Non so se sia questo il thread adatto, ma il pezzo stimola in me qualche riflessione. Mi sembra un articolo sulla scoperta dell'acqua calda. Con la parte più comica nell'esclamazione delle massaggiatrici: «Non ci è mai capitato di dover massaggiare qualcuno che ci piacesse fisicamente». Come se da loro vadano solo alieni sbarcati da Marte con 3 occhi, 2 nasi e 3 piselli, o gente che non si lava da mesi. O come se le poverine fossero robot asessuati senza emozioni o sensazioni di alcun tipo. Mi sembrano inutili menate: la differenza è solo se scegliere di fare massaggi con o senza finale, qualsiasi esso sia. È una questione personale, di scelta della propria professionalità. Perché le convenzioni, il cattolicesimo e le "buone maniere" ci insegnano sin da piccoli, che la parola "professionalità" sarebbe sinonimo di massaggiatrici che sanno fare il loro mestiere senza alcun finale.
Mentre secondo me si può essere professioniste in entrambi i casi, senza dover specificare se sia meglio l'uno o l'altro. Anche tra noi clienti maschietti c'è chi preferisce massaggi senza alcun finale, se è per questo. Sono questioni caratteriali, ma anche culturali. Non a caso in Oriente c'è una visione della vita (e dei massaggi) anni luce più avanti rispetto alle menate occidentali. Che poi esista un gran numero di maleducati e cerebrolesi tra i maschi, non c'è alcun dubbio.
Ma presentare il mondo maschile sempre e solo come composto da barbari o selvaggi perennemente arrapati, è vero solo fino a un certo punto. Come se le donne non provassero lo stesso piacere che proviamo noi. Anzi, chi conosce bene le donne, sa quanto siano superiori in molte cose, soprattutto nel provare orgasmo, eccitazione e coinvolgimento. E se i massaggiatori maschi che praticano finali erotici per sole donne, fossero numericamente come le massaggiatrici "erotiche" femminili, sono certo che la fila delle donne pronte a farsi massaggiare sarebbe ben superiore a quella maschile.