Appena tornato dal supermercato che, come dico sempre, per me è divertente tanto quanto un nightclub. Adoro salutare e ricambiare il saluto di tutte le milf che conosco o che mi conoscono, alcune le sbatterei letteralmente nello scaffale delle fette biscottate per farne pan grattato. Ci vado a fare la spesa ma anche a fare il pavone, ci vado per la banconista, con quel magnifico paio di tette, chiedo sempre i formaggi più in fondo e quella vetrina diventa interessante appena si cala a prenderli. Ci vado per la cassiera che ripete il mio nome ogni volta che spara un prodotto “questo era un offerta G, questi li metto a parte G.,...” prenderei due confezioni di condom e una di durex per dirle “passa stasera a casa che te lo spremo tutto addosso, il tubetto te lo pianto in culo così ti senti piena mentre ti scopo la figa.
È sempre la donna a scegliere e così sia, perché se fosse per me, le scoperei tutte quante!
Ok oggi cosa abbiamo: pomodorini rossi col pizzo, devono essere duri e con una polpa spessa, buccia dura ed omogenea nel colore: significa che non sono stati innaffiati e coltivati nella piroclastite vesuviana che conferisce loro il sapore dolce; guai ad aggiungere zucchero al pomodoro, meglio buttarli e comprarli altrove. Una bella provola di Sorrento, era in prima fila e mi ha consentito di osservare anche le provole della banconista, chissà che spagnola lì in mezzo, la provola Sorrentina ha la buccia ocra non bianco gialla, il colore e’ omogeneo ed uniforme. Se non è così non compratela. Basilico fresco a foglia larga sia crespo che liscio, lasciate perdere il basilico greco, fa cagare. Gnocchi freschi, per due persone mezzo chilo, melius abundare quam deficere.
Gnocchi alla sorrentina:
Ve la faccio breve salto qualche passaggio: pentola larga con coperchio, calare i pomodori opportunamente tagliati a metà e scevri dei semi, scottarli un attimo per ammorbidirli, riversarli un po’ alla volta in un passino raccogliendone la polpa in un recipiente. Pentola a bordo medio, olio extravergine d’oliva, poco, meglio se non filtrato, aglio, non schiacciarlo, rimane più delicato, appena imbiondito toglierlo, versare la passata di pomodoro e cuocere a fuoco lento. Aggiungere sale e qualche foglia di basilico. Intanto tagliare la provola a dadini e mettere su l’acqua per gli gnocchi. Girare sempre il pomodoro. Avvisare l’ipotetica stronza che sta sul lettino a prendere il sole in piscina che tra poco è pronto e che sarebbe opportuno si facesse una doccia in quanto non sarebbe benvenuta alla vostra tavola così intrisa di protezione solare e spruzzini vari per i capelli. Lavare la stronza abbondantemente. Girare sempre il sugo e fermare la cottura appena ottenuta una densa marmellata. Calare gli gnocchi freschi, sale doppio, mezzo pungnetto, dopo aver calato per non innalzare la costante ebulloscopica, appena galleggiano tutti scolarli. Rimetterli nella pentola di cottura aggiungere la passata di pomodoro, non tutta, senza saltarli, a fuoco spento. Preparare due tegamini. Asciugare la stronza, pettinare il nido di uccelli che ha in testa, posizionarla a tavola un luogo ombreggiato e ventilato. Servirle qualche tocchetto di provola, olive e salumi non salati, fa caldo. Versarle una falangina dei feudi ed intrattenere conversazione. Prendere due cucchiaiate di gnocchi e metterli sul fondo del tegamino. Incastonare la provola a cubetti per poi ricoprire con altri gnocchi fino al top. Riempiti i tegamini, abbondante cucchiaio di salsa a copertura e altra provola. Una foglia di basilico che verrà carbonizzata in forno per poi essere sostituita da un nuovo ciuffetto fresco più scenografico. Togliere i tegamini dal forno e aspettare che riposino, intanto continuare ad irrorare con la falangina la stronza avvisandola che dopo pranzo il suo culo sarà trasformato in una comodo accogliente gazebo.