Rassegna StamPunter

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Doveva essere qualcuno "famoso" ad ascoltarmi (casualmente)?
Comunque, uno è meglio di nessuno. :)
Seguirò ed ascolterò il tutto.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno...-merlin-ragazze-volontarie-da-berlusconi.html


Non sono sicuro che sia una buona notizia.
Mi ripeterò, ma nella situazione storica in cui siamo, non vedo la concreta possibilità di un cambiamento in senso permissivo della legge Merlin. Ogni cambiamento rischia di tramutarsi in un aumento della repressione.

Valga l'esempio del Canada che, ne sono sicuro, Francostars conosce perfettamente.

Fino al 2013 il Canada aveva una legge sostanzialmente simile a quella italiana. Era lecito vendere sesso e comprarlo, ma non lo erano le attività di contorno che favoriscono l'incontro di domanda e offerta. In particolare non lo erano i bordelli e, per estensione, il fatto che un gruppo di ragazze lavorasse assieme offrendo servizi sessuali.
Tre sex-worker hanno ritenuto che ciò violasse i loro diritti, costringendole a lavorare di nascosto e in condizioni di isolamento, e hanno sollevato il caso davanti alla Corte Suprema, in pratica l'equivalente della Corte Costituzionale.

E la Corte Suprema ... gli ha dato ragione! Cancellando così buona parte della legge canadese sulla prostituzione e lasciando un vuoto legislativo che andava colmato.

Risultato: qualche mese dopo il governo conservatore ha proposto una legge, approvata poi dal Parlamento, che inaspriva notevolmente la legge precedente, in particolare introducendo il divieto di acquisto di servizi sessuali, ossia la criminalizzazione dei punter, nota anche come modello nordico.

Le seguenti elezioni del 2015 sono state vinte dal partito liberale del maschio femministo Justin Trudeau, personaggio aitante e idolo delle femministe di mezzo mondo. A sentire le sex-worker canadesi, Trudeau aveva fatto vaghe promesse di rivedere la legge qualora fosse andato al governo. Naturalmente ciò non è avvenuto, il governo si è ben guardato dal prendere in mano l'argomento, comprare sesso è tuttora un crimine in Canada e credo che lo resterà ancora per un bel po' di tempo.

Non vorrei che l'Italia facesse questa fine.
 
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Non sono sicuro che sia una buona notizia.
Mi ripeterò, ma nella situazione storica in cui siamo, non vedo la concreta possibilità di un cambiamento in senso permissivo della legge Merlin. Ogni cambiamento rischia di tramutarsi in un aumento della repressione.

Valga l'esempio del Canada che, ne sono sicuro, Francostars conosce perfettamente.

Fino al 2013 il Canada aveva una legge sostanzialmente simile a quella italiana. Era lecito vendere sesso e comprarlo, ma non lo erano le attività di contorno che favoriscono l'incontro di domanda e offerta. In particolare non lo erano i bordelli e, per estensione, il fatto che un gruppo di ragazze lavorasse assieme offrendo servizi sessuali.
Tre sex-worker hanno ritenuto che ciò violasse i loro diritti, costringendole a lavorare di nascosto e in condizioni di isolamento, e hanno sollevato il caso davanti alla Corte Suprema, in pratica l'equivalente della Corte Costituzionale.

E la Corte Suprema ... gli ha dato ragione! Cancellando così buona parte della legge canadese sulla prostituzione e lasciando un vuoto legislativo che andava colmato.

Risultato: qualche mese dopo il governo conservatore ha proposto una legge, approvata poi dal Parlamento, che inaspriva notevolmente la legge precedente, in particolare introducendo il divieto di acquisto di servizi sessuali, ossia la criminalizzazione dei punter, nota anche come modello nordico.

Le seguenti elezioni del 2015 sono state vinte dal partito liberale del maschio femministo Justin Trudeau, personaggio aitante e idolo delle femministe di mezzo mondo. A sentire le sex-worker canadesi, Trudeau aveva fatto vaghe promesse di rivedere la legge qualora fosse andato al governo. Naturalmente ciò non è avvenuto, il governo si è ben guardato dal prendere in mano l'argomento, comprare sesso è tuttora un crimine in Canada e credo che lo resterà ancora per un bel po' di tempo.

Non vorrei che l'Italia facesse questa fine.
Certo che conosco benissimo il caso del Canada, dove tutt'ora è in corso una pendenza costituzionale contro la nuova legge federale in questione, la quale ha una buona possibilità d'essere accolta, visto la Sentenza relativa precedente.
Dicasi la stessa cosa per l'Italia, se i meretriciofobici dovessero far passare una norma simile, ovvero più restrittiva sulla prostituzione.
 
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Anche USA, Francia Irlanda e pattumiera scandinava, insomma tutti gli stati occidentali in cui è criminalizzato il cliente hanno i matrimoni gay.

E poi c'è ancora qualcuno, ahimè pure su questo forum, che crede che a promuovere maggiormente la caccia alle streghe nei confronti siano i preti e il Vaticano
 
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http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/prostituzione-1.3721168

Prostituzione in strada, a Rimini nuova denuncia per un cliente
Rimini, 12 febbraio 2018 – Salgono a quota nove le denunce nei confronti dei clienti sorpresi con le prostitute da quando è stata emessa la nuova ordinanza del Comune di Rimini, lo scorso dicembre.
Rimini, viaggio sulle strade del sesso. "Non mandate la multa a casa mia"
La Polizia municipale ha effettuato controlli a raffica tra sabato e domenica notte, soprattutto nella zona del mare sui viali delle Regine. E sabato per un uomo italiano è scattata una sonora denuncia, gli agenti lo hanno infatti sorpreso mentre chiedeva prestazioni sessuali a pagamento con una giovane prostituta rumena, già nota alle forze dell’ordine. Appena si sono accordati l'uomo l'ha fatta salire sulla sua macchina ed è subito intervenuta la Polizia municipale.

 
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http://icelandreview.com/news/2011/10/19/big-sister-watches-buyers-prostitution-iceland

Vi segnalo quest'articolo in cui si dice che in Islanda, nonostante il punterismo sia illegale da quasi 10 anni, esso sia in rapida espansione e che la polizia non ha né gli uomini né le risorse per far rispettare la legge antipunter.
Se neanche in un Paese con meno abitati di Bologna e con tassi di criminalità tra i più bassi al mondo si riesce ad applicare il cd "modello svedese" mi chiedo sinceramente come sia possibile applicarlo altrove :unknw:
 
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Difatti, il relativo Modello Nordico, chiamato dal sottoscritto Barbarico, sta fallendo in ogni legislatura che l'ha adottato, tranne che a volte tale effetto viene smentito da false ricerche di chi lo ha promosso.
 
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smith

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http://icelandreview.com/news/2011/10/19/big-sister-watches-buyers-prostitution-iceland

Vi segnalo quest'articolo in cui si dice che in Islanda, nonostante il punterismo sia illegale da quasi 10 anni, esso sia in rapida espansione e che la polizia non ha né gli uomini né le risorse per far rispettare la legge antipunter.
Se neanche in un Paese con meno abitati di Bologna e con tassi di criminalità tra i più bassi al mondo si riesce ad applicare il cd "modello svedese" mi chiedo sinceramente come sia possibile applicarlo altrove :unknw:

In verità dal link postato si potrebbe dedurre una realtà leggermente diversa: la polizia islandese non ha la "voglia" di perseguire la prostituzione.
O meglio, i clienti.
Spiego meglio.
Nel link è spiegato che nel paese è sorta un movimento di persone (io ci leggo "privati cittadini"), chiamata Big Sister (traducendo dall'islandese all'inglese) che in sole tre settimane è riuscita a compilare una lista di 59 nomi, 117 numeri di telefono e 29 indirizzi email di "potenziali" e/o "accertabili" clienti.
Lista che è poi stata consegnata alla polizia.

In questo gesto io ci vedo l'intento, anche "polemico", da parte del citato movimento, di dimostrare come la lotta alla prostituzione e il rispetto dalla legge islandese non sia solo possibile ma anche "relativamente facile".
E che quindi se la polizia non lo fa è per "colpa" o "incompetenza".

Io ci vedo questa chiave di lettura (nel link postato).

Magari mi sbaglio io e/o ho frainteso.
 
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http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/prostituzione-1.3736912

Gestivano tre case per prostitute, arrestata coppia di rumeni
Ogni ragazza dava loro in media 2000 euro al mese. In cinque anni avevano messo da parte 240.000 euro

di LUCA RAVAGLIA
Cesena, 20 febbraio 2018 - Avevano affittato tre appartamenti tra l’Emilia e l’Umbria, all’interno dei quali ospitavano avvenenti ragazze specializzate nell’arte del piacere a pagamento. Un’arte che non con conosce crisi e che spesso è sinonimo di lauti guadagni. Come nel caso scoperto dai carabinieri di Cesena, che al termine di un’indagine durata mesi, hanno arrestato un uomo di quarant’anni e una donna di trenta, entrambi rumeni, conviventi e residenti in un insospettabile appartamento cittadino, formulando le accuse di agevolazione e sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale e auto riciclaggio.

Secondo la ricostruzione dei militari infatti in cinque anni la coppia, ufficialmente nullafacente, avrebbe guadagnato almeno 240.000 euro, inviati in Romania in varie tranche. A quelli si aggiungerebbe poi il denaro necessario a garantire un tenore di vita fatto di abiti eleganti, cene fuori casa e un’auto di grossa cilindrata.
A rimpinguare le casse dei due conviventi ci sarebbe stata anche l’attività della donna, che i militari ritengono si dedicasse a sua volta alla prostituzione col benestare del compagno e rivolgendosi ad ‘ammiratori’ disposti a pagare anche 500 euro per un incontro indimenticabile da programmare però al domicilio dei clienti, per non gettare sospetti sulla residenza romagnola.
Le indagini sono partite dall’intuito di una pattuglia del 112 che a settembre si era imbattuta in una ragazza di 19 anni, anche lei rumena, che non parlava italiano e chiedeva aiuto. La giovane ha raccontato di essere arrivata in Italia insieme al 40enne e a un altro uomo che in patria le avevano promesso un lavoro sicuro. Solo una volta giunta a Cesena avrebbe scoperto quale fosse l’impiego, un’attività alla quale lo stesso quarantenne avrebbe tentato di abituarla tentando di avere un rapporto sessuale con lei, che però lo ha respinto, riuscendo poi a trovare il modo di scappare.
I carabinieri, approfondendo le indagini, hanno scoperto l’esistenza di tre appartamenti dislocati a Imola, Perugia e Città di Castello, all’interno dei quali vivevano quattro ragazze, anche loro rumene, dedite alla prostituzione sotto il controllo dei due arrestati. In base a quanto ricostruito, le giovani donne ricevevano mediamente una decina di clienti a testa ogni giorno, tanto che ognuna di loro avrebbe consegnato ogni settimana mediamente duemila euro alla coppia residente a Cesena. Le tariffe delle prestazioni variavano dai 50 ai 100 euro e alle ragazze rimaneva una percentuale variabile tra il 30 e il 50%.
Al momento dell’arresto della coppia, che ora si trova in carcere, i carabinieri hanno sequestrato 10.000 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita, quattro telefonini e un tablet.
 
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Anch'io stavo per citare la notizia.
E' un bruttissimo segno, il segno che l'etica femminista sta venendo a poco a poco accettata da tutti.

"Tutto il personale è contrattualmente legato al Codice di condotta del Circ che proibisce esplicitamente l'acquisto di prestazioni sessuali. Questo divieto, in vigore dal 2006, viene applicato in tutto il mondo, inclusi i Paesi dove la prostituzione è legale, perché il Comitato ritiene che lo staff che paga per il sesso è incompatibile con i valori e la missione dell'organizzazione"
 
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L’ etica femminista?

sì, l'etica femminista.

Ossia quella che sostiene il principio secondo cui fare sesso a pagamento con una donna, anche se legale, anche se lei è consenziente, è comunque una forma di violenza sulla donna, e quindi va considerato atto non solo riprovevole, ma così riprovevole da essere incompatibile con l'assunzione presso un'organizzazione che lavori per attuare principi umanitari.

Secondo me non c'è nulla di sbagliato nell'impegnarsi in una organizzazione che ha come scopo principale l'assistenza a vittime di conflitti armati e allo stesso tempo fare sesso a pagamento con una donna consenziente, nel pieno della legalità.
Lo diventa se si fa proprio l'assunto secondo cui il sesso a pagamento è un atto di violenza verso un debole.
Questa è la posizione femminista maggioritaria (si oppongono alcune frange libertarie abbondantemente minoritarie)
 
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In questo gesto io ci vedo l'intento, anche "polemico", da parte del citato movimento, di dimostrare come la lotta alla prostituzione e il rispetto dalla legge islandese non sia solo possibile ma anche "relativamente facile".
E che quindi se la polizia non lo fa è per "colpa" o "incompetenza".

Sicuramente è questa l'intenzione di Big Sister (Stóra systir) ma non corrisponde a verità.
Loro hanno scoperto dei clienti usando metodi (entrapment) che la polizia islandese non può usare. Se lo facesse, le prove raccolte non potrebbero essere usate in sede di processo, come spiega il link seguente

https://grapevine.is/news/2011/10/25/big-sister-documents-inadmissable/

Diverso è il caso degli USA, dove le poliziotte possono fingersi prostitute e arrestare i clienti che le avvicinino e dimostrino di voler comprare sesso.

Tra l'altro, i membri dell'organizzazione segreta detta Big Sister, come spiegato nel primo articolo, si presentano alle conferenze stampa e vanno in giro coperti da mantelli cappucci e maschere, come si vede da link che ho postato


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A volte un'immagine racconta più di mille parole.

A parte la simpatica varietà di colori, provo un senso di déja 50, come se avessi visto travestimenti simili in qualche organizzazione americana molto attiva decenni fa.
Ricordo che aveva qualche K nel nome ...
 
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