Miscellanea - riflessioni, pensieri e promemoria, seduti in poltrona nel mio studio

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Partiamo dalle cose leggere: la mia J Moore preferita è (ovviamente) la zoccola fedifraga Linda Partridge di Magnolia: un film, mon General, che le consiglio caldamente (difficile non vedere se stessi in qualche personaggio lì dentro.....).

A me sembra che a peggiorare non siano i sintomi, ma il fatto che tu te ne faccia 'vanto'. Ci gongoli. Godi di questa misantropia, di questo tuo isolarti dal mondo.
Mesi addietro il tuo problema principale era che gli amici incontrati per strada non ti mollavano più.
Ora il problema è nell'intera genìa femminile.

Perchè non provi a scoparti una pay non russa non intelligente non da 300 euro?


Ti assegno un compito (serio). Trova il film (in lingua italiana), guardalo, e poi dimmi cosa pensi dei vari personaggi.

Sappi che io, dopo quasi 20 anni (lo vidi al cinema), lo vedo ancora oggi con difficoltà per le cose che mi smuove dentro e perchè mi obbliga di fare i conti con me stesso.

https://www.youtube.com/watch?v=U7An8jCZ8-k

https://www.youtube.com/watch?v=cxcegktcxSM

Se non hai visto il film, non leggere la trama, non guardare altre anticipazioni su youtube e simili, e goditelo.
Potrà essere argomento di discussione delle tue sedute (oltre che nel piccolo di questo studio).
 
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@Infizz:

Il problema aumenta, Professore: il film non solo lo vidi all'uscita nella sale (1999), ma confesso che non mi piacque.
So di darle una delusione, ma mi piacque molto di più il precedente Boogie Nights dello stesso regista Paul Thomas Anderson, film che trovai bello e vero in ogni sua parte.
Quel film mi ha smosso qualcosa , anche se non mi è chiaro bene cosa.
Magari rivedrò Magnolia, ma non so con quanto entusiasmo ( alcuni caratteri mi parvero forzati, poi magari un giorno ne parleremo in modo più completo, come quel film merita che si faccia comunque).
Quanto alle escort che frequento: non sono tutte russe, non costano 300 euro ogni volta, non so quanto e se siano intelligenti ( né quanto e se lo sia io stesso, ovviamente).
Sicché non mi è del tutto chiaro il suo consiglio: riconosco invece del tutto vero il fatto che , negli ultimi tempi, i fenomeni da lei identificati - compreso il mio gasarmi di essere misogino - siano in aumento.
Tuttavia si tratta di una misoginia in fondo più circoscritta: non sopporto le donne italiane tra i 30 e i 40 anni di età, di bell'aspetto, soprattutto se sposate e/o accompagnate con i miei amici e/o conoscenti, ed ancor di più se tendenti al perfezionismo.
Aggiungo questo: mi basterebbe poter far loro capire quanto le detesto, ma non in maniera tacita, proprio dichiarandolo a voce forte e chiara una volta per tutte.
Magari è solo una fase: ci lavorerò su, forse riesco a circoscrivere ancora di più il fenomeno.
E a non danneggiare né me stesso né altri.
Che ne dice?
:pardon:
 
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Il mio suggerimento era per una cura omeopatica: scopare una pay che non si apprezza.
La classica rumena belloccia, stupidissima, campagnola, ignorante.
 
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Dunque Rettore, riprendo il discorso lasciato in sospeso e le do la mia visione delle cose:

Tutti coloro i quali svolgono un impiego/professione/lavoro vendono il proprio tempo, ovviamente.

Che si presenta spontaneamente e facilmente al pensiero o all'immaginazione, come cosa naturale, ordinaria, evidente ... Così viene definito dal vocabolario il termine ovvio.
Solo che io di naturale, ordinario, evidente non trovo nulla nella sua affermazione e, oggettivamente, può tranquillamente definirsi falsa.
Poche sono quelle professioni che possono fregiarsi della corresponsione economica determinata dal tempo in cui il professionista si prodiga, piuttosto che alla determinazione di un risultato richiesto.
Sostanzialmente fanno parte di tre macro categorie: analisi filosofica [ leggi psicologia ], insegnamento, intrattenimento.
Sono anche professioni particolari in quanto il risultato finale è determinato dalla predisposizione, da fattori temporali del momento, dalla reale volontà di recepire di chi ne richiede i servigi, piuttosto che dalla maestria con cui vengono elargiti.
Ecco, con un semplice ragionamento, il meretricio si colloca nella categoria dell'intrattenimento, le professioniste che lo praticano richiedono un compenso per il tempo che dedicano ad intrattenere, giammai venderebbero "l'attrezzo" con cui intrattengono.

andare a puttane per curarsi a me sembra saggio quando andare dal medico con l'obiettivo di scopare

Non importa cosa a lei sembra saggio, importa la ricerca e la soddisfazione del benessere.
Non escluda a priori che una zoccola possa essere terapeutica, per alcuni funge da rimedio a particolari esigenze ed, evidentemente, funziona.
Che poi... certo che uno va dal medico con l'obbiettivo di scopare, specie se ha disfunzioni ;)

P.S.: dove sono il mio sigaro e il mio brandy??? ... eccheccazzo, non faccia il tirchio.
 
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Ahh e be il brandy mica solo a leo.... le sigarette me le porto da me che il sigaro non mi entusiasma.....
 
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Infizz rischiamo che la mandi a cagare in un nanosecondo...

E perché?
Non è tra i 30 ed i 40 anni, non è sposata né accompagnata con un mio amico o conoscente, non credo tenderà al perfezionismo.
Resta il fatto che potrebbe essere bella, il che in fin dei conti non è per nulla da disprezzare.
Pensa: proprio grazie al tuo commento sto trovando il vero senso del consiglio del Prof. Infizz.
Brava, grazie.
 
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@ Leonardo: intendevo dire il contrario: non che non esistano lavori in cui il tempo dedicato è (o appare) superiore al risultato immediato ottenuto (l'attore in teatro, ad es.), ma che non esistano lavori nei quali la prestazione lavorativa non comporti il dedicare del tempo all'esecuzione del lavoro svolto.
L'unico caso in cui si ottengono vantaggi da un lavoro senza dedicarvi tempo è essendo un mero apportatore di capitali: ci metto i soldi, non svolgo attività lavorativa (anzi, lavorano altri per me), e alla fine percepisco utili.
Se le meretrici non avessero a disposizione il loro corpo, non potrebbero oggettivamente svolgere la loro attività: in massima parte, non sapremmo cosa farcene di loro.

Mi fai riflettere su un fatto: oltre alle tre macro categorie da te segnalate, di attività per le quali si percepisce denaro senza dare nell'immediato alcun risultato, ce n'è una quarta: il pappone.

@ Magica: non ne sono convinto, e comunque la pay risponderebbe, e forse coglierebbe nel segno più della mammina patofobica.

Per i sigari, ho una confezione originale acquistata da me all'Avana, che conservo per le grandi occasioni.
Sui brandy ho un medio assortimento, tranne whisky.

Comunque vi tocca fumare fuori pure da me....io ho smesso.....
 
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Quindi non estendi il concetto alle bellocce e stupidotte in genere? Scusami...

Eh,no.
Come ho scritto sopra al Professore, ho rilevato che questa mia idiosincrasia si sta senz'altro focalizzando sulle bellocce e stupidotte, ma che abbiano pure i requisiti che dicevo: tra i 30 e i 40 anni, italiane, mogli o compagne di miei amici o conoscenti, tendenti al perfezionismo.
Ho notato infatti che, se mi concentro nella messa a fuoco, emerge quella figura lì: mentre la stupidotta belloccia incontrata a caso, o solo amica di amici o conoscenti, mi appare comunque meno evidente e dunque già meno irritante, in quanto probabilmente meno presente nella mia impostazione mentale.
La serata di ieri è stata importante: sono uscito a fumare da una casa privata, non da un bar o da un locale pubblico, ed ho fumato non solo una, ma ben due sigarette, come se il bisogno di trattenermi lontano da una situazione insopportabile fosse più marcato.
Eppure la moglie del mio amico non era nemmeno presente in casa: era altrove, non l'avevo incontrata né ci avevo parlato.
Era come un fantasma che si manifestava de relato : l'imposizione del mio confino in una zona della casa non mi era stata ribadita a voce, ma la conoscevo per altre esperienze.
Forse quel tipo di donna mi sta sulle palle perché rappresenta ciò che, divorziando e non volendo più rapporti stabili, ho voluto eliminare : sicché quella figura mi risulta odiosa.
Certo, la moglie del mio amico ci ha messo del suo, facendo presente al marito che io non sono uno da frequentare: ma se ciò non venisse da quel tipo di donna, da quella figura di moglie, probabilmente reagirei con una semplice scrollata di spalle e ne riderei pure.
Invece mi arrabbio: ripenso a quanto mi è costato lo sposarmi - probabilmente controvoglia, questo comincia ad essermi più chiaro - il dovere dunque costruire una relazione che non volevo, l'accettare tutta una serie di cose che oggi non accetterei mai e che già allora avevo dubbi nell'accettare.
Ogni tanto penso a come sarei stato bene, tanti anni fa, se non mi fossi sposato affatto , fossi rimasto da solo ed avessi fatto un percorso diverso: con meno anni, meno pensieri, più energia, più curiosità.
Sicché alla fine me la prendo con me stesso, come è giusto che sia: una donna tra tante può essere insopportabile, la colpa di un uomo è di non volerlo credere e di pensare che le cose possano cambiare, o addirittura farsele piacere sebbene le trovi negative.
Tutto questo vale senz'altro anche a parti invertite per una donna alle prese con un uomo insopportabile, ovviamente.
Che ne dice, Professore: può essere una lettura?
Intanto esco a fumare... :pardon:
 
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intendevo dire il contrario: non che non esistano lavori in cui il tempo dedicato è (o appare) superiore al risultato immediato ottenuto, ma che non esistano lavori nei quali la prestazione lavorativa non comporti il dedicare del tempo all'esecuzione del lavoro svolto.

Le riporto fedelmente il primo pensiero che è transitato nella mia mente appena finito di leggere quello che ho quotato:
... e grazie al cazzo!... a proposito di cose ovvie che poi son banalità...
Discutibile pure l'esempio del capitalista come unico caso in cui si ottengono utili senza dedicare tempo, già che solo il fatto di controllare le proprie finanze, aggiungerle, toglierle, spostarle (sia anche solo tramite un click di mouse) implica un impiego di tempo appositamente dedicato che viene detratto ad altre attività.
Cerchiamo di non deragliare, rammento che tutto è nato da una sua dichiarazione nella quale sosteneva che una prostituta vende sostanzialmente il proprio corpo, seguita poi dalla tesi, palesemente in antitesi, in cui ogni professione invece vende il tempo che il professionista dedica.
Per fare un esempio comprensibile:
Se mi rivolgo ad un consulente matrimoniale per scongiurare una crisi coniugale, pago il tempo che il professionista dedica per rimettere le cose a posto, senza però pretendere di avere un risultato che rispecchi le mie aspettative;
Se mi rivolgo ad un geometra per il disbrigo di pratiche tecniche, pago il professionista per portare a termine un risultato oggettivo, a prescindere dalla quantità di tempo necessario, in mancanza del quale (risultato) viene a mancare anche il compenso.
Per non fare esempi più stupidi come il comprare le sigarette dal tabaccaio o il farsi aggiustare lo scarico dall'idraulico...
La controversia nasce sulla professione della puttana; vende il corpo o vende il tempo? (magari la Magica potrebbe dire la sua...)
La mia posizione penso di averla esposta ed argomentata, se anche lei volesse argomentare la sua di tesi ne sarei onorato.
P.S.: sarebbe comodo dire che vende entrambi, ma sarebbe una non presa di posizione disgustosamente diplomatica col fine di togliere le castagne dal fuoco. Non è una risposta accettata.

Se le meretrici non avessero a disposizione il loro corpo, non potrebbero oggettivamente svolgere la loro attività

Discorso ragionevolmente applicabile su ogni tipo di professione. In realtà anche questa una banalità, non avere un corpo significa non esistere.

Mi fai riflettere su un fatto: oltre alle tre macro categorie da te segnalate, di attività per le quali si percepisce denaro senza dare nell'immediato alcun risultato, ce n'è una quarta: il pappone.

Scherza vero?!?! ... per trarre profitti facendo il pappone devi sbatterti proprio tanto! No no, meglio l'impiegato comunale. :)

Grazie per il brandy, mi ci voleva.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Non so se è una discussione seria quella che avviene tra lor signori sulla vendita del tempo e del corpo. Io, per non saper né leggere né scrivere, da bravo cafone (nel senso napoletano), m'intrometto e dico che, ricevere un compenso per eseguire una prestazione, anche attraverso l'uso di strumenti, che implica l'adoperare parte del proprio corpo, non è una vendita, ma è valore d'uso.
Il lavoro di una prostituta è più simile a quello di un idraulico o muratore, dove, oltre al corpo, si usano degli strumenti. E il valore d'uso è dato dalla sommatoria di: uso del corpo, nel quale bisogna includere anche il decadimento fisico (rifacimento di seno, delle labbra, ecc.); ammortamento del costo degli strumenti e del materiale (strap-on, toy, dildi, preservativi, fazzolettini, oli lubrificanti, candeline, corde, gatti a nove code, ecc.); acquisizione delle capacità professionali per lo svolgimento della professione, sia attraverso la scuola (?), sia attraverso l'esperienza; coefficiente di difficoltà del lavoro da eseguire, ovvero livello della prestazione e soggetti su cui eseguire la prestazione.
Inzom... Fare la puttana è una cosa seria... Non una perdita... di tempo... :pardon:...:biggrin:

P.S. Professore, io sono cafone e abituato ai cibi contadini. O cognac mi fa acidità di stomaco... Non avrebbe del buon Limoncello di Sorrento? Grazie!...:wink:
 
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@L3onardo, @Infizz, @Roby

Sostanzialmente fanno parte di tre macro categorie....

Categorie farlocche, che confondono il contenuto con la sua misura.
Con due sole eccezioni, nessuna attività umana ha il tempo come vero oggetto di remunerazione o di compra-vendita: esso è solo uno dei parametri per misurare prestazioni prive di risultati isolabili in sé.
Le due eccezioni, come ben sapevano gli antichi teologi, sono l'usura e il commercio speculativo, che appunto mettono a frutto il tempo e per questo erano moralmente riprovati. Bigotterie d'antan.
 
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Il lavoro di una prostituta è più simile a quello di un idraulico o muratore, dove, oltre al corpo, si usano degli strumenti. E il valore d'uso è dato dalla sommatoria di: uso del corpo, nel quale bisogna includere anche il decadimento fisico (rifacimento di seno, delle labbra, ecc.); ammortamento del costo degli strumenti e del materiale (strap-on, toy, dildi, preservativi, fazzolettini, oli lubrificanti, candeline, corde, gatti a nove code, ecc.); acquisizione delle capacità professionali per lo svolgimento della professione, sia attraverso la scuola (?), sia attraverso l'esperienza; coefficiente di difficoltà del lavoro da eseguire, ovvero livello della prestazione e soggetti su cui eseguire la prestazione.

Valore d'uso?
Roby, il dibattito in realtà è più spicciolo. Non prendiamo in esame costi di gestione, ammortamento, usura e pappardelle varie, quelle sono un contorno gestionale di chi propone un'attività. Prendiamo in esame il denaro che un cliente esborsa; dunque, quando te vai a puttane, tiri fuori i soldi per comprare il corpo o per comprare il tempo? Tutto qui, domanda semplice ma con pensieri contrastanti... l'obbiettivo è quello di argomentare le proprie visioni per arrivare ad un risultato comune.
 
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Categorie farlocche, che confondono il contenuto con la sua misura.

Nessuno qui si fregia della sapienza assoluta, è indice di intelligenza e rispetto confutare un pensiero argomentandolo con il proprio, non semplicemente sostenendo che è farlocco. Spiega cosa intendi dire quando sostieni che si confonde contenuto con misura, che lasciato così non vuol dire nulla.

nessuna attività umana ha il tempo come vero oggetto di remunerazione o di compra-vendita: esso è solo uno dei parametri per misurare prestazioni prive di risultati isolabili in sé.

Sbaglio o ti sei appena contraddetto?
Pagare per un parametro (il tempo) perché non si possono avere risultati "isolabili", cos'é???
 
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Non te la prendere @L3onardo. E' che la questione tempo/lavoro, da te sollevata attorno al tavolo da té del Prof., è degna di una disputa fra ontologi medievali, i quali però, di mestiere, erano più allenati al ragionare astratto. Se non ti piace l'attributo farlocche chiedo scusa e lo sostituisco con 'inappropriate'.
Ad ogni modo, visto che non capisco che cosa dici di non capire, spiegami tu quale differenza vedi fra pagare 1 ora della donna di servizio (magari strafiga) che mi rigoverna casa e 1 ora della prostituta, se non il fatto che alla prima (salvo felici eccezioni) non metto le mani addosso mentre alla seconda sì. Il parametro tempo è identico, la differenza è nell'uso che faccio del loro corpo.
Ovviamente AMMP (a mio modesto parere). E potrei anche sbagliare per i troppi brandy offerti dal Prof.
 
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spiegami tu quale differenza vedi fra pagare 1 ora della donna di servizio (magari strafiga) che mi rigoverna casa e 1 ora della prostituta, se non il fatto che alla prima (salvo felici eccezioni) non metto le mani addosso mentre alla seconda sì. Il parametro tempo è identico, la differenza è nell'uso che faccio del loro corpo..

Si, è evidente che non mi son spiegato bene, per non dire che non hai compreso il senso della domanda.

La differenza nell'esempio che hai fatto per me è abbastanza chiaro. La donna di servizio se non ti pulisce casa te col piffero che la paghi, la puttana se non ti fa sborrare (indipendentemente se per colpa tua o sua) tu comunque la paghi, poi magari la sfanculi e non ci torni più ma la paghi.

Entrambe le donne non hanno svolto il servizio richiesto, entrambe le donne ci hanno impiegato un'ora del loro tempo, una sola donna è stata pagata.

Ora ti chiedo, vedi anche tu una certa differenza?

In virtù di questo, ritornando al nocciolo della questione, per te una prostituta vende il suo corpo o vende il suo tempo?

.
 
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Temo che stiamo annoiando gli amici del salotto.
Chiudiamo qui con un pari e patta. Nel seguente modo:
1) alla governante che non ti pulisce casa offri 100 € e l'inchiappetti:
2) alla puttana che non si fa toccare ne offri 30 e ti fai stirare i calzoni
 
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Mi chiedo come mai certa gente si intromette in discorsi che poi non è in grado di sostenere.
Coso, chiudi la porta adesso che esci.
Grazie.
 
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alligator

UOMO
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Allora la riapro io la porta ... poi la richiudo eh....:sarcastic_hand:.....
A me ,con la pay, ho sempre avuto la sensazione di avere il tempo a disposizione perche' il ''corpo'' (prestazioni)
era sempre ovviamente fornito per default.....
Mi spiego meglio : gia' sono loro a starci attente al tempo (sia quelle che ti danno correttamente la mezz'ora pagata ,
sia quelle che facendo i missili ti sbolognano in 10 minuti).....appunto facendo risultare importante il tempo speso....
Ma in entrambi i casi il corpo (o servizi richiesti,fate voi) c'e' comunque altrimenti perche' pagarle ?
E per dire ....capita che alcune dicano che per la mezz'ora puoi venire quanto vuoi....proprio perche' sanno che
tanto piu' di 2/3 volte (vabbe'...:mda:) non andrai......ma di sicuro pero' dopo mezz'ora che tu sia venuto o no
anche solo una volta , ti pregheranno gentilmente di andartene.....tempo appunto !
Scusate se non ho scritto bene ma comunque penso che si capisca il senso del mio discorso e
come si dice sempre ......IMHO :bye:
 
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