Una ungherese per Terry? Non è facile farsi venire in mente qualcosa! Primo perché le ungheresi sulla strada sono pochissime. Secondo perché le rumene furbe ogni tanto si inventano qualche diversa origine nazionale, sia per quello che viene chiamato vantaggio di differenziazione – cioè perché essendo tutte rumene o albanesi ha un certo richiamo spacciarsi per appartenenti ad etnie più esotiche -, sia per schivare i pregiudizi negativi che si sono diffusi qualche anno fa tra gli italiani sul loro popolo. A me era capitato con le ragazze che stazionano o stazionavano davanti alla Esso di via Leoncavallo in direzione Loreto, peraltro poco trasparenti sui tariffari e tecnicamente non sempre validissime, quindi da evitare. Oltre al resto, appunto, una certa Elena una sera mi disse di essere ungherese e la volta dopo di venire da Timişoara, o perché si era dimenticata quello che mi aveva detto o perché credeva che non ci badassi io o perché era convinta che ignorassi dove si trova la sua città. E certo non apparteneva ad una delle minoranze magiare incluse nella Romania!! Poco lontano, via Costa angolo via Ricordi, c’era Carolina: lei mi ha dato l’impressione di essere davvero ungherese, ha un so che di più distinto, senza boria. Non ho saputo farne una vera recensione, perché ormai ho ricordi non freschissimi, ma ho dato qualche elemento della mia esperienza a pagina 63 della presente discussione. Adesso è un po’ che non la vedo, però. Se vogliamo tornare, se non alle serie storiche, ad almeno un anno fa e più, ricordo anche la biondina Melinda (sic) alla grande rotonda della Paullese, dopo Paullo e prima di Zelo venendo da Milano. Bisognerebbe sapere da chi monitora con più continuità la zona se è ancora in servizio e se prestare fede alla sua “autocertificazione”. Una bella rumena con qualche quarto ungherese (lo so de relato, però sarei portato a crederci) è la Denise attualmente al lavoro di notte all’angolo via Archimede/viale Piceno. Nel tariffario stratosferico (80 rose per orale e primo canale), nella cura di sé (abbigliamento e lampada) e della casa (tutto in ordine, bagno eventualmente disponibile, copriletti firmati a suo dire regalati da clienti affezionati), traspare veramente un tocco di nobiltà ungherese che la distingue dalla media delle rumene decisamente più nazional-popolari (e per questo più adatte a me!).