Scusate se intervengo per approfittare dell'originario scopo del thread aperto dal Prof. Infizz.
Egregio Professore, capita mai a Lei, o ad altri che frequentano questo Suo studio, di incorrere nel sentimento di sentirsi soli e vogliosi di compagnia; ma poi di colpo, quando si ottiene quella compagnia, di detestarla, maledicendo il momento in cui la si è cercata?
Da qualche tempo, è un sentimento che provo e che si manifesta principalmente mentre organizzo una cena da qualche parte, oppure una serata collettiva al cinema o a teatro: mando messaggi ad alcuni amici, e quando essi cominciano a rispondermi e darmi adesione, mi vengono tutte le madonne possibili.
Piombo in una sorta di nervoso collerico, mi metto a pensare che mi devo sbattere
in primis proprio io per organizzare ( alcuni amici/conoscenti sembrano colpiti da uno strano virus che inibisce loro l'uso di telefono e dita, sia per dirmi se partecipano, sia per prenotare tavoli e/o biglietti) , e mi viene sempre una gran voglia di mandare all'aria tutto.
Poi alla fine la serata si combina , ci vado con quelli che ci sono e torno a casa neanche così deluso.
Se poi è qualcun altro ad organizzare , ebbene, mi rendo conto che divento una bestia: do la mia adesione tardi, oppure dico che passo solo per fare un saluto, e alla fine vado con una poca voglia che io stesso stento a credere.
Insomma, a volte mi sento come il
Gidio di Antonio Rezza ( come da clip qui sotto in video):
https://www.youtube.com/watch?v=55GE7QTHzyg
Che dice: sono grave?
Che può significare?