oblomov ha scritto:
il termine “virilità” assume diversi significati in relazione al contesto ed al tempo storico in cui viene usato.
Si pensi alle parole VERO UOMO. Che significano? E' possibile attribuire loro un'unica interpretazione?
Ovviamente ci sono varie sfaccettature e manifestazioni del 'vero uomo', ma, quando si tocca l'istinto primordiale, anche se mescolato con costumi, usanze, e cultura, il nucleo è più o meno sempre quello: capacità decisionale, attitudine al comando, potenza fisica (reale o appartente), un po' di arroganza, opzionalmente ma non troppo la violenza, opzionalmente ma non troppo la cattiveria.
Immagino cosa volevi dire: nella nostra cultura il vero uomo potrebbe oggi essere colui che applica una forza calma e decisa, non violenta, che gestisce i rapporti umani con fermezza, che è di animo nobile ma non si fa fregare...
Ma siamo veramente sicuri che queste caratteristiche siano ormai sostituive di quelle primordiali (violenza, comando, ecc...), oppure è solo una patina di illusione che l'uomo moderno non violento (e anche le donne) si danno per sforzarsi di migliorare la società rendendola più civile e meno preistorica?
Quello che voglio dire è che secondo me questi due ambiti sono paradossalmente in parziale contrasto tra loro:
- l'ambito dei diritti umani e della necessità di vivere pacificamente;
- l'ambito del sesso e la necessità di viverlo al meglio con tutta l'intensità che se ne può trarre.
Quindi se sparo lì la mia timida convinzione che non sia possibile che quei due ambiti possano essere
contemporaneamente portati al meglio possibile, dico un'eresia?
Anzi, dato che ci sono, ne sparo un'altra: secondo me un mondo totalmente pacifico, con la massima reciprocità tra tutti, e tra i sessi, senza violenza, ecc... , porterebbe a sesso infimo o nullo.
(E non sono né un guerrafondaio né un violento).
E viceversa, per avere il sesso attivo nella sua massima espressione, il che a mio parere non contempla necessariamente una situazione di parità, potrebbe essere indispensabile che ci siano delle tensioni o delle disparità.
Lo so che sono affermazioni un po' scioccanti, e comunque non sono convinzioni, ma solo cose che mi passano per la testa e che spero di confutare al più presto. Ma per ora non ho avuto dimostrazioni convincenti del contrario.
E, devo dire, l'impossibilità (ipotetica) che si possa fare dell'ottimo sesso ed avere la "pace nel mondo" (tanto per chiarirci, anche se fa ridere) è data quasi tutta dalla donna, che, non colpevole perché guidata da istinti primordiali,
rigetta senza pietà e senza possibilità d'appello un uomo che non abbia le caratteristiche minime di violenza e decisione attese.
Vedi esempio della russa conosciuta da alligator.
Ma di esempi ne ho INFINITI.
E TUTTE, anche quelle insospettabili, sotto sotto sono/sarebbero REALMENTE eccitate nell'intimo da questo tipo di figura.
Poi le italiane ci hanno parzialmente messo una pietra sopra, sia perché non hanno quella coerenza che le fa capire come sono dentro e cosa realmente vogliono (come hanno le rumene) e sia perché il loro "parco uomini", dal punto di vista della virilità un po' più primitiva, fa abbastanza pena. (E infatti molte fanno, come noi, i viaggi di turismo sessuale dai negroni o comunque dai "veri uomini").
Ma poi ci ripagano questa scarsa presenza di virilità con una scarsa presenza di femminilità, anzi, peggio, con una pretesa di dominanza sul genere maschile, finta e di carta pesta, ma assecondata (per ora) dalla società e dagli uomini cagnolini stessi.
oblomov ha scritto:
a mio parere alcuni comportamenti delle nostre draculine sono in definitiva molto meno spontanei di quanto possano apparire a prima vista.
Può darsi, ma non è detto che dalla spontaneità si tragga sempre la felicità.
Una volta ero "me stesso" coglioncello sedicenne ed ero non molto felice. Poi sono cambiato, e sono diventato "me stesso" sicuro e sufficientemente forte da vivere una vita migliore e più a mio agio con le donne. Ho tradito me stesso? No. Ho solo scelto le carte diverse da giocare. E sono più felice.
Per le rumene può essere uguale. Magari a 5 anni una rumena poteva essere più dominante e rispondeva a tono ai maschi, poi, per via come dici tu della società sessista e povera, dopo tanti rimproveri e percosse, ha "capito" che doveva essere passiva. Ma queste "passive" io le ho sempre viste felici con i loro partner. Roba da illuminarsi gli occhi. Niente di falso e non spontaneo in quello che provano per loro!
Quindi il risultato qual è? Felicità per lei (innamorata cotta e quasi schiava, ma felice) e per lui (magari che pensa solo ai soldi, e che la tromba "alla vecchia" con possente penetrazione, zero giochini, ecc... , ma anche lui felice in relazione a come gli piace trascorrere la vita).
oblomov ha scritto:
Riconosco essere molto difficile comprendere la cultura di un popolo attraverso la mentalità delle sue prostitute, è ovvio che il campione di riferimento non sia esaustivo poiché rappresenta, anche nel numero, l’esasperazione di quella stessa cultura.
Le rumene non prostitute sono comunque simili, ma lo mascherano meglio.
Le rumene "italianizzate" che sono qui da tanto tempo cominciano ad "alzare la cresta", e cominciano nel contempo a perdere quei sorrisi spontanei e quella felicità che si legge negli occhi delle rumene innamorate.
oblomov ha scritto:
Aggiungo anche di aver notato un bizzarro paradosso e cioè che la disinvoltura sessuale delle nostre amiche non è controbilanciata da un’adeguata apertura mentale, anzi in alcuni casi sono talmente tradizionaliste da apparire quasi retrograde. Questo mi spinge a pensare che certa esuberanza sia più che altro indotta dalla cultura dominante se non ad essa asservita congiuntamente, nel nostro esempio, allo stato di necessità.
Che il genere femminile mi perdoni per l'egoismo di questa mia frase, ma... Cosa vuoi di più da una donna che è esuberante nel momento giusto, lavora per te, ma poi la sua parte retrograda la spinge a desiderare con te una famiglia e tanti figli che adorerà? E in tutto questo ne sarà anche felice, soddisfatta e compiaciuta.
Sto facendo affermazioni forti, ovvio, e mi attendo delle contestazioni, ma, dal punto di vista del maschio, questo sembrerebbe proprio un traguardo quasi allo stato dell'arte.
E dal punto di vista della donna? Non so, la maggior parte di quelle con cui ho parlato (a parte le prostitute, ma proprio quelle felicemente sposate) sono disposte a qualunque compromesso, ma il
loro uomo non si tocca, quando lo vedono quasi si commuovono. E criticano le italiane che vogliono comandare.
Quindi chissà... probabilmente è lo stato dell'arte anche per la donna (?) (domanda aperta)
oblomov ha scritto:
E poi mi chiedo, sempre in riferimento all’incipit del post, signori miei, siamo in una condizione di reciprocità tra sessi? La risposta mi pare scontata.
Certo, è scontata.
Ma pongo allora, alla luce delle mine che ho posto nelle frasi precedenti, questa domanda provocatoria:
la reciprocità fra i sessi è un requisito per la felicità vera nel rapporto tra i sessi? (rapporto sessuale, si intende).
Questa risposta non è affatto scontata...
oblomov ha scritto:
starei molto attento nel ritenere la coppia rumena come l’optimum relazionale. Ripeto, la società rumena è lontana anni luce dall’idea di aurea aetas, ma al contrario è una società molto violenta in cui la condizione femminile è pessima.
Qui richiamo il parziale contrasto tra i due ambiti di cui parlavo prima. In fondo la risposta che spero di avere (dalle mie esperienze, dall'osservazione di come andrà avanti la società, da vostri pareri, ecc..) è se è possibile un compromesso soddisfaciente tra società pacifica con reciprocità tra i sessi, e sesso soddisfaciente mantenendo forte la polarizzazione sessuale tra donne e uomini.