Pochi minuti di pellicola.

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Per vedere Roma di A.Cuaròn su grande schermo ho dovuto tenere d'occhio la programmazione di varie sale d'essai : alcune lo tenevano appena una sera ed in mezzo alla settimana.
Solo dopo gli oscar è andata un po' meglio e lo si trovava programmato perfino nel week-end, e fornito di sottotitoli in italiano.
Ne è valsa la pena: solo in sala, a mio avviso, questo film rende come merita.
E pensare che la sera della visione ero partito prevenuto e pieno di riserve sull'esito.
La scena qui sopra è di rara forza e spietatezza.
 
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@Lafayette: anch'io ho visto alcuni week-end fa "Roma" di A.Cuaròn al cinema, sottotitolato in italiano, e confermo che pure IMHO ne è valsa la pena... anche se non è certo un film da sabato sera...
 
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Ti ringrazio, Lafayette, per avere consigliato il film «Roma». E' bellissimo e toccante, forse son troppo facile alla commozione ma dalla scena del parto sino alla fine ha avuto un groppo alla gola e ho anche pianto. Mi è molto piaciuta la scena finale con quelle scale che Cleo sale, poi ad un certo punto passa un aereo. Un critico ha suggerito che l'aereo voglia sottolineare la differente classe sociale dei protagonisti, i servi che non ci andranno mai e i padroni. Personalmente ho visto in quella scala la fine di un percorso di maturazione e di accettazione della realtà, attraverso un itinerario irto di difficoltà e affrontato con dignità e umanità, percorso di maturazione che investe tutti in quella famiglia medio alto borghese, da Cleo alla signora ai figli, alla nonna. In questo processo di maturazione trasversale tra le classi sociali, vedo qualcosa di molto positivo e di incoraggiante. E' un film che mi ha dato qualcosa a cui pensare, grazie ancora.
Ho una domanda per te, non so se sia il luogo giusto, comunque te la faccio, a te e a coloro che hanno una risposta;
in «Babylon Berlin» nella canzone che ho proposto, la cantante fa un gesto con la mano, ripetuto più volte, con il quale finge di prendere qualcosa dall'aria e lo porta alla bocca. Nel frattempo guarda una persona che la fissa interessato e il cui interesse si accentua in quel momento. Cosa vuol dire quel gesto? Sembrerebbe che volesse «mangiare la luce», nel testo si parla anche di luce.
Insomma non riesco a trovare una spiegazione. Grazie a tutti quelli che vorranno spiegarmelo.
 
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@Mazzarino:
non so dirti esattamente il perché del gesto, però posso dirti che mi ha ricordato d'impulso alcune scene di L'uovo del Serpente, film di I. Bergman che è ambientato nello stesso momento storico di Babylon Berlin, e che probabilmente è stato ispiratore della serie.
La scena che inserisco ricorda molto, infatti, alcuni momenti del poliziotto Rath nel gabinetto del medico che lo cura con vari rimedi , tra i quali molta morfina ed anfetamina.
 
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aleister

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Il tema della doppia vita è sempre affascinante. Noi ne sappiamo qualcosa. Vi propongo il trailer del film del regista polacco Kieslowski
'La doppia vita di Veronica'

 
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@Aleister:

lo avevo menzionato con una scena già qualche post fa in questo thread ( il film è conosciuto anche come La doppia vita di Veronika, con la k nel nome, perché nel film le due identiche ragazze si chiamano l'una appunto Weronika, polacca, l'altra Veronique, francese):
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=283325&p=1983410&viewfull=1#post1983410
Grazie comunque per averlo ricordato, Veronica o Veronika che si desideri.
 
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Venne presentato a Cannes nel 1990 e vinse la Palma d'Oro anche grazie allo scatenarsi del Presidente della Giuria, Bernardo Bertolucci, che ne lodò incessantemente ogni parte ed ogni inquadratura.
Eppure a me Cuore Selvaggio (Wild at Heart) di D. Lynch non piacque granché all'epoca, e non piace granché neanche oggi, a quasi trent'anni di distanza.
Però riconosco che la scena dell'incidente è notevole, perché contiene tutto ciò che Lynch è capace di realizzare: scene tanto spiazzanti quanto raccapriccianti, ottime luci, attori caricati a dovere ( qui Laura Dern, Nicolas Cage, Sherilyn Fenn tutti in stato di grazia, ma nel filn c'è anche un grande Willem Defoe) musiche che spesso - ed appositamente - risultano fuori contesto.
 
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Non riesco ad amare incondizionatamente lo stile cinematografico di Terrence Malick.
Però ci sono momenti dei suoi film che mi ipnotizzano.
Come questo lungo segmento (oltre 14') intitolato The Hig Priestess ( La Papessa) tratto dal suo film Knight of Cups : la storia per immagini potentissime e stranianti della breve relazione del protagonista ( Christian Bale) con una bella spogliarellista australiana ( Teresa Palmer) tra Las Vegas, Los Angeles ed altre città e zone degli Usa.
Se inizio a vederlo non riesco a smettere.
 
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Mi rendo conto di avere colpevolmente trascurato da un bel po' questo thread che io stesso ho iniziato.
Dunque cerco di rimediare, riferendo che alcune sere fa ho visto in tv su Sky il film Sicario di D.Villeneuve , che mi ero perso al momento dell'uscita nelle sale nel 2015 ( anche perché la distribuzione all'epoca da parte di Rai Cinema e della controllata/acquisita 01 Distribution fu pressoché disastrosa).
L'ho trovato buono, con il cast bene in parte ed una Emily Blunt credibile nel trasmettere la sua sofferenza personale ed etica, e ben capace di stare al livello di un efficace Benicio Del Toro.
La scena qua sopra è quella al confine Messico/Usa.
 
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Mi piace tanto questo thread, sono mosso da intento nobile, cioè quello di poter partecipare, anche se il livello culturale rimane quello che è...
abbia bontà Marchese, la prego di apprezzare in qualche modo la pellicola, perché in fondo, Zohan è uno di noi :preved:

 
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So che non è del tutto appropriato, ma quando si avvicina il Natale mi viene in mente questo vecchio film di Abel Ferrara, 'R Xsmas ( Il Nostro Natale ) : lo spirito natalizio di una coppia di ricchi spacciatori di cocaina, viene interrotto dal sequestro del marito da parte di una banda di spacciatori concorrenti.
Qui la scena nella quale Drea De Matteo, diventata signora chic di Manhattan proprio grazie alla cocaina, torna nell'appartamento della povera famiglia ispanica dalla quale proviene, per trattare con i rapitori e parlare con il marito sequestrato usando un telefono sicuro.
 
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__________jul
 
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Sarebbe ingiusto ridurre Joker di T.Phillips alla sola scena della scala del Bronx scesa ballando dal protagonista.
Sarebbe però altrettanto ingiusto non considerarla una scena chiave del film: per la prima volta Joaquin Phoenix/Arthur Fleck percorre la scala in discesa ( e non in salita come aveva fatto fino a quel momento, con tutta la fatica fisica e mentale che la sceneggiatura riponeva nell'atto) , quasi a sottolineare che per la prima volta il protagonista è - terribilmente! - libero.
E poi c'è un altro motivo.
Anni fa chiesi ad alcuni amici più giovani se conoscevano Rock and Roll di Gary Glitter, vecchio brano assai famoso nei paesi anglosassoni ed all'epoca già usato nelle scene di altri film: nessuno ne aveva mai sentito parlare.
Beh: provate oggi a fare la stessa domanda ad un giovane di qualunque parte del mondo , e trovatene uno che non lo conosca.
Potenza delle immagini, potenza del cinema.
 
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Visto 1917 di Sam Mendes.
Visivamente eccezionale.
Emotivamente tremendo.
Mi farà riflettere a lungo.
Dovendo fare una prima sintesi, dico che mi ha ricordato molte cose di Terrence Malick: tuttavia l'insieme è senz'altro molto meno dispersivo, molto più utilmente didascalico ( anche per la scelta di procedere con un unico piano-sequenza e di allargare la scena solo dove serve) , e per questo ben risolto.
La clip è quella dell'abbattimento del biplano tedesco; in coda il trailer del film.
 
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“Casa e quarantena!”
Questa pellicola, qui, non poteva mancare.

Ricomincio da tre” - il pazzo - Massimo Troisi

 
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L'avevo perso quando era stato programmato in sala a fine 2018, l'ho recuperato in questi giorni in tv grazie alla programmazione di Sky; fatto che costituisce una delle poche cose buone della forzata reclusione in casa che sto ( e che stiamo tutti ) vivendo.
Si tratta di Cold War, film di Paweł Pawlikowski: premiato a Cannes ed altrove nello stesso anno di uscita, nonché candidato agli Oscar come miglior film straniero, il film narra la storia di un tormentatissimo e distruttivo amore tra un musicista ed una cantante polacchi tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni sessanta, ossia proprio nel pieno della guerra fredda tra est ed ovest citata nel titolo.
L'ho trovato amaro ma senz'altro guardabile: alterna momenti tragicomici a sequenze ispirate, senza annoiare né indulgere troppo.
Allego la clip l'amore è l'amore.
 
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