Prostituirsi per una donna e' davvero cosi degradante?

zioclaudio

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Salve. Ecco il mio piccolo pensiero: vendevano nelle edicole, fino ad una generazione fà, riviste pornografiche vietate ai minori, che chi era maggiorenne, perciò in regola con la legge, si vergognava a comprare. Lo stesso dicasi poi per i VHS, DVD, sexy shop ( adesso compri on line con pacco anonimo, max riservatezza, non sia mai la gente possa pensare male) . Però continuano a vendere armi , strumenti di morte, speculano sulle medicine, inquinano e chi più ne ha più ne metta. E nel 2021 continuano a trovare la trovare la prostituzione degradante? Mavvaffanculo

P.S. il vaffa non è assolutamente riferito a chi a aperto il tread o altri. Ma a tutte le persone che si nascondono dietro un dito puntato
le riviste porno non mi sono mai piaciute un granché,ed infatti mai comprate, in compenso adoravo i fumetti porno,edizioni squalo chicca chi se li ricorda??e sopratutto, anche se non era porno,il mitico teletutto,c erano anche i poster,qualche vecchia copia ce l ho sempre
 
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"Prostituirsi per una donna risulta sul serio cosi degradante?"​

Riprendendo quel che originariamente era l'oggetto di questo thread, ritengo che SOLAMENTE chi pratica il mestiere possa esprimersi.
Noi allegri "puttanieri" possiamo solamente essere grati della loro esistenza, dei loro servizi, del sollazzo resoci e "magari", tentare nel nostro piccolo, di far sì che il mestiere non si debba ritenere "denigrante", comportandoci educatamente e rispettando chi ci si trova di fronte, o anche solo parlando pubblicamente del meretricio, evitando falsi purismi e ipocrisie
 
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Credo che se si è costretti a prostituirsi, possa essere degradante. E non parlo solo di situazioni di costrizioni fisiche e violenze, ma anche di costrizioni per necessità, come il caso di una donna che non riesce a trovare altra forma di reddito.

Diverso il caso in cui si sceglie di farlo liberamente, potendo intraprendere altre strade.

Ma il mio è il punto di vista del cliente, dovremmo sentire le dirette interessate
 
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zioclaudio

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Credo che se si è costretti a prostituirsi, possa essere degradante. E non parlo solo di situazioni di costrizioni fisiche e violenze, ma anche di costrizioni per necessità, come il caso di una donna che non riesce a trovare altra forma di reddito.

Diverso il caso in cui si sceglie di farlo liberamente, potendo intraprendere altre strade.

Ma il mio è il punto di vista del cliente, dovremmo sentire le dirette interessate
al wellcum sono tutte ben contente d essere li
 
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E' una questione dibattuta da sempre, e nonostante ciò, la mancanza di una risposta definitiva, induce ancora qualcuno a dire che "dovremmo sentire le dirette interessate". Su quest'ultima cosa mi permetto di dissentire.
Per me la questione è semplice. Se c'è costrizione è ovvio che sia degradante. Se c'è la libera scelta è altrettanto ovvio che non lo sia, per il semplice motivo che la prostituta è soltanto una donna che utilizza il proprio corpo tra 4 mura domestiche così come l'operaio utilizza la propria forza lavoro in fabbrica. Con la differenza che quest'ultimo può essere oggetto di sfruttamento da parte del capitalista, ovvero colui che detiene il possesso dei mezzi di produzione, mentre la prostituta, essendo l'unica a detenere il possesso del proprio corpo, che costituisce di fatto un mezzo di produzione (sia pure di un bene immateriale, che è il piacere sessuale), è di fatto l'unica e sola capitalista dell'economia sessuale di una nazione. E per giunta, a differenza degli altri capitalisti, non deve neppure arrovellarsi il cervello per fregare il fisco, visto che per lei il fisco non esiste. Semmai siamo noi clienti che dovremmo sentirci degradati tutte le volte che spendiamo cifre palesemente eccessive rispetto a ciò che riceviamo. E chi mi legge sa bene quanto sia vero questo concetto. Perciò smettiamola una volta per tutte di preoccuparci della presunta degradazione morale della prostituta (che non c'è mai stata, a parte i casi di costrizione, ovviamente), e cominciamo a preoccuparci della nostra (di degradazione). Solo quel giorno in cui nessuna donna potrà più derubarci con servizi mai realmente erogati (o erogati alla cazzo di cane), potremmo dire a noi stessi di esserci liberati per sempre da questa forma di degradazione. Credetemi, è un obiettivo per cui vale la pena di combattere!
 

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Credo che si potrebbe fare lo stesso discorso per altri lavori a sfondo sessuale, ad esempio se sia più degradante trombare dentro quattro mura in cambio di soldi piuttosto che farlo davanti ad una telecamera e finire online viste/i da tutti.
Finché si è consenzienti, adulti e sappiamo cosa facciamo vale la somma regola "cazzi miei" piuttosto che "col mio corpo faccio cosa voglio", ovvio che per situazioni dove si è forzati cambia tutto.
 
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Pegaso 2

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Se una persona è costretta a prostituirsi non è che sia solo degradante ma è un'azione delittuosa che si consuma a suo danno e per tanto si sconfina nell'ambito penale.
In caso di scelta volontaria se viene fatta in modo consapevole alla fine è un lavoro, il discorso che una persona lo scelga per necessità economica regge fino ad un certo punto, alla fine a ben vedere pure io oggi me né vorrei stare a casa e invece per necessità economica sono costretto ad andare a lavorare, come credo la stragrande maggioranza delle persone che leggono in questo momento.
Diciamo che è un lavoro dove si può guadagnare un reddito sopra la media, in alcuni casi anche molto sopra la media, è un lavoro in linea generale che non prevede una carriera molto lunga, in genere dettata dall'anagrafe, anche se ci sono prostitute over 60, però basta leggere qualche sito di annunci per capire che sono eccezioni.
C'è anche tutta una serie di contro, ovvero in alcuni casi può essere un lavoro molto pericoloso, sia per il costante rischio di trasmissione di qualche virus, batterio o fungo (la rottura del preservativo può sempre capitare), ma anche per la pericolosità di qualche cliente che in alcuni casi può presentarsi alterato pure da qualche sostanza.
Poi c'è tutto l'aspetto legato alla morale e alla vita privata, alcune prostitute nascondono la loro professione a fidanzati e/o alla famiglia, vivendo in un costante clima di menzogna e sottoponendo se stesse a continuo stress, altre per evitare proprio questo problema evitano di avere legami affettivi e di conseguenza si precludono o rimandano il tempo per formarsi una famiglia con eventuali figli, poi chiaro che ci sono anche coppie con o senza figli dove tutti sono informati e vivono serenamente, non dico che non possa esistere anche questo scenario.
Credo che il degradante o meno non possa essere un giudizio della società a stabilirlo, credo che lo debba stabilire la singola persona, cioè se per necessità economica lei pensa di andare in contro a patti con se stessa o compromessi inaccettabili allora ai suoi occhi quello che fa è degradante, il tutto alla fine sta nel trovare un equilibrio con se stessi.
Però l'equilibrio alla fine è la chiave per chiunque, potrei fare lì stessi discorsi anche per i clienti delle prostitute, magari c'è lo sposato che trova degradante andare ad escort perché lo ritiene un fallimento del suo rapporto di coppia, un altro altrettanto sposato invece ha trovato un suo equilibrio e concilia serenamente l'attività di punter con quella di marito, oppure il single che trova degradante andare ad escort perché prende costantemente 2 di picche, mentre c'è il single che proprio perché si è stufato di prendere 2 di picche va ad escort e gli va benissimo così.
 
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Ma il mio è il punto di vista del cliente, dovremmo sentire le dirette interessate
di un fenomeno sociale, gli interessati sono tutti i membri della società che esprime quel fenomeno. quindi, nel caso, tanto gli uomini che le donne, tanto i puttanieri che le puttane.

credo che lo debba stabilire la singola persona,
no, sarebbe come dire, che è il singolo soggetto a dovere stabilire cosa sia onesto o no, cosa sia lecito o meno.
questi sono concetti sociali, che riguardano una intera comunità, e che riguardano il singolo in quanto parte di una società. nessuno può da solo stabilire il concetto di eroismo, di onestà o di immoralità, cosa è degradante o meno.
un comportamento può essere degradante, anche se l'autore di quel comportamento lo ritiene, al contrario, bello. ad esempio nella sub cultura mafiosa, certi comportamenti che tutti noi consideriamo orripilanti, sono invece apprezzati come atti di valore in quella organizzazione.
 
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Se una persona è costretta a prostituirsi non è che sia solo degradante ma è un'azione delittuosa che si consuma a suo danno e per tanto si sconfina nell'ambito penale.
In caso di scelta volontaria se viene fatta in modo consapevole alla fine è un lavoro, il discorso che una persona lo scelga per necessità economica regge fino ad un certo punto, alla fine a ben vedere pure io oggi me né vorrei stare a casa e invece per necessità economica sono costretto ad andare a lavorare, come credo la stragrande maggioranza delle persone che leggono in questo momento.
Diciamo che è un lavoro dove si può guadagnare un reddito sopra la media, in alcuni casi anche molto sopra la media, è un lavoro in linea generale che non prevede una carriera molto lunga, in genere dettata dall'anagrafe, anche se ci sono prostitute over 60, però basta leggere qualche sito di annunci per capire che sono eccezioni.
C'è anche tutta una serie di contro, ovvero in alcuni casi può essere un lavoro molto pericoloso, sia per il costante rischio di trasmissione di qualche virus, batterio o fungo (la rottura del preservativo può sempre capitare), ma anche per la pericolosità di qualche cliente che in alcuni casi può presentarsi alterato pure da qualche sostanza.
Poi c'è tutto l'aspetto legato alla morale e alla vita privata, alcune prostitute nascondono la loro professione a fidanzati e/o alla famiglia, vivendo in un costante clima di menzogna e sottoponendo se stesse a continuo stress, altre per evitare proprio questo problema evitano di avere legami affettivi e di conseguenza si precludono o rimandano il tempo per formarsi una famiglia con eventuali figli, poi chiaro che ci sono anche coppie con o senza figli dove tutti sono informati e vivono serenamente, non dico che non possa esistere anche questo scenario.
Credo che il degradante o meno non possa essere un giudizio della società a stabilirlo, credo che lo debba stabilire la singola persona, cioè se per necessità economica lei pensa di andare in contro a patti con se stessa o compromessi inaccettabili allora ai suoi occhi quello che fa è degradante, il tutto alla fine sta nel trovare un equilibrio con se stessi.
Però l'equilibrio alla fine è la chiave per chiunque, potrei fare lì stessi discorsi anche per i clienti delle prostitute, magari c'è lo sposato che trova degradante andare ad escort perché lo ritiene un fallimento del suo rapporto di coppia, un altro altrettanto sposato invece ha trovato un suo equilibrio e concilia serenamente l'attività di punter con quella di marito, oppure il single che trova degradante andare ad escort perché prende costantemente 2 di picche, mentre c'è il single che proprio perché si è stufato di prendere 2 di picche va ad escort e gli va benissimo così.
Non è un lavoro come gli altri...negli altri se lavori nella catena di montaggio o fornisci un servizio quello che fornisci (anche se spali merda) è distaccato rispetto al tuo corpo. Nel caso delle meretrici il servizio o il prodotto coincide con il tuo corpo e nel lungo termine questo ha un'influenza psicologica e nel lunghissimo psicosomatica. Mentre è facile staccarsi anche dalla merda spalata è piu difficile staccarsi dal proprio corpo. E quindi logorante...poi non è da giudicare chi lo fa per scelta perché ogni caso è diverso. Conoscevo una ragazza straniera sposata e con una figlia che faceva un normale lavoro mentre il marito non faceva niente, sperperava i soldi guadagnati da lei, la trattava male e le faceva le corna. Poi ha deciso di intraprendere la vita da meretrice e lasciare il marito. Lei ora è libera, indipendente e si sente a suo modo contenta. In questo caso io questa ragazza l'apprezzo e la onoro. Molto meno chi invece ha un compagno/marito consapevole del lavoro della propria che indirettamente le sfrutta. I questo caso l"uomo è degradante. Apprezzo e non giudico che una ragazza anche con figli ha poche alternative ed intraprende questa breve carriera per potersi fare una casa e garantire un po' di sicurezza ai figli. Per me sono da onorare queste donne, in più svolgono un servizio a quegli uomini che altrimenti continuerebbe a trastullarsi.poi in mezzo ci sono tante altre situazioni diverse.
 
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Chiedere alle dirette interessate non mi sembra una cosa tanto campata per aria. Se voglio conoscere le condizioni reali di una categoria lavorativa devo certo chiedere prima a chi ci lavora in quel determinato settore, e avere così una stima tratta dalle informazioni che raccolgo.
Poi posso informarmi anche da chi usufruisce del bene prodotto da quella categoria lavorativa, ma è sempre un parere indiretto di come viene percepito quel lavoro dall'esterno, in questo caso dai clienti.

Relativamente all'essere costretti perché non si trova altro lavoro, ci sono casi e situazioni in cui questa condizione è purtroppo vera, giustificata dal vivere in aree dove evidentemente manca il lavoro o dove quest'ultimo non è adeguatamente retribuito, e non è dettata solo da mancanza di volontà nel trovare un lavoro.

Quanto alle tariffe, è vero che spesso siamo costretti a pagare un prezzo per un servizio che non è certamente adeguato, come del resto avviene anche in altri ambiti. Tuttavia per cercare di arginare il fenomeno in questo caso, l'unica alternativa è legalizzare la prostituzione, permettendo così anche alla comunità di beneficiare di almeno parte degli introiti tassando quest'attività. Attenzione però, legalizzare la prostituzione comporterebbe sicuramente un'aumeno dei prezzi nel settore, e l'apertura di un ennesimo "mercato nero" a prezzi più bassi. Ma è un altro discorso.

Anche il sesso online comunque ha i suoi costi. Non credete che alla ragazza basti fare qualche foto o video con la fotocamera del cellulare.. qualcuna magari fa così, e infatti dura poco. Quelle più professionali hanno strumenti e tecniche che ovviamente costano.

Per l'aspetto sociale, seppur interessa l'intera comunità, come del resto per tante altre attività, credo che oramai l'individualismo sia la piega e il riferimento che sta prendendo la nostra società, che tra l'altro è stata sempre priva di concetti e valori unitari. E pertanto anche l'attività di prostituzione come di cliente, assume valenza diversa da persona a persona e prova ne è questa discussione. Ma è giusto e legittimo così.
 
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Anche il sesso online comunque ha i suoi costi. Non credete che alla ragazza basti fare qualche foto o video con la fotocamera del cellulare.. qualcuna magari fa così, e infatti dura poco

I guadagni che si fanno online, in media, sono inferiori a quanto prende un lavoratore part time. Qualsiasi donna che vuol far molti soldi con il proprio corpo deve continuare a prostituirsi alla vecchia maniera, il settore dell'online non ha cambiato nulla se non per pochissime.
 
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Tuttavia per cercare di arginare il fenomeno in questo caso, l'unica alternativa è legalizzare la prostituzione
Uno dei motivi che non vengono detti mai quando si apre questo discorso della legalizzazione, è che, in un paese ultra femminista, legalizzare la prostituzione è ammettere che non è più sinonimo di uomo che sfrutta la donna, ovvero, devonono riconoscere che, nella stragrande maggioranza dei casi le donne si prostituiscono perché piace farlo, perché vogliono farlo, quindi uomo cattivo donna vittima salterebbe in un attimo.
 
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Giusto. Però finché non sono le donne a richiedere questo tipo di spazio nella società, parlarne non ha molto senso. O meglio, ha senso solamente dal punto di vista fiscale, come semplice regolametazione. Anche perchè da quel lato là si sentono poche richieste.
Mi sembra di assistere a quei dibattiti sull'aborto, visti anche di recente in tv, dove gli interlocutori sono solamente uomini con i capelli bianchi e, raramente, un'ospite femminile. Insomma ci mettono bocca tutti, perfino il Papa, tranne le dirette interessate, e qui capita lo stesso. Sebbene in questo caso sembri un silenzio più di comodo, tanto male che vada si da la colpa al patriarcato.
 
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sarebbe come dire, che è il singolo soggetto a dovere stabilire cosa sia onesto o no, cosa sia lecito o meno.
questi sono concetti sociali, che riguardano una intera comunità, e che riguardano il singolo in quanto parte di una società. nessuno può da solo stabilire il concetto di eroismo, di onestà o di immoralità, cosa è degradante o meno.
Capisco benissimo cosa intendi, ed è giusto.
Però credo che oltre a livello di Comunità, esista anche un livello di percezione Personale di ciò che si ritiene degradante per se.
Rimanendo nel nostro campo, la donna che si prostituisce fa una cosa che per la Comunità è degradante, quasi la cosa peggiore che si possa fare, peggio che ammazzare qualcuno.
Ma tra le pay che frequento da anni e che conosco meglio, queste si sentono "toccate" dal lavoro che fanno solo quando incontrano clienti che degradati, moralmente o culturalmente, lo sono loro per primi, tra stalkeraggi, insistenze, mancanza di un minimo rispetto, ecc. Tolti alcuni casi limite, lo vivono come un lavoro, non dico che ci farebbero la firma, ma non lo cambierebbero nemmeno. Proprio l'altro giorno una pay mi ha detto "Sempre meglio che fare la commessa tutto l'anno, ogni anno, in un negozio".

Poi occorrerebbe definire chi o cosa è la Comunità, quale è quella più giusta o migliore, oppure se è giusto che ne esistano tante, diverse per cultura ed educazione.
Io ho sempre considerato davvero degradante per tutte le donne iraniane, non solo per quelle che protestano, portare il burqa e non poter studiare. Poi un conoscente che è stato da quelle parti mi ha detto che molte lo vogliono proprio portare il burqa, che è bello e giusto accontentare il proprio uomo, che è giusto non uscire di casa sole, che è giusto camminare sempre qualche metro indietro all'uomo, che non devono studiare e istruirsi ma invece pensare solo ai figli da crescere.
Cultura ed educazione di quella Comunità, difficile da comprendere, ma che spiega che il degrado (non cosa è lecito od onesto, come in quella mafiosa che citavi, li ci deve pensa la Legge) presenta vari livelli, non ultimo quello Personale.
 
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È degradante per i bigotti. Ma per loro è degradante anche andarci, disprezzano questo mondo e noi per primi (spesso le nostre amiche sono invece considerate tutte vittime).
In molti casi sono ipocriti (perché ci vanno anche loro, preti, carabinieri e giudici compresi).
Quindi, di base, è degradante per la maggioranza della società. Io preferisco chiamarla ipocrisia.
 
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Curvy

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Giusto. Però finché non sono le donne a richiedere questo tipo di spazio nella società, parlarne non ha molto senso. O meglio, ha senso solamente dal punto di vista fiscale, come semplice regolametazione. Anche perchè da quel lato là si sentono poche richieste.
Mi sembra di assistere a quei dibattiti sull'aborto, visti anche di recente in tv, dove gli interlocutori sono solamente uomini con i capelli bianchi e, raramente, un'ospite femminile. Insomma ci mettono bocca tutti, perfino il Papa, tranne le dirette interessate, e qui capita lo stesso. Sebbene in questo caso sembri un silenzio più di comodo, tanto male che vada si da la colpa al patriarcato.
In questa discussione ci sono gli interventi femminili...
Se leggete tutto il thread ne trovate...
 
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Uno dei motivi che non vengono detti mai quando si apre questo discorso della legalizzazione, è che, in un paese ultra femminista, legalizzare la prostituzione è ammettere che non è più sinonimo di uomo che sfrutta la donna, ovvero, devonono riconoscere che, nella stragrande maggioranza dei casi le donne si prostituiscono perché piace farlo, perché vogliono farlo, quindi uomo cattivo donna vittima salterebbe in un attimo.
Infatti..c'è una tendenza femminista che associa la prostituzione allo sfruttamento da parte dell'uomo (l'uomo che approfitta delle necessità economiche della donna, etc)..vedi ad es. autobiografia del libro "Stupro a pagamento". Dove si estremizza dal punto di vista femminista la prostituzione come solo sfruttamento da parte dell'uomo. Nella realtà io vedo solo donne che hanno deciso di intraprendere questa professione e guai a distoglierle dall'obiettivo di far soldi veloci, le vedo determinate, etc. Non capisco dove sia lo sfruttamento dell'uomo , a questi punto necessitano pareri delle dirette interessate. In questo forum poco presenti....
 
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