ACA sabato 27.09.2014
Spinto dalle news sul buon line up del w-end e dal livello invece piuttosto deludente degli altri locali da poco visitati zona Dusseldorf (DV, LR, Magnum), mi rimangio l’antico proposito di non metterci piede e torno all’ACA.
Arrivo poco prima delle 13, all’ingresso mi dicono se stai oltre le 18.00 paghi 40 sennò sono 30.
Pago 40 ed entro.
Pochissime presenze, come mi aspettavo a quell’ora. Ma tutte o quasi di buon livello estetico. Mangio qualcosa dello scarno buffet mattutino e mi dedico a lungo a docce, bagno turco e sauna, che all’ACA sono ad alta temperatura. Poi mi allungo su un lettino e dormo.
Mi sveglio che ho di fianco la massaggiatrice asiatica, le chiedo lumi sui suoi massaggi, poi le dico vado in bagno e torno, ma quando torno non c’è più. La rivedrò più tardi ma ormai la voglia del massaggio è stata soppiantata dalla vista delle nuove girls che cominciano ad arrivare alla spicciolata con un crescendo che dura fino alle 18-19, dopo non mi sembra ne siano arrivate altre. Rispetto all’ultima volta sono meno, ad occhio un massimo di una quarantina circa, considerando che è difficile da stabilire quante siano, giacché io qualcuna che avevo visto all’inizio non l’ho vista che ricomparire solo molto tardi, cosa misteriosa, giacché sembra che all’ACA nei w.end ci sia il limite di max un’ora di fila in camera.
In compenso anche gli avventori sono meno di come ricordavo. Tutto sommato un buon equilibrio, per essere un sabato sera. Mai fila per le chiavi delle camere anche in rush-hour, come mi era successo le volte precedenti.
Elemento complicato è che a una certa ora diventa veramente difficile beccare la ragazza che vuoi, giacché vanno e vengono alla velocità della luce, e se davvero ce n’è una che ti piace devi appostarti come un falco in picchiata.
Arrivato presto proprio per avere tutto il tempo di scegliere in relax, individuo due ragazze che per gusto personale estetico ed atteggiamento, mi sembrano notevoli.
E non mi sono sbagliato.
SISSY: rumena, alta e slanciata, capelli lisci rosso scuro, occhi castano scuro, carnagione bianchissima e luminosa, facilmente riconoscibile per via di un corpetto di pizzo nero e calze autoreggenti nere che le fasciano le lunghe belle gambe su scarpe con tacco normale nere e bianche. Impossibile non notarla quando cammina. E’ la più elegante di tutte. Bel viso e sorriso. Simpatica e ciarliera, parla perfettamente l’italiano, per averlo imparato, lei dice, lavorando tre anni in una gelateria italiana in Germania. Senza nessuna fretta ne accenno alla stanza, parliamo piacevolmente a lungo.
Dice di avere 26 anni ma ne dimostra meno. Nonostante l’ottimo approccio, mi impongo di farle l’intervista tecnica. Non bacia e non fa anal. La mancanza di FK mi fa tentennare. Lei è proprio una ragazza da baciare. Ma non potevo lasciarla andare via.
E ho fatto bene.
Per i cultori delle tette, tolto il corpetto è praticamente piallata. Come in età prepuberale. Ma ai miei occhi non ha perso il suo fascino. Molto disponibile e morbida, si scalda con il daty, si gode anche il fingering (ormai pratica in estinzione) e sinuosamente inizia un pompino sensazionale. Mi carica subito a mille, e si fa prendere con estrema arrendevolezza e partecipazione. Gran femmina. Ci tornerei 100%. Anche se dice che lo fa da soli quattro mesi, è decisamente portata per il mestiere. La vedrò poi fare una stanza dopo l’altra, senza interruzione. Richiestissima. E ci credo. Baciasse pure e avesse un bel seno sarebbe perfetta.
Ridendo civettuola mi chiede se le spiego cosa è che ha lei che trova tutti pazzi che non la mollano più.
Lo sa benissimo, ma le piace sentirsi dire che è bella, e scherzando aggiungo che chi sa mai che non mi innamori pure io.
“No, ti prego, per favore no!” scherza compiaciuta.
Però ci credo che avrà clienti affezionati.
Fantastica.
Speriamo non perda la disponibilità e spontaneità andando avanti. Come succede di solito.
ADELINA: rumena (tanto all’ACA mi sa che sono quasi tutte rumene), capelli legati biondicci un po’ crespi (mi ha confessato che di suo è mora, e forse le starebbe meglio), occhi castani con quel taglio un po’ gitano comune a molte sue connazionali, non alta ma nemmeno mignon, fisico eccezionale. Con un body di pizzo bianco infilato nelle chiappe, culo fantastico accentuato dalla schiena arcuata, tettine con capezzoli appuntiti, la trovo assolutamente irresistibile.
Parlandoci sul divano, non ha la personalità e la loquela di Sissy, dice che bacia, niente CIM fingering e anal.
Ho qualche perplessità su come si comporterà in camera. Ma anche lei è assolutamente irresistibile.
Invece mi stupisce subito. Pomicio in piedi di fianco al letto, poi con sguardo malizioso, scende a baciarmi lungo il corpo e, sfilati i tacchi, si inginocchia a farmi un pompino strepitoso, guardandosi e guardandomi nello specchio che è posizionato in basso sulla parete. Mamma mia.
Il resto segue con sua massima disponibilità. Al daty viene pure. Anche lei non ha sbagliato mestiere. La vedi poi quando esce dalla stanza, completamente nuda che si gode trionfante gli sguardi degli altri maschi in attesa.
Dice che ha 25 anni ma ne dimostra meno e che è lì da una settimana. Pur avendo lavorato già all’ACA in primavera.
Imperdibile.
Difatti per il resto della serata viene assaltata appena rimette piede nel salone.
Dopo le di cui sopra selezionate con cura grazie alla calma pomeridiana, mi giro intorno e non so decidermi. Ormai siamo in pieno traffico. Le due girls mi hanno acceso la voglia, ma nonostante il line up sia davvero il più buono tra i locali già visti, non so decidermi a un nuovo giro. Al punto che, ecco che vedo ADELINA ripassarmi davanti, e mi torna (fatto rarissimo) la voglia di lei. Ma proprio che mi arrapo.
Vado diritto da lei, ma porcaccia zozza, è già impegnata. Si scusa, quasi dispiaciuta, e la vedo andare a prendere la chiave e scomparire col maschio accappattoiato nella scia del suo culetto ipnotico.
Finisce che un’ora dopo torno in stanza con lei, che però, come a volte accade, rassicurata dalla mia fidelizzazione, si spende un po’ meno. Ok, comprensibile, del resto stava lavorando come una locomotiva. Però sempre iperarrapante.
A quel punto poteva anche bastarmi. Ma mi sentivo addosso ancora almeno un altro colpo. Gira che ti rigira, a livelli diversi di gradimento, ne avevo individuate altre. Il problema è che ormai erano impossibili o quasi le interviste di rito. Giacché le ragazze erano tutte in movimento o quasi.
Decido di parlare con una piccoletta biondina allungata sul bracciolo di un divano. Ha un viso carino, occhi chiari, fisicamente non male, ma ha un’espressione impassibile che non dispone. Mi siedo vicino a lei per parlarci e farmi un’impressione più precisa. Ovviamente esordisco con le solite domande, giusto per farla parlare e avere sensazioni, non perché mi interessi sapere veramente come si chiama e da dove viene.
Lei risponde come se mi stesse facendo un regalo, scazzatissima. Potevo già alzarmi. Ma decido di spendere ancora qualche parola, e le chiedo sorridendo se c’è qualcosa che le è andato storto. Dice, sempre controvoglia, che è seccata che la sua unica amica lì se ne sia andata, lasciandola sola. E’ all’ACA da una settimana, prima lavorava al PENELOPE. Le chiedo quanto tempo ci ha lavorato. Come se le avessi chiesto se fa i pompini ai passeri, mi dice due anni. Chiaro che lei si aspetti semplicemente che uno vada lì e lei dica di andare in camera, visto che a quell’ora tutte le ragazze viaggiano come le frecce e non c’è nessuno che fa conversazione, mettici poi che la musica ormai è a palla. La ringrazio, chiedendole sarcasticamente scusa per il disturbo e me ne vado. Lei come se fosse la regina d’Olanda che scioglie l'udienza dando l’assenso ad alzarsi dalle ginocchia, risponde “ochei, ochei.” Poi da lontano mi lancia un’occhiataccia che mi sono scansato che ha rotto un lampadario.
Il suo nome è JULIA, rumena di Bucarest.
Le altre che avevo adocchiato sono scomparse. Ne becco una, che pensavo se ne fosse andata, molto carina, abbronzata, culetto da favola, ma sta andando a prendere la chiave per la stanza già prenotata a un altro.
Insomma, ormai è un casino. Sembra di giocare ad acchiapparello

E’ tardi, sono stanco. Penso di andarmene. Poi ecco che mi sbuca davanti una delle opzioni. Non la migliore. Ma il suo fisico mi piace.
ILONA: rumena, penso sui 25 anni, fisico asciutto con due belle tettine e culetto, capelli lunghi lisci castani, viso normale, con lo sguardo un po’ patito. Gentile e disponibile (niente bacio pure lei, ma ormai non me ne fotte nemmeno più), ma i suoi due anni di ACA si sentono. Piuttosto professionale. Ma forse sono io che non ne vado matto. Mi conferma che a lei non piace il daty, come da tradizione rumena che la considera pratica umiliante per il vero maschio, però se voglio lo posso fare. Tanto lei non verrà mai. Pompino tecnicamente ineccepibile, disponibile ad ogni posizione e a lungo (ormai ce ne vuole per venire) pompaggio. Però non ci tornerei.
Conclusione: sorprendente rivalutazione dell’ACA. Sarà che LR, DV, Magnum mi avevano deluso, o che ho beccato due ottime girls, ci tornerò di sicuro. Unico inconveniente, dato il numero non troppo elevato di girls, arrivati di sera il già scarso di per sé social time si azzera, e diventa una gara ad accalappiare le ragazze per primi.
Non buono per chi ha esigenza di socializzare con le girls (come al LR) e per chi vuole come must il GFE con FK (che però ormai è diventata merce rara un po’ovunque)
Non ho parlato dell’ambiente e del cibo, che sono sempre gli stessi descritti in altri post.
Ah: sul cibo, piccolo episodio inquietante. Un’addetta al bar si mangiava un hamburger con patate fatto portare dal Mc Donalds. Domanda spontanea: perché? Visto che al piano di sopra c’erano carrettate di carne grigliata e montagne di patate fritte?