[RECE] DAYLA - OTR - RAVENNA

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Ma sai che e una cosa che ho provato già ma il problema e lalocation!!!altrimenti chissà
 
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à me ha detto che è pultroppo è costretta per ancora un pò à rimanere in brasile poi non sò!!!!!!!!!!!!
 
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rimini collina
...so che con questo intervento mi prenderò dei nomi ma:
il numero l'avete, provate a chiamarla CAZZO!!
se risponde è arrivata se no ARRIVERA'...
ci sono più interventi di: "arriva? è in strada? sta partendo? dove si trova? è in bagno a pisciare???"
che di RECENSIONI CAZZO!!

grazie x l'attenzione e buonagiornata
 
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Mk3,sei un burlone :sarcastic_hand:, dunque sai benissimo che noi transputtanieri siamo armati come i giapponesi e che le usiamo(telefono)a ogni ora del giorno e della notte. Se il nemico(in questo caso amico),non risponde usiamo la ricetrasmittente sintonizzata sulla banda Punterforum per comunicare con i nostri alleati e chiedere notizie sul nemico(amico),sai bisogna vigilare,chi dorme non piglia pesci(in questo caso uccelli...). Ps. Nessuno ha mai domandato se Dayla e' in bagno a pisciare...chi la conosce sa' che per certi bisogni usa altri canali :biggrin: :biggrin: :biggrin: . Ma che te lo dico a fa',tu tutto cio' lo sapevi gia',volevi solo prenderti dei nomi :bye:
 
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Confermo. Andato la sera stessa! In gran forma e evoluzioni sempre al Top! Inutile ripeterle,personalmente mi trovo molto bene. X Chi ci va',fare attenzione in quanto ci sono lavori in corso e per arrivare a casa sua bisogna fare un po' di strada a piedi passando vicino al campeggio.
 
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E' d'uso presentarsi su questo forum. Non lo faccio perché spero che questo sia il mio primo ed ultimo messaggio.

Credo di avere un problema di circolazione. Deve essere così. Non c’è abbastanza sangue per il cervello ed il cazzo. Quando si attiva l’uno, si spegne l’altro.
Mi è capitato di nuovo ieri sera. Una sera che mi ricorderò per parecchio tempo, ma che preferirei dimenticare. Speriamo sarà solo questione di ricordi, di non essersi preso qualche malattia.

Ho letto sul forum di puttanieri cantare le gesta di una certa trans. Dayla si chiama. La descrivono come la regina del bizzarro, una padrona naturale, una gran troia.
È stata via per mesi, ma ora sembra essere tornata in Italia. Nei siti di annunci non c’è traccia di lei. La trovo su un sito d’incontri per anime gemelle. Strano posto, a prima vista, ma deve portar affari visto il rapporto 200 a 1 fra donne e uomini nel sito.
Provo a contattarla. Un messaggio innocente. Tutto tace. Passano i giorni. Preso dalla foga, le scrivo una proposta veramente indecente:

“Andiamo al bar più vicino a casa tua e ti offro 2 belle birre grandi (66cl). Te le bevi tutte.
Poi andiamo a casa tua. Prendi un bel bicchierone e ci fai una pisciata dentro: quello lo terremo per quando vado via. Se vuoi, ti fai un’altra birra (ce la portiamo dal bar).
In ogni caso, da quando siamo a casa tua io sono il tuo schiavo, la tua troia. Puoi farmi tutto. Voglio che mi sfondi il culo, che me lo violenti. Voglio uscire di casa tua stravolto e con le gambe molli, il culo che mi farà male per una settimana. Non importa se ti prego di smettere o se urlo, anzi prendi le tue mutandine e immergile nel bicchiere di prima e poi ficcamele in gola per farmi stare zitto. Io non devo toccarmi il cazzo: se voglio godere, devo farlo di culo come fanno le brave troie. Se provo a toccarlo, schiaffeggiami le palle. Puoi anche prendermi a calci nei coglioni, se ti va.
Quando ti sei stancata, sborrami addosso. Bella calda in faccia. Poi lavala via con una bella pisciata.
Quando abbiamo finito, lasciami fare la doccia e rivestire. Prima di uscire di casa tua però, fammi bere tutto quel che rimane nel bicchierone di piscio.
Se sarai brava, diventerò il tuo schiavo e verrò sempre da te.”

Aspetto qualche ora, ma ancora nessuna risposta. Faccio cena, una doccia e poi esco. Più ci penso però, più ci ripenso. Non ho più voglia di fare 200 km per quelle che a mente lucida mi sembrano enormi schifezze che non avevo mai provato, forse anche pericolose. Mentre guido, cerco su internet informazioni sui rischi del pissing: farsi pisciare addosso non presenta rischi, la pipì è abbondantemente sterile. In bocca o negli occhi però, se ci sono ferite, si rischia di prendersi qualcosa: non l’HIV che non resisterebbe all’ambiente ostile, ma alcune varianti dell’herpes.
Meglio desistere. Invento una scusa: “mi sono morso cadendo e quindi ho una ferita al labbro. Non posso venire.” Le scrivo sul sito dal cellulare.

Per calmarmi, cerco un trans nella mia zona. Trovo una tizia proprio a due passi da casa, in un paese dove raramente ci sono trans. La vado a trovare. È proprio bella, giovane, minuta ma con tutte le curve a posto. Mi lascio trasportare: chiede TU+30, le offro il doppio se facciamo il bis. Prima lei attiva, poi io attivo. Le chiedo esplicitamente di spegnere il telefono. Acconsente. Pago.
Si rivelerà una delusione. Lei è glaciale, provo a baciarla in bocca ma non vuole. Provo sul collo, ma le fa il solletico. Le lavoro un po’ il pisello. C’è la piccolo, ma abbastanza reattivo. A parte quello, lei sembra essere con la testa da un’altra parte. Voglio scuoterla un po’. Faccio io l’attivo per primo: c’è l’ho piuttosto grosso (20cm di lunghezza e 15cm di circonferenza) e penso che sarà difficile rimanere indifferente. Si mette la cremina, mi monta a cavalcioni. Gioco con le sue belle tette, le stringo e la costringo a prenderlo tutto nel culo. Lancia appena un gemito, poi comincia a muoversi. Meccanica, sembra una massaia intenta a fare la maionese incazzata perché non può staccare altrimenti impazzisce.
Arrivano nel frattempo una serie di telefonate. Ma come, non l’avevi chiuso? “No, tesoro. Questo è quello personale. È una mia amica.” La prima può darsi, le altre chiaramente erano di clienti. M’incazzo. La metto a pecorina, la scopo piano fino a che il telefono squilla di nuovo. Risponde ed allora io le affondo selvaggiamente nel culo e prendo a sbatterla con foga. Non riesce a trattenere un forte gemito e dice al tipo: “Chiama più tardi, ora sono occupata.” Quello deve aver capito, ci ha preso gusto, perché prova a richiamare subito ma lei ripete la frase e finalmente ignora gli successivi squilli.
La giro a missionaria. Mi ha fatto arrabbiare e voglio farla gemere. Le tiro su le gambe e la scopo per bene, sputo sulla mano e le strofino la cappella costantemente. Incredibilmente, fa poco più che qualche ansito. Un’altra trans, qualche settimana prima a Rimini, non è durata neanche due minuti a questo trattamento: scoppiando in una sborrata che le arrivò fino al collo. Questa niente.
Mi stanco. Mi stendo sul letto, le chiedo di cavalcarmi di nuovo. Lei invece si mette in ginocchio accanto alla mia faccia e mi ficca in bocca il cazzo, mentre mena il mio. Succhio pensando che voglia passare alla sua parte, invece mi masturba fino a farmi venire nel preservativo.
Mi passa la carta assorbente. “Se vuoi, puoi usare il bagno, tesoro.” Poi facciamo il bis? “Mi hai girata e rigirata tante volte, tesoro. Basta così.” Stronza, ma tanto bellina. Un corpo da Miss. Quelle così mi fregano sempre.
Vado in bagno. Cazzo! Non c’è il box per la doccia, solo il bidet ed il lavandino. Mi ha fatto sudare come un turco e non posso nemmeno lavarmi. Non ci torno di certo. Sarai pure una bella topolina, ma questa è un’esperienza da dimenticare!

Insoddisfatto. Prendo la macchina senza meta. Vado verso la costa. Cerco un pub, mi dico. Mi faccio una birra e poi torno a casa. Ho già buttato via troppi soldi. Imbecille.
Ben presto, mi ritrovo sull’autostrada in viaggio per i lidi. Dayla incombe. Non so se ha ricevuto il mio messaggio. Sperò di no. Non voglio fare quelle cazzate, ma voglio conoscerla.
Guido fin là, giro un po’ per lido di classe. Ci sono parecchie trans in giro. Alcune strafighe, altre meno. Però non c’è quella che cerco.
Alla fine, mi decido e ne fermo una chiedendo di Dayla. Mi da qualche indicazione. Chiedo ad un altro paio ed infine trovo dove lavora. È una mulatta, non esattamente bella ma con un bel corpo ed una faccia con tratti decisi da gran porca.
“Ciao, sei Dayla?” “Sì, tesoro.” “Ti cercavo. Ho sentito parlare di te.” “Bene tesoro, andiamo? Parcheggia.” “Vorrei offrirti una birra prima. Ti va?” “No, tesoro, la birra… mi fa pisciare.” “Meglio così.” Sorride intrigata. “Bene. Portamene una, aspetto qui.” “Eccola.”
“Parcheggia e seguimi.” Facciamo un pezzo di strada assieme. Le parlo del forum. Lei dice che deve andare a controllare cosa dicono di lei. Ha paura che straparlino. Questa zona dei lidi sembra un labirinto, complice anche lavori edili che stanno facendo.
Arriviamo finalmente a casa. Salutiamo Igor, il suo cane, poi mi fa accomodare in camera. “Quanto vuoi?” “TU” “Ok. Ecco. — tentenno — Sai, ti ho scritto su badoo ma non mi hai mai risposto.” Nel frattempo, si scola metà della bottiglia di birra. “Non entro da qualche giorno. Cosa hai scritto?” Mi guarda fisso negli occhi e non posso fare a meno di cedere. Tiro fuori il cellulare. Apro il sito e glielo porgo. Nel frattempo, mi spoglio e prendo a baciarle il collo e carezzarle il seno, nuovo di zecca come avrà ad informarmi alla fine. Ha fatto un “upgrade” quando era in Brasile.
Mugugna interessata man mano che legge, mentre io mi affretto a dirle che non intendevo quello che ho scritto, che mi sono pentito e che pensavo con il cazzo e non con il cervello. Insomma, che non voglio fare quello che c’è scritto là!
Finito di leggere, mi restituisce il cellulare. Aspetta che mi spogli completamente e poi mi scaraventa con un ceffone sul letto. Mi monta sopra, m’immobilizza con le braccia tese oltre la testa. Mi sovrasta, sorridendo, e fa ballonzolare il suo bel seno a pochi centimetri dal mio volto. Provo a raggiungerlo, ma non ci riesco. Lei ride sonoramente. Tiro fuori la lingua, puntando ai capezzoli. Mi appioppa un altro ceffone. Continua così per un po’, appena fuori dalla mia portata, prendendomi a schiaffi mentre struscia il suo cazzo ancora intrappolato nelle mutandine contro il mio torace.
Dalla faccia, passa presto alle mie palle a cui riserva lo stesso trattamento di schiaffi. Si siede sul mio collo. Mi strizza un po’ le palle, poi sento le sue dita farsi strada verso il mio culo e penetrare con veemenza. Fanno un po’ male. “Piano! Attenta alle unghie!” ma non mi ascolta e mi scopa forte con più dita. Dopo un po’ mi fa girare, per prendere a sculacciarmi senza tirar via la mano o ridurre il ritmo.
Poi si stacca. Fa apposta a farlo di scatto, strappandomi un gemito. Raggiunge l’armadio e prende un frustino. “A pecorina!” mi intima. Le offro il culo e lei prende a colpirlo. Mi afferra il capelli e giù colpi. Per buona misura, ne appioppa anche un paio alle palle strappandomi forti gemiti.
“Posso succhiarti il cazzo?” la prego. “Non ancora” risponde, continuando a colpire. Dopo un po’, mi trascina a terra per i capelli. “In ginocchio” comanda. Si toglie le mutandine e me lo ficca in bocca, mentre riprende a bere dalla bottiglia di birra.
Succhio di gusto. Provo ad avvicinare le mie mani al mio cazzo, ma lei mi appioppa un ceffone. “Non toccarti!” e comincia a scoparmi la bocca. Me lo ficca in gola, facendomi soffocare e quasi vomitare. Mi prende per i capelli e mi fotte la bocca.
Scolata la bottiglia, indossa un preservativo. Mi spinge sul letto a pecorina. “Un po’ di crema” le sussurro. Lei acconsente e me ne spalma un po’ nell’ano, poi allinea il cazzo. Lo fa entrare fino alla base con un unico movimento fluido, spingendomi steso sul letto.
Sa scopare bene. Non fa tanto male, nonostante la foga con cui lo spinge dentro. Ben presto, rispondo ai suoi colpi ed allora mi dice “Troia, apri bene il culo con le mani!”. Obbedisco e lei me lo fa sentire per bene.
Mi scopa in varie posizioni, sempre da dietro, sempre con forza. A volte steso sul letto, a volte alla pecorina. Una volta con le gambe ben divaricate per potersi accanire sulle mie palle.
Dopo un po’ esce e mi trascina di nuovo a terra. Se lo fa succhiare come prima. Mi schiaffeggia, poi mi blocca la testa, inarca la schiena e sento un liquido caldo che mi colpisce in gola. Riesco appena a capire che mi sta pisciando in bocca e devo subito deglutire, per non soffocare. Piscia abbondantemente. Non me l’aspettavo. In effetti, speravo non lo facesse affatto. Non mi piace. Il sapore e l’odore fa quasi vomitare quando raggiunge la parte anteriore della bocca. Devo affrettarmi a ingurgitare per tenere a freno lo schifo ed i conati.
Finito di pisciare, si fa succhiare e ripulire per un minuto. Prende poi un altro preservativo e mi spinge sul letto di schiena. “Voglio guardarti in faccia, troia!” Mi tira su le gambe e affonda nel mio culo il cazzo tornato duro. Mi schiaffeggia di nuovo, mi strizza le palle. Mi colpisce con il frustino sulle cosce. Mi monta per bene, spingendo le mie gambe vicino alla testa. Passano i minuti. Il mio culo è ormai bello largo e spanato da questo trattamento.
Esce di nuovo. Sono di nuovo a terra, in ginocchio. “Ti prego, basta piscio!” Mi schiaffeggia. “Chi sono io?” “La Padrona.” “E chi sei tu?” “Lo schiavo.” “E chi decide?” “Tu, Padrona.” “Allora apri la bocca e zitto!” Mi ficca di nuovo il cazzo in gola, me lo fa succhiare per un minuto buono. Poi si concede un’altra pisciata. Questa volta è più difficile. La cappella è fra le labbra. La pipì, invece di andare direttamente nella pancia, mi riempie la bocca dandomi il voltastomaco. Non posso però fare nulla, se mi stacco o se smetto di bere rischio di ritrovarmi coperto di piscio da capo a piedi. Rischio che vada a finire anche sui miei vestiti, dietro di me.
È abbondante. Deve avermi rovesciato nello stomaco tutti e 66 i centilitri di birra, dopo averla trasformata in una forma più consona ad uno schiavo.
Terminato il supplizio, mi fa stendere a pancia in su sul letto. Mi ficca il cazzo in gola e mi comanda “Masturbati!” Non me lo faccio ripetere e mi do da fare. Presto sono sull’orlo di esplodere e le chiedo “Posso venire, Padrona?” “Non ancora” dice lei. Prende il frustino, mi appioppa cinque/sei colpi precisi sulle palle ricacciandoci l’orgasmo dentro.
“Ricomincia!” Sono ormai stravolto, mi tocco e non ragiono più. Le chiedo “Mi fa sentire la sua sborra calda sulla faccia, Padrona?” “Per la TU, non vengo. Ci vuole un’altra TU, se vuoi la mia sborra.” Come dicevo, non ragiono più. “Ok, vedo se ce li ho.” Mi lascia alzare a cercare nel portafoglio, non senza appiopparmi un paio di frustate sul culo “Sbrigati!”
Le passo i soldi. Mi fa sedere per terra. Si sega a pochi centimetri dal mio volto mentre mi fa succhiare i suoi coglioni. “Ti prego, calpestami le palle!” Non si fa pregare, schiacciandomi con la gamba fasciata dalle autoreggenti contro il letto.
Le strofino la cappella sulla calza. Devo calmarmi per non godere prima di lei. Fermo la mano quando sono sull’orlo dell’orgasmo. Lei si masturba con foga e poi, quando è pronta, mette la mano a conca a pochi centimetri dal mio viso e sborra la abbondantemente. Poi me la strofina con forza in faccia, bloccandomi naso e bocca. “Godi ora, porco!” Eseguo l’ordine, esplodendo in un copioso schizzo. Stacca la mano, apro la bocca per gemere solo per ritrovarmi il suo cazzo ficcato in gola che ancora eiacula.
Non me l’aspettavo. Non lo volevo. È pericoloso! Appena si stacca sputo nella carta assorbente ed il peso di quello che è successo mi colpisce come un macigno.
Perché devo sempre mettermi in queste situazioni del cazzo? Perché rischio la vita? Porca puttana, è come se volessi suicidarmi. Come se volessi annientarmi.
Cazzo. Speriamo che non sia malata. Devo averlo detto a voce alta, perché lei mi risponde. “Vedi queste — indica il seno — le ho fatte un mese fa. Bisogna essere puliti per fare l’operazione, non preoccuparti ho fatto gli esami.” Crederle? Invece mi preoccupo, non solo per la sborrata finale ma per tutto quello che abbiamo fatto prima.
Ho paura perché nei suoi occhi ho visto la stessa scintilla di pazzia e disperazione che anima i miei. Siamo sulla stessa china, Dayla, ed è una brutta strada.
Mi preoccupo per tutto quello che mi passa per il capo. Devo mettere la testa a posto, altrimenti prima o poi va a finire male. Ora — nel migliore dei casi — starò in ansia per un mese, attendendo le analisi del sangue. Speriamo sia solo questo il supplizio che mi aspetta. Se mi becco qualcosa, non so cosa farei. Non so cosa direi alla mia famiglia. Non sono sposato, né ho relazioni, ma ai miei genitori viene un infarto se mi ammalo!
Voglio mettere la testa a posto. Non può più andare avanti così. Voglio smetterla con i trans, trovare una donna che esorcizzi i miei demoni e mi renda completo. Sano.
Ho toccato il fondo. Aiuto.
 
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Ammetto che la rece di cazzo_schiavo mi ha un po' sconcertato .... :stinker:
Se è vera, come credo, il comportamento di Dayla è stato molto avventato.
La venuta in bocca è molto più pericolosa della penetrazione anale senza protezione.
Mah! :mda:
 
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gitano

UOMO
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il mondo, sono un gitano o no !
ieri sono in cantiere a Cesena da un cliente, finisco verso le 16 e mi fiondo verso LdC.
appena entrato in macchina comincio a tempestare di telefonate la Dayla, prima risponde la segreteria e poi squilli a vuoto, arrivo al parcheggione davanti ai negozi e finalmente risponde.
si è appena svegliata, notte bollente ?, mi chiede di darle 10 minuti per prepararsi, mi metto tranquillo ad ascoltare la musica ed aspetto.
dopo 10 minuti squilla il punterfono e mi dice che posso salire da lei, sono carico come una molla e faccio per scendere dall' auto quando mi suona il telefono aziendale ?!?!?!?
è il cliente di Cesena che, disperato, mi chiede di tornare in cantiere da lui perchè hanno un grosso problema.
provo a tergiversare con delle scuse banali, il traffico in autostrada, il tutor, impegni di famiglia, quando lui pronuncia la parolina magica, il nome del mio capo !
ma porc. put. zoc. can. non ho via di scampo, se quello lo chiama e gli dice che mi sono rifiutato di tornare in cantiere, pur essendo orario di lavoro, mi caccia su due piedi.
richiamo la Dayla e le spiego che non posso più andare, problemi di lavoro.
lei sorride e mi dice di non preoccuparmi, mi aspetta la prossima volta per aprirmi in due.
spero di avere presto una prossima volta.
 
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Mi fate pena credere che tutti il trans sn malatti e che le donne sn sanna sn tutti piu tróia che nói malatti siete tutti vuoi con la testa de nn sapere destinguire le cose e povero de spirito!!!!!ahahahaha........Se uno no vuoi 2 no fanno é la legge!!!!!!!
 
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una altra cosa, cazzo_schiavo tu hai scrito tutto chi voleva farre com lei in badoo ho visto io no era solo questo chi hai scrito li no, adesso viene parlare chi trans sn malatti per favore...................uno no vuoi 2 no fanno e la legge!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
 
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