Pattaya

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ma ci si chiede che problema io possa creare agli italiani residenti in Thailandia se qualcosa la scrivo io

Interrogativo che, onestamente, ho anch'io, al netto del fatto che di politica frega poco e men che meno quella di un paese a cui non mi lega assolutamente nulla. E' proprio, per me, una domanda che il mio cervello genera in automatico leggendo gli ultimi post.
 
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Piemunt
Interrogativo che, onestamente, ho anch'io, al netto del fatto che di politica frega poco e men che meno quella di un paese a cui non mi lega assolutamente nulla. E' proprio, per me, una domanda che il mio cervello genera in automatico leggendo gli ultimi post.

Informaticamente parlando, se si vuole tracciare un utente che scrive su un sito (o lo frequenta), lo si può fare solo se la connessione parte dal paese sul quale si ha la giurisdizione sul tracciamento dei dati (se non usa TOR).
Ovviamente, a livello giuridico, un reato può essere perseguito solo se compiuto nel paese nel quale si ha giurisdizione, oltre che in qualche specifico caso, se il reato è compiuto all'estero da un proprio cittadino.

:rtfm:

Al netto della propaganda, trovo che siano solo SEGHE MENTALI...
ma conoscendo la cultura thai, non escluderei totalmente la possibilità dell'esistenza di qualche personaggio zelante che, per ragioni magari personali, si imbarcasse in una sua crociata personale per mettersi in bella vista o per vendetta!

In ogni caso, anche la prostituzione è severamente vietata in Thailandia...
quindi al netto della politica, siamo tutti "potenzialmente" a rischio!

Se sentirete un elicottero che gira sopra casa vostra mentre scrivete qui, preso atto che non si tratta di un regolamento di conti tra voi e il MOSSAD, forse potrebbero essere gli 007 thailandesi che vi rapiscono perché avete pubblicato un link ad un articolo della Stampa diffamatorio!! :sarcastic_hand:
 
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"Vestirai solamente con abiti approvati dai servizi speciali MIB, ti conformerai all'identità che ti daremo, mangerai dove ti sarà indicato, vivrai dove ti sarà indicato, d'ora in poi non avrai segni di identificazione di alcun genere, non attirerai mai l'attenzione, la tua immagine è plasmata in modo da non lasciare ricordi duraturi nelle persone che incontri. Sei qualcosa di vago, identificabile soltanto come un déjà 50, e cancellato altrettanto rapidamente. Tu non esisti, non sei mai nato, l'anonimato è il tuo nome, il silenzio la tua lingua madre. Tu non fai più parte del sistema, tu sei al di là del sistema, sei al di sopra di esso, sei oltre. Noi siamo quelli, siamo loro, siamo gli uomini in divisa marroncina, Men in Brown!" :wink:
 
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Idid_2016) - Ann 05434.765xx Pescata all’i-Bar; potrebbe essere lei:
https://scontent.xx.fbcdn.net/t31.0-8/11254732_1057547007619982_4822794897873519297_o.jpg
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In genere non mi piace tanto il casino della disco, non si riesce a parlare, non ci si muove, non si vede un tubo, devi pure stare in piedi in mezzo ad una calca da pazzi che pare di stare in un tram di Milano alle 8 del mattino. Comunque la cornice operativa è effettivamente molto vantaggiosa: ampio campionario di free lancers di buona qualità, niente barfine (o quasi), semplicità operativa.

Io in genere ci sto poco: giretto di ricognizione, raccolta delle lumate più interessanti, secondo giro di conferma e poi l’intervista ... o, insomma, quelle poche informazioni basic urlate a squarciagola direttamente nelle orecchie.

Dicevo che il BF non c’è e non si paga un ingresso, dunque il locale vive con lo sbevazzamento. Per questo ci sono dei poveri martiri, detti camerieri, di fantastica efficacia, che riescono a muoversi in mezzo alla folla trasportando vassoiate di roba. Un indicatore della precarietà del conferimento è dato dal fatto che esistono pure squadre di pulitori, assai attive, che continuamente intervengono per evitare che il pavimento si trasformi in una specie di palude stigia.

Uno dei punti di forza del modello gestionale di iBar è la reward-card che viene consegnata alle ancelle e sulla quale viene riportato il computo di lady-drinkz, che poi si traduce in un proporzionale corrispettivo mensile. Una roba del tipo 50THB per bevazzamento. Insomma in questo modo il locale attira le fiorelline, le quali attirano gli aponi, che poi pagano il nettare. Il modello di business sembra funzionare benissimo in un contesto win-win.

Insomma, mentre nella tenebra me ne zampettavo in questa folla, pensavo più o meno così: a me la figazzona da rivista fa quasi tristezza, è come se la vanità avesse preso il sopravvento su qualsiasi altra componente dell’essere femminile. Mi piacciano molto invece le tipine dallo sguardo cerbiattoso, magari con qualche tatuaggetto, ma con addosso un po’ di normalità e di esperienza di vita.

Bene. Appena entrato ne vedo una esattamente così (in jeans e scarpine basse) che, cosa fondamentale, mi adocchia subito e mi inviata con gran sorriso nell’accampamentino che aveva allestito con l’amica cetacea. Ero appena all’inizio del giro di ricognizione, dunque ho protocollato l’evento, ho corrisposto velocemente all’acknowlwdgment ed ho proseguito as usual.

Durante questo primo giro ho effettivamente raccolto qualche altro segnalino, ma in testa alla classifica continuava a permanere proprio lei.
All’inizio del secondo round la rivedo nella posa di ToroSeduto, immobile sul suo sgabello a braccia conserte che mi guarda. Ciò che noto è che nel frattempo doveva avere lottato come una tigre per recuperare e difendere un nuovo sgabellino, che ora aveva al suo fianco. Indovinate per chi?

Ecco, senza neppure dire “uh?”, mi ritrovo al punto di partenza, anche se seduto e bacardibreezizzato. Dunque s’è avviato senz’altri indugi un veloce giro di sbevazzamento a tre ... proposta di trio declinata e verso le 3 s’è partiti per la casetta con baht-bus tutto nostro.

“Caro grunfacchiastro devo farti una domanda” (inclina un po’ la testa da un lato, mentre il vento le pettina la chioma) “visto che non mi pare si sia ancora accennato alla questioncella del bisnissplan: will you pay me, OK?” ... mooolto deliziosa!
Carinissima anche con l’amica, che ha congedato con una pacca sul sedere, dopo averle infilato una banconota tra le tettone. Così come con i russi ubriachi, balzati sul nostro carrettone come due australopitechi: una volta che siamo arrivati a casa, l’autista s’è fermato e s’è messo a dormire: “I’ve told you, this is OUR baht-bus …” ;-)

Proprio come l’autista, anche io a Ann ci siamo diretti verso i nostri effetti letterecci ... gran nottata, con diversi round di ifix tchen tchen, doccetta notturna e nessun risparmio nel repertorio.

Quando ci siamo svegliati, in un groviglio di lenzuoli amazzonico, erano le 3 del pomeriggio. Io mi sono svegliato perché la signora mi si strofinava addosso. Strofina, strofina, smanetta, smanetta ... mi acchiappa una mano dormiente e se la piazza sulla tetta. Io massaggio un po’ (lei mi ha massaggiato ormai per ore) passo all’interno cosiottini&ZTL dove, sorpresa! trovo un inequivocabile bagnaticcio ... insomma, sono costretto a concludere che: ella mi ama! ;-)

2.5kTHB/day proprio ben investiti! Siamo stati assieme (molto bene) per tre giorni. Ad ogni mia apparizione mistica quotidianaa mi ricordava, assai sorpresa, che tutti dicono che tornano ma moooolto raramente ciò avviene davvero: secondo voi è da polli? Boh!
Comunque a volte io me ne andavo a gironzolare in moto per le colline (cosa che io amo ed Ann molto meno ...) ed al ritorno trovavo tutta la casina in ordine, programma per la sera pronto e jacuzzi innescata ...

Ann lavora (anche) in un negozietto di massaggi infame, sulla 2nd, l’ultima traversa prima della central. E’ un buco invisibile, per cui non ci passa nessuno. Nel tentativo di attirare altri customers oltre a me, abbassano i prezzi: thai massage a 150THB.
Nel massaggificio, comunque pulito ed ordinato, abbiamo passato un po’ di tempo godendo (nel normale massaggio, a secco o oliato) di un plus di complicità, o almeno questo è ciò che il fantastico teatro di posa pattayano è in grado di offrire con la massima verosimiglianza.

E’ poi tornata da me più volte per un tipo di massaggetto esteso che mi piace parecchio: prima ci si polleggia nella vasca poi, a massaggiato e massaggiatrice svestiti, si procede con thai-massage che sa anche un po’ di body-mass. 500THB + tip lasciato alla sweethartness del momento.

Proprio durante l’ultima di queste occasioni lei mi chiede di acchiappare l’olio baby che ha in borsa, vado, frugo, trovo l’olio e due barattoletti: Isoniazid e Bactrim :-(
In quel momento è stato difficile per me respingere il pensiero dei nostri tre giorni di limonacchiamento circa h24 ... :-/

-cont.
 
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Idid_2016) Nanà – 09717.062xx

Arriviamo per caso contemporaneamente all’ingresso dell’iBar, verso le 23: siamo in coda mentre aspettiamo la cerimonietta del controllo all’ingresso. Una veloce mutua occhiatina, poi addirittura saluti con presentazione ufficiale, handshaking e pure baciamano della apprezzabilissima signorina Nanà, ma probabilmente abbiamo pensato entrambi la stessa cosa: “promettente, ma teniamocelo come piano Z, è ancora prestissimo ed intanto vediamo cosa c’è”.

Io entro e fo un primo giro, ci sono le ballerine col numero, molto ammiccanti ma devo ammettere che non so come funzia: si barfinano? boh! Comunque non ho un gran feeling col coyotame, in genere è una delusione.
In ogni caso gironzolo ancora, acchiappo il mio beveraggetto da passeggio, il locale è bello vuoto, un cameriere accorre brandendo un tavolino “please, take a seat sir!”, ma io sono un po’ impegnato col mio censimento ed effettivamente ho intercettato qualche occhiatina interessante ma, porca puzzola, sono così rintronato che non riesco a tenere mentalmente bene tutti gli appunti anche se si tratta effettivamente di poca roba.

Per aumentare il mio casino mentale vado anche al piano superiore, all’Insomnia. Nonostante sia prestissimo il volume è già a manetta ed il locale inizia a riempirsi, non come sarà tra 2-3 ore, visto che almeno si riesce a camminare ma è già bello affumicato. Torno giù, vedo due belle sgnappere in tiro cosmico e mi presento, faccio tutto il mio repertorietto e ... “uh?”, mi guardano entrambe silenti e un po’ stralunate. Poco ci manca che facciano questo gesto qua:
gesti2.jpg
http://www.scudit.net/mdgesti_file/gesti2.jpg
Bye bye, superhandsome-man se ne va, un po’ crocchiato, a cazzeggiare altrove.

Un’altra mi sorride, aspetto duro ma anche notevole, è solo mezzanotte ma questa beve del vino rosso accompagnato a fette di mango rinsecchito con salsa piccante. Fantastica neh, nulla da dire: mai e poi mai mi capiterebbe in un baretto di casa. Pettinatura curatissima, rasata su un emisfero e trecciata da un altro, vestitone rosso opportunamente finestrato, tattoo strategici su schiena e petto, gran sorriso, gambe perfette, pure alta e con dei bicipiti alla Michelle O. Ma mi pare un po’ troppo su con gli anni ... visto che possiamo scegliere, per ora le lascio solo il mio sorriso senza prezzo.

Trovo due che mi paiono uguali, ”ma siete proprio gemelle?”, “uah uah, no, lui è mio fratello, uah uah!” … spiritosone, per nulla in tiro, buone candidate anche se è ancora presto e queste sembrano un po’ ting-tong.

Completata la prima circumnavigazione me ne vado, con le classiche poche idee ma ben confuse, nell’angoletto in fondo per acchiappare un po’ di vento del mare. Sarebbe l’angolo più bello, e naturalmente viene utilizzato, in perfetto spirito thai, come magazzino per le casse di bibite e la roba vecchia abbandonata ...

Finisco la mia birretta, mi respiro un po’ di adorati vapori fognari pattayani, godo pienamente del casino, del caldo-umido e mi pare davvero una gran fortuna questo fantastico senso di libertà: mi basta allungare una mano e posso acchiappare un pezzo di mango, una sgnappera purchessia, la mia bellissima piccola Yamaha 250, due ore di relax o quel che più o meno può desiderare un cinghialotto quadratico medio in trasferta quale è il Dr.Grunf.

Nell’estasi suprema che è propria dell’idillio dell’amore mi giro e ... mi vedo a 2 cm dal naso il delizioso ovale mandorlato e sorridente di Nanà, la cui graziosa manina avevo già conosciuto poco innanzi. Più che invitato vengo reso vittima di un’azione di extraordinary rendition e mi trovo, unico pollo farango, al tavolinetto composto da ... Nanà, le due simil-sorelle e la tardona in rosso!

Quest’ultima appena vede il mio sgomento si sbraccia e sghignazza all’indirizzo del cielo inarcando la schiena. Le due simil-sorelle mimano a benficio del nuovo arrivato un appassionato bacio slinguazzoso ... noto un chiodo piantato tra le papille che, a dire il vero, ad un nonnetto tradizionalista come me, fa un po’ impressione.

Comunque sia non posso che procedere con qualche giro di sbevazzamento, che mi vale come passaporto per i loro cuori e, secondariamente, anche per infiniti strofinamenti malandrini, allusioni assai signorili ed apprezzamenti che probabilmente di rado si è sentito rivolgere Mr.Pitt.

Noto che le manine della rossotardona sono proprio belle, con artigli rossolaccati e antichi monili di famiglia, “certo caro grunfone, cosa credi, io con le mani ci lavoro” e mima una pippa a turbovelocità, sghignazzando così: uah uah uah! Poi osserva “ma pure tu farangone delle mie ovaie hai proprio delle belle mani” e di nuovo sghignazzamento generale.
Io sono stato l’ultimo a capire la simpatica allusione ...

Al nostro fianco un tristissimo tavolo di australiani di origine abruzzese, sui 60, in canotta da calciatore, barba da Gambadilegno e ciabattoni, i quali nell’assistere al continuo saltellamento di tette e culi delle due sorelle rapite dal bum-bum dell’hard-house-disc-scass-cazz dell’iBar, alle movenze sinuose di Crudelia-in-red ed al continuo smanacciamento di Nanà, iniziavano ad avere dei problemi di contenimento della salivazione. Così mi sono impegnato in una opera di mediazione culturale, in un ottica umanitaria, alla ricerca diplomatica di un risultato thai vs. canguri 1-1.
Devo dire che una volta innescato il chimismo, m’è sembrato che la reazione procedesse bene. Fantastico iBar! dove è possibile l’incontro di mondi così lontani, tutti uniti dalla Grande Visione della Figa da Vicino.

Comunque sia, abbiamo dovuto aspettare le due per il solito ridicolo ritualetto della lotteria e poi finalmente io e Nanà ci s’è potuti congedare dalla combriccoletta. Prima un passaggio al 7-11 per recuperare la sua merendina serale (cheese croissant sandwich, scaldato nel loro fornetto, minestrina di riso e gamberi nel bicchierone da ricostruire in acqua calda) e l’indispensabile estratto di funghi, segreto della sua bellezza (pare che funzioni, inoltre sa davvero di fungo).
Poi meraviglioso giro notturno in motorino, fino al colle di Pratumnak ... perché? Perché così mi andava, e la customercaritudine di questi angeli è tale da dare perfettamente l’impressione che anche Nana, nello splendore del suo vestitino simil Naj-Oleari non aspettasse altro che una gitarella notturna in quei remoti dipressi. Meraviglioso guidare con lei abbracciata, smanazzante quanto basta, giusto per tenere sotto controllo la reattività dell’attrezzatura ai baciozzi semaforici.

Siamo poi andati a cenare da Hooter. Nanà è stata pazientissima: a ‘ste poverette la musica e la cucina western non dicono una cippa. Odiano stare a tavola, e così io pure mi sono un po’ sbrigato e lei s’è arrangicchiata con qualche insalata farcita e una vagonata di chiacchiere col gruppo delle hooterine sfaccendate che, effettivamente, di conterranei in quel posto ne vedono pochi. Devo dire che non era male cenare avendo tutto il tavolo circondato da queste ancelline in toppino arancione :-P

Comunque sia, a fine tutto, acchiappo un innocente mentina e pure Nanà ne chiede una ... la scenetta che segue illustra bene il grado di rincoglionimento al quale ci si riduce in questo buco di mondo: Nanà mi fissa, sorride, tiene le mie mani nelle sue sul tavolo e dalle labbra fa capolino la punta della caramellina, che lei succhia e risucchia, facendola andare avanti e indietro. Ogni tanto al posto della mentina fa capolino la punta della sua lingua che attiva il suo sorriso da gatta. Ammiro incantato la sua arte, oggettivamente fantasiosa, deliziato da tanta dedizione alla causa del pensiero maschile, capace di trovare in omnia res un aggancio col proprio pervicace orientamento verso un unico grande obiettivo universale trombocentrico ...


- se ci riesco, continuo domani ...
 
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...

Nell’attività che è seguita ho potuto verificare la formidabile efficacia della semplice regoletta fondamentale:
you choose who choose you and take it easy

Insomma scegli la tipa che mostra un po’ di specifico interesse per te e poi non cercare di guidare le cose e lascia che arrivino con naturalezza. Se non vanno come credi, pazienza, domani sarà un altro giorno.
Per me questo approccio fondamentale è la chiave per il miglior godimento pattayano.

A casa, supplemento di cenetta in balcone, guardando il raggio verde dell’Insomnia nel cielo di Pattaya (very rrrrrromantic: vedi caro farrrango quanto sono brava ad usare la lingua nel suono che rrrrrrisulta impossibile per la maggior parte delle altre ladies che arrivano da quella palude dell’Isan).
Nanà viene dal Buriram, quindi è un po’ diversa, ha un volto un po’ latino che mi ha stregato. A solo beneficio dei colleghi romagnoli direi che ricorda parecchio la fantastica Carolina da Kali, ma soprattutto è, senza iperboli, una berlina da sesso. Mentre sdraiata su di me, a mollo in jacuzzi, io la intrattengo con le mie operose falangi, lei sa essere tremendamente femmina e felina. Strofina il culo sul mio povero animaletto, spalancando quelle meravigliose cosce morbide, calde e minute che chiedono solo di essere azzannate e riempiendomi di amorevoli zozzerie.
Sembra dotata di un talento che coinvolge sia aspetti tecnici che artistici, in particolare per quanto riguarda fantasia troiereccia e recitazione.

Sono stato lavato, insaponato, succhiato, spompettato, spallettato, soapymassaggiato, risciaquato ed alla fine asciugato. Alchè, saranno state ormai le 5, mi sono abbattuto sul divanetto-delle-porcate iniziando effettivamente a sentirmi un po’ stanchino. O almeno credevo.

Finiti i suoi lavaggi supplementari, è infatti tornata Nanà, struccata ed ancora più bella, con capelli sciolti, un po’ di pancetta da mamma (che mi innesca un groviglioso mix di libidine e tenerezza) apre l’asciugamano che la contiene, lo ripiega diligentemente in quattro, e parte con la realizzazione 3D del perfetto sogno cinghialesco. Mi si inginocchia davanti e le sue manine iniziano a percorrere la mia superficie, partendo dalla periferia fino alle zone del centro storico. Mi toglie pian piano l’asciugamanone corazzato e parte con un’analisi così sapiente, soft, minuziosa e profondamente efficace di ogni millimetro quadrato del mio dispositivo genitale. Un lavoro mai visto! Prima si bagna un dito e lo usa per umidificare la punta, poi, sempre con una fantastica lentezza, accompagnando le operazioni con un serpentesco movimento delle sue anche e del sussurro della sua voce (“relax, dont think anything darling”), mi apre pian piano il buco sulla cima del glande con le sue deliziose manine artigliate, come fosse il frutto più prezioso, sento il soffio della sua bocca e con la lingua inizia proprio da quel punto, piano piano ... una maestra che il mondo dovrebbe conoscere!

Mentre la linguetta iniziava un minuzioso lavoro di verniciatura salivare, gli artiglietti rosso fuoco comunicavano un po’ della loro potenza incendiaria esplorando sistematicamente il periplo della mia povera cappellina in fiamme. Un lavoro di mani (ed in particolare a me il tintinnio dei braccialettini colpisce in profondità), strusciamenti, suzione e linguazzamento che in breve porta a chiudere il cantiere: “my darling do you want to bumbum or, if you wont, you may cum HERE”, e affinchè non si possa sbagliare, autoindica con l’indice teso la sua fantastica bocca aperta, desiderosa di non ricevere altro che il vitale brodazzo emesso da quel che resta del Dr.Grunf.

La palude zupposalivosa che s’è così venuta a formare nel volgere di poco esprimeva bene il lombricoso stato fisico della mia personcina. Dunque lavaggi supplementari e veloce allettamento.

Nell’ottica del takeiteasy non avevo tanto insistito sui patti prematrimoniali, però Nanà all’iBar mi aveva onestissimamente accennato, nei primi istanti della nostra contrattazioncina, al fatto che la mattina successiva sarebbe dovuta andare ad aprire il negozietto di una sua parente e che sarebbe potuta rimanere con me solo fino alle 11.

Sua angelosità aveva così premeditato la sveglia per le 9:30, in modo da avere il tempo per una ginnastichetta mattutina. E così è stato.

Avendo la pazienza di riempire una decina di pagine, complete di disegnini esplicativi, cercherei volentieri di rendere giustizia dell’arte di Nanà, della sua capacità di cavarmi ogni spirito, con quel fantastico movimento di culo, così perfettamente adatto al più naturale andirivieni delle nostre mutue rientranze e protuberanze. Mi dava l’impressione di essere stata costruita esattamente sulle mie misure, forme e desideri. Qualsiasi cosa facesse mi appariva come molto sopra a quel che io desideravo.

Me ne sono venuto lentamente, con una spruzzata lunga, mentre stavamo sdraiati affiancati, io dietro, e lei che mi arpionava con un braccio ed una delle sue meravigliose gambe, mentre tutto lo spazio nella mia nella testa era riempito solo dal suono del suo profondo mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm.


Anche con Nanà abbiamo passato assieme qualche giorno, tra i più desiderabili che si possano desiderare, fino alla

Conclusioncina: una mattina, mentre lei raccoglieva asciugamani e pezzi di vestiti, piegava, metteva a posto, si lavava i denti, si pettinava ecc. io, volendo fare una cosa caruccia, procedevo a infilare un rotolino di qualche insignificante migliaio di baht nella taschetta esterna della borsettina finto-LV ... in quel momento mi è cascato l’occhio ...... sulla scatoletta di Tinidazolo :-(

Queste donnine son così allegre che figliano appena in vista dei vent’anni (ricordo che, secondo la solita logica thai, sebbene largamente praticato, l’aborto è tecnicamente ancora illegale), hanno una lista di contatti Line che fa impallidire quella degli iscritti a PF, passano la notte in disco incontrando faranghi a rullo, insomma hanno un approccio al lato suino della forza piuttosto libertino, ma porca pupazza, ce n’è una che sia a posto dal punto di vista sanitario?

La risposta, credo, per dirla con Hume, Kant e Heidegger, non può che consistere nel constatare che la moto è bella, ma pericolosa, non c’è rosa senza spine e l’uomo ragno ha grandi poteri che comportano grandi responsabilità.

-cont.
 
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...
Conclusioncina: una mattina, mentre lei raccoglieva asciugamani e pezzi di vestiti, piegava, metteva a posto, si lavava i denti, si pettinava ecc. io, volendo fare una cosa caruccia, procedevo a infilare un rotolino di qualche insignificante migliaio di baht nella taschetta esterna della borsettina finto-LV ... in quel momento mi è cascato l’occhio ...... sulla scatoletta di Tinidazolo :-(

Queste donnine son così allegre che figliano appena in vista dei vent’anni (ricordo che, secondo la solita logica thai, sebbene largamente praticato, l’aborto è tecnicamente ancora illegale), hanno una lista di contatti Line che fa impallidire quella degli iscritti a PF, passano la notte in disco incontrando faranghi a rullo, insomma hanno un approccio al lato suino della forza piuttosto libertino, ma porca pupazza, ce n’è una che sia a posto dal punto di vista sanitario?

La risposta, credo, per dirla con Hume, Kant e Heidegger, non può che consistere nel constatare che la moto è bella, ma pericolosa, non c’è rosa senza spine e l’uomo ragno ha grandi poteri che comportano grandi responsabilità.

-cont.

Bel racconto!!
Ma spezzerei una lancia a favore di queste fanciulle...

Ho potuto verificare che la maggioranza di loro cercano in tutti i modi di essere a posto dal punto di vista sanitario!
Non è raro trovare antibiotici o creme antibatteriche all'interno delle loro borsette, del resto non si può dire che non siano soggetti a rischio.
Ma ci tengono a non avere problemi sanitari e spesso prevengono queste eventualità anche con una profilassi.

Del resto è noto che siamo bombe batteriologiche: ogni rapporto sessuale, anche se protetto, implica un grande scambio di batteri fra le due persone... anche solo un bacio è fonte di profondo scambio batterico.
Certo che se si tratta di rapporti monogami o "occasionali" (nel senso temporale della parola), questo scambio batterico è così superfluo da non provocare nessuna patologia, anzi è un toccasana al sistema immunitario.

Ma cambiare partner praticamente ogni notte o, come capita a molte, averne più di uno al giorno, mette un po' fuori gioco le difese immunitarie delle zone intime femminili, anche solo per via degli "eccessivi" lavaggi dovuti alla necessaria igiene nell'ambito lavorativo.
Insomma, vanno con tutti... dall'occidentale, all'indiano, all'arabo, al giapponese...
Dita, lingue e cazzi (protetti solo per la penetrazione) entrano ed escono da passere oberate dal lavoro...
senza considerare il sesso orale che nel 99% delle volte è scoperto!

Insomma, o hanno il sistema immunitario di Wolverine, o un aiutino antibatterico ci vuole, anche se si ha a che fare con farang sani.
Sono i problemi generati dalla promiscuità e frequenza dei rapporti, non da una mancanza di precauzioni e/o igiene.

Poverelle... del resto andando al mulino, ci si infarina!
 
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Cryo,

non sono sicuro di avere ben capito: di norma, queste donne prendono sistematicamente antibiotici a scopo profilattico, come polli di batteria?

Anche se principalmente si tratta di roba ad uso topico, mi sembrerebbe a lungo andare il suicidio del sistema immunitario.
 
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Cryo,

non sono sicuro di avere ben capito: di norma, queste donne prendono sistematicamente antibiotici a scopo profilattico, come polli di batteria?

Anche se principalmente si tratta di roba ad uso topico, mi sembrerebbe a lungo andare il suicidio del sistema immunitario.


Non proprio...
Di sicuro non si sparano Zimox come Smarties a scopo cautelativo, ma le cremine vaginali le ho quasi sempre trovate nelle borsette.
Magari roba disinfettante e lenitiva stile Vagisil... magari un po' antibiotica o per lo meno antibatterica...

in ogni caso mi è sembrato che avessero un po' tutte buona cura degli attrezzi da lavoro!
 
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Idid_2016) signorina Qualcosaporn, nome di battaglia all’iBar: Annie - 09990.899xx.
Viene dall’Isan ma il padre è di Bangkok. Come spesso avviene, i frullati sono saporiti. Annie è alta 1.70, ha carnagione chiara (merce preziosissima per la sensibilità orientale) un volto meraviglioso con occhialini da pornosupplente, grandi occhi, bocca perfetta con labbra sottili e, cosa che non guasta, due belle tette ben ripiene. Sopracciglia non spataccate, bellissime, rettilinee e perfettamente orizzontali come il taglio della bocca. Addirittura il volto presenta una lieve irregolarità negli occhi che ne potrebbe fare una faccia hollywoodiana.

Ero già in compagnia all’iBar ma ci si guardicchiava e così, durante una tregua della lady cogente, Annie mi ha lasciato il numero di telefono. Le ho poi spedito un messaggino il giorno successivo: “cara mia meraviglia, fugacemente avvistata all’iBar in una parentesi di suprema estasi contemplativa, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di dormicchiarcene un po’ assieme in un futuro che auspicherei quanto più prossimo?“
Nel giro di due minuti ricevo i seguenti messaggi, che riporto fedelissimamente:
"."
“i go wit u?”
“how much gif for bobon?”

Chi ha un po’ di esperienza nella neolingua costituita dall’anglo-thai ha capito che la piccina è disponibile e, come potrebbe erroneamente sembrare ad una prima lettura, non chiede informazioni circa un fantasmatico quantitativo di file grafici raffiguranti cioccolatini, ma chiede quanti quattrini. Insomma gif sarebbe gift, ovvero regalo per boom-boom, che sarebbe l’attività trombereccia.
Veloce trattativa sui 2k ed accordo siglato: ho dormito poco e voglio andare a casa presto, ci vediamo alle 23:30 all’iBar e poi subito via!

Passo il resto della giornata in giro, in particolare un po’ al GC Passion del quale ho scritto già qualcosa. Poi cenetta ottima e veloce da Mario, passaggio all’HotTuna per tre pezzi (Zeppelin+Hendrix+Floyd con la fantastica chitarra di Lam Morrison!) e poi alle 23:30 precise arrivo all’iBar.
Entro, giro, nonostante sia pochissimo affollato non la vedo. Acchiappo da bere e ricevo un messaggetto sul telefono: “u look for ladies, eh?!”

Insomma la Annie mi ha visto, ma io non ho visto lei ... capita.
Comunque sia, ci si accucchia, io vorrei andare ma lei invece vuole aspettare la sister. La quale dopo poco arriva (tappetta, simpatica, chiacchierona, bruttina, la più anziana del gruppo), ma poi la sister vuole aspettare l’amica.
Arriva anche l’amica. Una ragazza deliziosa, bel viso molto thai (se non fosse stato scardinato da quattro cazzi di stelline disegnate), i soliti capelli lunghi fino al culo lisci (e che potrebbero essere meravigliosi se non fossero stati devastati dalla tinta bionda), delle belle mani (squinternate da delle unghie marezzate ed esageratamente lunghe).

Poi dobbiamo aspettare la lotteria di mezzanotte.
Poi, tanto per gradire, ordinano una intera bottiglia di rhum (da mescolare alla coca-cola) per tutti, tranne per me che acchiappo soda e succo di mela ... e, cosa mai vista prima, pagano tutto queste pazze, cacciando dalle loro valigette delle malloppe di banconote stropicciate. Io ho dovuto insistere per integrare con qualche etto-baht.
Bevevano come scatenate. Avendola molto gradita, finita la prima bottiglia di rhum ne arriva una seconda, assieme ad un’altra amica, più un’amica dell’amica (che fuma come una dannata e distribuisce sigarette a tutte, tranne che ad Annie).

Come avviene ormai con una curiosa frequenza, mi trovo come unico farango ad un cazzo di tavolino, in piedi per ore, assieme a delle pazze squinternate. Mi chiedo: a) perché e, b) come sopravvivo?
Semplice, vengo customercarificato come un sultano, si slimonacchia con una certa libertà, per non dire del continuo strusciamento di mani e di culi e, in qualche incursione un po’ ardita, di bocche e di tette. Tant’è che si fanno le 2 ... il secondo rhum è finito, il tavolo è pieno di roba, il pavimento è una palude.

Più o meno svagatamente, tutto questo metro cubo di cozzaglia umana tira avanti così: una delle squinternate mangia gamberetti piccanti perché sostiene che contrastano il rhum, una è tornata in lacrime dopo essere sparita mezz’ora con un italiano: hanno scopato ma il tizio le ha dato 400THB ... pianti, disperazione, carezze consolatorie di tutte le ladies ubriache, anche dai territori vicini (tranne una che è momentaneamente affacciata sulla baia per la pausa-vomito). L’amica dell’amica punta ad uno svizzero, il quale però non si fida della pupilla malandrina. Tuttavia c’è anche un arabetto che la insidia, nonostante lei lo respinga chiaramente. Io rispondo sul telefono di Annie ad un tizio inglese (miss you, I’m at home, I’m going to sleeeeep, dream about you, I have to take care of my papa, my mama, my buffalo ... :-D) mentre le sorelle sghignazzano che è un piacere. Insomma, uno spettacolo di umanità allegramente delirante.

Ad un certo punto, la sister grande veste la divisa del promoter, mi salta letteralmente in braccio, mi serra in una morsa con le sue gambe, e promette che la sister piccola (Annie) è la lady più angelica che io possa trovare, si fa promettere che la tratterò bene e .... caracolla sul pavimento in completa ciucca onirica.
Arrivano le white-shirt di Insomnia e raccattiamo la sorella prossima al trapasso etilico, che viene caricata sul cassone del baht-bus e spedita a casa.

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Idid_2016) signorina Qualcosaporn, nome di battaglia all’iBar: Annie - 09990.899xx.
Viene dall’Isan ma il padre è di Bangkok. Come spesso avviene, i frullati sono saporiti. Annie è alta 1.70, ha carnagione chiara (merce preziosissima per la sensibilità orientale) un volto meraviglioso con occhialini da pornosupplente, grandi occhi, bocca perfetta con labbra sottili e, cosa che non guasta, due belle tette ben ripiene. Sopracciglia non spataccate, bellissime, rettilinee e perfettamente orizzontali come il taglio della bocca. Addirittura il volto presenta una lieve irregolarità negli occhi che ne potrebbe fare una faccia hollywoodiana.

Ero già in compagnia all’iBar ma ci si guardicchiava e così, durante una tregua della lady cogente, Annie mi ha lasciato il numero di telefono. Le ho poi spedito un messaggino il giorno successivo: “cara mia meraviglia, fugacemente avvistata all’iBar in una parentesi di suprema estasi contemplativa, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di dormicchiarcene un po’ assieme in un futuro che auspicherei quanto più prossimo?“
Nel giro di due minuti ricevo i seguenti messaggi, che riporto fedelissimamente:
"."
“i go wit u?”
“how much gif for bobon?”

Chi ha un po’ di esperienza nella neolingua costituita dall’anglo-thai ha capito che la piccina è disponibile e, come potrebbe erroneamente sembrare ad una prima lettura, non chiede informazioni circa un fantasmatico quantitativo di file grafici raffiguranti cioccolatini, ma chiede quanti quattrini. Insomma gif sarebbe gift, ovvero regalo per boom-boom, che sarebbe l’attività trombereccia.
Veloce trattativa sui 2k ed accordo siglato: ho dormito poco e voglio andare a casa presto, ci vediamo alle 23:30 all’iBar e poi subito via!

Passo il resto della giornata in giro, in particolare un po’ al GC Passion del quale ho scritto già qualcosa. Poi cenetta ottima e veloce da Mario, passaggio all’HotTuna per tre pezzi (Zeppelin+Hendrix+Floyd con la fantastica chitarra di Lam Morrison!) e poi alle 23:30 precise arrivo all’iBar.
Entro, giro, nonostante sia pochissimo affollato non la vedo. Acchiappo da bere e ricevo un messaggetto sul telefono: “u look for ladies, eh?!”

Insomma la Annie mi ha visto, ma io non ho visto lei ... capita.
Comunque sia, ci si accucchia, io vorrei andare ma lei invece vuole aspettare la sister. La quale dopo poco arriva (tappetta, simpatica, chiacchierona, bruttina, la più anziana del gruppo), ma poi la sister vuole aspettare l’amica.
Arriva anche l’amica. Una ragazza deliziosa, bel viso molto thai (se non fosse stato scardinato da quattro cazzi di stelline disegnate), i soliti capelli lunghi fino al culo lisci (e che potrebbero essere meravigliosi se non fossero stati devastati dalla tinta bionda), delle belle mani (squinternate da delle unghie marezzate ed esageratamente lunghe).

Poi dobbiamo aspettare la lotteria di mezzanotte.
Poi, tanto per gradire, ordinano una intera bottiglia di rhum (da mescolare alla coca-cola) per tutti, tranne per me che acchiappo soda e succo di mela ... e, cosa mai vista prima, pagano tutto queste pazze, cacciando dalle loro valigette delle malloppe di banconote stropicciate. Io ho dovuto insistere per integrare con qualche etto-baht.
Bevevano come scatenate. Avendola molto gradita, finita la prima bottiglia di rhum ne arriva una seconda, assieme ad un’altra amica, più un’amica dell’amica (che fuma come una dannata e distribuisce sigarette a tutte, tranne che ad Annie).

Come avviene ormai con una curiosa frequenza, mi trovo come unico farango ad un cazzo di tavolino, in piedi per ore, assieme a delle pazze squinternate. Mi chiedo: a) perché e, b) come sopravvivo?
Semplice, vengo customercarificato come un sultano, si slimonacchia con una certa libertà, per non dire del continuo strusciamento di mani e di culi e, in qualche incursione un po’ ardita, di bocche e di tette. Tant’è che si fanno le 2 ... il secondo rhum è finito, il tavolo è pieno di roba, il pavimento è una palude.

Più o meno svagatamente, tutto questo metro cubo di cozzaglia umana tira avanti così: una delle squinternate mangia gamberetti piccanti perché sostiene che contrastano il rhum, una è tornata in lacrime dopo essere sparita mezz’ora con un italiano: hanno scopato ma il tizio le ha dato 400THB ... pianti, disperazione, carezze consolatorie di tutte le ladies ubriache, anche dai territori vicini (tranne una che è momentaneamente affacciata sulla baia per la pausa-vomito). L’amica dell’amica punta ad uno svizzero, il quale però non si fida della pupilla malandrina. Tuttavia c’è anche un arabetto che la insidia, nonostante lei lo respinga chiaramente. Io rispondo sul telefono di Annie ad un tizio inglese (miss you, I’m at home, I’m going to sleeeeep, dream about you, I have to take care of my papa, my mama, my buffalo ... :-D) mentre le sorelle sghignazzano che è un piacere. Insomma, uno spettacolo di umanità allegramente delirante.

Ad un certo punto, la sister grande veste la divisa del promoter, mi salta letteralmente in braccio, mi serra in una morsa con le sue gambe, e promette che la sister piccola (Annie) è la lady più angelica che io possa trovare, si fa promettere che la tratterò bene e .... caracolla sul pavimento in completa ciucca onirica.
Arrivano le white-shirt di Insomnia e raccattiamo la sorella prossima al trapasso etilico, che viene caricata sul cassone del baht-bus e spedita a casa.

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mai programmare più di tanto
 
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In significativa contraddizione con me stesso ... straconcordo!

L'ho pure sottolineato qui:
- http://community.punterforum.com/showthread.php?t=46544&p=1881479&viewfull=1#post1881479
(Insomma scegli la tipa che mostra un po’ di specifico interesse per te e poi non cercare di guidare le cose e lascia che arrivino con naturalezza. Se non vanno come credi, pazienza, domani sarà un altro giorno.Per me questo approccio fondamentale è la chiave per il miglior godimento pattayano.)
- al #16 qui:
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=46544&p=1760407&viewfull=1#post1760407
- ed al #6 qui:
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=46544&p=1756714&viewfull=1#post1756714

:ok:
(se domani riesco a respirare un po' finisco il raccontino ...)
 
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GGPat - Una notte buia etempestosa all'iBar II/2

***

Arrivati a casa, Annie, nella sua personale revisione della lingua inglese, con il consueto mix di sintesi e pragmatismo si informa: “boom boom now or tomorrow?”, cara piccina, “now AND tomorrow”.
Si butta dunque sul letto stravolta guardando il soffitto, emette una specie di suono misterioso, mi guarda e ... con l’indice affusolato, senza dire altro, si indica i bottoni del pregevolissimo vestitino anni ‘50: vuole dire, caro grunfone, se vuoi accedere al contenuto del pacchetto, bisogna che te lo scarti da te ...

Mentre procedo, Annie spegne la luce ... moltissime di queste squinternate hanno figli e come al solito si vergognano dei segni della gravidanza. Ho tenuto un mio discorsetto standard, le dico di non preoccuparsi, che mi piace moltissimo anche così, che non è per niente un problema. Come supposto, infatti, accertiamo che anche Annie è mamma ... comunque si procede alla svestizione, doccetta, parziale ripresa delle funzioni sensoriali, baciozzi, pompetta con doccia, spippettamento, esplorazione vaginale, strusciamento di chiappe ... insomma, ben predisposta, Annie nuda e bella fresca, esce sul balcone (siamo al venticinquesimo piano e vediamo il mare) appoggia le mani alla balaustra e, nel suo efficace stile, bando a cieli stellati, brezze marine, orizzonti illuminati ed altre cazzate, dice nel suo stile efficacemente assertivo “tak condo darlin i won uuuuuuuu”, con la u che pian piano diventa un sussurro inafferrabile.
Chi ha esperienza ha capito che non sta chiedendo di acquistare un condominio ma di predisporre un gommino, chiaro prodromo di un piano ben disegnato.

E così ci si acchiappa, io immobile a contemplare il mix di stelle, orecchie che fischiano, brezze del cazzo, meravigliosi raccordi tra schiena e culo, e lei con un delizioso movimento di bacino ancora una volta mi fa capire di avere buttato parecchio tempo della mia vita in cose inutili. Credevo che in queste condizioni di delirio fisico mai e poi mai sarei riuscito a spruzzacchiare alcunché, ed invece in un nulla me ne sono venuto. Con un dito aspirato dalla sua bocca, una manona sulle tette .... hey ma che hanno queste tette? Prima sorpresa: sono pompate a calcestruzzo ... :-(

Vabbè, altra doccetta, si va a nanna perfettamente rilassati. Mi guardo quel viso splendido che ancora sorride, me lo accarezzo, accarezzo ogni centimetro, lei mi guarda soave, fa la pupilla bovina e se ne esce con questa profonda pensata filosofica: “whisky, no good ...”.
Vorrei romperle la bottiglia (che era rhum) sulla testa ma le ammollo giusto un pugno didattico sul capoccione e crolliamo entrambi sfiniti ....

La sveglia arriva dallo squillo di WhatsApp alle 12 ... assieme alla foto della sorella, con spalla ingessata!

Annie più che essere preoccupata sghignazza a tutta canna, e con lo stesso ritmo col quale si scuote sghignazzando mi acchiappa e attacca una pippetta ... così, tanto per fare qualcosa :-/

E’ molto brava anche in questo, giusto uso del pollice, del palmo della mano aperta, un po’ di attenzione all’asta ed un po’ alla punta, insomma in breve siamo di nuovo appiccicati a fare del su&giù. Io sono sopra ma è lei di sotto che si muove, ed ancora una volta non so quale sia il suo trucco, ma me ne spruzzo in un attimo. Se penso ai giorni scorsi con delle zompettate di ore ... credo sia la bellezza del volto e la partecipazione che sembra sincera a farmi questo effetto.

Quando Annie riparte per la doccia io procedo ad una operazione molto poco virtuosa e che qui autodenuncio come tale, pur avendola trovata effettivamente utile: do un’occhiatina alla borsa.

Su ciò devo qui aprire una parentesi un po’ umbratile.
Escludendo i man in brown, l’attenzione agli altri e l’ospitalità, sono valori tradizionali in tutta la Thailandia. Certamente ciò vale molto di più nei piccoli centri meno turistici. Si tratta di valori più difficili da intravedere nella frenesia di Bangkok o a Pattaya, dove con l'aumento del turismo, dei quattrini e delle attività borderline le cose vanno chiaramente un po’ peggiorando.
Dunque sussiste un atteggiamento di fondamentale onestà nelle mandorline che deriva da una questione di tradizione culturale ed anche dalla formazione buddista: in genere non acchiappano i soldi se non consegnati dalle mani del proprietario e così non si aspettano che qualcuno vada a frugugliare nelle proprie cose, che infatti vengono sempre abbandonate sbracate alla come capita.

Beh, un po’ di poesia m’è sfumata, come in tante altre occasioni simili, ho trovato due diversi tipi di pillole anticoncezionali (perché mai due...?), una boccetta con una radice a mollo in un fluido misterioso, e seconda sorpresa, una bustina di polvere bianca ....
Potrebbe essere qualsiasi cosa, anche un rimedio veterinario per il bufalo, maaaa .... addio dolce Annie, mi hai fatto stare benissimo, ho avuto anche l’impressione che siamo riusciti a stare bene tutti assieme (compresa la banda delle sciroccate) ma ... a mai più ... :-(

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...ed io che, stupidamente, pensavo che sulle questioni di sesso pay fosse impossibile fare poesia....
Dr. Grunf, è una vera goduria cerebrale poter apprendere e, nel contempo, trovare conferme leggendo i tuoi appunti.
Grazie!
 
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(1)...ed io che, stupidamente, pensavo che sulle questioni di sesso pay fosse impossibile fare poesia....
(2) Dr. Grunf, è una vera goduria cerebrale poter apprendere e, nel contempo, (3) trovare conferme leggendo i tuoi appunti.
Grazie!

(1) Non vorrei sembrare antipatico ma quando leggo 'poesia' mi si attiva il senso di ragno. Nella mia esperienza mi sono scontrato, a volte, col fatto che poesia è declinata come scorciatoia alla fatica della scrittura. Un cortocircuito simile lo si osserva in altri campi, come tra fotografia e pittura.
Insomma, pur facendo attenzione al fatto che spesso l'etichetta poesia è uno stargate fulmineo per mimetizzare invece superficialità&cialtroneria a basso costo, dai un'occhiata qui:

http://community.punterforum.com/showthread.php?t=11297
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=15955
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=273874
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=3306

In ogni caso io mi accontento giusto di trasformare in parola scritta quello che è stato il mio profondo divertimento in quella paradisiaca pozza fangosa di Pattaya. Giusto un po' di narrativa da dilettante, ecco.

(2) Grazie! sapere di essere stato utile è per me una gran soddisfazione.

(3) Conferme? Dunque avresti tanta concreta esperienza esperienza personale da poter raccontare? Sei nel posto giusto! :ok:
 
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Le mie tante, corpose e concrete esperienze ad almeno 300gradi(ebbene si, adoro del sesso pay molte delle sue innumerevoli sfaccettature sia con ruspanti topoline mandorlate, che con intriganti ladyboy!), risalgono in Thailand, ahimè, a diversi anni fa...
Ed oltre ad essere datate sono anche molto sfumate e parecchio confuse.
Inoltre, credo che sia davvero superfluo ricordare che laggiù le cose hanno un ritmo talmente vorticoso(perlomeno a Bkk) che tutto ciò che era "sicurezza" la volta precedente, molte volte lascia posto all'incredulità, quando di ritorno in qualche luogo con l'acquolina in bocca e già pregustando qualcosa in particolare, non riuscite neanche più a riconoscerlo per i troppi cambiamenti che ha subito!
Per cui a sto giro, non me ne vogliate, preferisco continuare a lurkare e prendere appunti, ma con la promessa di recensire tutto ciò che di "interessante" mi capiterà nel mio imminente soggiorno a Bkk.
Un saluto a tutti
 
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2.8.2. Ci sono altre disco in zona WS, ad esempio ...

BAMBOO

sull’angolo tra la WS e la South. E’ un complex con bar, disco e massaggificio. Molto aperto, con musichetta tranquilla che permette di parlare. Ladies schierate all’ingresso con pupilla finto-bovina, che scandagliano invece con massima attenzione i nuovi arrivi.
La specialità della casa? prezzi contenuti e l’età media di avventori e trote, da balera di liscio.
Del resto mica siamo tutti trentenni glamfashionlampatattoopalestrpiercinghettati, se a qualcuno va di fare un’esperienza semi-granny, o si trova bene con delle milfette dal fisico spesso ancora tonico o vuole anche solo trovarsi una badanthai, questo è il posto giusto.

Idid_2014) Yu: freelance al Bamboo.
Ne intercetto il sorriso mentre gironzolavo a fondo perduto; ci s’è seduti e lei era mooolto carina, insomma più di modi che di carrozza, comunque piuttosto soda.
Il drink ha innescato una chiacchieratina molto coinvolgente e Yu s’è rivelata una persona educata e interessante. Così s’è passata assieme un’ottima nottata. 09105355xx; 09885320xx.
L’ho cercata nello stesso posto i giorni successivi senza più trovarla ... completamente scomparsa :-/

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2.8.2. Ci sono altre disco in zona WS, ad esempio ...

WS Pub (red car)
E’ tra le prime cose che si incontrano entrando in WS, si riconosce per il cunicolo d’accesso decorato con un’automobile anni ’50 appesa sopra. Tende ad assomigliare ad un vero pub, quindi con tavoli da biliardo e pannelli di legno alle pareti. E’ ancora più meandriforme, chiuso e buio dell’iBar, però c’è il divieto di fumare, i drinks costano meno, la musica è meno chiassona, l’età del parco avventori più alta, l’ambiente più tranquillo, l’orario meno spaccaossa ... come risultato c’è meno materia prima e più matura.
Poichè chiude prima delle 2 e raggiunge il meglio verso la mezzanotte è utilizzabile come pre-Insomnia.

LUCIFER
C’è sempre la stessa black band che credo suoni lo stesso repertorio dai tempi di Rama IV.
Rispettando in pieno l’atmosfera freak della WS, ci sono frattaglie di avventori che si esibiscono un po’ come l’orso della fiera popolare del secolo passato. Dal Baltico, dal Siam, dall’Africa, dall'Oceania, venghino siori venghino!
Per la mia esperienza, appena le pupille si abituano al buio della spelonca (con tanto di stalagmiti e diavoletti rossi), la prima cosa che riescono a vedere è il menù del beveraggio propinato dalle cameriere, effettivamente oppressive almeno quanto il buio di questo anfratto.
C’è anche una seconda sala dove si riproduce la stessa musichetta fracassona che si sente circa ovunque, direi hip-black-trance-tech-dance-house-hop.
Giusto una nota positiva: ero entrato con una topina dall’aspetto teen, prelevata in Soi6, ed all’ingresso le hanno voluto controllare i documenti di identità.

MARINE
Non mi è dispiaciuta, per il clima ruspant-artigianale che vi si respira. Purtroppo non ho avuto abbastanza tempo (e riserve di sonno&energia vitale) per capirlo come avrei voluto. Sono stato anche poco incentivato dalla presenza di ladyboy piuttosto intraprendenti.
Ho avuto l’impressione che alcune toperelle, non ancora introdotte nel giro dell’Insomnia, si trovassero al Marine giusto per iniziare a provare l’effetto che fa il balzo dal bar (o da qualche remota area perirurale) alle tante occasioni alternative offerte dalla metropoli balneare.

MIXX e LimaLima
Alla fine della WS ci sono questi due palazzoni baltic-oriented molto ben segnalati da abnormi luminarie e volantini continuamente propinati lungo la WS. Il primo è ad un piano alto, al quale si accede con scale o ascensore. Ci sono stato una volta sola, non ci ho capito granchè se non che è pieno di russofoni (uomini e donne), qualche mediorientale e che i prezzi, forse per la vicinanza del porto, sono salati.
Il secondo ha anche una specie di bar annesso con la parte aperta che guarda il chiamiamolomare, per il resto ha caratteristiche affini al Mixx.

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