Referendum sulla regolamentazione della prostituzione

Bom ber

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@Deadpool
È io ritengo che tutte queste illegalità che ci sono in Italia hanno praticamente dell'assurdo
Ormai è il segreto di pulcinella affermare che quasi tutte non lavorano autonomamente
 
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@Deadpool
Stai tranquillo che le Otr dalle zone dove abito io, oltre ricevere nei casolari, fanno sborrare alla grande perché sono Spagnole, Sudamericane, con un fisico top. A Loft prima ci andavo più spesso ma visto che la stragrande maggioranza delle volte ho solo ricevuto fregature, non solo io penso tutti, perciò ho virato nelle Otr,che per lo meno le vedi in faccia chi sono
in pratica ho scoperto che la puglia è meglio della germania, ma da quanto tempo le avete le sudamericane? qui in veneto sempre e solo i frigoriferi dell’ex blocco sovietico, ormai mi si sono congelate pure le palle, poi si domandano perché tanti vanno a trans…
 
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Bom ber

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@robinson
Io prima non frequentavo le Otr ma da quando alcuni conoscenti me ne hanno parlato,ci ho provato,posso assicurare che nell'arco di 20km se sei carico,hai l'imbarazzo della scelta,ragazze Sudamericane e spagnole con un fisico siliconato si ma da urlo,ti posso assicurare che lavorano a ritmi serrati dalla mattina alla sera e dopo due mesi c'è il ricambio,perché giustamente hanno bisogno di riposo.
 
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marche
@Pep 86 in Italia è illegale esercitare la prostituzione in locali pubblici o aperti al pubblico. I centri massaggi che concedono rapporti sessuali (diventando così dei bordelli in piena regola) vengono fatti chiudere per quel motivo.
In ambienti privati come casa o camera d'hotel invece è legale, se ogni tanto la polizia indaga anche su qualche loft è perché evidentemente dietro alle signorine che ci lavorano dentro c'è qualche sfruttatore.
In Italia non è mai illegale esercitare la prostituzione.Il reato di favoreggiamento o sfruttamento si configura sia in luoghi pubblici che privati,solo il lenocinio ha come elemento costitutivo che la condotta sia posta in essere in luogo pubblico,aperto al pubblico o a mezzo stampa.
 
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OTR o bordello si vede la pay prima d’andarci.
Loft vedo l’esercente dietro la porta schiusa e becco il missile, salvo girotacco.

Mi ripeto, perché io sono per regolamentare la prostituzione ?
Per far emergere e far pagare a tutti le tasse, un universo di gente che con le pay ci campa esentasse (agenzie, papponi, autisti, affittuari, organizzatori di tour, …) tutto in nero!
Non è sfruttamento questo?
Si del MIO portafoglio e delle MIE tasse.

Vendere prestazioni sessuali è una attività commerciale?
Bene che tutti, pay comprese, contribuiscano in funzione dei loro incassi.
 
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Si, ma deve essere accompagnato da una legalizzazione e obbligo di esami del sangue periodici di chi fa questo mestiere. Fosse per me lo renderei obbligatorio pure per i clienti
 
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Come per ogni lavoratore, se dipendente, per le pay ci dovrebbe essere un protocollo sanitario cui attenersi con visite ed esami a frequenze prestabilite in base ai rischi che si corrono.
Si tratta di valutazione di medicina del lavoro coadiuvati da specialisti se opportuno.
Penso sia simile la regola per chi svolga una libera professione.
Per i clienti il discorso è plausibile, ma opzionale.
 
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KV2KV2

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..
Regolamentare la prostituzione in Italia può portare a dei vantaggi e svantaggi, quindi schierarsi da una parte o dall'altra non è facile.


Vantaggi e svantaggi di una regolamentazione che mi vengono subito in mente:

- Pagare le prestazioni con la tessera del reddito di cittadinanza
- Per le prestazioni concordate online ci potrebbe essere il diritto di recesso entro 14 giorni
- Applicazione dell'IVA
- Per le extra UE si dovrebbero pagare dazi di importazione

E poi i nostri politici potrebbero anche pensare sotto elezioni a dei Bonus, penso ad esempio al bonus figa al 110% (ma solo se si paga con bonifico parlante) o all'ecobonus per pompini senza preservativo.

Mi immagino poi i referendum che si scatenerebbero dalle varie parti ed a tutti i talkshow come 8 e 1/2, Porta a Porta pieni di esperti, clienti e signorine, che prenderebbero il posto dei virologi.

Forse è meglio lasciare le cose come sono e restare terra terra anzi ..... bocca, figa, culo?!
 
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non credo che nei paesi in cui la prostituzione è regolamentata i clienti postino sui social quando vanno a fare una scopata, o nei paesi in cui la canapa è legalizzata non credo che tutti facciano pubblicità quando si fanno una canna.
bere alcolici in italia è legale, non per questo vado a sbandierare quante grappe mi bevo il venerdì sera, ognuno è libero di essere più o meno riservato sulla propria vita.
 
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Bom ber

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@robinson
Qua non si tratta di sbandierare a quattro venti i propri vizi.Si tratta solo di dire che non è il caso di nasconderli,perché non facciamo nulla di male
Tutto qua
 
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Parole saggissime in questo articolo, la regolamentazione andrebbe affidata a chi c'è stato dentro fino al collo.
Un referendum sarebbe comunque tempo sprecato, e ritengo potrebbe anche essere dannoso, perché la maggior parte della gente in realtà non conosce il mondo della prostituzione, se non per sentito dire o attraverso la visione distorta ed enfatizzata delle pagine della cronaca nera, o, peggio, attraverso i punti di vista unilaterali e carichi di becero moralismo di alcune organizzazioni umanitarie.
Spesso si confonde la prostituzione con la delinquenza, mentre la maggior parte delle prostitute sono persone come noi, che lavorano per vivere e/o per garantirsi una vita migliore.
La delinquenza è altro, e va combattuta sempre e in modo specifico, non sparando sul mucchio, sperando di colpire i colpevoli.
Il referendum poi è uno strumento abrogativo, e si potrebbe pensare di proporre, ove possibile, di eliminare dalla legge Merlin il reato di favoreggiamento, che ritengo sbagliatissimo, perché in aperto contrasto con il diritto riconosciuto a prostituirsi.
Il favoreggiamento non può avere una vita propria, e, a mio avviso, può esistere solo come eventuale aggravante dello sfruttamento.
Togliere il favoreggiamento equivarrebbe a poter riaprire le case chiuse.
Ma la popolazione capirebbe? Le mogli e le fidanzate capirebbero? E la Chiesa?
Penso che non siamo ancora pronti, e il risultato di un referendum si ritorcerebbe contro gli stessi promotori, acuendo un dibattito già abbastanza acceso.
Prima bisognerebbe fare capire che la prostituzione non è solo sfruttamento, delinquenza, malattie, e quanto di peggio una persona possa pensare di fare o di essere costretta a fare, ma c'è anche molta gente, non molto diversa da noi, per la quale è l'unica possibilità di riscatto o di sopravvivenza.
Molte prostitute hanno scelto liberamente di lavorare, certo magari spinte dalla miseria o dal sogno di una vita migliore, ma sempre di scelta si tratta, spesso durissima e sofferta, ma cosciente e determinata.
E occorre anche fare capire che chi va a prostitute non sempre è un pervertito, un degenerato, un potenziale violentatore di giovani ragazze, e che, spesso, molte ragazze si salvano proprio grazie a questi depravati, che le aiutano, anche a loro discapito, a superare qualche momento difficile.
E le prostitute non rovinano i matrimoni, anzi spesso li salvano, perché costituiscono una indispensabile valvola di sfogo dove il sesso di coppia ha perso il fuoco dei primi anni, e dove molte donne si negano per infinite loro ragioni personali.
E poi finiamo di essere ipocriti, per me uno che non si gira a guardare una bella ragazza è un "coglione", ed è da cretini farsi venire il torcicollo per non farsi notare dalla moglie, tanto lei ti conosce e sa già che cosa vorresti fare, tanto vale farlo, lei la nota sul taccuino nero te la mette comunque.
Insomma abbiamo ancora tanta strada per comprendere e accettare come siamo fatti e per saper distinguere il sesso dai sentimenti.
Senza una visone chiara e spassionata di cosa significa il sesso per noi e per la nostra società attuale, dubito che si possa pensare di legiferare in materia senza essere condizionati dai soliti pregiudizi, luoghi comuni, ipocrisia e falsi moralismi, che non possono che produrre leggi ancora peggiori di quella attuale, che comunque, con tutti i difetti del mondo, per fortuna ci lascia, tutto sommato, ancora un poco di spazio vitale per respirare.
 
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Bom ber

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Parole saggissime in questo articolo, la regolamentazione andrebbe affidata a chi c'è stato dentro fino al collo.
Un referendum sarebbe comunque tempo sprecato, e ritengo potrebbe anche essere dannoso, perché la maggior parte della gente in realtà non conosce il mondo della prostituzione, se non per sentito dire o attraverso la visione distorta ed enfatizzata delle pagine della cronaca nera, o, peggio, attraverso i punti di vista unilaterali e carichi di becero moralismo di alcune organizzazioni umanitarie.
Spesso si confonde la prostituzione con la delinquenza, mentre la maggior parte delle prostitute sono persone come noi, che lavorano per vivere e/o per garantirsi una vita migliore.
La delinquenza è altro, e va combattuta sempre e in modo specifico, non sparando sul mucchio, sperando di colpire i colpevoli.
Il referendum poi è uno strumento abrogativo, e si potrebbe pensare di proporre, ove possibile, di eliminare dalla legge Merlin il reato di favoreggiamento, che ritengo sbagliatissimo, perché in aperto contrasto con il diritto riconosciuto a prostituirsi.
Il favoreggiamento non può avere una vita propria, e, a mio avviso, può esistere solo come eventuale aggravante dello sfruttamento.
Togliere il favoreggiamento equivarrebbe a poter riaprire le case chiuse.
Ma la popolazione capirebbe? Le mogli e le fidanzate capirebbero? E la Chiesa?
Penso che non siamo ancora pronti, e il risultato di un referendum si ritorcerebbe contro gli stessi promotori, acuendo un dibattito già abbastanza acceso.
Prima bisognerebbe fare capire che la prostituzione non è solo sfruttamento, delinquenza, malattie, e quanto di peggio una persona possa pensare di fare o di essere costretta a fare, ma c'è anche molta gente, non molto diversa da noi, per la quale è l'unica possibilità di riscatto o di sopravvivenza.
Molte prostitute hanno scelto liberamente di lavorare, certo magari spinte dalla miseria o dal sogno di una vita migliore, ma sempre di scelta si tratta, spesso durissima e sofferta, ma cosciente e determinata.
E occorre anche fare capire che chi va a prostitute non sempre è un pervertito, un degenerato, un potenziale violentatore di giovani ragazze, e che, spesso, molte ragazze si salvano proprio grazie a questi depravati, che le aiutano, anche a loro discapito, a superare qualche momento difficile.
E le prostitute non rovinano i matrimoni, anzi spesso li salvano, perché costituiscono una indispensabile valvola di sfogo dove il sesso di coppia ha perso il fuoco dei primi anni, e dove molte donne si negano per infinite loro ragioni personali.
E poi finiamo di essere ipocriti, per me uno che non si gira a guardare una bella ragazza è un "coglione", ed è da cretini farsi venire il torcicollo per non farsi notare dalla moglie, tanto lei ti conosce e sa già che cosa vorresti fare, tanto vale farlo, lei la nota sul taccuino nero te la mette comunque.
Insomma abbiamo ancora tanta strada per comprendere e accettare come siamo fatti e per saper distinguere il sesso dai sentimenti.
Senza una visone chiara e spassionata di cosa significa il sesso per noi e per la nostra società attuale, dubito che si possa pensare di legiferare in materia senza essere condizionati dai soliti pregiudizi, luoghi comuni, ipocrisia e falsi moralismi, che non possono che produrre leggi ancora peggiori di quella attuale, che comunque, con tutti i difetti del mondo, per fortuna ci lascia, tutto sommato, ancora un poco di spazio vitale per respirare
Quindi le altre nazioni che hanno regolamentato il sistema sono ipocriti?
 
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Se regolamentare vuol dire rinchiudere le "ragazze" come nei bordelli tedeschi, allora è meglio lasciarle nell'illegalità, almeno possono scegliersi loro i clienti, e non devono subire le peggio angherie e umiliazioni da parte delle peggio persone.
Tra le mie conoscenti, con cui sono entrato in confidenza, alcune sono proprio scappate dalla Germania, dai tanto decantati bordelli dorati, perché non sopportavano più i ritmi di lavoro e le sevizie che dovevano subire in questi luoghi apparentemente "rispettabili".
Sulla carta erano libere, in realtà dovevano fare quello che gli veniva detto senza battere ciglio, altrimenti venivano cacciate.
Io ci vedo molta ipocrisia, non basta riaprire le case chiuse, non eliminerà lo sfruttamento delle prostitute, in compenso metterà loro le catene e le schederà e individuerà implacabilmente come puttane, togliendo loro ogni illusione di non esserlo, e di vendere il loro corpo solo per necessità e per un periodo limitato.
Molte poi non potranno più professare perché clandestine in tutti i sensi, anche nei confronti dei parenti nelle nazioni di origine, ma anche qui in Italia, che nulla sanno della loro vera professione, dato che figurano assunte come badanti o con altri impieghi fittizi.
Meglio piuttosto l'Austria con gli FKK, dove gli Italiani tra l'altro sono molto ben visti anche dalle "ragazze", perché noi siamo notoriamente più gentili e più rispettosi, e tendiamo ad affezionarci maggiormente alle persone, e loro a noi.
In ogni caso anche qui però le "ragazze" non sono sempre protette, e possono comunque essere sfruttate dai "papponi" di turno, che le attendono fuori dai lussuosi FKK, dove sono di nuovo sole e non hanno più alcuna tutela.
A me francamente non interessa una regolamentazione, a me interessa che le "ragazze" che frequento e che conducono una vita durissima sulle strade, non debbano vedere ulteriormente peggiorare la loro condizione, a causa di provvedimenti che non tengano conto delle reali ragioni che sono alla base della prostituzione su strada.
Non mi interessa che riaprano le case chiuse, che finiranno comunque nelle mani dei peggio delinquenti, non mi interessa che lo Stato incassi delle tasse, che sprecherà comunque, come quelle che già paghiamo, delle quali non ci ritorna nulla o poco in servizi ed efficienza.
A me sta a cuore la condizione di tante "ragazze" di strada con cui condivido ogni giorno problemi, umiliazioni, vessazioni e sofferenze, condizione che non sempre viene compresa dalla maggior parte delle persone.
Un referendum sulla prostituzione in questo momento non verrebbe compreso e finirebbe solo per colpevolizzare ancora di più le prostitute e i loro clienti.
 
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Leggendo le due proposte identiche presentate dalla Lega alla Camera e al Senato,lungi da me aprire un post a sfondo politico,sia chiaro,la prostituzione può essere esercitata o in forma strettamente individuale,ovvero in forma di minicooperativa con non più di tre membri a condizione che tutti esercitino l attività in modo che non si ripresenti mai più la figura della tenutaria,questo appunto per evitare la situazione che si è creata in Germania e che anche lo stesso governo si appresta a rivedere,leggevo che per esempio sono state vietate nei bordelli le gang bang e i pacchetti dove paghi per un giorno e puoi fare tutto ciò che vuoi.E comunque il percorso referendario per abrogare la Merlin e' impercorribile vista la convenzione ONU del 1951.
 
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