della pandemia per legge, magari già da domani.
Ma non funziona così. Puoi anche provare a farlo poi spiegami cosa succede.
Peraltro ho già spiegato: io sono il primo a voler riprendere una vita normale, ma più continuiamo a cazzaggiare e più questo traguardo invece che avvicinarsi si allontana.
Stamattina sono dovuto andare a fare un altro tampone per un contagio in azienda. Sono in attesa dell'esito.
Spero di no ma magari stavolta tocca anche a me.
Solo che chiedo: con che serietà mi si chiede di lavorare in presenza (e varrebbe per qualsiasi tipo di lavoro) se poi questo significa ammalarsi e stare a casa, nelle migliore delle ipotesi, 2-3 settimane (alla peggiore non voglio neanche pensare).
Ripeto, bisogna tenere aperto e lavorare per "dare l'opportunità" alle persone di ammalarsi?
 
Non toccatemi Nastas!!! ( almeno finchè non mi ha passato un po' di numeri...)
Vabbè gli ultimi 20 post li ho saltati a pie pari
 
Gli anni ti fanno ricordare strafiga chi era forse solo molto carina, ma del resto è la scusante ,se non era strafiga perché la sopportavo e foraggiavo..
Foto di Miriam Leone,che ovviamente non c'entra nulla ..
 

Allegati

  • miriam-leone-01.jpg
    miriam-leone-01.jpg
    103 KB · Visite: 35
Indietro
Alto
Aiuto