Grazie caro Pupi. E grazie a tutti per l'affetto.
Lieto, sono lieto come uno che tifa per una delle due squadre di Milano.
Non vi dirò subito quale, ma vi lascio un indizio. Quella che ne ha prese tre. In casa.
Ma di questi tempi, ça va sans dire, averla finora scampata al brufolone cinese, pone in secondo piano le sofferenze del tifoso.
Bene, come detto sopra, sto bene. Con tutti i cazzi del periodo in ambito lavorativo.
Che poi, fortunatamente, non è che non abbia di che campare.
Il problema è che ci si prende gusto, a non fare un cazzo.
Dopo trentacinque anni senza pause, è stato un po' come riacquistare l'olfatto e scoprire che la vita ha tanti altri sapori che avevi dimenticato.
Peccato che sto cazzo di cambio colori continuo di zona, mi penalizzi nella ricerca del sapore preferito, che resta sempre la fica.
Ma, un po' forse l'età che avanza, un po' i miei tantissimi amici/colleghi che se lo sono beccato, in forma più o meno debilitante, un poco di cagotto ce l'ho e ho per questo quasi azzerato sia i miei viaggi sia le mie scorribande.
In ogni caso ci sono giorni che quando sento un cliente che mi dice: appena ci liberano, partiamo con quel progetto in stand by, non so se essere contento o sia giunto il momento di tirare un po' i remi in barca.
Non dico di ritirarmi del tutto con libro, tisana e plaid sulle ginocchia.
Ma certo l'idea di rallentare molto e godermi un po' quei saporti dimenticati, la sto molto coccolando.
Vabbè, penso sia normale per tutti nell'impegnativo percorso della vita, avere momenti in cui ti prende l'ispirazione di riequilibrare i pesi sulla bilancia. Forse sono semplicemente entrato in questa fase.
Bon. Dal prossimo post torno a fare il cazzone.
