In questi giorni ho sentito la mancanza di Burioni e così frugando tra le notizie ho trovato diversi spunti di riflessione.
I dati clinici
fotografano una situazione decisamente migliore rispetto ad alcune settimane fa.
Ci si contagia di meno, e questo potrebbe essere causato principalmente dal lockdown e da comportamenti virtuosi.
La malattia è diventata guaribile, cioè meno malati in terapia intensiva, e questo potrebbe dipendere da cure più calibrate e da una aumentata conoscenza del virus.
Si muore di meno. In alcuni ospedali si è passati da un tasso di mortalità vicino al 30% a quello attuale intorno al 2%. Dovrebbe essere una conseguenza dei primi due punti, si direbbe.
Poi trovo questo video di
Burioni, che dice una cosa, che forse è ma forse non è, che c’è una contraddizione ma anche no, che a veder bene è solo apparenza, ma niente vieta che un domani, forse magari chissà, sarà. Cioè si destreggia tra magia e scienza senza dire niente di più e niente di meno di quello che sapevamo prima. Esattamente tutto ciò che, giustamente, lui ha sempre negato di essere, un mago.
Eppure anche Newton, dietro l'immagine dell'uomo di scienza, si dilettava in stravaganti
trasgressioni. Non è qui il caso comunque di fare paragoni azzardati e di confrontare gli interessi particolari di Newton con quelli discutibili del nostro amico.
Quello che mi chiedo è: l’evidenza empirica, cioè la realtà, è tale solo quando trova giustificazione nell'evidenza scientifica? Non è che forse stiamo sovvertendo l’ordine delle cose?
La scienza dovrebbe spiegare la realtà, figuriamoci anticiparla, anche perché quando ci ha provato (vedasi
affermazioni di Burioni ad inizio pandemia) ha fatto figure di merda epiche.
In sostanza finché la scienza non dimostra che quello che sta succedendo è reale, tutto ciò non esiste.
Eppure esiste.
I numeri, la scienza esatta per eccellenza, urlano cose che al momento non trovano spiegazione scientifica.
Quindi cosa si deve dire in TV in questi casi? Boh...
Poi mi sono ricordato dell’effetto aspettativa, cioè che lo sperimentatore influenza l’esperimento, e allora anche quelli come Burioni trovano la giusta collocazione.
Né magia, né scienza:
arte!
Ma improvvisamente...
ta-dah!