Rassegna StamPunter

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http://www.massimofini.it/articoli/lasciateci-almeno-andare-a-puttane

Fini mi è abbastanza simpatico, è un anticonformista che osa parlare male del progresso e della modernità.
Spesso mescola idee originali e coraggiose a delle sciocchezze, ma le prime sono più importanti delle seconde.
Nell'articolo citato non va particolarmente a fondo sugli aspetti legali dell'ordinanza e sembra rivangare i soliti cliché fasulli sulla società beghina e cattolica, quando sappiamo benissimo che all'avanguardia nella guerra ai punter ci sono paesi protestanti come USA e Svezia.
Ma ha il grande merito di ricordare che la prostituzione ha e ha sempre avuto un'importante funzione sociale e soprattutto ha il coraggio di dire

"lasciateci almeno andare a puttane"

Di questi tempi non è poco.

Personalmente anche questa frase "Adesso, dopo la liberazione sessuale, questo problema non si pone più. Per i giovani. Non per i vecchi che conservino ancora un po’ di libido." la trovo fuori dal mondo. Apprezzo in ogni caso il fatto che rivendichi il diritto di andare a puttane pubblicamente, cosa di questi tempi più unica che rara.[FONT=&quot][/FONT]
 
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Domanda da profano: ma la polizia municipale può procedere all'arresto? e sulla base di una ORDINANZA comunale?
 
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risposta da dilettante del diritto: no di certo un'ordinanza non può disporre arresti e affini, ci vuole una legge

questi fanno denuncia alla procura della repubblica perché il puttaniere non ha rispettato l'ordinanza

il reato "denunciato" è "inosservanza dell'ordine dell'autorità" che prevede appunto l'arresto sino a tre mesi

prima ci vuole un rinvio a giudizio e poi una condanna, quindi la strada per il carcere è lunga (per un incensurato credo che non succederà di certo per questo...)

chiaro che puntano all'effetto terrifico di avviare una trafila penale con tutti i costi relativi

i professionisti del diritto mi correggano :wink:
 
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Intervengo brevemente in OT. L'arresto dell'art. 650 del Codice Penale non è l'ammanettamento, ma la pena detentiva delle Contravvenzioni penali, che si distinguono da quelle amministrative. Questo non sempre viene chiarificato dagli stessi media.
 
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Quella notizia è un po' mistificata. In effetti, i casi d'ammanettamento sono previsti solo i delitti e non le contravvenzioni (art. 380 e 381 Codice di Procedura Penale).
 
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Rimini, prostituzione, il vescovo vuole l'ordinanza contro i clienti
Monsignor Francesco Lambiasi nel suo intervento per festa del patrono San Gaudenzo, invita a seguire l'esempio di Firenze. "I primi passi sono stati già fatti, ora proseguiamo su questa strada"
Pubblicato il 14 ottobre 2017

Rimini, 14 ottobre 2917 - Il Comune di Rimini segua l'esempio di Firenze ed "emetta quanto prima un'ordinanza contro lo sfruttamento della prostituzione e la riduzione in stato di
schiavitù", approfittando del fatto che "il decreto Minniti, convertito in legge lo scorso aprile, consente ai sindaci di emettere un'ordinanza contro chi ottiene prestazioni sessuali a pagamento". A spronare il Comune in questo senso è, nel corso del suo intervento in occasione della festa del patrono San Gaudenzo, il vescovo Francesco Lambiasi.

Nel suo discorso, Lambiasi tiene comunque a sottolineare che "da qualche tempo anche a Rimini si registra un'inversione di tendenza che mostra di voler affrontare la piaga vergognosa della
prostituzione per il verso giusto, secondo il cosiddetto modello nordico". In pratica, spiega, "anche da noi, grazie alla collaborazione dell'amministrazione, della magistratura e delle forze dell'ordine, e con il contributo importante delle associazioni per la tutela delle vittime di tratta", si è cominciato a sanzionare "il cliente e non le donne che, se arrivano sulla strada, sono già state oggetto di compravendita, soprusi e umiliazioni".

Non sono "prostitute, ma sono state prostituite", sintetizza il vescovo, secondo cui "difendere la loro dignità e libertà non è moralismo, perché lo stupro che subiscono non è un 'atto contro il pubblico pudore, ma un orrendo crimine". Ecco perché, chiude Lambiasi, "occorre creare una nuova cultura del rispetto, di cui abbiamo disperatamente bisogno in Italia, dove lo stillicidio ripugnante del femminicidio deriva proprio dall'idea disumana che della donna si può fare ciò che si vuole".
 
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Scadono i brevetti, arriva un'ondata di farmaci low costScadono i brevetti, arriva un'ondata di farmaci low cost.
Anche il Cialis, concorrente del Viagra, avrà presto il suo generico. Ma è solo il più noto di tredici prodotti il cui prezzo sta per crollare
di MICHELE BOCCI - 16 ottobre 2017

IL 2017 è l'anno d'oro dei generici e il 12 novembre sarà la sua data simbolo. Quel giorno scadrà il brevetto del Cialis, il blockbuster dei medicinali di fascia C, cioè con prescrizione ma a carico dei pazienti. Nessun'altra molecola di quella categoria incassa così tanto dagli italiani, circa 146 milioni l'anno. Il noto farmaco contro la disfunzione erettile è solo uno dei 13 che in questi mesi hanno visto o vedranno cadere i diritti legati al marchio, con conseguente calo del prezzo. Anti ipertensivi e anti colesterolo, farmaci contro l'osteoartrosi e l'ipertrofia prostatica benigna, oppure prodotti costosissimi dispensati solo in ospedale e altri ancora: il loro giro d'affari è di oltre un miliardo di euro, quasi completamente a carico del servizio sanitario nazionale visto che si tratta di medicinali rimborsati, in fascia A. La stima è che l'ingresso del generico abbatta i prezzi di circa il 60%. Il calcolo su quale sarà il risparmio è piuttosto facile: 600 milioni di euro.

Cialis è ormai da un pezzo il nome di uno dei farmaci più conosciuti, secondo come notorietà solo al Viagra, che per l'appunto affronta lo stesso problema di salute, anche se il primo ha un effetto di 36 ore contro le 4 del concorrente. Oggi in Italia se ne vendono circa 1,7 milioni di confezioni. Diventeranno generici i dosaggi del principio attivo tadalafil da 10 e 20 milligrammi, e non quello da 5. Si tratta di un medicinale piuttosto caro, una compressa, a seconda delle confezioni, può costare 15-20 euro. È probabile che i consumi aumentino sensibilmente, come è successo al sildenafil (cioè il Viagra), che dopo aver perso il brevetto nel 2013 ha visto raddoppiare le confezioni vendute, oggi 2,5 milioni.

Ma se tra i prodotti a carico dei cittadini diventa generico il primo in classifica per gli incassi, tra quelli pagati dal sistema sanitario vedrà un abbattimento dei costi quello piazzato al secondo posto. Il Crestor, cioè la rosuvastatina, potrà essere venduto da qualunque azienda farmaceutica dal 30 dicembre prossimo. Serve ad abbattere il colesterolo ed è usatissimo. Ogni anno il sistema spende circa 270 milioni di euro per acquistarlo. A dimostrazione del fatto che ci si aspetta molto dall'apertura del mercato, sono ben 16 le aziende che hanno chiesto di fare il generico del Cialis e quello del Crestor, come ha reso noto l'associazione dei produttori Assogenerici, anche se poi non è detto che tutti arrivino alla vendita in farmacia.

Quest'anno, e in parte minore anche l'anno prossimo, stanno scadendo gli ultimi brevetti dei farmaci che si comprano in farmacia. Poi la partita si sposterà prevalentemente su medicinali biologici e in generale su prodotti che vengono somministrati o consegnati al pazienti direttamente dagli ospedali.

L'ingresso sul mercato dei generici fa abbassare i prezzi anche dei cosiddetti "originator", cioè dei medicinali di marca, perché li espone alla concorrenza ma in molti casi non gli fa perdere la leadership del mercato. Come dicono i dati di Assogenerici, solo il 28,5% del volume di vendita dei prodotti a brevetto scaduto viene venduto sotto forma di equivalente, il resto ha il brand. E infatti negli ultimi anni gli italiani hanno speso in farmacia circa un miliardo ogni 12 mesi per pagare la differenza tra il costo del generico, che è a carico del sistema sanitario, e il farmaco di marca a brevetto scaduto.
 
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Bologna, sgominata la cupola che gestisce i centri massaggio cinesi
Le ragazze da avviare alla prostituzione nelle 'case chiuse' di tutt’Italia erano reclutate nel loro Paese
Bologna, 23 ottobre 2017 – Le insegne dicevano ‘centro massaggi’, ma non solo di massaggi si occupavano le giovani dipendenti cinesi reclutate direttamente nel loro Paese per essere avviate, in Italia, alla prostituzione. La polizia municipale di Roma, in collaborazione con i colleghi di Bologna, ha scoperchiato un ‘vaso di Pandora’ delle case d’appuntamento orientali, sgominando la cupola e denunciando L. F., 46 anni, responsabile del settore ‘marketing e reclutamento’ del sodalizio.

Decine le perquisizioni effettuate questa mattina in contemporanea tra Roma e Bologna. Le indagini, anche tecniche, degli uomini della Sicurezza pubblica emergenziale della Capitale, coordinati dal vicecomandante dei vigili Lorenzo Botta, hanno permesso di tracciare un filo conduttore, che appare gestire le fila, di centinaia di centri massaggi in tutta Italia.

I vigili a Bologna hanno fatto irruzione nella sede di una società che, oltre a curare il ‘marketing’ dei centri a luci rosse, pubblicizzandoli su siti di incontri e per adulti, si occupava di fare arrivare in Italia le ragazze dalla Repubblica Popolare Cinese e di smistarle nei ‘centri massaggi’ sparsi sul territorio nazionale. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di documenti, archivi telematici, carte di credito e poste pay. A L.F. sono stati sequestrati anche 19mila euro in contanti.

 
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Calderara, girano un film porno in strada. Multa da 15.000 euro
Si tratta di una attrice porno professionista e dei due video operatori che stavano girando la scena
Calderara di Reno (Bologna), 30 ottobre 2017 - Una scena di un film porno girata in strada, in pieno giorno e sotto gli occhi dei passanti. Sembra incredibile, ma è quello che è accaduto sabato pomeriggio a Calderara. I cittadini sbalorditi hanno chiamato i carabinieri, che hanno sanzionato con una multa di 15.000 euro tre persone, una attrice pornografica professionista e i due videomaker che stavano girando la scena.
L’episodio è accaduto in i campo vicino a via Armaroli, a Calderara. Ai carabinieri è giunta la segnalazione di una donna, vestita da ’sexy suora’ che stava urinando su un crocefisso, in compagnia di due videomaker.
Il terzetto è stato identificato: si tratta di tre italiani, un’attrice pornografica professionista di ventotto anni, e due operatori video di ventisei e trentadue anni. Per loro una sanzione da 15.000 euro, ai sensi dell’Art. 527 del Codice Penale.
 
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Porto Recanati
Sì Francostars, di donne relativamente "oneste" che lavorano in questo mondo ce ne sono pure, ma troppo spesso sono delle pazze scatenate, inaffidabili e imprevedibili (e farebbero di tutto per il denaro, o per salvare i propri "diritti" acquisiti)... Come nella vicenda qui descritta (anche se noi conosciamo solo i fatti narrati dai giornali, senza saperne i retroscena...)

https://m.corriereadriatico.it/mace...redisce_prima_ex_poi_carabinieri-3343420.html

Macerata, ballerina cacciata da casa
aggredisce l'ex e poi i carabinieri


Venerdì 3 Novembre 2017 12:01
TOLENTINO - Cacciata di casa dall’ex aveva scatenato il caos aggredendo sia lui sia i carabinieri intervenuti successivamente. Ieri Maria Erdei, ballerina romena di 29 anni, ha patteggiato con il Pm Francesca D’Arienzo, tramite l’avvocato Marco Melappioni, la pena di 10 mesi di reclusione. Era accusata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Lo scorso 2 ottobre, il compagno, un quarantunenne di Tolentino, l’aveva chiamata e, capito che era uscita con altre persone, le aveva detto di non presentarsi più a casa salvo che per prendere i propri oggetti personali lasciati fuori dalla porta (i due erano fidanzati da circa sei mesi e lei era andata a vivere da lui).
Ma quando la ballerina si era presentata all’abitazione dell’ormai ex, aveva dato in escandescenze urlando e colpendo l’uomo al volto. L’ex aveva quindi chiamato i carabinieri, ma la ballerina, piuttosto che calmarsi, aveva reagito aggredendo verbalmente e fisicamente i militari.
 
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Una delle rare buone notizie in materia di OTR

http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/ex-pugile-minaccia-prostitute-1.3509416

Rimini, prostitute minacciate di morte. Denunciato ex poliziotto e pugile
Il 39enne del Kazakistan è stato bloccato dalla Polizia Municipale
Rimini, 3 novembre, 2017 – Intimidazioni e minacce di morte ad alcune prostitute se non avessero abbandonato la loro ‘zona di lavoro’, e porto d’armi abusivo. Sono queste le accuse nei confronti di un 39enne del Kazakistan, fermato martedì sera da una pattuglia del Nucleo pronto intervento Polizia municipale.
Nel corso dei controlli nella zona di Torre Pedrera, gli agenti hanno identificato alcune ragazze in un’area di servizio lungo la Statale 16. Al momento dell’accertamento sono state le stesse prostitute a chiedere l’aiuto della pattuglia, denunciando di essere state minacciate da uno straniero. L’uomo le avrebbe minacciate di morte ordinando loro di lasciare l’area che stavano occupando.
Lo straniero, D.R., di nazionalità Kazaka, ex poliziotto russo e pugile professionista, è già noto alle forze dell’ordine. Tornato poco dopo sul posto, guidando un'auto a forte velocità, in un primo momento ha tentato di evitare il controllo e ha cercato di nascondere un’arma, poi risultata una riproduzione di una pistola semiautomatica sprovvista di tappo rosso. Appena ha capito che non poteva fuggire, l'uomo non ha opposto resistenza e gli agenti lo hanno accompagnato in ufficio per l’identificazione, la contestazione del porto d’armi abusivo e per le minacce e violenze sessuali nei confronti delle ragazze.
Gli agenti stanno portando avanti le indagini per verificare quanto è stato denunciato dalle prostitute, anche attraverso le immagini della videosorveglianza della zona.
 
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Novara

Notizia old ma curiosa

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http://www.today.it/strano-ma-web/oblio-spalmatore-sperma.html
 
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