vorrei dare un piccolo contributo alla discussione
Faccio un lavoro per il quale (ho sempre pensato e continuo a pensarlo) la profondità della preparazione teorica di quanto studiato all'universita è fondamentale.
O, perlomeno, se non proprio fondamentale, fa, e come, la differenza.
Sono un laureato del vecchio ordinamento, ho fatto studi scientifici ed ho a che fare con colleghi che hanno fatto più o meno il mio stesso percorso di studi, sia col vecchio che col nuovo ordinamento, e quest'ultimi sono la maggioranza.
Posso dire dunque per esperienza personale, che vi è un vero abisso di preparazione tra i più vecchi che hanno studiato nel vecchio ordinamento rispetto a quelli del 3+2.
E questo abisso, nella pratica lavorativa, può essere in buona parte colmato soltanto nel caso in cui il "3+2" sia persona particolarmente dotata, quindi "merce" più rara.
Ho avuto conversazioni con i colleghi "3+2" su quali fossero gli argomenti dei programmi dei singoli esami del loro percorso.
Per fare un esempio (per chi mastica un po' l'argomento), a domanda precisa sull'esame di statistica, i colleghi "3+2" non sapevano distinguere un processo stocastico da uno markoviano, anzi, manco sapevano cosa fossero.
Oppure, molto più banalmente, se chiedi loro la definizione dell'unità di misura, per esempio, della potenza, molti ne danno una risposta improvvisata, imprecisa o del tutto sbagliata, e se la devono andare a vedere su google....
Tutti concetti che chi ha sudato e faticato nei libri di mille pagine di 30 anni fa e non sulle slide odierne, per forza di cose li conosce e li maneggia con la stessa facilità di come maneggia tutti giorni le forchette e i cucchiai per mangiare.
Per cui, il discorso università ante/post riforma, nell'insieme generale di quelli che sono gli argomenti che scaturiscono dal titolo di questo topic, è senz'altro centrale.
almeno a mio modestissimo parere.
Perchè modestissimo?
troppe volte mi imbatto nelle lacune di questi nuovi dottori e rimango ogni volta sbalordito.
Ma questo stupore è sempre accompagnato dal dubbio, o forse timore, di essere diventato un vecchio trombone, un vecchio rompicoglioni, e allora mi chiedo se sono io che magari esagero.
Boh!