Ottimo Petra. Per capire di cosa parliamo è indisèpensabile mettersi d'accordo sul significato delle parole.
Adottiamo pure il vocabolario da te proposto:
prostituta= colei che vende prestazioni sessuali in cambio di denaro (che può essere più o meno troia)
puttana= donna che vuol fregare l'uomo con la trappola del sesso?
troia= che ama infinitamente il cazzo (che può essere prostituta o no, puttana o no)
però questo sarà utile solo per parlare tra di noi, in quanto in varie parti d'Italia si applica a "puttana" la definizione che appena sopra abbiamo dato per "troia" e viceversa. Insomma, i sue termini sono utilizzati un po' come sinonimi o per lo meno si fa confusione.
Detto questo e premesso che non sono un ragazzino (e considero un bel complimento che tu mi abbia pensato così, infatti credo di esserlo dentro) puoi leggere tutto il mio testo sostituendo "troia" in luogo di "puttana".
Dici che sei interessata a comprendere gli uomini e vedo se ti do una mano, anche se tu sai sicuramente che gli uomini non esistonno, ma solo tante diverse persone di sesso maschile... quindi forse ti sei data un obiettivo impossibile.
Pare che tu sei portata a pensare (e a soffrire?) del fatto che, in fondo in fondo, gli uomini disprezzana la donna (sia essa santa, prostituta, puttana o troia) e questo, in generale, è vero. La consumata affermazione secondo la quale le società occidentali sono maschiliste, significa proprio che il valore della donna è sempre e somunque considerato meno del valore dell'uomo. Anche nel lavoro, per fare strada, la donna deve essere molto più brava dell'uomo. Esiste tra gli uomini una atavica alleanza, un intendersi, per cui quando c'è da considerare una donna... in ogni campo... ci si parla con la condivisione che siamo comunque davanti ad un essere inferiore, ad un "umano" che ha delle limitazioni dovute all'apparteneza al sesso femminile. Detta così esplicitamente, chissà quanti uomini sarebbero pronti a negare. Però io, che non la penso (non la sento dentro, sarebbe meglio dire) in questo modo, frequentando come appartenente gli umani di sesso maschile so che è così. Certo, la situazione era molto peggiore anni fa, però siamo ancora a questo punto. Detto questo, ti voglio dire che il tuo accanimento sul "disprezzo" degli uomini per le donne mi appare un po' particolare e segnato da tue esperienze personali diciamo (non sono uno psicologo, non ci sono mai stato e un po' mi fanno ridere) infantili. Infatti, se hanno un buon basamento le impressioni che tu dici, è anche vero che si tratta di atteggiamenti superficiali che vengono spesso, con persone intelligenti o almeno con un po' di cultura, vengono meno con un po' di conoscenza.
Torniamo all'argomento che mi hai chiesto di approfondire. Parlavo proprio del desiderio e dell'impegno dell'uomo per far essere troia la donna che frequenta (diciamo "a cui si dedica", sia o meno innamorato). E parlavo di quanto ogni donna apprezza l'uomo che è capace di tirar fuori da lei questa parte di se'. Non escluso che ci sono uomini che questa parte la cercano solo a letto (sicuramente esistono ma, per adesso, trascuriamoli), però indagavo nel profondo questa emozione. Non essendo più, anagraficamente, un ragazzino, ho potuto sperimentare e anche parlare con amici e ti assicuro che esiste un mondo maschile capace di adorare quasta parte della donna che può venir fuori da ognuna. In questo mondo si crea una complicita uomo donna che può spingere oltre ai confini che la cultura impone alla mente, alla fantasia ed al corpo. Ci sono uomini che adorano la propria troia anche fuori dal letto e che vivono con piacere il suo essere "accesa" in ogni momento, il suo curare il corpo e l'abbigliamento, il suo piacersi e piacere. Spesso sono proprio gli uomini che aiutano la donna a trovare ed a vivere la troia dentro di se'. Ed è allora che la donna inizia, spesso con timore, ad apprezzare questa nuova sfera mentale prima ed esperienzale poi. Certo, non tutte fanno il salto dalla fantasia alla realtà ma alcuni/e lo fanno. Gli psicologi, in generale lo sconsigliano, e forse fanno bene perché, mediamente (diciamo "per la massa") si possono fare esperienze distruttive, però per quelli che sono all'altezza (e anche sul significato di ciò si dovrebbe discutere) si tratta sicuramente di un modo per conoscere se' stessi fino in fondo e per superare le costrizioni sociali che ci imponiamo e che ci fanno soffrire. Quando scatta questa magia (certo non son tutte rose...) allora una donna può dire "sono troia perché.... è una parte bellissima di me stessa!". In genere, almeno all'inizio (o forse sempre) c'è un lui in questa crescita, che stimola, aiuta, consiglia, protegge,...
Ciò è la riscoperta di una parte istintiva ed animale di se' che, in questo mondo oramai civilizzato e impregnato di pregiudizi di ogni genere a cominciare da quelli indotti dalla religione cattolica, ed è una cosa bellissima. Nella mi aesperienza, se ti dedichi ad una donna (non certo una settimana e neppure un mese, ma di più) puoi sempre far scattare questa molla con soddisfazioni per entrambi. Non si devono bruciare le tappe, si deve crescere assieme partendo dal punto da cui si è già arrivati nelle precedenti esperienze oppure, se le precedenti esperienze sono state negative, ripartendo dalla prima casella, come nel gioco dell'oca (poi i salti si fanno dopo, se il gioco ricomincia a funzionare nel modo giusto).
A certi livelli, si può arrivare a tutto. Si può anche condividere che, al bisogno, la "troia" faccia anche la "puttana" (con chi se lo merita) o la "prostituta" (per esempio per raggiungere obiettivi), pur rimanendo "troia", la mia troia.
Preciso, se a qualcuno fosse venuto alla mente, che non sto parlando del fenomeno cuckold, anche ce un evidente nesso c'è. Sto parlando di un qualcosa di più paritario, raffinato ed anche evoluto. A dire il vero, però mi sto trattenendo (ho paura di annoiare e un po' ho ritegno, visto che potrei scrivere un trattato), che sto parlando di una "via di liberazione" attraverso la "libertà totale nel sesso, paragonabile se volete ad altre strade possibili, per esempio attraverso la meditazione, la solitudine, altre esperienze estreme con sostanze varie, etc., per incamminarsi in quella strada in cui alcuni uomini e donne, nella storia dell'umanità si sono incamminati: quella della conoscenza del mistero di se' e della vita.
Petra, son da poco in questo forum e mi annoiava leggerne le regole. C'è un modo di scrivere un messaggio privato a te? posso lasciare la mia email? ma... saresti interessata?