“Ci sono delle possibilità. Può essere possibile se c’è un disordine della differenziazione sessuale. Ci sono delle rarissime forme di ermafroditismo o insensibilità agli androgeni in cui pur avendo un sesso cromosomico maschile XY il paziente è fenotipicamente donna, ma non so se sia questo il caso. Ci sono delle forme di patologia molto rare congenite che insorgono alla nascita: si può avere un sesso cromosomico di tipo XY e un fenotipo femminile, ma questa è una valutazione che posso fare soltanto da lontano. Si è parlato anche di iperandrogenismo femminile, che però attiene a tutta una serie di patologie differenti che possono anche non avere attinenza con questi episodi di differenziazione sessuale. Si parla anche della sindrome dell’ovaio policistico, che può determinare un iperandrogenismo, cioè una aumentata produzione di costanti androgene nel sesso femminile, ma non per questo deve precludere l’attività sportiva. La polemica è nata puramente su basi ideologiche, ma non credo che il CIO ragioni su basi ideologiche: se ha ritenuto che vi fossero tutte le caratteristiche fisiche per concorrere in un torneo e ha valutato l’idoneità dell’atleta, io da medico mi attengo alla sua decisione”.
Un endocrinologo sulla Gazzetta dello Sport.
E cmq torniamo da capo, questa atleta è già stata battuta una moltitudine di volte, non è una macchina da guerra, non è Mike Tyson, non è un pit bull. Bastava affrontarla. POI, semmai, fai le polemiche.
Ma infatti sono io primo a dire che è propaganda politica. E che le donne dovrebbero lottare contro il patriarcato.