Ok, racconto la mia:
sono passati ormai oltre 25 anni, io ne avevo 24, carino e prestante ma piuttosto timido e inesperto con poche esperienze con l’altro sesso. Erano i tempi delle prime chat con modem 56k e cominciai ad usare il MIRC; connettendomi ogni sera ero riuscito a stabilire un po’ di contatti con l’obiettivo di avere degli appoggi per qualche viaggio, poi se ci fosse scappata una storiella sarebbe stato il massimo. Tra le varie “amicizie” una in particolare mi ispirava: una donna spagnola di 30 anni molto simpatica. C’era stata da subito un’ottima intesa in chat e battuta dopo battuta si arrivò presto al sodo: lei era separata da un marito italiano per cui parlava benissimo la nostra lingua; ci scambiammo le foto ed era carina, niente di eccezionale, mora con capelli ricci e occhi verdi, fisico nella norma ma non mi dispiaceva affatto. Le chiacchierate notturne si fecero sempre più piccanti e decidemmo di incontrarci. Io colsi subito l’occasione per farmi una vacanza a Barcellona, ero uno studente squattrinato e sarei riuscito appena a pagarmi il volo e portarmi un po’ di contanti, lei non poteva spostarsi causa figli e poteva ospitarmi…. Parto!
Arrivo in aeroporto, ci incontriamo e per me è una delusione! Aveva mentito sull’età, ne aveva 36, e le foto erano di anni prima, aveva messo qualche chilo e dal vivo il viso aveva qualcosa che non mi piaceva. Non fraintendetemi, oggi pagherei per una donna del genere, ma a vent’anni sogni la strafiga o quantomeno una bella donna arrapante, lei invece era la signora della porta accanto vestita come tutti i giorni, senza trucco e diversa da come la immaginavo. Lei percepisce chiaramente la mia delusione ma fa finta di niente, comunque ormai siamo in ballo, penso … la bacio. Scatta subito una bella limonata, mi abbraccia, mi stringe…. Arriviamo alla sua macchina nel parcheggio dell’aeroporto e finalmente riesco a infilare la mano tra le sue gambe ... bagnatissima … la stoffa delle mutande era zuppa, mi basta strofinare un po’ col dito e lei gode mordendomi le labbra. Mi stringe il cazzo nei pantaloni ma ci rendiamo conto di non poter andare oltre perché siamo in un parcheggio in pieno giorno. Mette in moto e ci avviamo.
Tra le cose non dette, c’era il dettaglio che col marito era ancora in fase di separazione: lui era andato via di casa dopo vari tradimenti e litigi ma non rassegnato e geloso, legalmente era ancora tutto da definire. Per questo motivo non poteva ospitarmi in casa e mi aveva preso un monolocale appena fuori dal centro. Continuai a vivere la situazione accettando quello che veniva, non avevo molta scelta e comunque la situazione cominciava a piacermi: anche se non mi eccitava fisicamente, sentivo la stessa complicità provata in chat. Appena arrivati al mio alloggio, sbattuta la porta, riprendiamo a toccarci: sul divano le alzo la gonna, apro le gambe e comincio a leccare gli umori dalla sua figa pelosa, poche leccate e viene di nuovo urlando. Mi tira fuori il cazzo e comincia a leccare e succhiare con impegno, percepisco una devozione volta a ricambiare il piacere ricevuto e a farsi perdonare le bugie dette…. Non resisto molto e le vengo in bocca e sul viso. Restiamo stesi in silenzio per qualche minuto. Poi lei mi dice che deve andare a casa dai figli e ci potremo rivedere per cena.
Prendo atto, mio malgrado, del ruolo di toy-boy, parcheggiato in attesa del bisogno. Mi adeguo.
Arrivata sera, passa a prendermi in auto, entro e quasi non la riconosco: era truccata e messa in tiro, comincia a piacermi. Mangiamo in un locale indiano, si chiacchera e si beve come vecchi amici, non ero mai stato così a mio agio con una donna. Dopo cena facciamo due passi e ci baciamo come fidanzatini, la stringo, la accarezzo e in quell’occasione scopro il suo punto debole: i capezzoli. Aveva un seno piccolo, un po’ svuotato da due figli, ma i capezzoli erano corposi e sensibilissimi, mi bastava sfiorarne uno ed andava in estasi, le si accendeva una luce languida negli occhi e capivo che potevo chiederle tutto. Torniamo al mio alloggio toccandoci reciprocamente sui sedili dell’auto, lei arriva con la figa, adesso rasata, gocciolante, io col cazzo duro di un ventenne arrapato. Appena dentro saltiamo i preliminari e, stesa di schiena sul tavolo, la scopo fino a farla venire. Poi lei mi succhia per un po’ ma non riesce a farmi schizzare, sono sempre stato molto lungo a venire, quindi la metto carponi e la scopo da dietro. Viene ancora…. riprende forza e ricomincia a succhiarmi e masturbarmi fino a ricevere il mio seme in bocca. Stavolta ingoia.
Ora ci vorrebbero dieci pagine per raccontare dettagliatamente tutto quello che abbiamo fatto nei giorni successivi, mi limiterò agli episodi più significativi. Furono due settimane molto intense: lei alternava la vita da brava mamma e impiegata ai momenti con me, mi portava anche in giro a fare il turista, ma ogni occasione era buona per fare sesso.
Passeggiata in spiaggia in pausa pranzo, la bacio, le sfioro i capezzoli e dopo cinque minuti eravamo in un bosco a scopare sui sedili dell’auto.
Dopo un paio di giorni, dopo cena ci stavamo baciando e mi avvisa che le è arrivato il ciclo! Io faccio il galantuomo e le dico che non importa, che se vuole può solo farmi venire con mani e bocca……. Lei mi offre il culo! Non lo avevo mai fatto e ricorderò per sempre la sua immagine riflessa nello specchio del bagno: piegata sul lavabo mi guardava mentre la penetravo e più in basso penzolava il cordoncino del tampax. Le stringevo le chiappe e la scopai con ritmo crescente fino a venirle nel culo. Da quella sera il sesso anale divenne una costante, lo pretendevo!
Una sera passeggiavamo vicino al porto, ci baciamo, le scaldo i capezzoli e si scioglie: scavalchiamo un muretto e cominciamo a scopare tra i frangiflutti. Dopo un po’ la metto di schiena, lei chinata in avanti con le mani sul muro, la inculo da dietro…….. sul più bello passa una barca che rientrava in porto con i fari accesi, scatta l’applauso! Io alzo il pollice e continuo fino a venire.
Nei giorni seguenti lei ebbe difficoltà a trovare qualcuno che tenesse i bambini di sera e quindi, con tutte le accortezze del caso per evitare il marito che ogni tanto si rifaceva vivo, andai a casa sua quando i figli dormivano. Cenetta romantica e poi a scopare nel comodo lettone; mi piaceva farla venire leccandole la figa mentre le stringevo i capezzoli, era uno spettacolo vederla contorcersi e mordersi le labbra per soffocare le urla per non svegliare i bambini.
Ormai non mi importava nulla dell’aspetto fisico, vedevo la donna in tutta la sua sensualità e mi piaceva.
Una notte, dopo averla fatta godere più volte in tutti i modi, lei mi succhiava e masturbava per farmi venire, senza riuscirci. Ripeto, senza assolutamente volerne fare un vanto, che sono lungo a venire ancora adesso, figuriamoci a vent’anni nel pieno del vigore e fissato con lo sport e la dieta sana. Quindi nonostante i suoi sforzi non riuscivo a concludere, lei quindi comincia a leccarmi l’ano, poi mi stimola con un dito il buchetto…. mi comincia a piacere ma le faccio notare che mi faceva male con le unghie. In un attimo lei si stacca a morsi la punta di un’unghia smaltata e mi infila mezzo dito. Continua a stimolarmi così mentre mi masturba forte e mi succhia la cappella…. Una sborrata memorabile nella sua bocca. Che donna!
In pratica ogni voglia o fantasia che ci venisse in mente veniva subito realizzata.
Purtroppo tutte le storie finiscono e il volo di ritorno era già prenotato.
Ultima scopata malinconica in macchina sul sedile posteriore e mi accompagna in aeroporto.
Ci siamo sentiti ogni giorno per circa un mese, poi pian piano sempre meno fino a perdere ogni contatto. Troppa distanza, differenza di età, lei con figli e marito problematico.
Io poi ero tornato diverso, avevo imparato a fregarmene della timidezza e del giudizio degli altri. Ho cominciato a vivere senza filtri e prendere tutto quello che il destino mi offriva, a vivere nuove storie.
Ancora oggi però la ricordo benissimo: le migliori scopate della mia vita. Non ho più trovato una tale intesa con nessuna, ci eravamo incastrati perfettamente: io giovane, pieno di energia e voglie da realizzare, lei esperta e vogliosa di non perdere neanche un’emozione che la vita poteva ancora darle, forse anche per vendicarsi del marito.
Quando mi masturbo e stento a trovare la giusta ispirazione, apro un cassetto segreto della mia mente e la visualizzo, volo da lei e godo.