Ma voi come vi approcciate con Tinder?
Dici? Utenti in crisi? O c'è qualche nesso di causa - effetto che mi sfugge?Credo che dopo l'azzeramento dei contatori il suo lavoro Professore aumenterà.
Si,utenti in crisi.
Professore ma che forum era quello da lei citato LSDB?
Spero che lei riesca a farmi dubitare della mia posizione
Chi ti dice che io non lo consideri? Posto che il confine tra domestico, parzialmente addomesticato e selvatico è labile (potendo lo stesso animale per esempio giungere a ri-inselvatichirsi), convengo comunque che il gatto non è considerabile tale. Tuttavia, a stretto rigore e pari metro d'analisi, non lo sono neanche i pesci degli acquari, le iguane, i serpenti, e praticamente buona parte - se non tutti, cani esclusi - i cosiddetti animali da compagnia.Quello a cui non pensi o non dai importanza (e che io ho fatto presente come dato di fatto) è che i gatti non sono animali domestici. Considerarli tali è un atto di egoismo misto all'ignoranza.
Con questo devi fare i conti con la tua coscienza, le opportunità o limitazioni non dovrebbero neanche esistere.
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@Infizz:
Sarebbe stato quindi interessante leggere una sua riflessione, sempre da credente, su un'esortazione lanciata da un utente, anch'egli credente, in un vecchio thread di qualche tempo fa; l'esortazione era la seguente ( cito testualmente):
Il sesso non è qualcosa che il buon Dio ha reso necessario per lucrarci su, riflettici e torna nella realtà.
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mi dispiace tanto, so bene cosa si prova.E' morto tre giorni fa.
Caro Lafayette, che dirti, se non pochissime parole: mi sembra una considerazione più che condivisibile. Sicuramente la riproduzione sessuale non è stata pensata per renderla un mercimonio.... come neanche il Paradiso terrestre....
E’ unasemplice deduzione estrapolata, per esempio, dalla convinzione che si ritieneun atto coscienzioso quello di “trarre in salvo” dei gatti dal ciglio dellastrada per poi tenerli segregati tra quattro mura domestiche anziché liberarliin un luogo più sicuro o in un ambiente più consono.Chi ti dice che io non lo consideri?
Tutt’altro{ N.B.: Non è un’affermazione derivata da un mio modo di pensare ma unasemplice constatazione che chiunque può verificare mettendo a paragone un gattoin cattività con un gatto “domestico” **, mi sorprende una tale affermazione.Posto che il confine tra domestico, parzialmente addomesticato e selvatico è labile (potendo lo stesso animale per esempio giungere a ri-inselvatichirsi)
Non posso che essere sostanzialmente d’accordo, non capisco però il motivo per il quale hai tenuto a fare questa precisazione.convengo comunque che il gatto non è considerabile tale. Tuttavia, a stretto rigore e pari metro d'analisi, non lo sono neanche i pesci degli acquari, le iguane, i serpenti, e praticamente buona parte - se non tutti, cani esclusi - i cosiddetti animali da compagnia.
Questo èun dato di fatto ma mi piacerebbe sapere un tuo sincero pensiero di come sipossa giustificare una tale decisione.Ciò nontoglie che cambiamo le loro vite, li mettiamo in casa, e ci viviamo insieme.
Anche questo è un dato di fatto, e anche qui mi interessa sapere il perché.Non ho dubbi che nè il mio gatto, e nè il mio cane, lasciati a se stessi avrebbe deliberatamente deciso di castrarsi, però la decisione io l'ho assunta per entrambe le specie, dunque il loro essere domestici o meno cambia ben poco.
Due cose:Ritengo che il problema vada in realtà inquadrato e ricompreso in una più ampia ottica: quali diritti abbiamo sulle altre specie? E qui si apre un vaso di Pandora.... non basterebbero tutti i server del mondo per esaurire l'argomento.
Volendo essere sintetici, io non mi sento più crudele, nello sterilizzare il mio gatto, di quanto non mi senta quando con soddisfazione mangio una bella bistecca al sangue, o meglio ancora un carpaccio od una tartare, piatti di cui sono ghiotto.
Solo che alle due bestie che si sono immolate per soddisfare il mio palato, non ho dato nulla. Al gatto (credo, penso, mi illudo) di aver dato tanto.
Chiedo scusa a Lor Signori, sono un frequentatore dello studio che ha origliato alla porta e che, sentita la frase sopracitata, non ha potuto fare a meno d'intervenire per raccontare la propria esperienza..... Non sarebbe forse meglio considerare un gesto d’amore il rispetto e l’osservazione delle naturali condizioni di vita dell’animale? ....
Potrei essere utile per i pesci tropicali d'acquario.
... non vivo in condominio ..
Sul fatto che un gatto lasciato libero impari a riconoscere i pericoli dell'ambiente che lo circonda, mi induce a ritenere che per un raggio di venti chilometri da casa tua ci sia il nulla, e che tu arrivi in casa su una strada sterrata.
Se non avessi fatto sterilizzare le femmine, ora mi ritroverei con 50, o forse più gatti attorno a casa, con tutte le conseguenze del caso, non ultima la scomparsa di altri piccoli animali e uccelli selvatici che hanno il loro habitat nella campagna d'attorno.
In definitiva mi sono assunto, razionalmente, il controllo delle nascite di animali che io stesso ho immesso in questo territorio, e che, se non opportunamente controllati, contribuirebbero ad aumentare il degrado dell'ambiente, anche se è un ambiente già di per sé degradato dall'uomo
Se hai dubbi, prova a sentire cosa ne pensa il veterinario più vicino.
Infine, non sono d'accordo sul fatto che la sterilizzazione sia peggiore dell'allevamento intensivo a fini alimentari.
L'avevo letto in qualche sito specializzato che ora non ho tempo di cercare ma appena lo ritrovo metto il link.@ Roby: chi ti ha detto che la steriliaazione aumenta le malattie dell'apparato urinario' l'unica seria concatenazione può essere: gatto castrato-> eccesso di cibo da parte del padrone-> struvite