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Piccolo vademecum

 
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Non è la prima volta che sento di pays in aeroporti e porti di navi. Difatti, esistono quelle che si chiamano "Ragazze Navi". Tendono ad adescare turisti, ma anche marinai stranieri.
 
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Nel DPCM di Natale è stato rinnovato l'obbligo di distanziamento sociale di almeno un metro. Quindi, l'interdizione temporale di fatto del meretricio in Italia è prorogata fino al 15 gennaio p.v.
 
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Addirittura la sanzione in merito sommata a quella eventuale del Codice della Strada e/o delle misure anti Covid19. Il tutto, non solo a contrasto dei principi di temporaneità ed occasionalità dei connessi problemi, quali quelli causati dal meretricio su strada, che sono di tipo ordinario e permanente, ovvero a cadenza stagionale prevedibile, ma anche contro le nozioni extra ordinem, dettati dalla giurisprudenza per i provvedimenti obbligatoriamente contingibili ed urgenti, quali sono le Ordinanze Sindacali sulla sicurezza urbana.
Premesso tutto questo, spero di postare al più presto in questo thread la notizia d'un eventuale ricorso al TAR di Bologna, con tanto di relativa richiesta di sospensiva, contro il citato Decreto del Sindaco di Rimini.
 
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Sfruttamento della prostituzione, 10 indagati nell’operazione “Pretty Girl” dei Carabinieri​

I tre principali componenti dell'organizzazione hanno patteggiato la condanna, fra cui la rumena a capo del gruppo. Ci sono anche quattro italiani 'insospettabili', due dei quali ferraresi​

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Sono 10 le persone, fra cui quattro italiani “insospettabili”, indagate per sfruttamento della prostituzione a conclusione dell’operazione “Pretty Girl” dei Carabinieri di Ferrara. Tre dei principali indagati, recentemente, hanno preferito definire la loro posizione, patteggiando la condanna, divenuta ora irrevocabile. Fra queste anche la figura di spicco dell’organizzazione, la rumena Mioara Stefana Poenaru, che muoveva i fili ed erqa considerata il capo indiscusso del gruppo.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla pm Barbara Cavallo, risalgono all’estate del 2018, quando il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ferrara avviò un’articolata e complessa attività sul fenomeno della prostituzione per strada, e non solo, nella città di Ferrara. La zona maggiormente interessata dalle attività illecite risultava essere quella a sud della città, di via Bologna, Beethoven, Wagner, Ferraresi e Veneziani, dove si prostituivano giovani donne di diverse etnie: africane, sud americane e dell’est europeo.
Dai primi accertamenti, la fazione dominante, su cui si è accentrata l’attività investigativa, risultava essere quella rumena. Dopo numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, è stata individuata una donna, come figura di spicco dell’organizzazione, la 36enne rumena Mioara Stefana Poenaru, da anni residente in Italia, la quale, avvalendosi della collaborazione di alcuni connazionali, gestiva le prostitute sia su strada sia in alcuni appartamenti della città. La base logistica dell’organizzazione criminale venne individuata in via Croce Bianca a Ferrara.
Gli investigatori, sin dalle prime fasi, si sono avvalsi in ambito europeo della preziosa collaborazione e contributo info-investigativo della polizia rumena, che ha consentito di fare luce sulle dinamiche della comunità est europea ferrarese e soprattutto sulle relazioni intercorrenti tra alcuni degli indagati. Le indagini hanno permesso di individuare la Poenaru come capo indiscusso del gruppo, che gestiva sia le prostitute che diversi appartamenti destinati all’esercizio del meretricio. La donna inoltre disponeva e gestiva le inserzioni sui siti internet delle prostitute, ma soprattutto curava l’assegnazione di numerosi “posti” sulla strada, nella città di Ferrara, non esitando a minacciare le giovani meretrici per farsi corrispondere parte del loro guadagno e obbligandole ad aumentare il numero di prestazioni sessuali giornaliere.
Il tariffario della maitresse era dettagliato: ogni prostituta doveva pagare la tariffa, a seconda delle “garanzie” offerte dall’organizzazione, di 50 euro al giorno per appartamento, inserzioni pubblicitarie e protezione, mentre per il “solo” posto in strada 50 euro a settimana. I connazionali, che supportavano la donna nell’attività, percepivano a loro volta parte del ricavato del meretricio dalle ragazze sfruttate.
Nella vicenda sono coinvolti anche quattro italiani insospettabili, residenti sia in città, sia nelle province di Bologna e Rovigo, di cui tre responsabili delle classiche attività di sfruttamento nei confronti di alcune delle prostitute, mentre uno di loro, il 55enne ferrarese P.A., titolare di un’agenzia immobiliare del centro estense, in accordo con la Poenaru, provvedeva a reperire gli appartamenti da adibire a casa d’appuntamenti, all’insaputa dei proprietari, che a lui li avevano affidati per la locazione temporanea. Tra i vari clienti molta gente comune, ma pure imprenditori, artigiani e professionisti, che arrivavano a Ferrara anche da fuori provincia per usufruire dei servizi offerti dalle giovani rumene.
Alla conclusione delle indagini il Gip del Tribunale estense, Carlo Negri, ha emesso misure cautelari a carico di 7 dei 10 indagati. In carcere è finita la Poenaru, arrestata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo nel marzo scorso e ora nuovamente in libertà. Sono stati inoltre emessi divieti di dimora nella provincia di Ferrara per altri 6 indagati, tra cui un italiano, il 40enne ferrarese L.P., Guardia Particolare Giurata, nonché il rinvio a giudizio in stato di libertà e senza misure per gli altri 3 indagati gravati da indizi minori.
Recentemente, tre dei principali indagati hanno preferito definire la loro posizione, patteggiando la condanna: la Poenaru è stata condannata a 2 anni di reclusione e 8mila euro di multa (lo stato di detenzione è terminato e la Poenaru è soggetta all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), il 34enne Silviu Costin (considerato protettore, esattore e accompagnatore dell’organizzazione) e la 46enne Mihaela Adina Porutiu (favoreggiatrice), entrambi rumeni, alla pena di 1 anno e 600 euro di multa ciascuno.
Le posizioni degli altri sette indagati risulta ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria, in udienza avanti al Gup del Tribunale in questi giorni. Si tratta di C.D.C., 22enne romeno, del 31enne albanese D.B., del 42enne rumeno V.A., della 40enne guardia giurata ferrarese L.P., del 56enne bolognese P.M., del 55enne agente immobiliare ferrarese P.A. e dell’83enne rodigino G.M.Secondo le indagini dei Carabinieri ciascuno di loro avrebbe avuto compiti precisi nell’organizzazione, da quella di “accompagnamento e sicurezza” a quella di “favoreggiatore” o di”protettore” ed “esattore”.
 
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Non è del mondo prostituzione ma mi ha fatto ridere e le tipe sono gran fighe secondo me.... quella con occhi neri in primo piano me la farei 10 volte di fila...
 
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@maccaccari22 anche se non piacessero le asiatiche credo che tra le aspiranti Miss Thailandia di brutte c’è ne siano poche, insomma io me le scoperei tutte e credo di vincere facile.

?
 
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Rumena dall’ingioio facile....
Il giornalista precisa più volte che il tentativo d’ingoio era per un PICCOLO cellulare, certo che con un iPhone X sarebbe stato un po’ complicato....
 
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Il lato oscuro degli annunci

Civiltà nordica
 
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Civiltà Nordica.... cerco di contestualizzare...

500 k€ sono una cifra ridicola....!

Una escort che lavora bene / molto arriva a più di mille €/giorno, ma anche stimandone solo la metà o meno, diciamo 400€/giorno, questi fanno in un periodo mensile di 20 gg la bellezza di 8000 € di incasso.
A questi vanno tolte ovviamente le spese (affitto, cibo, tour,...) ma la cifra fornisce un ordine di grandezza.
Ora con 500000 € si “ristorano” poco più di 60 escort per un mese, si tratta di un numero di signorine che operano - ad esempio - nell’area Bolognese mentre la cifra è per tutto il Belgio.
Se poi consideriamo che la cifra va ad associazioni che hanno altre spese (affitti, cancellarla, bollette, organizzazione eventi) la cifra una tantum è ridicola.

Direte meglio che niente, vero, ma inquadrando un po’ ste cifre, il Belgio non e poi così meglio dell’Italia.... tranne che la’ la prostituzione è legalizzata.
 
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Dr.Grunf

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uno spazietto tra il 1° ed il 47°
Alle sex-workers thai (dove peraltro la prostituzione è proibita) è andata anche peggio:
 
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