Rassegna StamPunter

Scandalo a luci rosse a Imperia, spunta il nome di una seconda prof dalla doppia vita seconda prof che arrotondava a Imperia. Averne avute di prof così ai miei tempi...​
Secondo me il punto non è tanto la moralità dell’insegnante ma il regime delle incompatibilità lavorative e professionali del personale docente, che è un articolo che all’atto dell’assunzione hanno espressamente accettato a fronte di uno stipendio sicuro, delle ferie pagate, delle 36 ore settimanali e del vantaggio di lavorare in maniera per niente logorante poco più di 8 mesi all’anno. Ci sono tante attività legali e riconosciute (a differenza della prostituzione) che potrebbero assicurarmi introiti ben maggiori di quelli che percepisco ma non mi sono consentite e quelle prof non sono migliori o più furbe di me. Nell’intraprendere quella strada sapevano di mettere a rischio ciò che già avevano e hanno accettato di correrlo. Sfortunatamente è andata male. Personalmente mi sarei fatto i conti diversamente, infatti non faccio il trafficante. Dura lex sed lex.​
mi pare una pubblicità all’Arma con tanto di nomi dei militi coinvolti nell’indagine in quanto “investigatore di razza e profondo conoscitore del territorio”...​
Un anno di indagini, un fottio di intercettazioni e pedinamenti hanno un costo sui contribuenti che non sto qua a quantificare ma certamente maggiore di quanto ne ricaverà l’ADE dall’accertamento che ne scaturirà sicuramente. Una bella pubblicità non direi anche perché non è che hanno arrestato il capi dei capi. Aggiungi poi le convocazioni dei clienti a tappeto...davvero non capisco perché tanto accanimento e dispendio di risorse umane per una cosa del genere. Magari a Imperia è il reato più grave a cui dover badare, purtroppo io vivo in una realtà ben diversa.​
 
Sembra che ultimamente il lockdown, anche se non totale, abbia lasciato più tempo libero alle FDO per indagini legate al secondo mestiere più vecchio del mondo. È già il secondo episodio, a distanza di poco tempo, di cui leggo nella cronaca de "La Stampa".
Anche in redazione saranno stufi dei soliti bollettini Covid, quindi ci marciano. Ci marcio anch'io, chiuso in casa dopo l'orario lavorativo :ROFLMAO:.
Tra l'altro l'annuncio sembrerebbe ancora attivo, su qualche portale.
 
Solita storia di provincia...
Lo scandalo nasce perché invece di una procace Russa o di una scafata Rumena le prostitute sono italiane, non più giovani e pure insegnanti, un ruolo che - nell’ipocrita visione comune - deve essere moralmente ineccepibile h24 e non solo quando in classe con gli studenti.
Cosa simile accadde anni fa alla prof di PN che fu sospesa dall'insegnamento per la sue trasgressioni nella vita privata La porno-prof nella bufera è stata sospesa dalla scuola - Scuola & Giovani - Repubblica.it
 
Con la gente che c'e' in giro.....purtroppo si rischia la vita anche solo mettendo foto non reali... :(

 
Poi qualcuno mi spiega che minchia c’entrano le foto in mutande di perfette sconosciute nell’articolo di una povera crista che ha fatto una brutta fine... Mi meraviglio di come non sia stato menzionato a mo di marchetta il proprietario di Escort Advisor come massimo esperto di annunci con foto taroccate...​
 
Con la gente che c'e' in giro.....purtroppo si rischia la vita anche solo mettendo foto non reali... :(

‘sto assassino in galera e buttino vie le chiavi!
Ergastolo tutta la vita.
 
Con la gente che c'e' in giro.....purtroppo si rischia la vita anche solo mettendo foto non reali... :(

Quindi, hanno utilizzato solo WA. Forse per questo non sono riusciti ad identificare subito l'assassino in questione. Sarebbe accaduto diversamente, se i due in merito si fossero scambiati le chiamate ai rispettivi numeri di telefono, visto che questi appaiono sui tabulati telefonici, visionabili dagli investigatori.
 

Piccolo vademecum

 
Non è la prima volta che sento di pays in aeroporti e porti di navi. Difatti, esistono quelle che si chiamano "Ragazze Navi". Tendono ad adescare turisti, ma anche marinai stranieri.
 
Nel DPCM di Natale è stato rinnovato l'obbligo di distanziamento sociale di almeno un metro. Quindi, l'interdizione temporale di fatto del meretricio in Italia è prorogata fino al 15 gennaio p.v.
 
Addirittura la sanzione in merito sommata a quella eventuale del Codice della Strada e/o delle misure anti Covid19. Il tutto, non solo a contrasto dei principi di temporaneità ed occasionalità dei connessi problemi, quali quelli causati dal meretricio su strada, che sono di tipo ordinario e permanente, ovvero a cadenza stagionale prevedibile, ma anche contro le nozioni extra ordinem, dettati dalla giurisprudenza per i provvedimenti obbligatoriamente contingibili ed urgenti, quali sono le Ordinanze Sindacali sulla sicurezza urbana.
Premesso tutto questo, spero di postare al più presto in questo thread la notizia d'un eventuale ricorso al TAR di Bologna, con tanto di relativa richiesta di sospensiva, contro il citato Decreto del Sindaco di Rimini.
 

Sfruttamento della prostituzione, 10 indagati nell’operazione “Pretty Girl” dei Carabinieri​

I tre principali componenti dell'organizzazione hanno patteggiato la condanna, fra cui la rumena a capo del gruppo. Ci sono anche quattro italiani 'insospettabili', due dei quali ferraresi​

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Sono 10 le persone, fra cui quattro italiani “insospettabili”, indagate per sfruttamento della prostituzione a conclusione dell’operazione “Pretty Girl” dei Carabinieri di Ferrara. Tre dei principali indagati, recentemente, hanno preferito definire la loro posizione, patteggiando la condanna, divenuta ora irrevocabile. Fra queste anche la figura di spicco dell’organizzazione, la rumena Mioara Stefana Poenaru, che muoveva i fili ed erqa considerata il capo indiscusso del gruppo.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla pm Barbara Cavallo, risalgono all’estate del 2018, quando il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ferrara avviò un’articolata e complessa attività sul fenomeno della prostituzione per strada, e non solo, nella città di Ferrara. La zona maggiormente interessata dalle attività illecite risultava essere quella a sud della città, di via Bologna, Beethoven, Wagner, Ferraresi e Veneziani, dove si prostituivano giovani donne di diverse etnie: africane, sud americane e dell’est europeo.
Dai primi accertamenti, la fazione dominante, su cui si è accentrata l’attività investigativa, risultava essere quella rumena. Dopo numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, è stata individuata una donna, come figura di spicco dell’organizzazione, la 36enne rumena Mioara Stefana Poenaru, da anni residente in Italia, la quale, avvalendosi della collaborazione di alcuni connazionali, gestiva le prostitute sia su strada sia in alcuni appartamenti della città. La base logistica dell’organizzazione criminale venne individuata in via Croce Bianca a Ferrara.
Gli investigatori, sin dalle prime fasi, si sono avvalsi in ambito europeo della preziosa collaborazione e contributo info-investigativo della polizia rumena, che ha consentito di fare luce sulle dinamiche della comunità est europea ferrarese e soprattutto sulle relazioni intercorrenti tra alcuni degli indagati. Le indagini hanno permesso di individuare la Poenaru come capo indiscusso del gruppo, che gestiva sia le prostitute che diversi appartamenti destinati all’esercizio del meretricio. La donna inoltre disponeva e gestiva le inserzioni sui siti internet delle prostitute, ma soprattutto curava l’assegnazione di numerosi “posti” sulla strada, nella città di Ferrara, non esitando a minacciare le giovani meretrici per farsi corrispondere parte del loro guadagno e obbligandole ad aumentare il numero di prestazioni sessuali giornaliere.
Il tariffario della maitresse era dettagliato: ogni prostituta doveva pagare la tariffa, a seconda delle “garanzie” offerte dall’organizzazione, di 50 euro al giorno per appartamento, inserzioni pubblicitarie e protezione, mentre per il “solo” posto in strada 50 euro a settimana. I connazionali, che supportavano la donna nell’attività, percepivano a loro volta parte del ricavato del meretricio dalle ragazze sfruttate.
Nella vicenda sono coinvolti anche quattro italiani insospettabili, residenti sia in città, sia nelle province di Bologna e Rovigo, di cui tre responsabili delle classiche attività di sfruttamento nei confronti di alcune delle prostitute, mentre uno di loro, il 55enne ferrarese P.A., titolare di un’agenzia immobiliare del centro estense, in accordo con la Poenaru, provvedeva a reperire gli appartamenti da adibire a casa d’appuntamenti, all’insaputa dei proprietari, che a lui li avevano affidati per la locazione temporanea. Tra i vari clienti molta gente comune, ma pure imprenditori, artigiani e professionisti, che arrivavano a Ferrara anche da fuori provincia per usufruire dei servizi offerti dalle giovani rumene.
Alla conclusione delle indagini il Gip del Tribunale estense, Carlo Negri, ha emesso misure cautelari a carico di 7 dei 10 indagati. In carcere è finita la Poenaru, arrestata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo nel marzo scorso e ora nuovamente in libertà. Sono stati inoltre emessi divieti di dimora nella provincia di Ferrara per altri 6 indagati, tra cui un italiano, il 40enne ferrarese L.P., Guardia Particolare Giurata, nonché il rinvio a giudizio in stato di libertà e senza misure per gli altri 3 indagati gravati da indizi minori.
Recentemente, tre dei principali indagati hanno preferito definire la loro posizione, patteggiando la condanna: la Poenaru è stata condannata a 2 anni di reclusione e 8mila euro di multa (lo stato di detenzione è terminato e la Poenaru è soggetta all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), il 34enne Silviu Costin (considerato protettore, esattore e accompagnatore dell’organizzazione) e la 46enne Mihaela Adina Porutiu (favoreggiatrice), entrambi rumeni, alla pena di 1 anno e 600 euro di multa ciascuno.
Le posizioni degli altri sette indagati risulta ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria, in udienza avanti al Gup del Tribunale in questi giorni. Si tratta di C.D.C., 22enne romeno, del 31enne albanese D.B., del 42enne rumeno V.A., della 40enne guardia giurata ferrarese L.P., del 56enne bolognese P.M., del 55enne agente immobiliare ferrarese P.A. e dell’83enne rodigino G.M.Secondo le indagini dei Carabinieri ciascuno di loro avrebbe avuto compiti precisi nell’organizzazione, da quella di “accompagnamento e sicurezza” a quella di “favoreggiatore” o di”protettore” ed “esattore”.
 
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